Una città - anno II - n. 17 - novembre 1992

, razzismo Gli zingari in Europa. Abbiamo intervistato Alex Langer, deputato verde al parlamento europeo, impegnato sul problema della multietnicità. Cosa sta succedendo agli zio- seminate. Tanto che questa era mai visto come una piaga trasformati in Kombinat agro- tano in pratica una scelta di gari stanziatisi in Germania? condizione è finita col diven- endemica della società. Oggi industriali, con l'eliminazione ghettizzazione, anche se di In Germania si sta vivendo una tatare un titolo. Come l'essere non è più così. delle minoranze tedesche, ghettizzazione apprezzata. specie di doppia tragedia. Dalla ebrei rappresentava un titolo Fondamentalmente, oggi gli zingare e ungheresi e in gene- Così, salvo appunto impegnarsi Romania, e ingenerale dal sud- per andare in Israele, in quelle zingari hanno maggiori diffi- raie con l'industrializzazione e sulla tolleranza, io non ho riest europeo, è in atto un esodo situazioni essere di stirpe tede- coltà di altri nel decidere del urbanizzazione forzata. Oggi sposte. Che devono venire da di massa di zingari che non sca era un titolo per chiedere la proprio futuro, cioè nel pre- ritornare a tutto questo sarebbe parte zingara. riescono più a vivere, o pensano cittadinanza tedesca, per un servare (quelli che lo vorranno, molto difficile ... A Bolzano abbiamo avuto di non riuscirci, nel contesto visto di ingresso, per una una e credo che siano la stragrande In generale e in concreto, la un'esperienza molto posi tiva e tradizionale in cui la loro for- condizione di vantaggio, in cui maggioranza), una identità gente non ha un rifiuto asso- significativa, con alcuni bamma di vita, almeno in epoca si è naturalmente insinuata la zingara in un mondo in cui, luto degli zingari, a condizio- bini che findagli anni '60 hanno pre-moderna, era pienamente scaltrezza zingara ... così come per gli indiani e per ne però di non vederseli sotto partecipato alla vita scolastica inserita. Anche in epoca co- Il problema degli zingari bai- altri popoli tradizionali, il loro casa ... E' chiaro che questo locale. Molti dei dirigenti di munista era compressa, pur canici è così diventato per la modo di vivere non può più atteggiamento deriva più da quella che oggi si chiama godendo di ampi spazi: per Germania un problema, e del esistere. un clima diffuso che non da "Opera Nomadi", così come la quello che ne so, anche allora tutto nuovo. Tanto che, a dif- D'altra parte, l'esempio degli una paura vera e propria. direttrice di "Lacio drom", una vivevano in una sorta di spazio ferenza di altre popolazioni, il ebrei, l'altra minoranza euro- Gli zingari, infatti, non sono interessante rivista bimensile franco, in cui nemmeno il re- regime rumeno (ma la stessa pea non compatta, ha mostrato più numerosi o più cattivi di di studi zingari, vengono apgime penetrava. Oggi sono gli cosa è avvenuta con la vecchia come la soluzione adottata quanto fossero venti anni fa, punto da Bolzano. In Germazingari stessi a non attribuire Jugoslavia, e in particolare con (cioè: per poter sopravvivere quando la paura era forse nia ci sono dirigenti riconoun valore alla loro forma di la Macedonia), ad un certo abbiamo bisogno di uno stato, minore. Però, per esempio, sciuti degli zingari. Al Parlavita, che non potrebbero co- punto ha pensato di venire in- altrimenti senza stato non si oggi il consiglio comunale di mento Europeo e' è appunto un munque praticare con soddi- contro al desiderio tedesco di sopravvive) snaturi profonda- Forlì, che è parte di una re- loro deputato spagnolo. Alcusfazione, e a farsi risucchiare disfarsi dei troppi zingari pro- mente la loro storia. gione che si è data una appo- ne risposte cominciano dunque come tutti dal sogno di un be- venienti da quel paese trasfor- uno sfato sita legge per l'ampliamento a venire, ma in generale sono nessere più facilmente garan- mandolo in un affare, e sulle delle aree interessate, sta risposte che si fondano su una tito. Essendo poi, per tradizione loro teste. Così, come la Ger- per piazzarli rendendo pian piano inagibili difficilissima ricerca tra ipotestorica, più mobili di altri po- mania pagava la Jugoslavia per da qualclte tutti i siti che gli zingari uti- si integrazioniste, cioè intepoli, gli zingari sono natural- riallocare in Macedonia gli lizza vano ... grare tanto da non essere intemente più pronti ad andarsene. zingari provenienti dalla Ma- parte lo penso semplicemente che il grati, e ghettizzazione. Così inGermania, oltre a quelle cedonia, altrettanto sta avve- nostro modo di vita, cioè la Se guardiamo, per esempio, ad "autoctone", comuni un po' a nendo oggi con la Romania. Di per sé, questo esempio po- civiltà predominante, non sia uno stile di vita per alcuni tutti i paesi, si sono stabilite Si tratta dunque di un accordo trebbe anche incoraggiare la di per sé ospitale rispetto a aspetti simile a quello degli comunità zingare con una no- concluso formalmente tra due formazione di uno stato zinga- modi di vita instabili e non zingari, cioé a quello dei Luna tevole mobilità frontaliera, in stati "democratici", che di fatto ro. Potrebbe portare a dire: vi- produttivi. Pensiamo ai sacco- Park o dei Circhi, possiamo particolare gli zingari dell'Eu- prevedono il rimpatrio forzato sto che nei nostri paesi non e' è pelisti di Venezia, Rimini o vedere come, pur conservando ropa centrale che si muoveva- di loro cittadini che si trovano più posto, né per voi né per il più in generale ai barboni, non la stessa attività, quel mondo si no dall'Ungheria alla Polonia, ali' estero per decisione propria, vostro modo di vivere,echeun c'è dubbio che in una società è radicalmente modificato: dalla Germania alla Cecoslo- quindi senza licenza di rispet- paese vostro non lo avete, così meno rigorosamente struttura- sono riusciti a monetizzare le vacchia o all'Italia, ecc. tività, ma che col loro ritorno come un tempo si discute del ta, meno produttiva, meno in- loro scelte di vita, e anche bene, Se in Germania (ma non di farebbero scattare una sorta di Madagascar, dell'Uganda o di dustriale, ci siano interstizi ma riescono a svolgerle ancora meno in generale), oggi gli commercio, uno scambio, non altri posti dove piazzare gli molto più larghi per modi di in modo simile a un tempo, pur zingari sono effettivamente solo politico ma anche econo- ebrei, così come l'Unione So- vita fuori dalla media. Appa- se in modo molto più meccadiventati tanti, lo si deve anche mico fra questi due stati. È vietica ha piazzato gli ebrei o i rentemente le società che sono nizzato, molto più attrezzato. ad una ragione facilmente questo che oggi la Germania tedeschi nell'Asia dove c'era state meno tolleranti verso i lo credo allora che l'unica linea comprensibile: nella memoria sta facendo. tanto posto, bisogna che da modi di vita, lo sono state di fondo che si può seguire, collettiva, come nella cattiva era un qualche parte vi si piazzi anche probabilmente più che non la come rispetto a tutte le cose, coscienza tedesca, l'olocausto • voi. In questo senso non mi nostra società, molto tolleran- sia da un lato una ragionevole degli ebrei è stato ormai ca- passaggio meraviglierei, sebbene non lo te verso chi ha la carta di ere- diluizione, affinché non si nonizzato, è presente; e, sep- legato al ciclo consideri auspicabile, se oggi dito e quindi una chiave di concentri in nessuna parte un pure oggi si comincia a rimet- nascesse una sorta di sionismo accesso universale, ma molto ghetto, perché questo può solo terio in discussione, fa co- stagionale degli zingari che pretendesse, poco tollerante verso chi è di- portare al conflitto, e dall'altro munque parte dei tabù storici. come adeguamento alla loro verso e povero. Però io penso una ragionevole proposta di E' senz'altro divenuto una col- Sul problema degli zingari, per possibilità di continuare a vi- che solo da una presa di co- integrazione, tipo la scuola e i pa riconosciuta dalla Germa- altro, si sta in parte giocando la vere, la formazione di un scienza delle popolazioni e servizi sanitari, che vada di nia, che sa che va in qualche sorte della socialdemocrazia qualche stato, possibilmente delle organizzazioni zingare pari passo con una ragionevole modo ripagata, anche in termini tedesca. Recentemente, al Par- laddove non si debba prima potrà venire un inizio di rispo- possibilità di non integrazione, di indennizzo. Per il destino lamento Europeo c'è stato il scacciare gli altri, o qualcosa sta. La politica delle aree e dei che non si arrivi cioè a come capitato agli zingari, però -e di tentativo di discutere e votare del genere. campi attrezzati può fornire un funzioniamo noi, che siamo questo gli zingari si lamentano- una risoluzione che condan- In ogni caso, non butterei tutto pezzo di risposta, ma a condi- integrati o non integrati, e se non è stato lo stesso. Il loro nasse il rimpatrio forzato degli addosso alla Germania o ad zione che intorno a questo non sei non integrato ne paghi tutte olocausto, pur se in proporzioni zingari, e che quindi valoriz- altri paesi. Perché il modo di ci sia un gelo sempre più ere- le spese. quantitativamente diverse, è zasse il diritto individuale di vivere che rende impossibile scente, non ci sia sempre meno Io mi sono chiesto molte volte stato altrettanto terribile: anche scelta, ma non ha avuto seguito la sopravvivenza degli zingari interscambio. se nascerà mai uno sionismo il popolo degli zingari è stato perché il partito democristiano, non è una colpa specifica della • zingaro ... dichiarato indegno di vivere, al quale appartiene il governo Germania, e nemmeno degli ogg, Ma non è una contraddizioanch'esso è stato considerato tedesco, e quello socialdemo- altri paesi capitalistici indu- il rapporto è ne uno stato zingaro? come gramigna dell'umanità, cratico, al quale appartiene la strializzati. di massima Lo era anche per gli ebrei. Ma come un'entità da sterminare. socialdemocrazia tedesca, La discussione sugli zingari per gli zingari non sarebbe del buoni titoli erano assolutamente contrari. dovrà dunque approdare ad una ostilità tutto inimmaginabile. Gli zinEntrambi i partiti hanno detto: soluzione. In Germania, per gari hanno strutture rappreper chiedere se non si vuole ulteriormente esempio, almeno cinque asso- Continuando nel paragone ri- sentative formali, hanno re e incoraggiare il razzismo, que- ciazioni zingare, dopo un !un- spetto a venti anni fa, ricordo regine. Però, mentre nella sto- qualcosa alla sto accordo, che è stato con- go dibattito, hanno approvato vagamente che quando gli ria degli ebrei e' erano i re della Germania eluso in modo formalmente il programma di rimpatrio, ri- zingari venivano al mio paese, Bibbia, nella memoria degli ineccepibile, deve essere ri- tenendo che preservi più di ogni erano conosciuti, magari non zingari, che io sappia, non c'è Negli ultimi anni, essi hanno spettato. altro progetto la loro identità, per nome, ma c'era una certa l'idea di uno stato territoriale. cominciato a prendere mag- lo penso che gli zingari non offrendo in più delle garanzie familiarità: anche loro sape- Però ... Io non dico che l'idea giore coscienza di ciò, tanto possano vivere bene la loro materiali. Il collega zingaro vano da chi andare, sapevano potrebbe essere questa, ma ho che le organizzazioni zingare vita cercando di concentrarsi eletto al parlamento Europeo cosa aspettarsi e da chi, sape- l'impressione che si vada verin Germania hanno comincia- in questo o quel paese più rie- per la Spagna, che si è parti- vano chi poteva comprare un so una situazione incui sempre to a pretendere un riconosci- co. Credo invece che, pur- colarmente occupato di tutto cavallo, chi poteva aver biso- di più le minoranze non intemento, sia morale che politico troppo, di condizioni che con- questo interpellando le tribù e gno di riparare i paioli, ecc. grate finiscono col vedere nelche materiale, per il loro ster- sentano una vita zingara oggi capi tribù, dice che gli zingari, Tutto questo non c'è più. Oggi la scimmiottatura dell'integraminio. Tutto ciò ha probabil- ce ne siano sempre meno; che tutto sommato, si sentono ri- il rapporto è di massima osti- zione l'unica soluzione, che si mente incoraggiato gli zingari ci siano sempre meno paesi in valorizzati rispetto alla Ro- lità. Nessuno di loro sa dove tratti del sionismo o che si del sud-est europeo a dire: cui una vita "zingara" possa mania, perché sono diventati c'è un bar nel quale trovare il faccia stato. Credo che si vada eventualmente andiamo in essere ancora vissuta. in un certo senso preziosi, come gabinetto, anche perché spes- cioè nella direzione di conGermania, e non solo perché lì Una volta, la vita degli zingari quotati in borsa. Però, eviden- so il padrone appena vede gli quistarsi comunque una ripensiamo di stare meglio, ma era per buona parte indipen- temente, questa non può esse- zingari mette fuori il cartello spettabilità, mettendosi una anche perché abbiamo buoni dente dai soldi, era cioè indi- re una soluzione. Io penso che "guasto". Oggi è guerra fin maschera simile a quella degli titoli per chiedere qualcosa. A pendente dalle attività che sa- la nuova Romania, anche se dalle piccole cose e quindi altri ... questo proposito, bisogna pevano svolgere. Mi ricordo non si deve nemmeno riversare anche i campi sosta rappresen- - considerare che la Germania ancora i calderai egli allevatori tutto sulla Romania, dovrà fino al 1989 tendenzialmente di cavalli della mia infanzia: le decidere quanto spazio lascia- lunedl I 4 dicembre ore 2 I nella sede aveva condotto la politica del loro attività erano riconosciu- re alle diversità. Gli ultimi anni riscatto pagato per le mino- te, il passare degli zingari era di Ceausescu, da questo punto del giornale in p.zza del vescovo, 2 I ranze tedesche nell'Europa un passaggio come tanti altri; di vista, sono stati particolar- INCONJROPER dell'Est. Cioè, la Germania un passaggio che, come quello mente terribili, soprattutto col DISCUJEREDI RAZZISMO pagava l'URSS, la Polonia, la dei caldarrostai, faceva parte dispiegarsi del programma di Romania, ecc. per il rimpatrio del ciclo stagionale; forse omologazione nazionale indu- parteciperà Gianni Sofrl -a volte dopo 300-400 anni- comportava un qualche allar- striale ed urbana, cioé con de li Oe°ìodeee cdà G1i nloeoB I ah ciOazione dei villaggi, I.A POLIFICA Dlii. ,I,,. A.NDISI Una caratteristica dei processi rivoluzionari è la loro feroce oggettività. Ciò che a un certo punto viene improwisamente meno è infatti la capacità da parte dei soggetti sociali di governare la trasformazione. La storia, sulla cui ragionevolezza non si hanno dubbi solo in tempo di pace, lascia allora il posto alla Natura, al suo quasi mutismo e alla sua sublime indifferenza per le domande -domande di senso- dell'Islandese errante. Si chieda al giovane ex jugoslavo ... Nessuno, egli risponderà in totale buona fede, vuole la guerra, noi e loro, dopotutto, potremmo vivere ancora insieme, come si è fatto per tanti anni, eppure adesso bisogna schierarsi, bisogna sparare. In Jugoslavia non sono i fanatici ad uccidere. I fanatici ucciderebbero comunque, semplicemente non ne hanno l'occasione. Ad uccidere o a fare da spettatori complici delle operazioni di "pulizia etnicansono uomini comuni coinvolti in qualche cosa che non capiscono e che li travolge. Sparare in quella direzione, militare sotto quella bandiera, linciare quel!' uomo diventa una questione -è terribile dirlo- di "orientamenton. Si tratta di stare a galla in un mare in tempesta, di assecondare il ventomigliore, di evitare il peggio per il quale, si sa, non c'è mai fondo. Del resto, per chi volesse sottrarsi a questo automatismo insensato non ;esterebbe, in questo come in innumerevoli altri casi, che la via sovrana e fallimentare del naufragio volontario, forse l'unica via ancora "politicanaperta al Resistente. Lo sfascio dello Stato italiano, quello, ricordiamolo, "nato dalla Resistenzan, non si è ancora colorato di sangue, ma ha ormai un medesimo carattere di ineluttabilità. E' non solo al nostro orizzonte, ma anche alle nostre spalle. Passivamente stiamo assistendo ad un processo rivoluzionario. Il riferimento alla passività non suoni qui come una denuncia moralistica, giacché impotenza, disorientamento, incapacità di calcolare l'effetto delle proprie azioni, sono, a dispetto de/l'apparente paradosso, proprio i segni indiscutibili dell'attivo coinvolgimento di una umanità storica in un processo di trasformazione rivoluzionaria (un esempio: la critica della corruzione politica è giusta, ma tale critica porta al qualunquismo, allo sfascismo, alla razionalizzazione tecnocratica dello stato, del resto se si tace si è complici di una classe politica corrotta e questo tacere è qualunquista e sfascista e così via...). I particolarismi più sfrenati e tra loro contraddittori sono stati tutti ugualmente legittimati dal tracollo non dell'ideologia, ma dell'ipocrisia. Voglio dire che gli egoismi di ceti ecorporazioni, per acquisire dignità, non hanno più motivo, come invece avevano fatto nel recente passato, di· omaggiare indirettamente la virtù, di spacciarsi cioè davanti ad un immaginario tribunale della ragione universale per espressione di valori comunitari, per bisogni collettivi. Possono presentarsi nudi e crudi, tutti numeri e statistiche, senza timore di essere svergognati. La nudità del Re non fa più scandalo. Il Nord che si rifiuta di pagare per il Sud, il commerciante che non vuole pagare le tasse, il salariato che non si lascia abbindolare dalle chiacchiere sul superiore interesse nazionale ecc. In nome di che il loro specifico ed esclusivo interesse dovrebbe infatti essere sacrificato? Quel particolare, dopo la caduta del muro (= ipocrisia) è tutto. E siccome non è possibile conciliare questi interessi contraddittori, ciascuno vivrà la propria condizione di frustrazione come la riprova di una violenza subita e ingiustificata. Violenza che chiede vendetta. L'interesse veramente abnorme per le noiosissime problematiche legate alla riforma istituzionale ha forse qui la sua radice profonda. Se si percepisce ormai il proprio convivere con gli altri come una giungla in cui domina solo la legge della forza, alla razionalità politica non resta altro obiettivo che dare regole minime a questo conflitto per esorcizzare finché è possibile il sangue. I problemi si fanno solo formali quando tutti i contenuti (la nostra carta costituzionale ne era veramente ricca) sono evaporati. Ma le astuzie formali sono un argine precario. Producono inoltre la pericolosa illusione di governare ancora il conflitto, quando invece la loro stessa urgenza è espressione di una situazione già irrimediabilmente compromessa. Prima di spararsi gli Jugoslavi hanno discusso per anni sul dopo Tito, hanno elaborato complicatissimi sistemi istituzionali che dovevano garantire autonomie regionali, etniche ecc, con il solo risultato di offrire a ciascuna etnia eserciti privati ben addestrati e motivati. Dove fallisce l'ingegneria costituzionale, si pensa allora possa riuscire la morale, questa specie di coniglio che non manca mai di saltar fuori dal cappello della crisi. E ci si dimentica ancora una volta che ciò che ogni particolarismo lamenta è proprio l'ingiustizia subita da un altro particolarismo: il Nord protesta l'immoralità dello spreco àel denaro pubblico, il Sud l'egoismo del ricco Nord, il lavoratore dipendente l'immoralità della evasione fiscale, quello autonomo l'immoralità de/l'assenteismo e del doppio lavoro ecc. Le ragioni dello sdegno e del richiamo a più alti valori sono pari soltanto al numero degli interessi in conflitto. Non meno della razionaNtà formale dei politici assediati nella loro cittadella, anche·il "diffuso bisogno di moralitànespresso dalla cosiddetta società civile (il "funarismo") è una semplice evasione -qullsi sempre, bisogna dirlo, in totale malafede- di fronte all'anonimia e impersonalità del processo rivoluzionario in corso: Una ·difesainsomma della soggettività minacciata nel suo potere sovrano, incapace di apprendere la sola lezione che le permetterebbe veramente di aprirsi ad una altra dimensione di senso, di consacrarsi ad un'altra possibilità esistenziale e comunitaria: la lezione della propria inessenzialità. (/ leoni leopardiani _ncosì rifiniti e maceri dall'inedian- hanno sbranato l'Islandese, è vero. Le sue domande sul senso e la finalità dell'esistenza individuale e collettiva sono rimaste senza risposta. Ma se l'Islandese fosse soprawissuto, se fosse tornato tra gli uomini con il suo amarissimo sapere, che cosa avrebbe fatto, detto, insegnato? Quale politica, quale comunità avrebbe inaugurato?). Rocco Ronchi Circolo "Il Cittadino",ACLI - POLIS - UNA CIITA' IRAffURI, CONFINI Ciclo di conferenze Saletta dell'ENAIP, Via Campo di Marte, Forll, ore 18 7 novembre 1992: ORDINE/ DISORDINE relatore: Gabriele Garavini 14 novembre 1992 VERITA'/INTERPRETAZIONE relatore:GiovanniMatteucci 21 dicembre 1992 SOLIDARIETA'/INDIVIDUALISMO relatore:CarloAndreoni 5 dicembre 1992 DESTRA / SINISTRA relatore:GiovanniTassani 12 dicembre 1992 INTERIORITA' / ESTERIORITA' relatore: Ivan Zattini 19 dicembre 1992 RELIGIOSITA' / SECOLARISMO relatore: Sergio Sala UNA CITTA'

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