Vita fraterna - anno I - n. 8 - 15 agosto 1917

VITA FRATERNA 259 Se esso non capisce la patria, capisce il dovere: intrinsecamente è lo stesso. Ed è meraviglioso! abbiamo visto il piccolo soldato morire mansueto sul suo letto di strazio, ci ha detto: « Non piangere, sorella! Tutti dobbiamo morire » ; - come abbiam visto il grande soldato, vittima gloriosa del proprio eroismo, giacere senza lamento con le gambe morte per sempre. E' l'anima dell'olocausto sublime, nell'umile inconscio come nell' intellettuale, è l' Italia che trascende I .... Dall' infierire della pugna, ogni vo~ta che ci siamo rivolti, che ci rivolgiamo, vediamo Cristo inoltrarsi, pacifico sulla stessa via, lo sentiamo con noi. C'è un drappello di cristiani ancora smarrito, in traccia di lui. Gli va · incontro e non lo vede. E ritorna, levando le braccia disperato. Ci troviamo al Colosseo. Il drappello evoca i martiri : « Ecco come vinsero: non opponendo violenza, fondarono l'immortalità d'un' idea. Ecco il cristia·nesimo. > • Noi rispondiamo: « Dovere a noi di difendere il retaggio! di punire i trasgressori, di proteggere gl' innocenti, di corazzare, ancora, con la vittoria, il trono di quell' i.dea. » Aprite gli occhi, fratelli. Non fate segni scorati: essi gettano confusione e timore. E' follia. Fede! Fede I Vigore I Eede e vigore alle masse, per lo slancio maggiore, per la vittoria I Nel tramonto di fuoco, sul cielo di Roma infocatà, pare lanciarsi ora il David del Bernini, tutto passione, teso e fremente qella sfida, selvaggio, implacabile. E' il genio vergine dell'Italia combattente, che risponde al verbo secolare di Roma, al palpito dell'universo, al cammino di Cristo. 4 Agosto 1917. L. L' Italia non può vivere se non vivendo per tutti. Noi non possiamo vivere se no11 di vita europea, non emanciparci, fuorchè emancipando. , Dobbiamo essere grandi o perire. MAZZINI. Le sorti d'Italia son quelle del mondo. MAZZINI, . Biblioteca Gino Bianco

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