

15
marzo
1957
RISORGIMENTO SOCIALlffl(
Pag.
3
RICORDO DI CARLO ANDREO NI
Un capitano coraggioso
-
Conobbi Cado
Andreoni
nell'a ut un no del 1944.
L'Unione
Spartaco
ave–
. va organizzato a Roma
una sua conferenza sui
'. temi politici del momen–
to; in una saletta di via
-
Sistina, si era no racco lte
an archici
. .
una diccina di persone ,
rea ltà u e ~octahstt. L'Unione
Spartaco
era in
colti int ~ m nudscolo gruppo di dissi dent i, rnc-
tl vi tà
rn~
8
Andreo ll e Va lerj; In sua at-
,
pn nc1pale era In pubb licaz ione di un
vi vac~
settimana le.
Andreo nl par lò quel
gior –
no
0
1
1
pochi presenti con la stessa ser enità e
c~m o stesso conte nuto en tusiasmo con
i
quali
b\
Pllo pa rl ar e a una
grande
e numer osa assem-
1~·
Ricordo ancora che un
paio
di
robu sti
sti–
~i iÌ
e tt adgrande fascia rossa avvolta
intorn o al
O
g
t
avano un aspe tt o romantic o e pitto–
re sco. P~ch i mesi prima. quell'u omo era
il
vice
d«:gr
9
ta.r 1
0
~el
Par ti to Soc ialis tn. e ave va avut o
tn anz1 a se
la
p rospetti va di quclla che qualcuno
d~fintrebb e
~
t.tna brillan te carr iera>; per un serio
dis s~nso. polttt co, pr opr io al termine del perio4 0
cospi rati vo e clandestin o. eg li ave va rinunciato
8
t~ttto ed er a uscito dal par tit o. riprende ndo tran–
Q~iUament e
la
sua batt agli a
da
zero. Imp arai quel
giorn o una prez iosa lezio ne : come si possa e si
d_ebba
~
volt e restare soli con la propria coscienza,
rmunc1a~d o all a forza delle masse e dell 'appar ato,
Pe.r segu ire _le propr ie convini ioni, j'.(iuste o sba–
gli ate ch e siano . E' un genere di cora,irgio raro nel
no?l~o tempo .
In
que sto senso. hR colto
nel
segno
chi,
m
que sti giorni, ha scritto che con Andreoni
scompare un o degli ult imi anar chi ci.
La vita di Andreoni è tutta segnata da queste
scelte impr ovvise e solita rie. Si era iscritto gio–
van issim o al partito comuni sta; i suoi diciotto
anni e
il
suo temperam ento battal!liero lo con–
d_ussero a milita re in un settore di punta del par–
tito, all ora impe gnato in una lott a disperata con–
tro
il
fascismo incalzant e. Un agente straniero
era fuggit o,
in
qu el peri odo, dalla Rus sia portando
con sé un plico di documenti segreti. Andreoni
e
un suo giovane comp agno furono incaricati di
raggiunger e qu ell'uomo e di togliergli
i
docu–
menti. L"impr esa si concluse drammaticamente;
un uomo venne colpito a morte,
i
due giovani
comunisti dovettero fuggire da un treno in corsa.
e
il
compagno di Andr eoni rima se sulle rotaie
con una gamba sfracellata. L'istruttoria del pro–
cesso durò due anni. Per un lungo periodo -
sino a che
il
Partito non glielo consenti -, An–
dreoni tacque il movente dell 'omicidio, accettando
serenamente , in solitudine. di infamare il proprio
nome anziché violare la parola data: con la stessa
serenità si addo ssò la responsabilità
penale del.–
l' azione alla quale .aveva partecipato, coprendo 11
suo compagno che giudicava già troppo dura–
mente colpito dalla grave mutilazione fisica. La
condanna della Corte di Assise fu durissima: 28
anni di prigione, poi ridotti a 18
in
considera–
zione della sua minore età. Cominciò cosl un
interminabile
peregrinare
per le carceri italiane:
Milano, Empoli, Castelfranco,
Pianosa, Civita–
vecchia.
Ne l 1928, con un·attra decisione solitaria, A~–
dreoni abbandonò
il
partito al quale aveva dedi–
cato la sua giovinezza e per
il
quale
e!a
anda~o
incontro a un così duro destino.
II
regime stali–
niano si affermava in Russia, e negava le idea–
lità, forse ingenuamente
egualitarie. di coloro eh~
nel 1921 avevano inteso abbracciare la causa dei
Consigli Operai e
li
vedevano soppiantati ~a ~n
gigantesco
Stato di polizia. E' sempre _d1ffic1le
uscire da un partito come quello coml!msta; _u~
gesto
sirriJ.~,
cor,,pi~to in. ~arcem. al
~1
fuori d1
ogni contatto con
1
umamta, con la vita reale e
con
i
molteplici motivi che riempiono resistenza
di un uomo , dovette essere terribile: come r_it~un–
ciare a una parte di se stess~. Qu_el_la~ec1s1o~e
era inoltre, in quel periodo, d1s~ut1b1le 1deolog1-
camente. Non esisteva una sufficiente docume~ta–
zione sulla realtà russa
e
sulle sue prospettive,
e le condizioni storiche obbiettive potevam?, SJ?e–
cialmente per chi giudicava da lonta~o, gmst1fl_–
care molte cose. Ma di fronte a qu~_sh pro~lem1,
Carlo era sospinto soprattutto da
un
intransigenza
morale che aveva le sue radici in una insoppri–
mibile ispirazione libertaria.
Dalla prigione usci ne l 1935, dopo avere scon –
tato regolarmente
la s_ua_ pena, ri?,otta soltanto
dagli effetti di due ammslte generali. Aveva tren–
taquattro
anni
e
una vita da rifare._ In c~rcere
aveva fatto l'infermiere;
appena uscito, riprese
gli studi abbandonando
la f~coltà .di ingeg~eria
~
iscrivendosi
alla facoltà dt med1c1_n~- S~1 anni
dopo, nel 1941, si laureò e si.
trasf.enm Piemonte
per esercitare la sua professione 1_nuna condptta
di campagna.
Fu questo, forse, 11 solo J:!eno~o
tranquillo della sua. esistenza. Ment_re era
m
pn–
gione , aveva conosciuto la ~arella dt .un su.o c~m –
pagno di pena - un operaio comumsta
d1
Vige–
vano _
e,
nel 1934, l'aveva sposata. çon le-t ..
i~
un paesetto del suo Pie_mo!1te.cercaya dt C?stru1rs1
un'esistenza libera e d1g01tosa. Ma 11suo impegno
di militante era troppo for~e: era. u!1a profonda
ragione di vita. In quel periodo,. s1 n~!1nodava~o
le fila della cospirazione c1.a1:destm_a plU v~lte di–
strutta dai colpi delJa pohzta f_asc1sta. Ins.1e~e a
Basso , Zagari e altr! coi:iipagm. An?rcom diede
vita al Movimento dt Umta Proletaria.
II
partito socialista era stato dispers,o ~a!l~
persecuzione
fascista: sopravviveva
1:ell ~tt1v1ta
del gruppo degli esuli e nella 11
:emo.nad} qu~l-:
che vecchio compagno. Andreom e
1
suoi am1c1
guardavano
invece al futuro , e. lavorando per la
sconfitta del fascismo. pensavan'? a une. nuov n
formazione
di classe che raccogliesse la _gra!1~e
tradizione sociali sta. ma. super 9-sse le _vec,~hte d1v1-
sioni e fosse adeguata at nuovi tempi . L idea cen–
trale del MUP era quella delrunità
d~l mov~–
mento operaio italiano nella sua autonomia e lpd1-
pendenza.
Più tardi.
il
grupp o del MUP nuscl
Questa ltalia
i
fedeti e numer osi
tett ort di
questa rubri–
A
ca
eh.e Carl o
An dreoni ha redatto
pe r
cinque
ni q~asi. ini nterrottamente, ve rrd a mancare
d~
a in
poi
una stimolante e fr esca lett ura
set–
ti:::ana le; sard trist~ abi~uarsi. att'idea ~h~,
ap ren.:
do
Le pa gine del
R1sorg1mento,
non vi
St
trove ra
u
cons ueto, bri.tlante.
e
~i.v~cc_s11:0commento a
fatt i
e ide e
di sette
g.wryu
dt
vi ta Jtaliana.
Le
sue
t hann o in questi cinque anni costantemente
:ic~mpa gnato
it
diffi cile c~mminl? della d~mocra-:
i.a i taliana, a f errr;a
e.
in t7:an st17ente
dif ~sa
d~
%
uei valori
di
tibe rta
~
di.anttfa scts~o
pe~
t
quah
An dreoni non ha mai esitato a schtera.rsi,_ancfl:e
quand o un a s~mile scelta comportava
rts cht
e n -
nun_x~d~~0';3.~tci~r 1:~eva vivissim?
il
gus.todel –
,
azione minuta, traeva ampio materiate
per
i
osse~v bersagli daU<i cronaca mino re poli tica~ e
d
~uo\ccolt
iatti quotidia ni. La
sc.ena Pt.1;bbhc~
a_t
p
i.vain abbondanz a p~rsonaggi
e
temi a.
~i
gli ?!Jr
uale he riga i.romea
o
sdegnata :
mmt–
dec!,tcaref~ti questori burocrati irrispettosi del–
str i,
prr
~ep~bblicane: compagni pron ti al
c<_»n-:
te
legg
so
con l'avversario di cl~s~e
?
.suc~bt dt
pr _o~es
fasti giornali e giornahsti
hgt
all
impe –
m itt ne f ~ismo
stolti
nemici
detta tibertd e
ran te
i
011
o~razia c~batt uti ieri neLta Resistenz~.
della em
.
uesti. mo tivi dava ad And1'eoni
tl
Ognuno
di
e~erritare la sua critica
e
satira
poti–
~~~,r~%{;er in~u~gere a
presuntuose e
/aciLi
pre-
dica'zioni mort;f:~cl:;eferHa
non
comparird
piU.
La s ua
fne. Noi
ci proponiamo
di.
con_tinuare
su que st e pag·nsieme a quanti
-
come nobilmente
la ~ua ~pera,
t
a
no Grimaldi
-
av~vano in co–
scrwe tL ci°'!'-l?t~lto di alcuni valori eh.e
e
questa
m une co; _uti:na e
il
disprezzo di alcune
qu.atitd
~ i~;
s;!:
inv:ce diffuse e rive rite.
però
a
mettersi in contatto con coloro che ave–
vano mantenuto e difeso la tradizionale bandiera
socialista:
gli
esuli e i vecchi socialisti
si
unirono
ai giovani ribelli e nacque
Il
PSIUP (Partito Socia–
lista Italiano di Unità Proletario).
Nenni ne fu
il
seg retar io, Andrconi
e
Pertini i vicesegretari.
La
lott a politi ca si confondeva allora con
In lotta
milita re cont ro i tedeschi
e
i
fascisti. Carlo !ecc
il
par ti~iano ;
fu
trotto in arresto a Milano sotto
falso nome, riuscl
a
evadere e a far fuggire
i
suoi
compag ni di prigio nia (tra questi era anche
il
giornapstn Indro Montanc lll ).
In quel per iodo,
il
partito socialista si trovò
di front e alla sua pr ima scelta politica. Da l gruppo
deg li esuli esso ave va eredita to
il
patto di unità
d'azione con
i
comu nll·ti, e i com unisti sostene–
vano la politic a di un1.,.1 nazionale , estesa ai mo–
narch ici. Su quest o tema -
il
pri mo tema de lla
politica che
!u
poi chiama ta frontista - scop piò
aspro
il
dissenso politico
in
seno al gruppo diri–
gen te socialista ; e Andr eoni prese la sua deci–
sione, ancora una volt a netta, improvvisa e soli –
tar ia: si djmis e dalla segreteria e uscl silenz iosa–
mente dal partit o. Aveva allor a 42 anni, e la sua
vita ricominci ava di nuovo da zero. Tra
il
1944
e
il
1947 si dedicò, in un dis per ato isolame nto, a
un a generi ca att ività d1 propàga nd a. Orga nizzò la
e
Unione Spartaco ~. pubb licò
il
Partigiano
prima
e
L'lut ernaziona le
poi. Nel 1946,
fu
protago nista
di un avventu roso episod io di rivolta nel biell ese.
In
quel pe riodo, si accostò al mov imen to an ar–
ch:co , al qu ale lo legavano cer te qu alit à mora li
- il
cor at,,gio di esse re soli , uno sp rezzan te disin–
teresse per gli accomodamenti, l'am ore per le af–
ferm azioni di prin cipio - e quello strano impast o
di irreq uietu dine e di pas sione lib erta ria che er a
così sempr e pr ese nte in lui. Dagli ana rchici lo
di videv a però la sua costante ansia di atti vitii.
organizzativa e di lotta concr eta . Si butt ò perci ò
a capofitto nelle vicende della sciss ione soci alista
e, entrato a !ar parte degli organi di rigenti del
PSLI, impegnò una batta glia - frontal e, aspra,
senza mezzi termini , secondo
il
suo temperamento
- contro la politica frontista e cominformi sta.
E' di quel periodo la sua ade sione all 'atlantismo.
Carlo accettava, negli ultimi anni, di discutere
criticamente
quella sua scelta politica: e quella
sola; ma ne difend eva i motivi ispiratori. Anche
chi allora polemi zzò con lui e
gli
si opp ose, de ve
riconoscere che la sua convinzione era sincera, e
che era spiegata essenzialmente
dal suo rigido
e conseguente antistalini smo. Penso che una ra'pida
lettura del rapport o Kru scev chiarisca tutto ciò
meglio di molti discorsi, anche se tra l'accetta–
zione del frontismo e l'atlantismo vi era pur sem–
pre una strada diversa: quella stess a che Andreoni
avt"va sempre seguito,
e
che tornò molto pre sto
a percorrere. Già nel 1951, egli .riprese
il
suo posto
nelle file de lla sinistra socialista, e nel 1952, allor–
ché
il
partito socialdemocratico
(del cui Esecutivo
faceva parte. dopo averne diretto Il quotidiano e
il settimanale)
accettò
In
legge degli apparenta–
menti, egli lo abbandonò clamorosamente
e si unl
f•h~ri:tos~~:ii~~
ì~d~e~~te~oveva
costituire
Gli ultimi anni della vita di Car lo non deb–
bono certo essere ricor dati su questo giorna le,
perché essi si confo ndono intieramente
con le
lotte, i problemi, le di fficoltà del nostro Movi–
mento. Nonostante fosse stato colpito da gravi
disturbi cardiaci e di circolazione, Andreoni par–
tecipò attivamente
- e in prima linea - alla
HJt~~:g~~rirf~~e5fSJ~b~~•
cc~~~~~n
1
~e
Cc~~•;;;!~~
sionato ent usiasmo la causa dell'un ità socia lista.
I compagni che conoscevano le sue p;ravi condi-
:~~~~t~iC~~1:r t:ss~0~a:loi:Fce~t:tI!1Jir.dkavÀdneJ;~o~!
non volle esserne assente. P roprio in quei gio rn i
su di lui erano state esercitate continue pres–
sioni perché si astenesse , una volta tanto, dalla
lotta, e cercasse una
e
slstem azio ne > per l'ul timo
periodo de lla sua difficile vita. La risposta
e
que–
ste sollecitazioni e pr essioni non poteva essere
che la sua presenza al Congresso. Egl i andò alla
tribu na con fatica, e coloro che era no
al
corrent e
de lle sue rea li condi zioni seg uiro no con ansia
il
breve discorso con
il
quale soste nn e le tesi de llo
confluenza nel PS I; anc he questa volta. Car lo non
avev a scan sato la respons abilità di una scelta dif–
ficile, ed era
ti,
pe r l'ultim a volta tra i suoi com–
pagni, a difende rne la giustezza.
....
La sera dell '8 marzo, And reoni er a venut o alla
sede dell 'USI, contro
il
parer e e le affettuos e sol–
lecita zioni del compa gni. Er a parti colarmente vi–
vac e. Ci salut ò per strada mentre saliva sul solito
filobus . Pr eferiva sempre scendere sino al capo–
lin ea. per non essere costr et to a viaggiare in piedi
nella calc a de lle ore di punta; anche quella sera
andò con
il
filobus sino a Piazza San Silvestro. e
sali poi sul
e
cel ere> . Quando l'autobus giunse nei
pres si del quartiere
dove abit ava. Carlo cad de
impr ovvi samente in avanti, come fulminato.
Era
solo. tra la folla. in un quartiere di periferia; se
n'è andato umilmente
e silenziosamente
come
sempre . La moglie,
il
fratello e
i
compagni hanno
potut o rintracciare
la salma solo net cuor della
notte. Una camera ardente
è
stata sistemata in
una sezione socialista periferica: le correnti socia–
liste hanno dato le loro bandiere, i compagni e
gli
amici l'hanno vegliato per due notti. Si chiudeva
cosi una lunga e tempest osa esistenza. Carlo An–
dreoni era partito da una sezione operaia, e tor•
nava per l'ultima volta in una sezione operaia.
E'
morto povero, come
è
vissuto.
Di
lui si può
dire veramente che ha servito
il
movimento ope–
ralo con fedeltà, disinteresse e umiltà.
LUC IO LIBERTINI
Carlo Andreoni
(dia. d1 Glanu:nUNO)
1943: nasce il Partito socialista di unità ·proletaria
Una pa ~ina di storia del movim ento operaio italiano sulla scorta del di a rio di Carlo Andr eoni
N
e!~ar~~ti:t:1r~;:rael~~~~ia!v~i~:~~i
nc~eQ~oa~~
ormai parte della storia politica del nostro paese
e del partito socialista. Dal novembre 1942 allo
autunno 1943, si costitu1 in Italia
il
MUP, si
ricostituì
il
PSI, nacque
il
PSIUP dalla fusione
tra PSI e MUP: nel seno del nuovo partito,
scoppiò un dissidio politico di fondo, che con–
dusse infine Aodreoni
fuori dal partito. Sono
passati troppi anni per rievocare quei fatti sul
piano polemico; ne sono passati troppo pochi
perchè se ne possa discutere serenamente
sul
piano storico ;
è-
possibile, ci sembra, rifarne una
cronaca scheletrica,
sulla scorta dei documenti
originali dei quali siamo in possesso, e di alcuni!
pagine d<?l diario personale di Andreoni.
...
Scrive Andreoni nel suo diario:
e
Una sessantina
di socialisti
e comunisti
(questi ultimi tutti più o meno dissidenti dal
partito ufficiale) convenuti
clandestinamente
a
Milano da ogni parte d'Italia,
il
10 novembre
1942, dopo due giorni di fervide discussioni de–
liberarono di dar vita al MUP (Movimento di
Unità Proletaria
per la Repubblica Socialista).
Si tratta per la massima part e di "anziani " del
movimento
antifa scista, redu ci dalle carceri e
da l confino, che sono d'accordo nel considerare
superati
i
vecchi schemi ideologici
e
le vecchie
tattiche e nell 'auspicare un rinnovamento
pro–
fondo del moviQ1ento di emancipazi one dei la–
voratori. Tutti sentono vicina la fine del fasci–
smo, imminente la liber azione , e vogliono af–
frontare le nuove batt ag lie su un pian o di chia–
rezza e di concretezza politi ca, liberando defi–
nitivamente se ste ssi dagli sterili
slogans
e dalle
rancide formule del passato. Nel corso del dib at–
tito, il riform ismo e
il
massi malis mo tradizionali ,
insieme ai dogmi e ai riti dell a chiesa stalinian a,
cadono
a
pezzi sotto una temp esta di ripudi ,
di
abiure , di denegazioni. Vi
è
in tutti la sensazione
che qualch e cosa di ve rame nte "nuo vo" sta na–
scendo. Sono pr ese nti tra gli altri Fabbri , Reca l–
cati, Basso, Bonfantini , Andreoni, Viott o, Valca–
renghi. E' pres ente an che Romita, che approva
con riserva , manif esta ndo
il
suo parz iale dis–
senso. Nel marzo , un nuovo convegno dà mag–
giore concretezza organizzativa
al mov iment o.
Grup pi de l MUP ve ngono costitu iti nei prin ci–
pa li centri de l settent rione. A Roma, Valcar en –
ghi e And reoni stab iliscono contatti diretti con
un'or ganizzazio ne socia lista rivo luzionaria della
quale fann o parte , tr a gli alt ri, Mar io Fiore tt i,
Zagari, Vassa lli, Vecch ietti e Corona. A MiJano,
il
primo Esecutivo centra le de l MUP (di cui
fan no parte A.ndreoni , Basso, Bonfan tini, Valca–
rengh i e Viott o) si assume
il
coordinamen to
dell'az ione poli tica e organizzativa
de l movi –
mento. Valcarengh i e Bonfantini vengono arre–
stati. Esce un primo numero
dell'Avanti!
come
orga no clandestino de l MUP. Ne l frattempo Ro–
mita, scarsamente
soddisfatto
de ll'indirizzo as–
sunto da l Movimento, d'accordo con Vernocchi,
Lizzadri. Perro tfi e Agnini, fa sapere di avere
ricos tituito a Roma
il
Partito Socialista tradi-
~i~;~le~0f~ c:~iF;t~~l=g~:;rJr;n:
l;~~titui re grup t
Nell'orientamento
de l gruppo che diede vi~,
al MUP, vi era una notevole ingenuità; ci si
muoveva ne lle tenebre
della clandestinità
e
mancava un contatto preciso con la realtà. Così
soltanto si spiega l'idea di poter prescindere dalle
vicende del m('lvimento operaio internazionale
e
di
evitar e la rinascita di
un
part ito comunista
che aveva, del resto, già quadri numerosi e at–
tivi in ogni parte de l Paese . Ma l'ispirazione del
Movimento era estremamente
seria: l'esige nza
dell'unità di classe nell'indipendenza,
la volontà
di superare
il
massimalriformismo
e di costruire
un partito moderno documentano una intuizione
assai penetran te. E'
ti
che comincia
il
rosso
fllo
conduttore che lega agli altri episodi dei quali
saranno protagonisti, nei successivi quindici anni,
tu tti i gr uppi dP.lla sinistra socialista autonomi-
sta. Romita rappresentava
piuttosto il vecchio
mondo prefascista:
sono dalla sua l'esperienza,
e una maggiore conoscenza degli orientamenti
immediati delle masse, ma manca ogni carica
ideologica e ogni prospe ttiv a.
11colpo di Stato del 25 luglio 1943 interrompe
la cospirazione:
il
PSI e
Il
MUP rialtlorano alla
luce e compiono i primi incerti passi nella lega–
lità .
Il 6
0.gostr, del 1943, Nenni !orna
a
Roma
da l confino di Ponza e, per quanto venisse da
lunghi anni d'esilio, afferra (come dini poi in
un suo libro)
e
la nota di freschezza e l'eco di –
retta dei problemi nuovi recati dal folto gruppo
di giovani compagni de~ MUP •· L'estrema gra–
vità e precarietà
della situazione rendono, de l
resto, ormai assurde le artificiose divisioni.
Il
PSI e
il
MUP si fondono dunque nel PSIUP.
Nell'agosto, ha luogo a Roma
il
primo convegno
del nuovo partito. Dell'Esecutivo naziçmale sono
chiamati a far parte: l'ietro Nenni come segre–
tario generale; Carlo Andreoni e Sandro Pertlni
come vicesegretari
nazionali. L'otto sette mbre,
il
governo di Badoglio conclude l'armistizio con
le potenze alleate e
i
tedeschi occupano Roma.
Il
9 settembre
il
partito socialista rie ntra nella
clandestinità.
L'Esecutivo
e buona parte della
Direzione del partito restano in Roma occupata.
Il
12 settembre,
Pietro Nenni annuncia di
avere aderito a nome del PSIUP al neo-costituito
Comitato
di Liberaiione
Nazionale
(CLN). E
immediatamente
si profila un dissenso tra Nenni
e Andreoni.
Il
26 settembre, nel corso di una
seduta di direzione,
Carlo Andreoni
legge e
consegna un documento politico nel quale sono
pre cisati
i
punti centrali del dissenso. La tesi
Andreoni era che
il
Comitato di Liberazione Na–
zionale - per l'equilibrio politico che si stabi~
liva nel suo seno e per i suoi rapporti con la
realtà del Pae se - fosse un vincolo e un ìm–
pacci o per le forze di sinistra: uno schermo al
riparo del quale la borghesia era in grado di
ricostituire
gradatamente
le sue strutture
e
il
suo dominio compromessi dal crollo del fascismo.
Andreoni
propone va che
il
partito
socialista
chiedesse ai suoi alleati la qualificazione repub–
blicana, svincolando
cosi i CLN dalla ipoteca
conservatrice
e creando un blocco antifascista
repubblic-ano . La lettura di questo documento
- scrive A.ndreoni -
e
suscitò un coro presso chè
generale
di
disapprovazioni>.
Romita commentò:
e
E' Serrati redivivo!>.
Il contra sto, però, non si circos criveva .a una
valutazione del ruolo
e
della fun zione dei CLN;
non era - come credeva R.omita - un riaffio–
rare
dell'antica
contrapposizione
riformismo–
massimalismo.
Al
di là della polemica sulla co–
siddetta politica
di
unità nozionole - che non
può essere comunque liquidata in due battute
- vi era un diverso atteggiamento
rispetto al
problema
dei rapp orti tra comunisti e socia-
'
listi. I comunisti,
infatti, sostenevano a spada
tratta
(e non solo per ra gioni politiche, ma
anche in obb edienza agli accordi di Yalta) la po–
litica di unità nazionale: se i socialisti l'aves–
sero condannata o criticat a, ciò avr ebbe sotto–
pos to subito a un duro coll audo
il
patto di unità
d'azione tra socialisti e comunisti.
Il
dissenso, intanto, si allar gava in seno al
partito. Qualche giorn o dopo, in casa Andreoni.
Mario Zagari consegna a Nenni un ordine del
giorno sott oscritto anch e da Vassalli , Barbera ,
Colorni,
Repaci, Borg oni, Vecchietti,
Corona,
Grisolia.
In
quest o docum ento si ripetevano le
considera zioni sostenute da Andr eoni e ci si ri–
fiutava di
e
seguir e incondi zionatamente
il
PCI
nei suoi atteggiamenti
tattici>. I firmat ari di–
chiaravano infine di costitu irsi
in
Comitato poli–
tico.
Il
12 ottobre, Nenni replicava con una lettera
nella quale richiamava gli oppositori alla disci –
plina di partito e difendeva la polit ica di unità
nazionale.
Nelle settimane
success ive la crisi
precipitava.
Il
15 ott obre , la direzion e centro–
merid ionale del PSI UP dava mandato ai suoi
delegati nel CLN ...
e
di subordina re l'adesione
del partito a detto Comitato al rifiuto categ orico
di ogni collaborazione
con
il
re e all"impegno
~~~r;gc~~iv:
0
;~~fesi~.i;a~fNt
a~r~~~i~~f
p~o!~:
vano la formazione di un Comitato pro vvisorio
di salute pubblica, munito . di poteri straordinari,
per condurre la guerra contro il nemico di fuori
e quello di dentro e per creare le condiz ioni di
una libera consultazione
del popolo nell 'orga–
nizzazione futura dello Stato ital iano e della
forma di governo>.
Il
giorno success ivo,
il
CLN
votava un ordine del giorno sul problema isti–
tuzionale che Nenni approvava ma che
il
gruppo
Andre oni-Z aga ri-Corona- Vecchtetti (Basso si era
staccato dal partito per analoghe ragioni) rite–
neva invece in contrasto con
il
mandalo della
direzione. Andreoni ria ssumeva le sue tesi
e
le
sue critiche in una lettera a Kenni del 23 no–
vembre;
il
segretario
del partito replicava lo
stesso giorno sciogliendo l'Esecutivo e chiamando
a far parte della segreteria Vassalli e Lizzadri
(Pertini era andato al Nord). L'orient amento di
Nenni diveniva la politica del partito, mentre
Andreoni, dopo qualche tempo , abbandonava
il
PSIUP.
E' difficile valutare
i
pro e
i
contro
di
questa
polemica: nè è qui la sede più adatta p~r farlo.
Il gruppo di cui faceva _parte A.ndreoni .avet"a
colto però un elemento d1 fondo che oggi tutto
il
movimento socialista valuta , comprende e ac–
cetta: la necessità di non
e
seguir.e incondi ziona –
tamente>
la politica comunista, di non inter–
pretare in termini mitolo gici la pur giust a esi–
genza della solidarietà
di classe. I tempi non
erano allora maturi perch è quest o punt o
fosse
appre zzato da tutti e _di~cus~o pub?li~a~enlf::
con chiarezza: ma non c1 s1 puo, a quindici
anni
di distanza
chinare senz a una certa emozione
sui docume~ti
di
quella polemica, che anticipava
confusamente la tragedia e i probl~i
del movi–
mento di classe nel periodo succe ssivo.
ALDO SAl\-1:MARCO
BIBLIOTECA /
L'Estraneo,
di Tend riakov
-
Vecchio e nuovo ne lle campagne
it aliane,
di Se re17 i
-
Saggi vari sul]' "economia del benessere,,
L'ESTRANEO ,
dt
VJadimir
Tendriakov;
Edizioni
dell'A vanti!,
CoUana del Gallo, Mila–
no,
1956;
l'agg.
162,
lire
250.
L'autore
di
questo
racconto e un giovane scrittore che si
è
dedi–
cato aUa narr azione di temi
di
vita contadina .
EgU gode ormai neU'URSS
di
una
notevol e
fa–
ma, sebbene sia mott o gi.ovane
e
non abb ia
raggiunto una vera matur itd artistica .
L'e stra –
neo
appartiene a quello che si
potr ebbe
chia–
mar e la Letteratura russa del
e
dis gelo> .
IL
ce–
lebre
libro di Eltrenburg che
al
disgelo appun–
to si
intito la,
è
del
1954;
del
1954
sono
anche
Ne1la citt à natale
di Nek rasov e
L'e stran eo.
Gli
scrittori russi rompono in que ll'anno, sia
pur
timidamente
e
tra
mol te
cont·raddiztoni,
gli
schemi conformistt
det
passa to
e
cerca110
di dare un quadro reale deUa
socie td
sovie tica;
la missione politico•socia le
del
letterato st fon–
de
con
il
suo impe gno artistico, ma
sul
terreno
delta since ritd.
Al centro
de l
racconto
di
Tendriakov
è
la
contrapposizione tra
il
mon do dei vecchi conta–
dini,
più o
meno scopertame nte avve rsari
della
struttura sociale sovietica,
e
il
mo ndo
del
kolcoz.
Questo contrasto, narrato attraverso
un
episodio
di vita contadina, non viene pre–
sentato
però, come
avveniva
ne t
passato, se–
condo
oli
schemi
della
ortodossia
e della pro–
paganda ufficiall. C'è uno sforzo stncero,
e
in
alcune pagine riuscito,
di.
cogliere la realtà
umana
dei personagoi.1 trasformando in roman–
zo
u.nacronaca figurata.
L'estraneo
non è
dun–
que un capolavoro, ma un documento, non pri–
vo di dl,onitd artistica, deUa nuova condizione
russa
(I.I.).
VECCHIO E NUOVO NELLE CAMPAGNE
ITALIANE, di
Emilio Sereni;
Editori Riuniti ,
Roma ,
1956;
pagg.
412,
L.
6q0:
Netl'apricottu–
ra italiana,
te
vecchte condizioni
~
tendenze
si urtano in modo particolarmente vivace
1
in
questo
periodo,
contro nuove
tendenze.
11
mo–
vimento popolare ha. ottenuto, attraverso
I.e
Leggi-stral cio
per
la riforma f ondiar ia, una
parz iale ma 1iient'affatt o trascurabile
demo–
cratizzazione della struttu.r a
deUa
proprie tà
terriera. E' in atto, dal
1950,
un
rapi.dopro–
cesso
di
me ccanizzazione che inves te
però solo
alcuni settori; un
certo
nume ro
dt
azien de va
attuan do un allargamento
della
propria
di–
mensione
economica per mezzo
di
nuovi
e
più.
moderni sistemi
di
coltivazione .
IL
capitate
fi–
nanziario penetra
in molti.
modi neLl'econcnnia
agraria, e la
subordina
a sè attrave rso
il
cre–
dito,
it
controllo
del mercato,
il
rappor to di
scambio agricoLtltra-industria. Crescono velo–
cemente le
strutture corporative e
si
profila
una tenclenza verso quello che Sereni
definisce
e
capitalismo monopolistico
di Stato•· Tutt a-
~ ~it/; rli d1L~1:e,
i~c:;;a;e~o
ède1i~c~~~1dYr:, ~~a:
diarla,
e
la struttura della proprietà fondiari a
permane nel complesso antiquata
e
antidemo –
cratica. La f rattura tra Nord e Sud si
accresce,
e
si. appro fondisce
it
contrasto tra
cittd
e cam –
pagna: persiston o vecchi. me todi
di
cottiv azio–
ne, e
le
forme contrattuali vincolano
e
incep–
pano
il
progresso
economico. Sereni esamina
con cura
questi
problemi nel
toro complicato
intrecciarsi,
e anal izza
una quantità
di
inte–
ressanti
recenU
dati statistici., giungendo a
conclusioni alle quali
110n
possiamo neppure
accennare ma che
sono
in larga misura poi
quelle alle quali perviene tutta la sinistra ita–
lìana. Più polemica,
e
molto
più
discutibile,
è
quella parte del libro nella
quale
si sostiene
la giustezza
di
certe recenti origL11atiimposta–
zioni economico-politiche del partito
comuni–
sta
su.Ha questione
agraria. Avremo occasione
di.
riparlarne su queste stesse colonne
più
am–
piamente.
Ci
basta, qui.
dire
clie questo
libro
di
Sereni.
-
sta per la sua parte analWca e
documentaria, sta
per la
sua parte polemica
-
è
una lettura
indispensabile
per chiunque vo–
gU.a
1eriamente
occuparsi della questione agra–
ria
nel
nostro Paese.
(1.
1.).
SAGGI SULLA MODERNA
<
ECONOMIA
DEL
BENESSERE> , a cura
di Federico Caffè;
edito re
Einaudi, Torino,
1956;
pagg.
XXIV-301,
li.re2.000.
Dopo
la fondamenta le opera
di.
A.
C.
Pigou iL sistema
di
pens ie ro
economico che
è
orma{ universalmente noto
sotto
it
nome
di
e
economia.
del
benessere
>
è
stato
all'o rigine
e
al
centro
di
un vivacissimo
diba ttito
metodo –
logico intorno alta legittimitd di valutazio ni
di
politica economica
da
parte
detta
scienza eco–
nomica. La
e
economia
del
benessere> attri–
b1Livaalla scienza economica non solo la capa–
cità ma anche
H
compito
di cont ribuire
dire t–
tamente alle
decisioni di politic a
economic a.
La critica
più
vigorosa a questa
impostazio ne
venne formulata
net
1932
da t
Robbin s. Di qui
scaturi
quel
pr ocesso
di rielaborazione
e
con–
solidamento
delle basi sctenttfiche
delt' econo–
mia
del
benessere,
dal
quale
essa ha preso la
qualìfica
di
e
nu.ova
> o
e
mod erna >.
Nel presente volume
sono raccolti
i testi
più
rapp resentativi della
new welfare econo mics.
a cura
det
professor Federico Caffè.
l'eminent e
economist a italiano
che si
è
particola rm ente
dedicato aUo studio
di.
tale indirizzo
di.
indagit1t.
La sua tim.pida introduziot1c
-
corredata
da
un'aggio rnatissi ma guida bibliog rafica
arti co–
lata in relazione ai
problemi
fon dament ali.
-
fornisce aL
letto re
italiano
una
precisa info r–
mazlone
w llo
stato della questione , sui temi
essenziali del
d.i
,batti.to,
sugU orientamenti delle
indagini odierne. I nomi degli auto ri dei vari
saggi. sono
di.
per
se
garanzia
deHa
serietd
e
dell'importanza della
raccolt a,
Laquale tra
l'al –
tro
adem p ie anche
alla funzione
pratica
di ren –
dere
più.
faciLmente
disponibili scritti apparsi
in r!viste e annate diverse, e
di
agevo lare così
la conoscenza
di un
indi.rizzo
di.
pensie ro che,
a giudizio di un, nostro autorevole economista,
F. Vito, rappresenta
1
il
capitolo di.
teoria econo –
mica
sut
quote
dovrd accentrarsi
l'impegno
degli. studiosi nella
metd del
secolo che
ci
è
dinanzi.