Una città - anno VI - n. 50 - maggio 1996

Sarajevo, 10 aprile 1996 E' pomeriggio tardi e sono ancora in ufficio. Fuori è una bella giornata di sole ed è caldo. Ogni giorno di più si respira un'aria di pace e Sarajevo assomiglia sempre pùl alla città che era prima della guerra. In ogni angolo aprono nuovi negozi. La maggior parte sono alimentari, forse perché per tutto il tempo della guerra non abbiamo fatto altro che pensare al cibo che mancava ...Maho visto anche nuovi negozi di mobili, di piatti, di sca,pe, anche se la qualità per ora non è delle migliori. Nel parco di fronte alla Presidenza ho vistofiori nuovi e sugli alberi ci sono già le prime foglie. La Pasqua è stata meravigliosa. Si vedeva e si sentiva un'atmosfera di festa che da tempo non provavamo. E' stata anche un'occasione per un bel concerto nella cattedrale. Fra una settimana ci sarà la Pasqua degli ortodossi e il 28 aprile ci sarà la festa mussulmana di Bairam. Ricordo sempre come queste erano occasioni di festa per tutti prima della guerra. Spero che succederà ancora. Spero anche di vedervi presto, intanto voglio dirvi che quello che apprezziamo nella vostra iniziativa non sono solo i soldi, ma soprattutto l'amicizia che sta nascendo. Moltefamiglie si sentono orapiù al sicuro, almeno per un anno, e il loro atteggiamento nei confronti della vita è migliorato. Anche i bambini si sentono più felici, sono più sicuri di se stessi e orgogliosi di avere degli amici sconosciuti e lontani che presto conosceranno. Con tanto amore per tutti voi, Kanita Fociak Ajla è nata il 3 novembre 199 l a Sarajevo. E' una bimba piccola e graziosa, e anche se ha lo stesso cognome, non è parente di Bojana. Hanno la stessa età, ma il destino di Ajla è più triste. Secondo un vecchio detto, tutte le persone felici sono felici allo stesso modo, ma ogni persona che soffre, soffre a modo suo. E qui a Sarajevo ad ogni angolo si può incontrare qualcuno che ha una storia triste. La piccola Ajla ha perso tutti e due i genitori. Suo padre è morto a Yukovar e la sua mamma è stata uccisa da un proiettile in testa, mentre cercava di scappare dal quartiere "Aerodromo" dove vivevano prima della guerra. Questo fu il primo massacro compiuto dai cetnici a Sarajevo diretto proprio a colpire le case e i civili. Era il 19giugno 1992 e molte persone morirono. Ajla aveva sette mesi e si è salvata solo perchè in quel momento era in braccio a sua madre. Ora i nonni Adii ed Emina si occupano di lei, ma chissà fino a quando, non sono più giovani e la nonna ha subìto un intervento poco tempo fa. Ajla sembra una bambola, con i capelli biondi e gli occhi castani. Le piace cantare e va matta per le Barbies. Ha anche un "fidanzato" di nome Amar. Spero che non ricorderà e non capirà mai niente di quanto le è successo. Ha perso i genitori ed ora lei e i nonni sono profughi nella loro città, questo significa che non hanno potuto salvare neanche le cose e i ricordi di famiglia. Almir è nato il 4 aprile 1990 a Sarajevo. Vive con sua madre Fatima, assistente dentista. Lei era sposata solo da tre anni, quando, il 12 settembre 1992, suo marito venne ucciso. Ha lottato e ha sacrificato tutto per la vita e la felicità del suo bambino. Doveva oltretutto cercare di non farsi vedere triste o nervosa. Sta cercando di superare le conseguenze della sindrome nervosa derivante dal trauma subìto. Non può dimenticare suo marito morto, il suo corpo fatto a pezzi dal I 'esplosione di una granata proprio di fronte alla loro casa. In quel momento loro erano sulla terrazza, e siccome la casa si trovava propro sulla prma linea, era molto pericoloso stare lì. In seguito Fatima ha deciso di lasciare la casa dei suoceri, anche perchè sentiva che dopo la morte del marito, i genitori di lui non avevano molto piacere di averla vicino. Lei ha detto subito la verità ad Almir, che suo padre è morto e non tornerà mai più. Dopo questa spiegazione, Almirnon ha più chiesto niente, ha accettato la verità. Trova consolazione e rifugio presso uno zio, fratello della mamma. E' molto legato a lui e non parla mai del padre. Ad una signora, vicina di casa, che stava cominciando a piangere (e forse questo lo innervosiva), ha detto: "Cosa c'è da piangere? Questa è la guerra, accadono cose strane". E' un bel bambino sano, un po' timido, col viso tondo. Per riuscire a mantenere il suo bambino durante la guerra, Fatima vendeva le sigarette che riceveva al posto dello stipendio. Almir non va ancora a scuola, adora giocare con i modellini di auto6 UNA CITTA' neo mobile. Benjamin è nato il 10 luglio 1992 a Sarajevo. Lui non ricorderà mai sua madre Senada, uccisa insieme al fratello più grande di Benjamin, Armin (5 anni) il 29 ottobre I992 dalla stessa granata esplosa nella loro casa. Benjamin stava dormendo nella culla e rimase illeso. Il padre Mirsad è rimasto solo, con un bambino di 3 mesi, senza idea di cosa fare e senza la possibilità di fare nulla. La grande felicità ed il grande amore della famiglia erano stati distrutti in un attimo. Era disperato. I vicini di casa lo aiutarono a riparare la casa, ma nessuno potrà mai riparare le ferite del cuore di Mirsad. Aveva solo i vecchi genitori (il padre morì poi durante la guerra e la madre è gravemente malata di cuore), così Mirsad cercò una baby sitter che si occupasse del bambino. Non so più quante ragazze sono passate da quel la casa dopo lamorte di Senada. Il povero Benjamin è cresciuto senza una persona che si prendesse cura di lui con affetto e continuità. Mirsad non riesce a pensare di potersi risposare. Era benestante, prima della guerra aveva alcuni negozi di abbigliamento ad Uidza, ma ora tutto è stato distrutto. Ora deve ricominciare da capo e non è facile. Benjamin è un bambino bello e vivace, gli piacciono le automobili ed il suo idolo è Batman, si diverte a vestirlo e a giocarci. Alma è nata il LOgiugno 1984 a Sarajevo. La mamma Bahrija mi ha detto che per loro la lotta per la sopravvivenza è iniziata molto prima della guerra vera e propria. Suo marito Faruk è morto di leucemia il 20 luglio 1989 e lei è rimasta sola con due figlie, Alma di cinque e Lejla di undici anni. Alma frequenta la V0 classe ed è molto brava. E' una bella ragazzina, con i capelli castani, gli occhi verdi ed un bellissimo sorriso. Le piacciono la letteratura, la storia e l'arte, ma mi ha detto anche che per lei a scuola tutte le materie sono interessanti. Ha anche un 'altra passione: la danza e il balletto. Ma ora, purtroppo, sono solo un sogno. Infatti è stata ferita a tutte e due le gambe: può ancora camminare e ogni giorno fa . degli eseréizi di riabilitazione, ma non potrà più ballare come prima. Il giorno in cui Alma è stata ferita, altri 4 bambini innocenti che giocavano nella via Bjelave sono stati uccisi dalla stessa granata. In quel momento, in un'altra parte della città, morivano anche la cugina di Alma, 5 anni, e altre 3 persone. Tuttavia, siccome le disgrazie non arrivano mai da sole, 1oro hanno perso anche.. il loro appartamento con tutte le cose e i ricordi di famiglia. Era al 15° piano, nella via Pere Kasorica, ed è stato distrutto da un incendio. Ora vivono in un piccolo appartamento che Bahrija ha ottenuto dalla ditta per la quale lavora come disegnatrice tecnica e architetto, ma è una soluzione provvisoria. Per il momento tutto quello che ha sono le sue meravigliose figlie. Anel è nato a Sarajevo il 23 aprile 1984. I suoi genitori si separarono prima che lui nascesse, così Alen non ha mai visto suo padre e non ha contatti con lui. Sua madre Azra all'inizio aveva tentato, ma la famiglia di lui dopo il divorzio riteneva che non fosse normale mantenere rapporti. Lei non ama parlarne, e per orgoglio non ha mai voluto chiedere nessun tipo di aiuto alla famiglia del marito. Così Alen del p'adre hà solo il cognome. E' un ragazzo timido e tranquillo. Non ha mai chiesto alla madre di comperare qualcosa per lui. Vive con la

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