Vita fraterna - anno I - n. 8 - 15 agosto 1917

V'ITA FRATER.N A 247 di un dramma angoscioso. - Io credo nella potenza del dolore. Il benessere è lo stagno dello spirito. E' la protezione dell' incoscienza. La guerra m'ha dato il presentimento d'una coscienza nuova negli uomini. Nelle più dolorose afflizioni dello spirito ogni uomo perde· qualunque preoccupazione egoistica, dimentica quasi se stesso, e allora il sacrificio gli appare cmpe l' unica ragione della sua esistenza. Una comunione intima si stabilisce tra le anime attraverso questa corrente di rinuncia:. _Tutti sentono di tendere a qualcosa, che non essendo nella realtà immediata di alcuno dev'essere necessariamente il fine comune a tutti. La guerra seminando i più atroci dolori, suscitando sacrifici sublimi infonde negli uomini, quasi inavvertitamente, l'esatta coscienza della vita. La sensibilità purificata dall' egoismo, che in fondo riassume tutte le passioni meschine, si fa così suscettibile a tutti i disordini, che necessariamente deve progredire la scienza volta a eliminarli. Ma chi meglio degli uomini intelligenti potrà giovare a questa scienza ? Gli umili traduranno nella realtà della limitata opera quotidiana il nuovo fervore, gli intelligenti lo devono trasfondere in ogni attività del pensiero, affinchè la dolorosa conquista venga assicurata all' avvenire. RuB. Ma tu, senza accorgertene, esalti la guerra. Cosr. No, non esalto la guerra. Esalto il dolore. RuB. E poichè nessuna calamità è così dolorosa come la guerra, logicamente ... CosT. Non abusare della logica. Tu non mi capisci. RuB. Naturamente. Io non ti capirò mai. Cosr. Lo temo anch'io. Ed è angoscioso pensare che quei bra-vi ragazzi ritornando dalle trincee dovranno lottare contro il vostro scetticismo. RuB. Ci daranno ragione. Cosr. Non illuderti. Io non ho idealizzato la guerra, ho guardatp serenamente nella sua fatalità .. Tu credi che le guerre accadrebbero ancora se l' umanità si fosse maggiormente elevata nella concezione della vita. La pace sarà turbata finchè durerà l' egoismo-in un solo uomo. Esso susciterà l' ultima reazione. La guerra è dung~e tm indice. di imperfezione. Essa ·rivela sempre u~ disordine. Questo disordine è provocato da una parte colpevole, ma è frenato da la probità di un'altra parte. Noi diamo maggior importanza a la sua realtà immediata che a la sua intimità. ·Appunto perchè amiamo ancora noi stessi più che l'idea. Ma la vera BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==