Vita fraterna - anno I - n. 8 - 15 agosto 1917

246 Vl'fÀ · FRAfERNA detto che la nostra gloria intellettuale contemporànea è assai poca cosa, ma ho premesso qualche parola di fede. Una gloria ben maggiore esiste in potenza. RuB. Non ti capisco. CosT. Lo so. Quella fascia tricolore in apparenza ti cinge il braccio, ma in realtà t'imbottisce lo spirito. Indossa anche tu una mo-· desta uniforme grigio-verde e corri in trincea. Come per incanto ti si svelerà il mistero delle mie parole. RuB. Sei insolente. CosT. Per amore della verità. Vedi ?••• Tu imprechi contro la nazione che lascia in trincea le persone d' ingegno. Io invoco il loro destino perchè le conduca tutte in prima linea. - Non guardarmi con quell' aria di compassione. So bene quello che mi dico. - ✓ La tua disapprovazione non diminuisce affatto. il valore delle mie convinzioni. Io penso che quegli stessi, cui già la fama sorrideva ieri, risorgeranno assai diversi e assai migliori nella guerra. F.. sono certo che per ognuno di essi che soccomberà dieci ignoti , si riveleranno con ùnéJ:tempra eccellente. Non faccio l' apologia della guerra. Considero semplicemente la sua influenza nella psicologia degli uomini. Solo chi non l'ha profondamente vissuta potrà tacciarmi di contraddizione. o di malafede. E' dolorosa la guerra. E' molto dolorosa. Ma tu non sai quale via d' elevazione sia il dolore ! Tu 11011 lo sai perchè hai sempre cercato di evitarlo. E ben pochi della tua condizione l'hanno saputo fino a ieri. Tu m' hai richiamato al problema intellettuale. Esso è certo il più importante nella vita dei popoli. E appunto per questo deve salire al posto che gli spetta, conquistando una nuova dignità. - La letteratura dei nostri tempi? Bella cosa davvero l Una sintesi rigorosa ·della morale corrente. Enfasi: ipocrisia. 'Preoccupazione estetica. Forma vuota di pensiero. Idealizzazione della sensualità, dell' egoismo. Trame di retorica sul più volgare pettegolezzo mondano. Vicende fragili di anime sperdute. I nostri autori? Gente intestardita di dire quakosa senza nulla da dire. Della vita essi non vedevano che la schiuma evanes~ente, fatta di passioni effimere, di fragile ostentazione, di basse cupidigie. Per e~si il dramma non usciva da la convenzionale angustia del1' adulterio e del fallimento. Parole, parole .•. Non il segno di una suscettibilità gerteròsa. Non il lampo di un'intuizione. l11capaci di sentire profondamente sembravano negare a· la vita ogni pro• fondità. Eppure sotto la sua placida apparenza era la continuità Biblioteca Gino Bianco ( (

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