Unità proletaria - anno II - n. 15 - 23 luglio 1973

1/?4 TASSANGI IOVANNI Vl 4? Anno Il• N. 15 • Quindicinale del Partito di Unità Proletaria• L. 100 Spc,dirioot in Abb Postale Gruppo Il 70 Lunedì 23 Luglio 1973 IL PSI E IL GOVERNO RUMOR Un « socricifio » cheserve soloalloDCe oipadroni Quanto durerà la nttoria della logica fanfaniana? -:\1inisterialismo e trasformismo: agonia di un partito di sinistra, anticamera di un partito di potere - E Lombardi? Du.nqu.: ci siamo: ritorna in auge la pur consuma prosopopea nenniana che ,vole il PSI .. sah atorc della Patria•. • diga ~ contro la destra •· Ouesta \cita però iJ cavallo da tiro oou è :,.ieoni.ma Oc Martino: la sua relazione al comitato omtrak del PSI è stata. da qoes10 punto di ,ista, una fiacca rimasticazione di ,.~b.i disc:ors-i. quasi fos.sc una noiosa fcrmalita da rispettare, tanto era chiaro che il PSI • dc,c • tornare aJ go.,·cmo. ~ta se: la retorica odierna ricorda qudla di dieci anni fa. sarebbe sbagliato u-accia~ uoa freuolosa e:quuiooe ua la si· tuaziooc anuaJc e quella dri 196:;....&JE. " proprio la qualità dcUc dillnt:nzc prcfondc u-a i due momco1i saorici che misura politicamcr:uc la scdt.1 dd Partito Socialista. Oi,crsa è la na1ur111 della crisi ecooom.ica in atto: ooo più coog.iun1uralc. ma di fondo. nruuur.ùc. Di,ersa è la forza del mo" i.mento su cui si innesaa Wc scelta: la classe opera.i• noo esce da un periodo di scoofiue e cfi cre:sceuti difftcolli (come negli anni "50). ma - al contrario - da cinque anni di locte dure. ricche di nuovi COOlCOUt.i politici e organizzati- ,-i, ocUe qu.ali si è sviluppata una ~ptt maggiore coscienza anu.gonista al s-i.scema. Dh--ers.i sooo gli .sccssi rapporti era le ~i sociali: pur ira contraddizioni, CrTOri. cedi• menti le organizzazioni dj masY dei la,oratori h.anoo s.apu• 10 ~truire nuo\C a.Heanze. lo SIC$.."'<> p~ di unita s.indacate indica che lo spcsumcnto a ~inistra del 1essu10 sociale e ben piu profondo di quan10 non registrino i dati elettcrali. La crescita dei c.oosig.lie dclrautonomia operaia. la tcouta dd mo,·Une1uo anche nelle situazioni più 8SpTC e pericolose - ooo ~prt,·'"alutando tutto questo, ma ocpçure sacrificandolo sull'aJi.an: delle e sacre:.- istituzioni - sono • faui storici • che oon possooo noo con,- dizionare qualsiui scelta politica di quahla.Si fon.a di sini· stra. E" qucs10 rc1rotern storico che e,ideruJa la gn\ita della sceha compiuta (o imposta?) dal PSI. Una scelta che ooo esitiamo a definire moho più pericolosa cggi che non nel '64. Alla latente - ma non più tanto - crisi di fODdo del si-- scema borghese è: iUusorio pensare di pocer rispondere ranoppaodo i buchi eco un PSI buono e per 1uue le stagioni•: que- .sco lo u--vcnc bene Fanfani (che oon a caso continua a t~ rizz.are la • pendolari1à oclJa tto1.t11.lità •· tenendosi disponibile a noo,-e in,--ers:ioni di rotta). e lo do,"l"C-bbc: avnrtire aJ.. cre.ttanto bene iJ PSI. mcmort delJa forza asfLSSiante deU'al>- braccio democristiano. lo\·cc:e hanno preulso. ancora una ,·olia. le lealllion.i mini.sc.crialiste e trasformiste. C.on una sprcgiudica1cna e.be rasenta il cinismo 5000 State spaz· ute ,·ia tutte le aperture recenti del PSI. Da.lJ'appoggio solidari.nico (e strumentale m.a:• In questo numero: Il com·egno del• l"lsri1u10 Gramsci a Torino (scienza e organizzazione del la· ,·oro); - Dopo il convegno an1ifascisia di Firenze: arricolo di Guido Quau-0 e di «Viro»: - Dopo le allu,ioni in Calabria: Repressione in Francia; Per un 'azione di massa Ira i solda• ti; - lnseno dei compagni piemomesi del PdUP e del ~lanifes10 gari, ma non per questo meno utile) agli e.xtraparlamcot.ari, De .\lanina ora saJt.a d"accbito a u.n accordo di massima coo Rumo-r per il fermo dj polizia. La qualità del programma di go,--emo rimane sullo sfoodo; e già aJ con,-egno eoooom.ico del PSI si aneninno i primi sin1omi di sbraca1ura ncUa relazione di GiclitLi. improntata a u.n piat:o e nJOt:O, ma ooo per quesio meno sigoificat.i,o, minimalismo poli1ico ideale e scientifico. La decisiooe del comitato cco.trak socialista conferma dunque quella dinricaz.iooc cresoente tra tendenze delle for• ze is:t.i1uriooali e spinte del mo, , imento di massa: una dh"al'lcarion.c che si approfoodisce e rende oggc1t.inmcote più g.ra, e e inisoh·1biJc (in chine riformista soprauuno) la crisi. Lo stesso Lombardi - cfi cui pure a,e,amo apprcuato &li spunti politici degli in1cn--en1i aJ congresso di Genon e a quello della FGSI - ha cio-- ci.>ehiato wlla posizione da assumeTC. Indeciso e forse pre• OCCUJ>alO dalle Slcs.se posizioni di Bcnoldi e Mancini, Lomba.r• di è stato incapace, ocUa sosu.n.z.a, di rispondere con un no chiaro alle offeMe dj Fanfani. Aneon una , olta la sinistra soeia.lisla rischia di lasciarsi 1nscina.re in una a, ,n11ura dalla quale non saranno più possibili (come dopo la scoppola del "68) rcct1J)'ri ettdibìli. E il m. Untuore non fa poli1ica. Quando per primi. mesi fa. propooemmo il discorso della • nuo\a cpposi.zione • a,e,amo presenti i legami c:hc scnori a- , anza1i del PSI ccrca,a.no di riuabilirc oel mo, imeoto: lo s1es- .so congresso dei gio, ani sociaW.1i a \ enczia. e le cose scritte da \illeui su • ln.ita Prole1ari.a• - pur Ira c,·idenii cootnddizioni - aprfrano possibili spa:zi di confronto dialettico allintemo di una comune opposizione aJ rcg,ime democristiano. l.nsica:,c con il • .\lanifcsto • conri.nuiamo a portare a, anti Ja p_rcpo~u dell_a • nuo, • opp05inonc •: le nspc►.r.1e che abbiamo u u10 in ques1i ~i. dalle Ione opc:raie e dai loro risuhati. ci hanno confermalo che csisie un ampio spazio nel quale costn1in: ques1a proposta politica al1ema1h·a. E' c\·idcn1e che la nuou (a ri1roso) collocazione del PSI. la stessa ca11enzionc pre-benc,·ola> del PCI per il nuo\·o go,·emo, rendono più dilficili le coodtzioni io cui s, iluppare la nuo- ,2 opposizione. Tale difficoltà è 1u11a,·ia contingen1e e non 1• le da schiacciare la nosua proposta. Al contrario: proprio rimpra• ticabilità e la non credibilità del prcgeuo riform.i5t.a acuiranno DUOYC coou-ad.dizioni, ingigantiranno l'U''\""en1uri.smo di qu.a.nri segnano dif~ progrcss.isle delle istituzioni repubblicane. foodate su ibridi scbicramenti • riforma1ori :.-. dalla DC al PCI. La spinta di massa c:oo tr0 tregue sociali d·ogoi geocn noo ci fa illudere sulla pos.s:ibiliti di costru.ircsubito. nel • brc,c periodo•· dirompenti altemui- ,--c. ~1a non de,e rar illudere neppure coloro - da De ~la.rrioo a Be-rlingucr - che \Of"• rebbero erede-re e far crcden c.hc s.ia possibile fa.re oggi quello che ooo riuscirooo a rare ieri. Ce lo confermna chiara.men1e. in fondo. il compagno Cinaromoole. io un l"'CC'Cote numero di e Rinascita•· Rispondendo a aJcunc critiche di Contta sul11nset10 dedicato aJla • quCStione democristiana •, Ch.iaromoo1e ricordan (con molto rispet• 10 ccmunque) al neo-50cia.lista Co,-aua e.be il PSI n al go,-crno con e questa DC•· con la OC riunita nel nome di Fan!• ni e souo !"egida dj una poli· 1ic:a andnouiana coo l'aggior--- oameo10 di Rumo,. e che tutto que.sc.o non può che - djc.c,·a Cbia.romoo1e - de:sw-c perplessità. Anche se. compagno Ch.ia.n> monte. a questo punto - tcocodo presemi anche i recuperi o i 1cntat.i,·i di recupero dcg.li ~ drcoui e dei Forla.oi nel cnuc> ,o .. go,-cmo- pos.sono essere: proprio soltanto delle •perplessità •? Il nodo della risposta da d• re al.la c:risi non sta e denuo • le compatibiliti: (omogenee) di Ag.neUi e di Fanfani, ma e al di fuori• e «contro• di es.se. • con e dentro• qu.a.n10di ouo- ,o e dj antagonista al sistema è crcsciu10 in quesci anni di lot• 1c operaie. proletarie e s1udco1escbc. Di qui patte la prospctrin per una ahcm.aih a reale ai padronj e alla DC. Faro medio d.i Pompidou'.,. Bibliotecaginobianco L'Assembdleal Manifesto ., : Il compagno :\liniati. dopo averne discusso con la dele- : f 2:azione del Centro Operativo del PdUP presente all'as• : I ~ ', { semblea, ha scritto per unità Proletaria questo com- : ' mento: , ~ ~ : L·assemblea dei delegati dei centri del Manifesto costituiva un mo- ~ I, mento importante di verifica degli orientamenti delrinsieme della orga-- , ,, da ,' 1, nizzazione sia sulla situazione politica generale sia per quanto riguar ~, i rapporti P.d .U.P.•Manifesto. ~ Il nostro giudizio sull'assemblea e sulle sue conclusioni è senz"altro ; : positivo e non soltanto perchè gli oltre 200 delegati (salvo 2) si sono , I' h ( , espressi con chiarezza a favore del processo di aggregazione ma anc e ~ :,', e soprattutto perchè l'assemblea ha rappresentato un momento di arric• ~,' chimento importante nel dibattito che ci vede impegnati e nella indica- ~ zione di un terreno di iniziativa per i prossimi mesi. : ~ Saremmo tuttavia degli ipocriti se non dicessimo anche con fran-- ~ ~ chezza quello che di negativo abbiamo colto nelrassemblea. Individuare ! ~ i limiti del dibattito significa in larga misura individuare problemi che sono ~ } anche nostri e vedere come tutti assieme possiamo contribuire a $U- ' l 1 perarli. ,; 1 Un primo dato non completamente positivo è rappresentato dal fatto ' che non abbiamo trovato nella relazione e in molti interventi una esplici• : •,' } tazione del processo di analisi e di ripensamento critico e autocritico at• , ' traverso il quale, dopo il 7 maggio, il Manifesto è venuto via via ca.m- ~ i biando la sua posizione su molti problemi e la sua collocazione rispetto : I, alle altre forze del movimento operaio. { ~ Chi, come noi, è ben consapevole che non si è trattato di scelte tat- ~ , tiche improvvisate potrebbe anche trascurare questo as·petto ma esso è ~ : sicuramente importante per l'insieme del movimento. : ? Altro dato che ci preme richiamare è quello relativo ai problemi sui ~ ·;' I , quali fra P.d.U.P. e Manifesto esistono differenze, nientaffatto marginali, i ', che in moltissimi interventi sono state ignorate e trattate in maniera diplo- ~· ~ matica o ricorrendo a sbrigative puntate polemiche. , j Esiste una tendenza pericolosa, nel Manifesto come nel P.di.U.P., ad ~ I affrontare i problemi sui quali c'è dissenso per accenni o con i se e i ma. ~ i,: Molti compagni rimangono ancorati ad a-ffermaz.ioni di principio o alla di- j .,.- fesa statica dei rispettivi punti di vista. Facciamo un esempio. Sul pro-- ,~ ~ blema del riformismo esiste un dissenso fra P.di.U.P. e Manifesto, ma 1· ~ questo dissenso non si sana rimanendo fermi alla polemica Magri-lettieri, ·~ i p-er schierarsi con l'uno o con l'altro. la polemica fra Magri e Lettieri ha ~ i avuto un senso se da dibattito fra due compagni diventa confronto gene-- • r f raie, approfondimento e verifica, evitando per questa via una cristallizza- f I, zione delle posizioni. ~• f Lo stesso problema riguarda il documento comune. In esso su alcuni ~ f temi ci sono formulaz.ioni dei compagni del P.d.U.P. e formulazioni dei ~- ~ compagni del Manifesto. Ebbene tali formulazioni nella loro brevità e scf-..e- ~ ? maticità non dànno certo il senso della ricca elaborazione che sonegge ;; ~ ognuna delle ipotesi che vengono prospettate. A ciò si è ricorsi pensando t ~· di fornire a tutti i compagni uno schema per la discussione e non una f ~ • soluzione •. Ma se ciò è vero occorre allora un dibattito più spregiudt- :· : cato. meno diplomatico e soprattutto tutto proiettato in avanti. puntando }. ~ al superamento fecondo delle divergenze e non al loro appiattimento. } j Nell'assemblea abbiamo colto anche un'area di • resistenza• al pro- 1,r' cesso di aggregazione che si è manifestata sia con il consenso esplicito 1 1 : ad alcune battute polemiche nei nostri confronti (contenute in due o tre ~ , interventi) sia con il « distacco • con il quale alcuni compagni parlano ~ ~ del processo di aggregazione come se fosse problema di albi. ~ ~ Saremmo scioc·chi se non ci rendessimo conto che si tratta di atteg- :, , giamenti che sono basati su convinzioni precise e non su semplice pa- i I ~ 11 triottismo di organizzazione. {, Ma il problema più grosso che emerge nel Manifesto e nel P.d.U.P., 1 dopo iniziative nazionali come quelle di questi ultimi tempi, è che in esse ~ f emerge una preoccupante mancanza di esperienze concrete, di verifiche J ~ realizzate nel movimento. Le conclusioni del compagno Magri ci trovano i ~ concordi per il respiro politico che hanno avuto e per il forte richiamo in ~ esse contenuto ai limiti dell'assemblea e ai tanti e urgenti problemi che ~ i il processo di aggregazione è chiamato ad affrontare. f } l'assemblea nazionale del Manifesto ha in definitiva rappresentato : ·i un contributo importantissimo allo sviluppo del processo di aggregazione ~· ~ e alla sua politicizzazione. Rispetto alla situazione di due mesi orsono ab- i '1/ I biamo fatto grossi passi in avanti. I compagni hanno oggi consapevolezza ~ i piena che non si tratta di un processo facile, risolvibile con forzature at- : 1 tivistiche e con atti volontaristici, e che tale processo non ha di fronte '_: f a sè scorciatoie possibili. ~ {' La partecipazione di altre forze al processo di aggregazione può es- : ~ sere garantita sia da una costante iniziativa di base, sia da iniziative na-- ; : zionali aperte. sia attraverso iniziative autonome del Manifesto e del P.d. ! : U.P. poichè partecipare in maniera convinta al processo di aggregazione , } deve significare per ognuna delle due organizzazioni anche alzare il li- : f vello della propria elaborazione, del proprio dibattito interno portando i } avanti la riflessione autocritica sul passato e intensificando assieme e t ~ separatamente, i rapporti con tutte le forze della sinistra. ~ f In definitiva pensiamo di poter affermare che con l'assemblea nazio- : i nale dei delegati del Manifesto l'avvio del processo di aggregazione ha J, ~ ricevuto non solo una sanzione formale ma soprattutto un impulso di gran- ; ~ de importanza, cosi come crediamo avverrà con il nostro I Congresso. ~ , Il coordinamento nazionale del partito esprimerà una valutazione più , ~ completa della situazione. ma è certo che siamo ormai passati dalla fase ~ ~ delle intenzioni a quella del processo. Una fase difficile e impegnativa : ~ ' : da attrontare come una vera e propria battaglia che non riguarda i mili• ~ ~ tanti delle due organiuazioni ma l'intero movimento operaio. Una batta- ~ ~ glia che deve vedere crescere dal basso, assieme alla iniziativa politica, ~ ~ anche la verifica di soluzioni organizzative idonee alla strategia generale ',, ~ che intendiamo rendere vincente partendo appunto dalla convinzione che {, 1 anche su questo terreno a nulla varrebbe rispolverare o rifiutare vecchi •,' ': modelli di organizzazione o pretendere di definirne di nuovi a tavolino. i Una organizzazione nuova si costruisce soltanto se il dibatti·to sul suo ~ : ruolo e la sua concezione (che va indubbiamente sviluppato) marcia di ? i pari passo con la costruzione di esperienze concrete che incomincino a ~ ~ ~~lin~are con chiar_ezza la scelta per una organizzazione che non si qu• : : hfich1 per quanto dice di voler essere ma per quanto riesce realmente ad ~ , essere. : ~""""-SSS-"°1~SSSSSSSS§.SSS§§S&~'°'"7"'~'"-"'~'"~~"-''''~

2 UNITA' PROLETARIA Lunedì 23 Luglio 1973 IL CONVEGNO DELL'ISTITUTO GRAMSCI A TORINO IL CONGRESSO DELLA C.I.S.L. Lacentralidtàellafabbrica perunastrategaialternativa Scalia fuori. Adesso avanti sulla strada dell' unità di classe Organizzazione del larnro e scienza - Il confronto teorico e politico au·interno del mo,imento operaio - La dh-aricazione crescente tra le tendenze del movimento dal '68 a oggi e le ipotesi di « nuova maggioranza» Il.""'".~ lCOUI.O. d~!.o i.sfr 2. Dalla Cabbr1'ca sop111::uno nel."""'°""~ .i:rut-lCon. \'q:')O, ha cuaa. {aria di Q-l D: rroncc .•la ~,Il apl"!IZ· ru, ~~.""' .. per una bta. di tUtO V~ su cS..,cnu~ e OC'· ture de! pcxett e ooo:n:tl,o ope,, x-rt ancora larpmeo:e ~ UZJOnt del •H>ro•. si DCU sok, modif:u de:·e .!:rtltn.l~ SO..'"'-Let ~amzzan:,nc dri ~OC'O •. e s:.10 ra:o ,uifo.dJ .. tul modo d1 ero- tA • nd pmb(o. E' l~t;ICXQl 1<>- che 5000 ptUUM.1 -,che. •conuo- ddl"Oft. &,I .,oro; sie pcò rie:,. ~n a.n-c:unx:rHo po.JLICO di ~t> all S &ll:Xllne dei-a propna foru i.,o- StttJ:..U.a da_· .segretano dei PCI di ~. nelle paccott e med:~ u-att ;n fabbrica cd 50!o attra0••il~- Per I.a_ pnma ,ol- 0 tatO ro. "111a_ ~ co:,c,entc I '-1.i.ano, C«,,em. e, nei fatti, spo,- fabbriche fllK> al la\oro a domi- ,er,o ~ ooouotlo poutic;:o oe·•c ► ta pcu gniodc panno opentO ddl'open.:o oolk:mo attn•C™> s.1a da Di Giulio. 1.:Mt0: oon qamdl due, fac:oc-or• son.:.zior.i. ~~ C: ~e u; ~a futa qu10d!. ci.i comip1 = ~~!,~r!,": 1~on ~e;-':. ~~e ti~ S<r:°~! buca .ue tCClll!~ p;:ù OUO\ecbe I di. r~ e di wntl, dal dde- ~ S:ato. sulla 5UI DMUl'1I: di aooenn&rle. ~~ l! çon,.lsq,arx .. qUtil facenu capo. \O, 5. Uno scontro seno sat,e a! cen:ro_ del"< Ione ~~ :.,_.ippo omog,:neo ~ e asse. .uJ rappor.o n gn sau- uu:o è striderne. :.Cinu poi ncbc ~:e e coca-a ~ di: q\JC511 anm. be ~ rof menu di &mocru a rapp!"CSCn!• In ques:a \~ infau• t. k,c .stani, aperto E' c.:',illf,flCatJ,a aochc- la~ ~ ddl,:~C05.IP•, on- u,a e strumcn:1 d ~az.,onelta Ul fabbrica au temt delJ"o..dJ. 'ona.sonoJY,u oons:gli.1dedel ~,~ Ton110· oon solo 1-~ ~ ln ~ e so::ialre d1 mas&a. che consttltb!elè ,rta come un tema 5C'i:ona..'<)'~•t· quello~ è s~o un pr-opcn:-hé • Tc:x'..no c-C: i.. e-,_ cC: " :;'° po.swla ~ uoa "·°": di -,dare al d1 là e.nchC' ne.a. ddla b:.ta ~ e comunque c.e:s,o pc>.IUCOd ~ d1 enorme Ccnamentc l"csposWOOt fatta !a Olncm. c'è la ~ • &el d~ '::',ca di uoo S:ato di pn:,po6ta 1 di una pohnca di el_Jean. semptt subotdinr.a·. n p:-ob'cma \a.k:tt che ha v,s.-o b patt«:~ q-:.u pcc.c.a d sclteml1~ t.itt•· rande: .-,drooato anche kieolo- • IZZMO, mi rpouzu ze soc.~t d me,sy, e di w:ufic. cenu-alc ~la 101u di ctasse è :zx,nc ideale. ;,ohnca eh lotta di ,;a ma ~ che q~ ca §06:tm- ~tc PfU eggucm:o e che una Stt.t:.eg:.a. ~ ~- Z!Ork! di un fronte ~iMc di m• <r.Jd,lo ddla }ou.a p,u }e nformc I migi1a--:-a d m,lit,r,u e di mwio- umcntc ancon lo 9COntro eper lancia oggi i. sfida pt.r" una mo- per una P~ d • -=: $.I capace di CS!,ef-e la forza rea- e di lfl'll. poliuca ~ alldntt ni di lr.cn:on. non \IC"ne coko 10 nd m0\.menco ~ itatimo ,-a 011!:L"llZZBDCXle del luoro e lmecca.nwtlt e Cl n1ppon, po- le e non ,dlecaria ptt una sera- che dia una d.-cuone po~ per m.illa. ,.cnc ,,sw ooc:D«:. fatto e d'le ~ ~ nmn-.o od Con,c • le:"e. :cpa_ di Q"'afb;UOOC CM in:.z.a nel- dcmocratic:a • questo staio. per- subordmato. ~~o ne.a fa:ti. gno del CtamSCI. cosi cx:me. lo !Il della ~à.. ;\b .ache pcccll,é L anailisi D"Uttunalc c:bc SOSUC'· l"<g]. eh( rcal,ua una ~ R.:oma cioè una , ccc:hia pol~ ntr0\-1 oq:i in scche pN ~i- • Tcw,no ~ dura ~ dt DC questa t~ nastt _da.Ua con- f-M't' 1 oonts coo que,u ck:men- cconorruca democrauca mica da sempre apcna nd mD\'t- Clr\M:C dalla uh.:.~ dd Cenda:56C ha_ formato dei gru.~p,. dt- '~ della oen:.:-aliti del ruo- t1 è 1,."0fflp1tod1 ,._,to •' rnO\ men- La trasi0rn'IUIOnc ddla org dd mento o,pcnlO. ma. che k loc;c tro S'T'Y-:SU'a. d precisit.Dooe di ngcntJ sta neHa CGrt. ~ ~ lo de! profitto propno. m una ~ opcra,o. c. çrc,do, m pan,ro. lr.-oro e neJ fatt1, a.nohc •1 po- operme d,a1 '68 ad o.g:: 8'\TCC~ UN uratq;.a ~ comb.a.~ .,.. PCI, fort~tc ~ con. b ~ ~ 1 ~u.ibbta:a . ~ lare del nosuo pa."1.w.o, $C ,ogi.• <e-e ddU e~ open a r.ei!a fab- ro do-.i.;to s.upcnrc ~ modo de- Ru.100e ns:ru.-:uruiont. ndla ~ dcl;.a lotta al fabbnea q~ Kabana. Squilibri ,an.o- mo dav,cro coopenre alla co bnca .sono ,:su come ~b•',e f,n,:J\O S1 ::nua c:oc: <f sapc-l"C rabbnca. ne! tenuon::,. nena » contro I ~~1m1aaz:aone dd ir."O- r.&1•1 .cuoòali. tra con.soro. pr;-- ~ di uno sbo,:co poi u- .;.on.squcnu di una loc.ta pol·,- k la lotta ?Cl' ri S(X'la1:smo 1n- ae·à e« ro e coatr0 il prof",uo. KrCCtemcn- ,-.11 e col!e:DH. la contcmpora- co Llc louc di quesu Ul!'I E' c-.a al! C)·cmo dd a faboric:.a li po. corrnncia. fUOl' 1 daz canee"• della • . te collcpq al'\e con-enti di_ pen- oca P~ di sct :on u~ poi il probkma deJ ~ro tee e ~;,«)C'UlO tutto i.lil"in:emo fabb,ca. o cominçi.a in,ttc li do- °'~':m~ u~ (~hl: Ù ~'Cl'O v.u Rdx:al•. e di dlfmCra,. e ~. non «nO il fruuo 50llo della fnt:ura in iota SOC":a:Ce della .stanta dc1 boe.ton.... la sca- \C d prof1uo si crea e ~-e CS)O ~ d: . 0 d vma ~ prcscnu od mo,rmcnco cornum- d1 una .~ prc!CnZ& ton• po uca a cui non e p,-.-u s1om n lor..a 511X.1.ale e loua pc> crea anche b clask operes& come- le~ :u:-•ddJ,.c klttc ~ su iwheno. d1 6el1CW1 di borghesia 5PCCUlau- ruffaentc nspoode.e (anche se t Jiuca e d· nuO\'O U base d• Wl .t:JO anagoo:1ta d fondo opes-at ~on t un ceo perciò che quc• ,-._ e pa."'3SSI~, le@et.a ella ~ I ,-ero) dtt le lot.."'e di :nas.!o2 dt ~~o s.:ntc.pco che non tr'O\& I Se cioè la cl&SK ~ è ca c:el• nel nos:ro pi.CX (al.meno a s:o cor\\cgno del Gnmsci ha ~ di:.a, ~~-d, 00 passato duro I qu~:.t anni sono x.e tu:1c po. '~-ancio oon processi ooncrtt1 e ~ di c:5:endcn • ru:a b ~ pa'1~~ ~}b ~Jet.a ~ ang,.sua:.o pc-ù delle f~urc che • mc.,nre e~ ns,emc. dri s-:n:i di hu,c.hc. per 1 loro obbit-tll\ per s;,es:,o r.:oma p·u propa,j;&nd.a e-e:Ji k conqu •It po( nc!Y d:,, ;o ),ar:o p,a:; ' 1 scnu :est"• ddlc: ccrnergenze: 000 è U:O ca,. borghcsu anp('COd!~le .-avao- 1!J !.trumc"I nuo,1 d 0!'1.lnl.Z :be poht..::a. !modifiche Rl'Uttun,. dt ~ re •~a: m una:-~ ;,.artt dei so oc:mmcno che si sooo · usa• che S\-rcbbero m rendo '°" unooe opcnw,.a che hanno crca:o. 1 I• profitto nd ,enu una oggec. k) oper-eio. e~ ha l"SttlurMo r>e' a p,am,o C0l'l"JlJflJS:A tanto che ~ 6:rcc assouc .ri8ni(icatu-c. mre:'.ì: R"T'C:55e a un, ~to della /per la c:onqui.s:a realizut.a per la t:U cac~ «cnon>tea e basca I'~· anche con espenenzc d,ld:~ d alcuoi din:renu di pr.· 1--~tt:mo dea dmgen• nm.aonali fflldi&a e del.e .,-c:ratezu. cresau d1 una COSC>UW1 d m»- 1,..Jida rn qu3nco ta?e anche :Id ~,. reale nes confroori i mo P .a:lO su tX\I. tt:tMUOt eooir del smdac.aco (dei quali era pre- _ Il profano è la causa e la ma-- sa, c,,,:;c_ soc •.~): la ruxhu. c:r:octn~ di n~~ di ~ d ahn su. qu&.• del Con\-qnct noo s tro\"t sente solo Trcntinl. ,-:,.a tra i di· cnce ~nit della reodi<a e ~ un pssYtO a!a'CO ! lobb:cu~ n P:OPO'ari !~~- sruden-J. f!-0- rfcr,ment0 aDe 1011.c 1"Cal, dct l.. rig.enti m:z::iooeli del parblO (dei ~b9"00. non solo per I m-j 4 U • • ,o da NicCl"Ca' nche aYc:a::,d.osi C:CX fffM contadini. ecc.). e se ~ '"· ,onc.oo. quali er.,c, pre:,end ln,rao. che lrocc_:o Mreuiswnio che C9:StC tn t na pO.SlZJODe p_rofiuo ICOi pi«oli padroni ser>: gr-.do per quefl! ,-a dt porn :~ Come ho _già ~:to. una!1ro tenon ba parlato. e Di G;wio). ~hc:E ~ 1':p;~~ ~ I minoritaria ~-\ ~ ~:. ~~~.::. ~r;on~;-= ::!a ~~<=<:~ Fa.te qui:s:e premesse prima di rio e imprcoditoriak che ~ la I dr.urt e forsie dfocamcoti l"ap- men.:! di democraria popob--c - p;n..: q~ del o:oio. ml rapentrare Del merito. va ancora dct· ~ delle ~. le: 9Cd- (nel convegno) para:o JY.O(fattiYO•. Sl ripropone la ·~ istituzione str..ak . ~::o_ rra ~ e o.dJ.. ira I~ '° che uo Dt'C\-"e commctno. co- te dJ im'CS&l.mcnco, ti bpO di ~ com-e ba~ una ascnina s:r-ategi~ Oppur,: se la clas,,e ope-r-a:a ha r,,,c,_ an:efl.-enu.ali e d.asc operata. mc ,'UOI essere quesw, ri:scb~ SOOli e di proda:zioni ~. mdU:-:nalc in cui non c"'è più ne:!-- b. possibdità di prospc:trs. una Il ~crna è cf. g:rosiso inle-rcsee e ci sempre di csscre schcrn.atico e di il mccarusmo d:i S';tuppo. I Accan:~ al.la -~• che ho sui nferimM:o alle lom· rea!.i dd· matCfi-a per ,I pocett soio r.n- rom~ nei prcMàmi nw:neri del non cosJm tutta 1a ric.chez::u di E' da quesi. JpOte!i mc-oa...~ oerc.ato di s:meozzat-e. e s:ata pc. •a c'mR open~. che,~ !Su. I \"CT$O U cai-MlfflO .,,,eno. cioè mc--g,omalc ~~ e.\~~! ~ii~ 0 ~a :'aO:!:uo~l~~~~p*.::~~• unneÌl~~-a:c ;n p~:ica lotte subordina-:;.~~~::- =u;/: u!; Rco.ao U(tc. ti d1 uoa c:bscu.ssione durata ire ll>ClÒO di produrre,. pomi e prcpanta 000 tama w- :\on è u.o ca50 che il •yai- r-------------------------------------------------------------- ra. sno nato ncp l"SA e di,en:. t. I temi del convegno I temi del convegno !Of'IO ~i molti, olouoi ""'~ p<> li1iei, altri di impo5:mOoc teorica pru geacn?c.. p()ISMffl() probabilmente 6Chc:matizurti sommarimJmc.e cosl. [)a Cl"! Ja:o i] 1"111ppc)ft0 tra le Jom: opcnic • partire dall'O?J• niz:z.azione del b,-oro e il ~cm.a del!a modific.t dcib inbCTt. sot0 in cinqua:11.·anni una fitc:.ofia di bllSc dd c:aptlllmmO (induYffllllc e oool di WllO il mondo. entra in aui. aeppure con rnolce cciouaddizioni. (prima che oegli CSA, in Francia. in Gc,-. mania. in lfl#UHern) in Italie. cbe non rappresenta oerur:oc:ntc la. sede J>;ù 8\'°23!..a seicnCfrcemtllte e rcc-nolo@icameolC del eapìuolismo. 3. La crisi del taylorismo cietà, della tlil. .ruu:rura: in sin• X 10fatti g:iuocano pc- ruu: i tesi a 1Cm& de-V.aegemonia della Paesi) f-anori ogg.etti\i di gros-- ctusc oi:,e-tra e del po1erc. sa porti'~ per gjun,cre ad un suli ~ terna dominarne è per-amento del bl~iori5mo. quali quello del ticolo dd 000\-q:no: la d:Hiookà di marncnetc aggi di rappo-to .ra o.dJ. e -ICiectt.a e eumc:nro òc:la prod:u:U\-ità dc,·• quindi Ira to..--nk:i, imrile::tuali e e come nei pa!N!O. quali la ridas,e ~ spcgca anche cpassh· .. della dn-- ;\ti rifmrò pm..-:pa!roe,;,ec al :ue1~• c'è(~=• in~ primo filone. Si 6000 manifcsu-- i.. è suta la prcsenz:a di un :e (()O chiarezza due impos:az:io- forte IDO'\imcnro opc;-aio che ha ni che: cor, i:,poodouo poi. con ~to in prima pe,s:,na e como!te. sfumarui:. !- d~ i.."\:C"!'p{C• sciemcmcote quegz.o poblema ce> t&ZIOnl p-es:en11 a..Jo werno del mc 1.m ICtTCDO di lo<ca pos-ici,·L mo-.imento noi .suo ~. e Pwtt:ndo da qui si è aodali .._ che non banno C"O\-ato una su)- ehc • uoa ricompOsiDonc di da5-- 1esi o comunque una !Cd~ de- se: n i cnegri• d-elie catene di fil"lnh·a nel convcplO per l'una montaggio e i res:.o d-ella classe o per l'akra. I operala Partendo de Q'JÌ si è an- ~ p:ane dei compçni si ~ ri-- dati. al.meno tcodenzia.lmcntc. a ch!L--neta priocipaknente elle espe.. un superamento dria d!CO(om.ia ricnu di bte di oue&ti eoni. • u,a fabbrica e SOC--eià: iJ COOlrolpMtirc da queUe dei 5e!rori in-- lo e la mocLJ"ica permanente - d-:.n..."ria.!i e in pa~.-c de,; -ne- po,:ere. e modif~ oellc _.muuurc talmettanici e d., q~ .!'U!lc ri- ,ooo 1nsciodibili su-a:qpcamcntc .s~::unz.ioni. e ha. posto oucs:e - dd modo io cui ,,e.oc. fonna- r oen:ro deRe: pt°Opra dabore- to il profiuo. e quindi anche dd z.ionc. •quanto•, sono !a condizione esPmirc d: qul .sipftca time!· scntiale ~ ~ conirol"Jo e una 1crc le fabbrica al ocn=ro della I cap.a,ci5~ di ,oçidcre su1 come ':e-- società il rnoc-nen(O della produ- oc uu.~o. sulla .sua -~u,o. rione ~ ocn!ro poti~ de'.!o ne ~ su~. ca~à di :::io5COO:r0 di classe ne 1 Paese. La 1~f.cs--e la ~,er_a; e ~~ tona suH'0r2af'l;m:a:ziooc-dc' .. , oo _k suu1:urc . ~ pi;u ,·<X"Q dh:ent:a~ °':~ no-, ~ f•ito 1:. tn ~~ t~ ~-~ c:~h-:-0 dei la~'(lt"ato:1 u.cx:cu-sem;,tt più ?f"O{onda la e~ dcJ.. pa11.rr..a ii 90!'~ di ~ ~ 11 demo.::raia ra;,prcsema:r, L una _nuo\·•~n·ca ~~~·~· ~ La b.asc per il su~o del-- un tn!~ ~. m.~ :... d'rotomia tr3 '.a fabb:-?:a e .oOh·ca,:e aoc:ht il pu.'"1~ di ~ cie:à, n io::a so......:.aeie 5or.ta pofe:i,)er,to oer iia ~ di li:ica. a-a riforme e S\iluppo, n utt l~:e di aUe,.,tt $0Ciali che: rendita e profi:to s:• ~ nei con:sent.a U'"l3 '1l0(i;f,ca sost~ d:.:e aspe:.~ c-.:n::-2;; che '-e lot:e le del'a ~ti. opc-aic di q~ a.-.. -,j ~ po. Da1~ loac: su1J'o.dJ. pa:-te oo:-t <='.01_ _n 1~--c:, ~! :1'1 lato U. _c:c-n• so! una cr:r~-a d; ~a..~ ,-r, ta-• ·ra.!:a cklh .a:,,r,c-a !e q-J::xi· an-- -:n:~: d; lc.Y.~ or.,c:ii,'t e di r:l!" c~e dc' ~rof:::ol. d.tl\ :a.l:roun pro- ~enu ~culul ella nc".J!nl:- y,-.::~;'? ::KO ~IO ~"te fr.~~ -_ ..1-1• _ «.•t ·~he. jdauarr.rouic;x:,e di m>O\e .or:ne l.1: uç..°ie !C"'C[lU' e . 1 t • • di d~ (C. d Fabb~ e e dcLa s:e»a: poliuc:a ~ di Zona). dala: art'..:.ofaz..~ dc-J.- ~; au~. •~. ~ modet•o. ila k>:ta a p,i.:1;~ da!~, odJ .• daldi _o..p.~ax ~a: ~ le riSt,'"t.l:rur-azioni. pc-t ripropOcTC ~ di masse dei ~~ _eJ.. da qui una !:ixtaglia pe:r U."'l.3 naooontto-Yo della propna coodi:z:io- ,., ;ros~niYa di SYit:J;>?Oe per oc unr,·et"$LC IW v:ta e di_ 1:t:0-- 1 Se r.ronne. ro) òc d:..;,·:n~ ~ d, ."!~. t.:n 00\~:o c!l.e f()SSCa lunn::r,co:o ;,tt ·~ ~ a}. ~ vir.ON>50 m fa~bric-a e: pertri s:nit.i $0C.tU, ?a" b. d.i;:,eziooe ~:.e DCJb so::·cti:. ~ SCOD- ~ ioro Jo:u. p-.m:o di rifcri- P:.:o a,-,cbe i:-i f.abbr=.ca. mento qwndi per una ~~ · 0-.!:-<"J.. --,elle ~M'IU. 1 1 !li'"°:" non fooc:bta 5.:J Ul3 seqocnu d1 ?()!'!a e! u-.11pa~e •:'!'!~mie d-eii ~~-,•~~i=-=: ~ct::m:-~-~ ._. -~ ,; ~'~ di ;n~...i a1 • ~:a.""XY."aZtvne de~ ra' a e,....., ,.;o .:e--:~ t' ot,,OI(:· ,. e .1<:t-e f,::nu.c J ?oc:a \1,:,~_ v e ,· • m.,'to _..-: pc:- oi:e~e~. , ~en:e.1 an.t-· dt-: p,~ ~u Bibliotecaginobianco QUANDO LA «PATRIA» ClllAMA Diventiamo << proletari • In divisa>> Per i marx.isti l"esercito è uno suumcnto di cla.s.sc che lo stato w.a. in pace e in guerra, comro iJ prolecariato in• temo e internazionale. Oggi l'esercito è un esercito di massa e.be, attru-erso il servizio dj len, ncooglie separa e opprime ricorrcotemeote miglia.ia e migiiaia cli giovani Ope• rai contadini s1udc:nli. Una pol.itica di classe ncH'eserciro. concro l'esercito scrumc.nto antiproletario, è penan10 una esige.oz.aoggenin. che non può essere risolta e infuri non ,iene risolta in ruuo il mondo soltanto per mezz.o dcUa lona parlameor.are. E' ,·ero, anche e sopra111.1110 neu·esercito, che l'emancipa..z.ione dei proletari ha bisogno dc11·0pera diretta dei proletari stessi. Un compagno del PdUP, che fa il solda10, analizza in quesao suo inten·emo la si• tu.azione politica artualc: nell'esercito it.aliano, richiama la attenzione di nmi i compagni e del partito sui problemi relati,'i e indica in «Prolet.a.ri in dj,'15-1,. l"orga.nizznione di massa - oon di annguardia - entro cui è possibile e necessario fare una politica comunista nell'esercito. Le sue ossen.-azioni e proposte pongono un problema fonda• ment.alc ~e.°?" può più essere eluso. 1i militanti quando merror.o pi~ grado cii l-·in«re andw in uM si- gono a parol~ o/jnrr.mi: il ti- tn /or..e p;u.ttosto d:t di una de per la printil rolta in case,- tua=ior.t diflicile come quella ,r.ore dit un'a:~t,1.1i=~iontdtl- sa>fra tl'..ztOnOmDdi • l.o:ro con1r..a,di reim·znuur amo dacaz. di CtlSe1'11Ul, di miglionzrt con- lo scoruro ntlfesacito sposzi umlll #. po. curam.ente lt cor.di:iOttidi l--ita, ar.cor più e destra lt gerard:ie lo credo cht. intamo. '°"1t Lt lont nelle ar:.enr.e, a par- di af/uman spo:.1 snnpn ,r.og- miliuzri t le renda disponibili PdVP. dobbiamo /art UM 5ttf. 1ire dalla rfrolta del CAR di giori di Jibu:à. d1 awodtrisioot, pn solu:ioni tsplicitmr .. eme a:z· re politica: riconoscc-.do ili Ca.sale, non sor.o pass;;te sen=a di au,or..omù:; toritane. e Proletari in dii;rsa • l'orgar.i.:- 1~ ucccia: tsSL, ntl lo. -o ;, un modo J1 i·ita comuni- D'altra parte. la lineia di :.a:ior.e unitaria di looa dei sol· S\·llup~. ~-'W ~.1:0 corpo a sta. d-..e rifiuti tli imboscamemi. e Proletari U1 dnùa # e:,,:ludt dau, dando ai ~tri C'O!"_pGt,n_i ur..a sene d1 u~tt:m·:. a un P'°: i pril·ilrgi. con la coscien:.a CM netum-.nite posirwni. pure _pr~ CM pa~t-~ per il ~-1:io m,- gramma. che e do-tnta10 patn• sottani e ituifridua/me,,.u • a u- sc:ti all'interno della sìnutra luare l 1nd~1ont d1 lavorare monio_ di strati con.sisrnm di na fatica signiJica !ICariaulasu enrapo.rlam.8r.wre. cm-, situan- al ~o. Ultnno, 1r..ttt~o. a. d~- soldat1. un compagno e fal-'Orirt un pro- dosi al di Juori di una lir..ta di Sf0Sl=1~.t- anche ntJ 3:"" l~,- cesso di dii:isior.e deì soldati., massa. pauano al lavoro nel-, r . la nosrra stampo e ui pnnw La linea Essen cominuam.nut coscit·mi l"esccito fondumnitalrr.enrt co- luogo e l.,.nità proletaria•· Fad. , clu- lt dù·i.sioni mauriali ,ro i rr.t Jonna...--io,ie dt quadri ntllo n questo signi/u:n. se r.or. ci I « Pro,etari soldati sor.o la ba.sesulla quale ambito di un·arrh-irà rigidamm.- si iw:,lt ridurre a un _puro atin divisa » gli u/ficia!i cmrruiscono lt di- ,e dandmina.. Co,: il ,UV/uzro. t0 formale e buroaa111:o, O.S:SU1..a salta di ir.ilitau in e Pr<>-i·ISioni politit:M e la stabilirà molte ,•olrt. di ~n clandtsti-- men la q!l('Sliont dnl'anrito lttari in dil-isa # non e una sttl- del loro po!ere. Vii:ne rra lt ni solo nei conJn>n:ri dt:llt ~ e della 10110d_t1so/dari con-.# idtt>l . :t pl. masse td e,:itart. ar.c+.e r.tlle se t bm ron.osci1m, im-«e. aili tem:i di discussu,r.e polirico Mluz d. ogrca ,: ~- rcnr.tr.• ore liMrr. di stare solo con i uf/idali. ,·isto rl-.e i militami la noszro orga111:.:a:ione, t par- ~t .-' uno str":I~' 0 1::rgan:,~ compc:gni C"Ono5Ciutii.solando a"frar.o gmua.lmtntt i., ozer. teripa.re al dibauiro cl-..e è in \'orui parlare de!la posi:ione! :ione rfrolta essen:iclmrnre a :;;-1";:.J. ~u coli O t _grpola.. in pratica un.a _seua t _ riducct· ma a.ccompagnan da una • !et• rorso cui sulle lotte nrll'esn-- politico d.rl Pdl.,. P in ger.eralt e· srrari ristrrtti di quadri e mili• .' .r ,••are . .. eg°7J~ 11 ~- do pri,r.a o po, lo polwco allo rrra di presmtc.:ione • dti ca- cito. in un.:J fa..~ fo cui sembra di e l.,'nità Prole:a-01 • in l!°rti- tanti. che ,_aglio cioè_completa: :~:i'on~7.;~: di 1~=· % s,logo serate. al dopola,-oro. rabiniffl t dei sen..-i:i d'infor• r.«eSSO--io un 5Q/to di qualità colare sulla quesuone dtll L"St"rr•rI.en:e /uon le gror.d, masse dtt ti d. Il" I dd". ma=ìone. nel nosrro la,-oro. ;;u,: :::,~~~;r~a~ c;;;r;, t.:/:',;':,~· :;.~::\t;~~: ;i:;!1;;,itE:ri ~11~ 0 ~ 1 ti;•one ~r;;,,1:"j,::"'. r; .r:;;;7,, i; t;o -- dd Pdl.l' n~'.' hanno. ':.a' anuo ur.a i» jimSt% ~ a,:ere rl ~o ~ent~ :o dti 50/daii di uesti an•1i. no-- d I ,·i.sa• è ur.·orian1::a:~ u,ii- ............................... . s::1one polmco ni tar:zo n:eno ,...e{ sen·1~r~ C'lt'llt SOS111Utn'O d, r.osumu i suoi u!iti e la sua di- e P.C.I. :ari.o. di 11"..tn..'C"D. dei soldati: al Nel prossimo ur..a espervn:a col~et_m·a d, la- quello md11are. . ront,,iuuà. ha Jat1o m:ergne \lì srmbra eh, non ci sia bi- si.o imeMo militano compagfli l'Or~. cv:che. se mda:r~"!'l~ntr Sono ci« ctinl-"inz~ cl:.e_ sia Scr.ema:icamnue. a rr.t pi-;rr sogno di sp;rgarr irt cht coso di e dil-~. posi:ioni politi• numero: dn-·ers, m1J1tar.t1 fm_l'J m ca- profondamente 5-baghato ridur• che i principi /or.dan-..rntali. cht I quLSra lir..az n dif/erm:i da CM generali t ~Ol·e il l.al·oro e _ La piatlaforma stnna hanr.o pantapato . alle re la ouesiu:me dtl.feserciro t w,.o alla ba.se della lmta di, quella del PCI cl:t da ur.a par· la lotta JOno pm _a,·an:.a1i.q:..:1lo1te dei soiCU:i:. Dtl-'et?1 t ,~ dei soldati a WJO snnJ!'i« que- .. Proletari in dfri.~ • t che co-1 re rende o,r.:zu10 alla lt'mrà co- dri proletari pn I qt.ali le lo:1a de I con,·egno n·c-e la sit~=i'!ne pn I rompa• stiOfu: di dirim cìl-·d,: rr._ascu: s. mu. iscofJO la dtSCTimu 1..znze po- S1itu:f.or-.a1e r dm=ocrazica delle contro r~ro t"'! roppr~ra- «Cristiani per il gm_ p«n·m1tn11 d~l \1 PL o pas_· ra_ntlo da u~ late, le ~nd1:1om litica per miiiza·c al suo ir:ter- For:r -\rn-..1t~. aa!l'altra punte 10 la pnma espen.rn:.a ~mca. socialismo• (Bosau ptr altra m,l,11111:.a r.t!la 51: dr nia t d, oppu-ss1one delle ,:e, si.mo trr: a ronuasrarr le ten.deri:e aptr· • L.0-11c0ont•nua # ha il grannistra CTisria,_ia. Per qu~i si ,,.-.a.s.se dri SC!!d:111. ~c!J"altra il j 1 il ruolo dc:re>er.:ito r:~lla I ra.rr.er.u di d~lra present! r.ell~ dr merito di. air, ,_crtc!uto # logna. 21-22 SCI· può_f?Orlare ;~1 generale dr una ruolo straitglCOdr!I ~rcuo ~ di/t!a dell"ord:ne inr"'11l:iorOM•. rser,·i10. roHer.t':~o _ lr r1~·endr· r.rlla lo:_10 der w!dau._ dt a\·er tembre}: ~r:,one .cm11m1l11ansr.a. ·cht ~1 me pe::o ~n.c-cro ~--onda.r:o lr inell"ambito della \A.TO, el.ru=ioni •cate.gorùd1_# d1. _w-'"'!lcl_a!oedtd'-.ret.m~mbuzo~ _ Materiali d'in.for. ri'collega 1deologu:air..er.rea_l /1· della rr.acchm.a rtprtSSil·a dello dtl potere CQpilClistico imerno. • pane deltt gerarchie m1l1!an. lmro t organ,::arn-o for.da,r.en_- mazioni sulle S01'?'".dt ella ~.on-no!~:.i_ t m pro-_Stato. La nctura deltnerciro italiar:o I 1-!'1 5tt:S50 a~10,,e per le liber• tale _alla r.CllC'II~ _t al_la_ e.resa-_ uro ~!la di.lesa df'il ob:r:1or..e d1 lo sono arrira:o in ro...Ymta ,nercizo di len,, noo: elimir.11 Ira dtmocratr'chl: r1lle_ c.a:st'1"Me, 10 d1 ,. Prol~an .'n_ do,sa .._. d1 cietà muhinaziocosci.rn:a. questo dato e_rrr:tr· 1 se•i:a saptrt_ p•uucarr.ente n:m· q:.t~ro dato ,r.a -trllo s:rsso :em- d:e p~rr j un obb~rmro fonda- "ltttrrt a dl5pos:~1or..e sem,..~ nali: "'· "'.ben fl~rdo. ançr;e.m ur..:.a I 1t dtll"rsemro. d~. le ~e s:ru.I· po cos1iw:su la comraddi:io-- . .-:t•:.::::.r per ?HO Il tr.Ol"lmn:torr~ln:ente ur..:i ·pc. g,r.a drl q:10:1- - Le decisioni del lettera pu~b.i.:cta ~I ~10:r.alr wrr, del s.io fun:rona-r.er.:o . .\· nr pote,,::.::,/men:rjor:Jamrn:a- dti so!d.itr. ,1 Jnmo_ S-.JI :e..-•r,:o d':1r~ al mOl?mrr.r~.. • .. E turr~• alc--.1m mesi (a. :-i CUI SJ du:hi3- n•i·o solo q;i~lt :dn -,$.."-0/;itcr !e; rra ia ':.m.:io-:e a,:tiprole:a- Jr!!o der.:.,.r:cr..o:, Hr.1e comple• j, :a Prol~_a"t m dn·ua. r.or. t. coordinamento ,a,-c ~,..a s!~du.r.a ape.rta_nrlla mrmr ger.er.. _!i. che 50.. o d: w:~ · taria delf~;o t la $UO com· :a":e'l:t· m;1.3:a s;J :er.rtr.o_par-, ~rr.r i,:0.11 c.redo,:o... till ntemo, nazionale del Pd po551b,Jua d, _.,;.;, I~tw J~ n:..u- :; i marxull. su!lo 1:...;.r:.ir~a,, ~i::o,..e sociale prri-a.'r,1tr,:e-i !.:.-,;r.:... ~e. .se:..,1:.a ,~1.2re ~•-or-1 !_orga_;i::a.:1or.dei Lotta con- UP: f.C de,:1ro e comro l nercuo. cla.$:5ed. ello Sr...:v e dell"~c- 1• ,e operala. con:adir.c.. $!Udr.:•' gc-::_~:.:zrt $:t. ,p,n:• ob.ettn_·i un I w::.Ga r..ellr ~rr:r •· lri quc- :o C"O>r.t sua ar.icola:ione s~, ,esca l'oppoll:,ont ron:.ro lo n-:oiz,_.-:cnro d1 loua né a.Jfr'1rtr· s:o e Lorta _conu~ •. non ha - Un anicolo di Nonbastano d/ica. Corr.e molli compagni, esercito ha corne obbieHl\"OSlfO- r.o r_..e-: : ::r.:cht que.s:uJsoreb- ~n:.esso I ~re dei cx,,r.pa- Rossa.na Rossan- ·1· ho c:erc:a:o di ~pIn questo regico di ~erlo in.s.tT\,·ibile al be. m;:.a:1,~ Jc,r:da-.e,uale - gr.i dpl ,._ \fam/n:o •. cf.t t.an- da: i diritticiv, I vuo:o a11rcn·erso l'ossen-o=ione rr.assimo per la repressior..efK?r· ali ~rr.r._o delle ca.senr.e. I ~~ ~nfm_10 t~lJtt I '!"Tt°!'_'==?· Sor-o com·in:o chef• anrimi· direua e la riflessione sull"espe- ghese rontrO la l<.1taproleruna: Si rc"gmra_su ,pesto punro u- .w,.r_ d.o\~ n SOOJO ".~." _,~n ln1en1ista al rap• liraris."tonon nolento .. ra.,rche rien:a di l·ira di ogni giorno. 21 !a scelta di wt..1 lir..ea di r..i ~11trc.JJ1:•~r l'is1osa r.rlla P"':lussJmi .~ 5t: ~, :"' iema; presentante del w-. come dice /11.,n De!!a !,te:i,, .\la appena si comir..cta a ten•_ massa che. panffldO d.zlle rot:• pohuca c.'"'Of"::m1SJa. da! momrr.-id'! Col~em.i .\llli,af"I Comur..• FR e dau e,id:ttte i sempre da co, :J.re un lai'Oro di rr..:wa ltD I di:ioni m~teri,;;,Ji di i·ira (r:oci- 10 c_l-.e lii s.tn..~ lotta_ tw~ l"appl~- 511 },tam/mo '·C.\IC\IJ. I Olli AT, 0g}ion;· ,., r.a pu:~ribile eomun• so!dari, ci si rende con:o _subi- ri:à. disciplina. I1bert.ì persona- c.:.:,or..e 1.tlla Cosmu:wr.e dt· . 1:-'1 cor.u:u1d1=1_o~ec-.1-"c:a•a:- spite del panito q:..e a!!'inJi/fert-::a. cf-.e J-.a /~-1 rodi :in.i CV31:c!h~e il mon_r:et:• !e.~-' deiJ~rolrtari in dia,;.a. ':'1'.z (.11.nt~_~ delle ca.sm,-:r: ~~=~ •Prolt:~r., •~ di:;~~ rr.i in que:s1e setti~ 110aJ og_'li Cù•w:ten::ato la ~ :o dei sola.;:, h..; wia ~or..; u- pum: e nwd1/1.:.;rron~-r..;-.:rr.-1!. lt'•~ Jz SC:l.)tltrO duro con .. :a ~ ru:rura ir..er-,a.u :'''" . .z e mane: n:~tr.i riti HW iru:e!T.e, e •:oi ,u- rr.::J,::one r per ,r.ofo ~ :r i .-.;,riporti J1 lor__.j 1r,.1so!dJ- ,1 pote·~. r Jpe:r..;mrr.re • ,!lr- s..r.a~:e.~-~ cnr c,.Hr.crde ro·: I .;! $:IO ui:uno. 11. :ut:.a .·a w!f.; speui rz;::.J !i•:ea. J ..~:.. q:....!e r tt e gtr.ir..-h.:a. m1iua.re r 11 Ji· calt- •: LtJ e ...:ieUo ~~:t ta ~.J-, ~:r;.1•:. u~'-':':· ... ~o~~ .. ,t ':ll'aia • li congresso delt,...._.;e dei. ·f!'Sp,:r.n::.: chi- ·:o l'?!-· qe,.-ts!a,,.. O r,.;.•·me. ~=.i !a ;re• r.:03;•.i~e nei fo::1 d:e I u :..;,:.:l.a ra t /tr.eSt..'~ ;,e-r por~.,::.a~~ a .. e- r 'l"-:r..:, :, r.su.: ...:o 1: une-~~- la CGIL. su:o 1 r.Jo i. fr-:.:i di ;a-..a ?(":• 1 •~ r:~.!.. qo...... e in.:orror:o r-.0-~• 1 lo:, ... !"ori..r.1::.::.:r0r:.~eno v:1 il: s.:~1 oc:ewn 1.·r.tpure le,:. r.z dt d;J:r?!;>ei;.'tO po.::: .. -o oJ: ,..;. • ................................ :

Lunedì 23 Luglio 1973 UNITA' PROLETARIA IN CALABRIA, DOPO LE ALLUVIONI Truffano e cianciano sulla povertàdel Sud I.a legge « Pro-Calabria• I moro e le fraoc ca:trSC.c d.a:Jle alhmoai dd 52--"i; dc:nc:ro la ~ d'allon - di,q<,> te (che cor:uiaua. purn,:,ppo. ad CDef'C la w:s:s.a dj ogg,) di • pro....-e mu •Lcat: Spcciab (tamo pei- c:ar;;.~) cbc, a:tU> qno ma·addi:rioaale dd 5 pn cemo saBc imp05te da l:u paptt a Mti i lfforMori italimi,. aTI'Cbbe: danno praa.tire la: messa a pG.GlO di a:D ,q,iano orp::a:ic:c., di Spe$a PQ' la di!eu dd suolo c:al&òrcse.. Qoeua 1qze ba rnntato alle c:anc dcGo Sc:ato. dal 1955 aJ 1972, la comidc:rnole som.m;a di 1200 miliardi. ma la difesa dd saolo oon cé tUt.a. -------------------- 1..o: rah:à la difesa dd suolo C2lab:'CSe ooa interessava DC:m>- no e: la ccl.e.t:'lc Specia;k:., fa lOIoouo Ima bao&u, occasiooc ptt ~mic:,rpnicopaDO-d.i S,perperied.i~aniedaimea!i ann,-cno i foodi w.aamti. meti: c!.ei qmli aod.aroao (e aJICCWa.OOOt.irie!oeaspicpe bene il perd1é) direttla:tCDtc od• J,e c:mM ddlo Su:to e: a:fi altri 600 - __,;. alla C. bl>ria. Di qn,c::Ri miliardi casscp.ali>. sia'on_ tokaato ;50 SOCIO SLaf.i spct,i tdfic:iaL:aeatc., di ctai 190 .miliard.: (il dioe) pa opere dì sistemaz:ioae mocu:aa idradica e '~ 10 ailiardi JODO Stati elargni souo forma di IIMid.i 1or 1u=e:D:te.aifiqnricql1specclatori) e 90 miliardi ioao uni pgstiflCIIU coo pc:z:u dj appoi- ,;o~ .. m raJta nascoodooo 11 rOO!e re&Sc, della ...... iknte c:onv.àorx DC[k ca.a::ipape e, kttonli. la si=.:esi~ dopo 20 mmi eh cimpepo,. pa b c..bl:,r..a. Ul rca!.u, tolo poc:o pw dct ;o pa caJlO ddJa ~ prnisa ~ st> ta DI qualcbe modo ~JCaU per la c:':fna dd suolo iSi la per dirt). mcn.ttt &ll'omhn della • lqgt Spe:cia)e., SODO SU!e copertt lf)C$(: ek:n:onli, aiilDcotati iatCff:Sli ~ CORrD:iu c:osebc: maf,ose, ~~ e c:ompaii dep maici. n-ctti poc.mwi d.icctd.ari. a:t~ b miriade di ca.ti !Krrocn.tici ~ o- ·-· la rtù.ta., b d.tfes.a dd tòoolo e ri=:aw iOlo come ~ UNIPOL ASSICURAZIONI - ,:, Proprietà del movimento cooperativo italiano ,:, Siamo l'unica compagnia assicuratrice gestita dai lavoratori ,:, I nostri investimenti per lo sviluppo della cooperazione RAMI ASSICURATIVI ESERCITATI Aeronaulica AU:omob• Cauz.oni Cns1a F .r.-s Funo Grane ne lnceooo lnfomm Pes::,onsab na ci',' e Soese lega e oe' t2 ~;:a·ane ,aspo,..~ Guasi, maccll <>e R,schi p<>gg a 0 sch .mp ego VF A Cao.!.2122é!Zioni Responsab· :a ci .. e aJtO CRCAJ AGENZIE IN OGNI CITTÀ ~e e <Case de: oopo~> e ""e e secf pe..'e-icre Ce r-:o.-. men:o ooera10 e def'!"'ocra:JCO '.'IGl ;.,;.;. a «o...... ~ d se--~-ZtO~ u'.\ PQ_ Sede centrale: Bologna - Via Oberdan, 24 - Tel. 233.262 3 4 5 6 Bibliotecag1nuo1anco l lnf ormazioni : sulla Palestina E' usci10 il nuo,·o numero di IXFOR, MAZIONI SlJLL\ PALESTIXA. il bollenino che raccoglie una ricca rassegna siampa sulla Resis1enu, pales1inese, la situaz.iooe nei paesi arabi e in Israele. E' possibile richiederne copie al Centro Operath·o PdUP di Ro.. ma Cavour, 185) oppure alla reLa grande • provocazione del governo francese contro la Sinistra Dai disordini del 21 giugno per il comizio razzista dei fascisti di Ordine \"uorn allo scioglimento del partit-0 trotskista della Lega comunisia 3

4 UNITA' PROLETARIA Lunedì 23 Luglio 1973 Un antifascismodi classe, oO_.\ LIYOR:'\.OdL.C1CCPA.d-'luASSPA CARdR.-\1RMA. PISAnif t . , . l . . pera1 e e e a es o una nUOVUa nitarivouzionaria riuniti per dire, chiedere, fare I problemi delle singole fabbriche e i li,-elli di coscienza politica di ma,:,a - Per J'unificaz.ione dei colleni,-i operai e per i consigli di zo. na . Lo e.on, egao organizzato in modo ouo, o Bibliotecaginobianco

UNITPI'ROLETIRII SPECIALE PIEMONTE Il coordinamento regionale ael PdUP e i centri del Manifesto ael Piemonte lianno preparato questo inserto - FIAT, Olivetti, Micbelin, tessili di Biella, e inflazione, contl'attazione articolata, centro-sinistra: i problemi principali affrontati Un centro-sinistra per la politica di Andreotti La tenuta del movimento di lotta nello scontro contrattuale, la capacità dimostrata dagli operai nel rigettare il tentativo pa• dronale di imporre al movimento di classe la fine dell'esperienza iniziata nello autunno del 1969, ha ottenuto l'e~fetto di ~ettere in crisi il Governo di centro-destra che aveva tmpostato il suo programma sulla sconfitta operaia. E' stato lo stesso padronato « illuminato » c~e, di fronte all_:1 forza degli operai, ha cambiato cavallo ed ha spmto la DC a ri• cercare la collaborazione con i socialisti. E la DC ha puntualmente risposto, rispolverando Fanfani e l'unanimità. Una una• nimità possibile solo confermando nel. programma della svolta tutte le caratteristiche della linea con cui la DC ha sostenuto Andreotti: la centralità. Lo si nota scorrendo lo stesso programma concordato da Rumor in cui vengono confermati gli stessi provvedimenti che Andreotti non riuscl a far passare. L'esempio più evidenre è il « fermo di polizia"· * * Se i contenuti sono uguali, perché la borghesia e la DC si sono orientati sul centro-sinistra? L'obiettivo è quello di modifi• care l'atteggiamento delle organizzazioni tradizionali del movimento operaio attraverso !'inglobamento nel Governo dei sociali• sii. Rallentare cioè, e se è possibile annullare, la spinta che nel movimento operaio e nelle grandi masse si sviluppa io risposta a un aumento generalizzato dei prezzi di circa il 15 per cento. Dare alcuni mesi al padronato per utilizzare al meglio i van• taggi dell'inflazione senza pagarne i prezzi. Una eventualità molto pericolosa perché permetterebbe ai padroni di prepararsi con tranquillità a un blocco dell'inflazione attraverso la deflazione (stretta creditizia, chiusura conseguente delle fabbriche deboli ecc.) con gli evidenti effetti sul movimento operaio e popolare. * * E' questo il rischio dcli'« opposizione diversa» proposta dal PCI che si traduce nella ipotesi di autoregolamentazione degli scioperi portata avanti da alcuni settori delle confederazioni sindacali. In sostanza permettere ai padroni di sviluppare il loro attacco al movimento, sui prezzi e sulla ristruttarazione, imbrigliando la risposta operaia. Una ipotesi che nello stesso movimento sindacale fatica ad andare avanti, che trova notevoli opposizioni soprattutto da parte delle categorie dell'industria, che propongono invece di sviluppare rapidamente il moviménfo contro l'inflazione e la ristrutturazione (es. la conferenza dei quadri della FIOM e il congresso della FIM). Di fronte all'attacco padronale il compito del movimento popolare e particolarmente della classe operaia non è quello di una opposizione più compiacente e moderata, ma anzi di costruire nel Paese e a livello politico uno schieramento unitario anticupitalistico che sappia contrastare adeguatamente il progetto padronale: uno schieramento di nuova opposizione. * * li movJmcnto di lotta ha saputo imporre a chi l'aveva sostenuta, l'abbandono formale di ogni ipotesi di « patto sociale"" Bisogna ora impo,re che, negato a parole, il « patto sociale ,. non passi nei fatti. 11 punto di partenza sono ancora le lotte di fabbrica, che contrastino il recupero di profitti che i padroni tentano con l'inflazione attraverso lotte che aumentino il valore dei salari adeguandoli, almeno, all'aumento dei prezzi e contro la ristrutturazione produttiva e gli aumenti dello sfruttamento (,particolarmente straorudnar.i e turni) che i padroni ottengono attraverso il ricatto dei prezzi. A partire da questo elemento centrale è possibile sviluppare Llll processo di lotte sui costi sociali (casa, scuola, trasporti ecc.) e sulle previdenze sociali (assegni familiari, pensioni, sussidi ai disoccupati ecc.) che non permei• tano fa manovra di isolamento della classe operaia dagli altri strati sociali. Non permettere, con la lotta e la mobilitazione delle grandi masse che il centro-sinistra indebolisca la forza openoia e raffoni i padroni è il compito delle lotte sin da dopo le ferie. Bibliotecaginobianco Inflazione selvaggia e risposta operaia L'attacco ai salari, attraverso I e su.Ile loro conquiste contrattua• fartifioiosa gigantesca inflazione li la colpa dell'aumento del codei prezzi e t'aumento del co- sto della vita che colpisce selvagsto della vita, costituisce già og- giamente ogni strato di lavoragi uno dei più gravi e pesanti tori e grande parte del medio attacchi alla olasse operaia de- ceto, in modo da isolare la classe gli ultimi venti anni. Le finalità operaia e dividerla possibilmente "politi.ohe" dell'inflazione sono al suo interno. molto chiare: Net suo insieme l'operazione 1} trasferire dai salari operai si configura dunque come un at• ai prezzi e quindi ai profitti dei tacco a fondo noo solo alle concapitalisti gran parte dei bene- quiste contrattuali ma all'intera fici conquistati con le lotte con• capacità di lotta della classe otrattuali: questa redistribuzione peraia, per instaurare un nuovo di risorse dagli operai ai padro- rapporto di forze, nettamente a ni dovrebbe sen•ire, secondo gli favore dei padroni, per un lunavvoooti del capitale, a ridare go periodo di tempo. La cosa fiducia ai padroni e convincerli importante da rileva.re è che non a fare investiment: e dare respi• si tratta solo di un tentativo, ma ro alla ripresa produttiva; di una azione già sviluppata con 2) utilizzare questa decurtazio• dei gravi risultati già acquisiti. ne dei salari reali per costrin- L'inflazione era già in atto, la gere gli opel'ai - con un vero rapina già in corso, mentre si e proprio ricatto della fame - firmavano i contratti, dei mesi a fare lo straordinario, a inten• sono passati ma la risposta opesifioare i ritmi, a cercare comunque di guadagnare qui1lcosa da portare a casa magari «monetizzando» anche .i rischi e la nocività: in altri termini ,utilizzare !a caduta dei redditi delle famiglie dei lavoratori (nelle famiglie ci sono spesso redditi come te pensioni, le indennità di di60ccupazione, la retribuzione di lavori precari eccetera, che non godono neppure della picco.la e tardiva copei,tura della scala mobile) per togliere agli operai quei poteri di co11trollo sul loro lavoro ohe essi hanno conquistato negli ultimi anni; 3) convincere i lavoratori che le lotte salariali costano molto a chi le fa e servono poco per• ohè appena conquistati gli aumenti di salario (e spesso anche prima di averli conquistati) c'è un potere sovrano, di fronte al quale panlamento e partiti si rivelano del rutto impotenti, ohe con gli swumenti raffinati e misteriosi del credito e della moneta si porta via que.llo che era stato concesso e anche più di quello ohe era stato concesso: questo ob· biettivo dell'inllazione è il più pel1koloso di tutlt perohè cerca di liquidare J'unica arma di cui dispongono gli operai. cioè la loro capacità di lotta; 4) gettare sugli operai occupati raia è ancora allo sadio delle intenzioni. L'illusione più pericolosa sta nella posizione, abbastanza diffusa, secondo la quale una risposta operaia si renderebbe necessaria solo nel caso io cui il govemo 11100 volesse o non potesse fermare l'inflazione. In a1ttii termini, se oggi i prezzi smettessero di 6alire e si stabilizzassero e! li• vello attuale gli operai dovrebbeiro starsene buoru e tranquilli e non dare fastidio al governo e ai padroni, rassegnandosi alla dura falcidia ohe hanno subìto nei loro redditi di lavoro. Si tratta di una posizione inaccettabile. Se essa riuscisse a passare gli ope• Nti non solo vedrebbero ridotto in modo permanente il loro tenore di vita, ma sarebbero sconfitti perchè sarebbe dimostrata finutilità delle loro lotte e per· derebbero fatalmente ogni contralfo sulla loro condizione di lavoro. Di qui la necessità urgente di una risposta generale all'attae<:o capitalistico clell'mflazione i;pinta. Facciamo alcune ()ISSCrvazioni. Sono state avanzate deille proposte per alzare i redditi di lavoro più bassi: aumento degli as• segni famfiliari, rivalutazione del 6USSidio di disoccupazione, aumento delle pensioni. Sono proposte giuste e necessarie. Sembrano però opportune due precisazioni. La prima è che bisogna partire al più presto con una vertenza serrata su questi temi. La seconda è che t risultati della agitazione saranno assai scarsi se, insieme con la lotta per il sostegno dei redditi più bassi, dei ceti più «diseredati», noo ci sarà uoo dura lotta generale per- recuperare la rapina dell'inflazione sui salari degli operai occupati. Non dobbiamo avere delle illusioni sui risultati possibili di una vertenza col gove11110(anche se sostenuta da uno o due scioperi generati dimostrativi) che riguardi gli strati lavorativi più deboli se non saranno coinvolti direttamente, in proprio, gli strati lavorativi più forti. Ci ricordiamo che le grandi vertenze «perequative» del 1968 sulle pensioni e sull'ebol.iziooe del· le gabbie salariali sono partite nel quadro di estese lotte rivendicative aziendali che rompevano le gabbie delle mgue fissate nei contratti det 1966. Coloro che si oppongono elle lotte rivendicativo aziendali, tacciandole di corporativismo perchè migliorerebbero 60lo le condizioni degli operai che stanno meno peggio degli altn, pcopongooo, spesso senza volerlo, una parali• si generale. Il movimento nelle fabbriche, e soprattuto nel.le grandi fabbriche, è una coodizione pre• diminare e imprescindibile pec qualsiasi lotta sociale. Ma è anche certo che uoa vertenza 5Ulle pensioni, la disoccupazione e gli assegni familiari ohe sia gestita ritualmente con un negoziato col governo, senza un confronto diretto nel!e fabbriche, magari accompaggnata da azioni aziendali Sp('l'adiohee scollegate, lascierebbe la classe operaia in una situazione di grave inferiorità. Il problema sembra duoque quello di incoraggiere le iniziative rivendicative nelle aziende ma di collegarle in una impostazione generale che i lavoratori e i loro sindacati, devono definire, ma che potrebbe fondarsi su alcuni capisaldi: a) ricostruire in tutte le grandi aziende il salario aziendale, attraverso l'applicazione dei coc• «atti nazionali in tema di inquadramento, incentivi e orario di favoro, co11s0/ida11doil co11trollo sulla rigidità del lavoro e clii~ de11do sosta11ziali aume/1/i salaria/i; b) dare molta importanza alla difesa del salario reale e rivendicare la gratuità dei sei-vizi di trasporto, delle mense eziendali, dei servizi scolastici eccetera, sganciando cioè una parte del sa-- lario dalle oscillazioni det costo della vita; c) po;ohè l'industria piccola e media è sempre più una pura e sempTu:e articolazione decentrata della grande industria non vi è alcuna ragione per oui i lavoratori in esse occupati non debbano ricevere gli stessi aumenti dei lavoratori delle grandi indu· strie: i coosigli di zona costituiti e quelli che si dovranno costituire per l'occasione dovranno organizzare e dirigere la lotta per lo aumento dei salari nelle indui;lrie minori, d::.ndo alla lotta il massimo di generalizzazione e di respiro;

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