Vita fraterna - anno I - n. 4 - 10 aprile 1917

TIT A 11RA TERNA 131 ad ogni letto, ricorderà il malato che esso ospita, e le condizioni e suoi bisogni speciali. Quanto alla pulizia del malato essa non merita meno le tue atten– zioni di infermiera! Non occorre, è vero, che ti faccia una ripetizione di quanto avrai letto sentito e studiato sull'importanza della pulizia ' c.itanea per la salute?, - ma qui è appunto il caso di applicare que- sti tuoi famosi studi. E bada: non ti contenterai di far sì che i tuoi malati abbiano lavato ogni giorno mani e faccia (da sè, se possono - da te, se occorre), - ma esigerai (d'accordo col medico, come in ogni cosa, s' intende) che il più spesso possibile, ogni settimana di regola, essi facciano un bagno generale di pulizia. E per quelli che qevono rimanere a letto? e per quell.i che hanno qualche ferita aperta nel corpo, per cui è comunque impossibile il bagno? Per questi fa·rai in– vece le spugnature a letto: con una spugnetta, o più praticamente con una pezzuola spugnosa, o un quadratino di cotone a maglia, (più facilmente rilavabile e disinfettabile) immersa in acqua riscaldata, e insaponata, laverai, scoprendole via via, le membra di quei poveretti, e subito asciugando e ricoprendo rapidamente la parte lavata per non far prender freddo, - e avendo avuto cura di stender dapprima, sotto al paziente una tela impermeabile coperta da un lenzuolo, che toglie– rai a cosa finita, perchè il letto non si inumidisca. - E' un tal ristoro, dà un tal senso di benessere a questi nostri poveretti che ci arrivano stanchi, sudici, conciati, oltre che malati o feriti, dall'aspra vita della guerra - il sentirsi dopo questo freschi e puliti - che val ben la pena, non è vero?, che noi facciamo per loro anche questo I - Che dire di tanti, troppi ospedali in cui i malati che non possono fare bagno stanno per mesi e mesi privi di questa cura e di questo ristoro salu– tare, e soffrono quindi oltre al resto di penose .e pericolose piaghe da decubito, perchè quelle che li assistono rifuggono dal prestar loro ..queste cure pietose?! certo in esse è più egoistica pruderle che ge– nerosa purezza! - A questo proposito mi piace citarti delle parole, tanto giuste e belle,· di Elisa Mayer Rizioli: « •• : • la maggiore difficoltà la troviamonaturalmentequando dobbiamo avere per i nostri poveretti quelle tali umilissime cure, proprie delle mamme verso i loro f igliuoletti più piccini. - E qui si rivela l' infer– miera di vocazione,che sa diventare semplicementeuna mamma, anche con ragazzoni che hanno quasi la stia età; e riesce a compiere le più umili bisogne con quella prestezza di mano, con quella delicatezza di modi, con quella semplice affettuosità che ispirano una confidenza ri– spettosa e placano ogni allarme di pudore. - Non sono più un uomo e una donna, di fronte l'uno ali' altra : sono due creature unite nello ~ BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=