G. Ippolito Pederzolli - Da Custoza a Lissa

- tost'iogata fin ùal principio, all'organizzazione tli quei ~orpi ero id, fiore dell 'itali@a gioventù c meraviglia del mondo"' che il governo osteggiò fin quasi alla vigilia della guerra'? Chi ignora che i volontari furono imposti dal paese, con pigl~o minaccioso, e che il governo li subì come una sciagura? Noi sappiamo positivamente, che ad Angelo Brofferio, stimolante Lamarmora all' accellazionc dei vod 1tari, si rispose: nta e non sapete che 20,000 volontari armati ci intttilizz.eranno lt-0,000 uomini di linea, elle dovramw sorvegliarlit Chi ig 10l'a, che incominJata la lotla c discesi fino a Bormio gli austriaci, i corpi volontari erano ancora parte a Varose, parte a Desenzano parte a Barlella, pri\'i eli scarpe, privi di camicie, privi di viveri e privi sopraltuto di buoni fucili e ùi artiglieria ? È questo lo slancio, è questa la lealtà, colla quale si muovo ad una guerra da giganti'? Gariùaldi, noi possiamo ::tcccrlarlo , sdegnato dal procedere del governo, ad un amico che gli ehiede\'a perchè si fosse creala una tale posi.zione, accettando senza condizioni il comando dci volontari, rispose : perchè souo stanco di vivere e voglio ;norire sul campo di batta.rylia. Noi abbiamo ricevute c.enlinaia di lettere dal carnpo dei volontari e centinaia di alLre ne abbiamo letto : nn solo era il grido, una sola l'accusa, un solo il la.. mento: sianw affamati, se1:tz' anmi, imbrigliati in ogni mossa. GOJ·ibaldi stesso non è per il got~ltO che un cat 1Jorale. Sono cose queste che fanno s4Hre il sangue al tcncllo c agli ocrh i: sono co~c che sofforano il tmorc.

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