

RISORGIMENTO
SOCIALISTA
Una copia L. 30 - Sped. in abb. post. - Gr. Il
SETTIMANALE
POLITICO
*
Anno VIII - N.11- Roll)a, 15marzo 1957
L'unità non può aspettareSaragat
E ssa deve iniziar si subito, alla ba se, inlorno alla politi ca ·decisa da l Cong resso di Venezia
I
Ic:;~r~c~ond:
1
i:;~~~~le~f;i~!~i:r:o
(~ ~~~ :::l~;
le oneste intenzioni di Matteotti)
da quello delle
molte altre che l'hanno preceduta in questi anni:
dimissioni
date e poi regolarmente
ritirate,
im–
pennate e anatemi
di
Saragat, consultazioni
a
livello partitic o e ministeriale.
e. infine. solenne
riaffermazione
del centrismo, dell'atlantismo,
del–
l'anticomu nismo indiscriminato . Tutt'al
più -
co–
me
è
accaduto anche questa volta - ci scappa la
convocazione
di
un Congresso ordinarlo o straor–
dinario (sarebbe interessante calcolare quanti con–
gressi la socialdemocrazia
ha tenuto negli ultimi
dieci anni. ..).
Eppure oggi. dietro
i
soliti gesti dei soliti per–
sonaggi, c'è qualcosa di molto serio e nuovo: c·e
la crisi reale della politica centrista.
che
va
a
pezzi sotto due spinte diverse ma convergenti.
Da
un lato, la Democrazia
cristiana
è
lanciata chia–
ramente verso l'obbiettivo
di un nuovo
18
Aprile,
che Fanfani pensa di sfruttare
molto me~lio di
De Gasperi per imporre al paese la camicia di
forza di un regime clericale paternalista
e cor–
porativo:
i dirigen ti di Piazza de l Gesù pensano
che l'immobilismo
centrista
sia la serra adatta
per farvi crescere in silenzio. sino a che
il
mo –
mento buono non sia giunto , la pianta dell 'ege - ·
monia clerica le, ma non :;fuggono alla tentazio ne
di umiliare i loro alleati minor i: e. de l resto, la
tattica prescelta
li obbliga a impadronirsi
senza
tanti complimenti
dei porti -chiave
(è
il
caso di
Togni). D'a ltro canto.
il
pa rt ito socia lista ha rotto
gli
schem i di quella politica frontista che ne limi–
tava la spin ta politica e la capacità di incidenza :
l'autonomia
socialista è un'arma perico losa per
il
cen trismo. perché riesce a interpretare
le aspira–
zioni popolari
&
un rinnovamento
garan~endo nello
stesso tempo ttitt i contro la
e
prospettiva
unghe–
rese•·
Presa tra queste d1Je spinte opposte. la
socialdemocrazia
è
un ptJ'
il
classico vaso di coc –
cio tra i vasi di ferro. e la realtà in movimen!o
conferisce
serie tà perfino alla logora commedia
de lle sue
e
crisette • direzio11ali.
Noi non siamo tra coloro i quali nutrono molta
fiducia nell'esito
de l prossimo Congresso socia l-
Quel
che
di Cesare
'
e
P
io
XII
nel discorso pronunciat o recentemente
davan ti ai quaresimalis ti r?mani,_ h3: 1::iment~~o
l'immoralita
di alcune ma01!e~Ja.;,10m pubblici –
tarie cine matografiche e telev1S1ve, e ha espresso
un ai,p rezzame nto negativo sull'atti".ità della C~rte
costituzi onale la quale, nella retta mterp 1:et~z1ooe
della Costi tuzio ne repubbl icana, ha d1ch1-arato
l'illegittimità'
deg li int er"'."enti prev entiv! dell'ese–
cutivo sta biliti dalle leggi fasciste .
I.I Pfl!11_0
punto
no n trova in noi dei comme ntatori
osti.li.. certa
pubblicità
e certi spettaco li non ~o~tn bu_1scon.o
nè all'educazione
artistica nè al leg1ttuno d1v~rh–
mento. Assertori come siamo della de!ftocr_az1a .e
della libertà ; rispettosi, quindi, della hberta re~1-
~~ostJ ?ci~u~~~o ~~~~•is;~~i~:o~
1
i~e~~~~a n~e n~n;;i3~
fede di tanti ita liani, che nella rehg 1one trovano
una sorge nte di vita spirituale e m_orale. Le pr~~–
cupazioni di noi socialisti soryo ~1volte ad. ehm1-
nare le gra ndi pi,aghe d~lla n
:11.se~1a, .della d1soccu–
pazione , dei vergognos i squ1hbn d1 classe, sono
rivolte ad eliminare
lo sfruttamento
e l'oppres–
sione attraverso
la trasformazione.
~elle .st~uttur_e
economiche.
La
serietà e la m?rahta. d~1 g10vam:
il loro libero e medi tato orientars i intorno
a1
grandi problemi della vita, nell'impeg no p~r 1;1na
tale opera
non subiscono c~rto menom~ziom
~
=~~~l!mde~~~ g~~dea
1
es~~~i~;;~
0
'deÌf an°solià'::i~~la~
della lotta degli oppressi.
Il
secondo punto richiede un altro discorse;>.
11
Papa ha detto:
e
Perciò, nella scarsa aspettazione
di avere altrove un-a difesa verame nte efficace,
massime dopo la pronunziata dichiarazione di ille -
~~ti~~~~r~~s~~~~i?~a~:lid~.!l~ur~ait~11~f~~tiR~~~
di!~ ndano da sè
i
diritti della religione e del buon
costume, e, in unione con le altre oneste ~e:sone
di ogni tendenza, ma pensose della morahta dd
popolo, sollevino una energica protesta della pub–
blica opinione. la cui reazione, . mostr~~o
qual~
e
veramente
" il comune sentimento
, 1mpong~
alle Autorità competenti di addivenire ai nece ssa~·1
provvedimenti>.
Un autorevole comme nt atore,
11
pro!. Gedda, incalza:
e
E che
il
male possa aggra–
varsi e che quindi occo:ra ass?lut-ament«: provve:
dere, lo dimostra
la s1stemat1c~ demolmo~e
~1
quelJe poche dighe alzate ad ar~me con~r~ l .arb1À
trio e per la difesa della liberta, demohztom che
mettono perfino l'autorità
di
fronte al fatto com–
piuto senza che essa possa provvedere
ad un~
tempestiva
azione di contenimento.
E coi:ne. que s~1
scardinamenti
siano nettamente
dannosi,
1
(atti,
ormai chiari ssi mi, vanno dimostrando,.
Da}le la–
mentate manife stazioni , quale conseguenza s1 tra e?
Non ci si ferma ad una denuncia di fronte alla
pubblica opinione in modo che chi può, se cr~dc,
dopo che
è
stata richiamata
la sua at~enz1011.e
sui
!atti,
intervenga
nelle forme democ~at~che. vi–
genti. Non ci si ferma a que sto, ma s1 r~mp1an-
~~~01:a
v~~~~~~
nci~Fiaegii~f!tecist~~udzi~~~~ -a
~
0
~i~
spetto della libertà di religione e il r\spett o J?e! la
Chiesa nell 'es plicazione del suo uff1c10 religioso
non significano che si ~eb?~ tacer~ il ~o~tro pro–
fondo dissenso su un g1ud1z10 c~e e pohhc? e .che
riguardé. gli ordinamenti
che 11 popolo italiano
liberamente
e autonomamente
si è dato.
Nessuno, credo, vuole drammatizzare . l'~pisodio
che, per la materia, non solleva cont r.tsh d1 f?nd ~;
m a nessuno vuole nem1:1eno . generar e .eq~1voc1,
mentre, sul t«:r:eno politico, si.amo .co~v!nb della
neces sa ria umta tra lavora t~n soc1a
1
hst.1 .e lavo:
ratori cattolici. La .collabor~z1~ne e l um~a
n.on. s~
fanno sulla base d1 .trans!3~1om su. al~um prmc1p1
politici per noi inahenab1.h. Qu~sh r1i~ardan9
1~
concezione della democrazia, dell autor1ta, e qumd1
dello Stato
eh~
ri~a~a dal liber_o .e .d~mocratico
onsenso dei c1ttadm1 la sua leg1thm1ta e la sua
e
iena autonomia. La questione non riguarda tanto,
pul terren o politico, una polemic:l con
il
supremo
5
itore della Chiesa romana, che non è una
~~!~z a dell'ordinamento
statuale italiano, quanto
~stermini dell'intesa
coi cattol~c.i per lavorare .in-
1 ·
me
su un programma
poht1co ed economico.
t!
costituzione,
così come essa. è,
e
sta.t~ voluta
dallil
grande
magg!oran:ta . dei . cattoh~ll
~opo
}'amara esperienza
dt quel ti~Ato~u~~~1~~:~;ta-
(Continua
In
ucond11.
pagina)
democratico.
, Sono state preannunciate
quattro
mozioni : oltre a quella della sinistra, vi sarà la
mozione della destra di comodo (Simo nini-R ossi–
Treve s), quella della destra effettiva (Sa ragat ), e
una rqozione tra sfor mi sta (fiom 1ta-Vigore lli ccc.).
Sia come sia, 11 sapiente giuoco delle parti ri–
schia di dare a Saragat, come sempre, un potere
effettivo di decisione. Soltanto una netta vittoria
della sinistra, su posizioni chiare, potr ebbe risol–
vere diversamente
la situazione:
è
questa un 'ipo–
tesi che ci auguriamo caldamente. ma sulla quale
non si può certo contare a occhi chiusi. Tuttavia,
il Congresso socialdemocratico
è
importante:
esso
alimenterà
una seria discussione di base e porrà,
alla fine . ciascuno di fronte alle proprie respon–
sabilità. Esso potrà avere anche ulteriori sviluppi
- extracongressuali
- capaci veramente
di dar
luogo a novità positive.
...
Il
Congresso di Venezia, tra
gli
altri suoi pregi,
ha av~to quello di costringere Saragat a mostrare
le sue carte: e tutti hanno visto che erano carte
segnate, preparate
nel retrobottega
del clericali–
smo e detl'atlantismo.
Si vede oggi con chiarezza
che cos'era Pra lognan 'nell'intento
di Saragat e
dei suoi amici: una trappola
montata con cura
e ab ilità per catturare
i socialisti. assorbirli gra –
datamente ne ll' alveo della politica centrista, spez–
zare e distruggere,
secondo il nefasto modello
francese, la capacità di lotta e di resistenza del
movimento di classe. Saragat, a Pralor,nan, parlava
di ne utra lismo
e
alla svedese•· di un governo so–
cialista
{e
anche appoggiato
dai comunisti
:.J,
di
una politica di opposizione
(e
anche per venti
anni>) contro l'egemonia clerica le. Chiedeva, in–
tanto , la rottura con i comunisti. A quest i alle t–
tamenti,
il
Partito socialista ha risposto però sul
ter reno dei princìpi e dell'azione di classe. Invece
della rottura anticomunista.
c'è stata la cosciente
conquista di una piena uufonomia che non tra–
scura l'esigenza de lla solidarie tà di classe.
Il
Con –
gresso di Venezia ha realizzato tutte le condizion i
per fare que lla politica che Saragat
diceva, a
parole e a quattr'occhi,
di volere.
il Congresso socia ldem ocratico; se la sinistra lo
vince, l'unità ~ocialista sarà fatta nel mii?:liore dei
modi; se la sinistra lo perde, toccherà a Zagari e
ai suoi compagni trarre le conseguenze ·di questa
situazione: tocca ai socialisti, ne ll'u no o nell'altro
caso. stendere loro fraternamente
la mano.
Altra via non v'è, e ogni scorciatoia è illu so–
ria. La politi cu di unità socialista, invece che alle
manovre di vertice, va legata a una vasta azione
organizzativa
e di base. E' nelle fabbriche, nelle
campagne, n,:gli uffici che si fa la sola unità socia–
lista che ci interessa e che interessa i lavoratori.
Naturalmente
il problema dell'unità socialista
ha anche un aspetto internazionale,
che
è
stato
nel corso degli ultimi otto mesi ripetutamente
sottolineato
dai viaggi compiuti nel nostro Paese
dia francese Commin
e
poi dagli inglesi Philip s,
Bevan, Robens.
E'
possibile inoltre che giunga a
Roma nel prossimo futuro
il
laburi sta Gait ske ll.
Anche su questo aspetto del problema desideria –
mo pron unciarci con la solita chiarezza. L' Inter–
naziona le di Londra non
è
un mito , ma una realtà
ehe ha i suoi aspetti positivi e negativi. Non di–
mentichiamo
che essa e st&ta abbandonata
dai
partiti socialisti asiatici
e
africani per i suoi le–
gami con il colonialismo e con l'atlantismo.
Non
dimentichiamo
che di essa fanno parte i respon–
sabili della guerra algerina e dell'aggressione
di
Suez. Prendere contatto con l'Internazionale
oc–
cidenta le o entrarne
a far parte non può voler
dire dunque per
i
socialisti l'accettazione
senza
beneficio d'inventario
di questa realtà, ma
solo
un più diretto contatto con i grandi partiti operai
inglese. tedesco, svedese. austriaco,
e l'inizio di
una lotta conseguente
contro gli errori della In–
ternaziona le stessa. Non 3ccettiamo,
tanto per
parlare chiaro. lezioni di socialismo da Mollet o
da Commin. L'Internazionale
può rivolgere un ap –
pello per l'unità dei socialisti italiani, ma non può
certo in alc un modo tentare di imporci le
e
condi–
zioni• di Saragat; dovrà semmai scegliere (p er–
ché solo
un
partito per ogni paese ha diritto alla
affiliazione)
tra
il
PS I e
il
PSDI, o, meglio, tra
l' un ità socialista e Saragat.
LUC IO LIB ERTINI
1957: una nuova interpretazione del Concordato
A questo punto, però, i circoli conservatori
si
sono accorti che le cose non andavano secondo
i
loro calco li. La progettata
saragatizzazione
de l
PS I rischiava
di tramutarsi
in una riconquis ta
della socia ldemocrazia
al socialismo.
I dirigenti
centristi hanno perc iò rite nu to opportu no muta r
tattica, da ndo per certo anche che le ripercus- ,
sioni della traged ia ungherese diano al tr ipartito
- nonos tante la defezione
repubblicana
- 1.1n
nuovo margine di sic urezza elettora le. Ed ecco
quindi Sa ragat recitare a lla televisio ne un , io–
lente discorso cOnt.ro Nenni, .colpevole di •~ssersi
battuto per l'indipendenza
del socialismc,, senia
cedere alle pr essioni sdssion istiche. Ecco
il
rilan –
cio de l centrismo, e la sua ulteriore qualificazione
conservatr ice attraverso
la nomina di Togni a
ministro de lle Partec ipazion i statali. Ecco infine
Saragat porre nuovame nte le sue
e
vere• c.,ndi–
zioni al PSI : scissione de lla CG I4, rottura delle
amministrazioni
locali d1 sin istra, scissione e
di –
sgregaz ione cl.elle coopera tive, accettazione
piena
de ll'at lantismo. Sono
e
condizioni•
alle qua li ogni
socialista
cosciente
può opporre
solt anto uno
sprezzante riCiuto: sono
e
condizioni•
che sarèbbe
tradimento
anche soltanto disc ut ere.
Il colllplotto di Algeri
La
gurrra nel Nord Afr ica potrebbe pro t:m·are alla Francia un'avv entura di t}po franchista
...
A questo pupto. bisogna chiedersi se l'uniflc::t–
zione può aspettare Saragat: se si può ridurre la
politica di unità socialista a w1a um1liante e inu–
til e negoz iazio ne di vertici. che mortifica e logora
lo slanc io de lla base, la capacità organ izzativa
e
d'azione dei socialisti. Per nostro conto rispon–
diamo chiaramente
di no. La politica di 11nità
soc ialista - che h.\ il suo presupposto
ne ll' auto–
n01nia e nel più rigoroso antistalil 1ismo - può e
deve essere portata avanti nel Paese anche senz:1
il
permesso cli Saragat: essa dev'essere
messa
in
pratica sùbito. senza inuti li periodi
di
prove e
di
sterili
e
fidanzamenti>.
Dobb iamo · cominciare
a
fare immediatamente
que l tan to di unità che
è
possibile fare. e proseguire su questa strada.
La
confluenza dell'USI col PSI può essere un primo,
sia pur modesto passo in questa direzione. Biso –
gna poi giungere ad allargare
il
fronte ai com–
pagni di Unità Popo lare e a tutti i socialisti che
vogliono chiudere una lunga parentesi di inatti–
vità e ritornare al loro posto di lotta. Verrà quindi
][
1 7
gennaio scorso
il
governo di Parigi ordinava
l'arresto de l generale Jacques Faure, membro
dello Sta to maggiore e comandante aggiunto de lle
forze armate francesi
in Algeria.
Nello stesso
momento misure disciPlinari
venivano prese an–
che contro
il
generale
Dumesnil di Maricourt.
comanda nte de ll'aviazione nella colonia francese:
1
du ç generali preparavano
un co!Tlplotto m ili –
tare per impadronirsi
de ll'Algeria, appoggiandosi
alle organizzaziom
francesi nazionaliste
locali . -
gli
ultras,
cioè gli
e
ult ranazionalisti • - e
ai
partiti
metropolitani
de ll'estrema
destra.
e
Pic–
colo comp lotto, ma reale m inacc ia>, scrisse pochi
giorni c.lopo il
Fra11ce-Observateur
commentando
l'arresto di J acques Faure; picco lo complottò che
tuttaviu doveva mettere in allarme
il
governo di
Parig i, guidato dal
e
socialista•
Mollet , a npr ire
gli occhi di tu tti
i
democratici
su lla grave crisi
che ha colpito
il
regime repubblicano . minacc;_iato
da una rivolta armata nazionaliascista.
I giornali
d<.:lla sinistra non mancarono di indicare a Mollet
la strada da percorrere
per sventare la minaccia
e riportare la pace ne l Paese e in Ali?:eria: esem–
plo.ripunizioni di tutti
i
dirigenti
(civili e mi li–
tari, metropolitani
o residenti
oltremare)
de lla
cricca militarista
e
completo mutamento
di rotta
de lla politica francese nei confron ti de ll'Alger ia.
Il
governo di Mollet, dopo poche ore di smarr i–
mento, preferì per~everare
ne ll'azione di forza.
Tutti i poteri in Algeria furono praticamente
concentrati
ne lle m.!lr1idel genera le paracadutista
Mass u, che comandò i paracadutisti
in Indocim1
e il !ancio dei
e
berretti rossi • francesi su Porto
Fuad nei giorni dell'ingloriosa
spedizione militare
contro l'Egitto. Ricevuto da Lacoste l'ordine di
e
ripulire la Casba\1 di Algeri dai terroristi ••
il
generale Ivlussu lanciava ·oltre diecimila uomini
ne ll'operazione di rastrellamento.
Per tutta rispo–
sta, la guerriglia si riaccendeva con rinnovato vi-_
gore: lo stesso giorno, nella zona montagnosa
a
sud-est di Algeri, nuovi e cruenti scontri a fuoco si
verificavano fra colonialisti e membri dell'esercito
di liberazione; a Orano, dieci fra collaborazionisti
e coloni francesi erano uccisi dai partigiani:
negli
altri centri algerini, la lotta riprendeva
violenta.
Pochi giorni dopo , il 16 gennaio. un proiettile
di bazooka, lanciato dal tetto di una casa dirim–
petto, esplorleva negli uffici de l comando militare
di Algeri: il generale
Salan, oggetto dell'atten–
tato , restava
incolume;
lo scoppio dell'ordigno
uccideva invece il suo capo di gabinetto.
mag–
giore Rod ier . e feriva gravemente
due militari.
Si pensò sùbito a un colpo di ma no dei patrioti:
tuttavia, dopo qualche giorno di violente rappre–
sag lie contro
i
mussulmani,
la verità. si fece
strada: gli
ultras
e i militaristi,
non colpiti da
alcun provvedi mento di polizia dopo
il
fallimento
de l comp lotto Fa ure. avevano
rapidamente
ri–
preso coraggio decidendo
di passare all'azione.
Prima di tutto doveva essere
e
eliminato,. ,il gene –
ra le Salan , giudicato da essi troppo
e
molle• e
e
legalitario•
ne i confronti dei patrioti. Se fosse
riuscito ,.,l'attentato avrebbe rappresentato
iJ
pri–
mo passo verso l'instaurazione
ad Algeri di un
e
governo insurreziona le,. della destra coloniali –
sta e militarista,
decisa a mettere a ferrb e a
fuoco la regione pur di sofTocare o~ni focolaio di
resistenza
patriottica.
L'istigatore
e l'organizzatore
dell'attentalo
fu
individuato
ne l francese René Ko»acs, ex cam -
Un
lutto dei socialisti
È
morto venerdì 8 marzo a Roma
il
compa gno Carlo _Andreoni , membro della Segreteria Na zioual e dell'U SI
P
rofonda
e
dolorosa impressione
ha
suscitato
in
tutti
gli.
ambienti del sociatismo
e delta Resi–
stenza t'improv visa
e
immatura
morte
di Carlo
Andreoni.
IL
nostro
caro compaano
è
morto
ve –
nerdì
8
marzo
atte ore
21,
mentre si trovava sul–
l'autobus che lo riporta va a Casa
dopo
la consueta
giornata di lavoro trasc orsa
,nelta
sede romana
dell 'US I; una
parali.sicardiaca lo
ha fulminato
senza che
fosse
possibile
prestargli soccorso.
La salma
del
compagno Andreoni. trasportata
immediatamente
al Policl inico,
è
stata
nel
pome–
rigqio del giorno successivo
composta
nella camera
ardente.
allestita nella vicina Sezione
e
Macao>
del PSI, in via Palestro. Qui, in fraterna
e
com –
mossa unione con
i
compagni
del
PSI. gruppi di
mi.li.tanti
deU'UST. amici
e
familiari hanno vegliato
per
due
notti.,
rendendo estremo omaggio allo
Scompa 'rso:
centinaia di persone
che ad Andr eoni.
erano
legate da pr ofondo af!eito,
che
con
lui
ave–
vano combattuto
dure
battagtie politiclie
e
aveva–
no avt.ito
modo
di apprezzare in
miUe occasioni le
sue straordinarie doti di
umanitd,
si
sono
recate
nella
piccola sezione
socialista
per
rendere l'ulti-
ma visita al
toro compagno
e
amtco.
Int orno al
catafalco,
le
band iere detrUSl, det PSI e del PSDI,
e
corone
di garofani rossi inviate da
tutte le cor-
.
renti socialiste e dagli am
i.ci.
Lunedì m.atti11a,
alle ore
10,
datta
sezione socia–
lista di via Palestro La salma di Andreoni
è
stata
accompagnata al cimitero
del
Verano. Seguivano
il
feretro
la
moglie, le due
figtie,
due
frateHi
e
altri
familiari , e
numerose rappresentanze
di tutte
le
formazioni socialiste : Valdo Magnani
e
Lucio .
Libertini,
della
Segreteria nazionale deU'USI, che
con Carlo Andreon i perde un suo attivo e
insosti–
tu.ibile diri.gente; Nino Woditzka e Attiti.o Pan–
dini,
della
Direzione nazionale
del
Movimento;
Stefano Montenegro, del
Risorgimento
socialista.
di cui
Andreoni
era uno dei piit prez iosi
collabo–
ratori; numerosi compagni
della
nostra
"Federa–
zione romana, tra cui: Enrico Nati., Giancarlo
Meschieri.
Romanella Libertini. Clara Sestili,
Cii–
stavo Schiavello , Giacomo BeHini.
Franco Trimani.,
Mitzi Romano , Arturo Balboni.. Paolo Bo17i.
anki.no,
{Pd~~;.
p ~~~ciGi~~~i!!o,ailic!
i.it~;;os~~ta:cb-L:a~
Alla Segrderla Nazionale
dell
1
UnCone Socfal'-ttè
lnd{pendente
$ORO
pervenuti.
Ira""
altri,
CUQuenH telegrammi dC
cordoglCo
per
la
morte del
compagno Carlo
Andreont:
Con profonda tr istezza e animo fraterno socialisti partecipa no lutto
scomparsa improvvisa e immatura compagno Andreoni dolorosamente av–
venuta mentre stava rea lizzandosi unità Socialisti Indipendenti e Partito
Socialista Italiano - Per la Segrete ria del PSI,
Francesco De Martino.
A .nome Pirezione Partito Socialista Democratico Italiano e nostro
espr imiàmo addolo ratissimi vivissime condoglianze perdita Carlo Andreoni
compagno e militante lotte antifascismo e socialismo democratico -
Mat–
teotti, Tanassi.
Unità Popolare partecipa con profonda commozione vostro lutto per–
dita compagno Andreoni -
Direzione Unità Popolare.
A.
1\1.
Mend ola, Lazzaro Schineanu ,
i
coniugi
De
Ascentiis,
i giornalisti
Dina
e
Pi$tone.
In
rappresentanza
del PSI erano p resenti
i
compagni Santi, Foa, Gatto
e
Ventu.rini. membri
della Direzi .one, e it sen. Alberti.;
numerosi segre–
tari
di
Sezione , tra cui FiHpµelto (sezione
e
Ma–
cao>), Ragazzini (sezione
e
Centro
•J
e Stella (se –
zione
e
ltatia >). Per
it
PSDI.
ra Dire= i.one
era
rappre sentata dal compagno Enzo Zavaro11l.
del–
l'Uf/ìcio orpanizzazione:
erano inoltre
pre senti
Agostino Milani , Mario Scapp ini
della
Segreteria
della Federazi.011e romana. Isacco
Scl1reicfer,
Um–
berto Mariotti.ni.,
Masetti,
Ram.ella . Morara.
Lau–
cliard , I.andolfi, Zerbini
(Ln
rappresentanza
det–
l'on. Romita). le
compagne
Vera Arena. Gabriella
Mauer
e
Serena Madonna.
e
numerosi
compacmi
delle
sezioni socialdemocratic11e di
Roma.
Per
Unità Popolare erano
presenti.
i
comparni
Paolo
ViUorelU,
della Direzione
nazionale, Salvafore
Roscitto, Giuseppe Agnini
e
att-ri. Tra gli inter–
venuti., molti compagni della
Resist enza
apparte–
nenti ai partiti e alle associazion
i.disinistra. L'on.
Gerardo Bru.ni rappresentava
il
Movimento cri–
sttano-sociate.
•
·
Hanno inviato
telegrammi
e lettere
di
condo–
glianze,
ottre
alle Direzioni nazionali di PSI. UP
e
PSDI. 11tonerose personalitd della
--potittca e det–
ta
Resistenza. Eccon e alcuni:
e
Partec ipo vost ro
lutto
per morte compaqno
Carlo
Andreoni - Nen–
ni :..
e
Compagni Unità Popolare partecinano con
vivo dolore perdita
Carlo Andreoni. che dette con–
tribu.tonon dimenticato
comuni
battaptie
-
Codi–
gno la >:
e
Caro Libertini, apprendo dai piornali
la notizia della morte improvvisa
di
Carlo A11-
dreoni, uno
dei non
molli socialisti
onesti. s~hietti.
disinteressati,
disposti a dire
la
verità anche
qutJndo ciò costa. Avevamo in comune
il
culto cli
valori che "questa Italia" disistima. e
H
rltsorczzo
di
alcune qualitd che
vi. sono invece -diffuc:e e ri–
veri.te: su questa
comunanza di
metri
si
fo11daua
un'amicizia
e una
stima
che
non
sono
venute
meno
quando
la diaspora folle delle correnti e
deHe frazioni ci
ha sbattuti
su.
posizioni contin–
pentemente diverse. Sono convinto
che it
socia–
linno abbia
perduto un
cuore generoso
e.
un'anima
non conformista, un
intelletto
cortesi.ano
e una
(Continua
1n quarta pagina)
pione di nuoto: quando, dopo alcuni giorni di
e
eroico• mutismo, egli si decise a fare le prime
rivelazioni, l'opinione pubblica francese cominciò
a e
vivere•
un'avventura
da romanzo giaJlo. Via
via che i giorni passavano, si potevano conoscere
nuovi capitoli, sempre più interessanti.
Il
codice francese g1ung-e a pre\·edere,
per
il
delitto commesso da Kovacs, la pena capitale.
E'
comprensibile
dunque che, nel tentativo di sca –
ricare dalle proprie spalle una parte almeno delle
gravi responsabilità.
egli dica non soltanto tutto
ciò che sa, ma anche ciò che immagina, che tent a
di indovinare, ciò che forse inventa. Ma egli cita
fatti e nomi, precisa obbiettivi con tale verosimi –
glianza e coerenza da far credere impossibile che
la trama principale del racconto sia soltanto frutto
de lla sua fantasia. Quali -e rano gli obbiettivi
del
complotto?
Prima J;ti tutto. l'eliminazione
fisica
del generale Salan. colpevole non tanto d'esser
framassone e d'aver
e
perduto rlndocina •· quanto
di essere il rappresentante
militare
in Algeria
di una politica che , secondo gli
ultras,
sarebb e
addirittura
e
debole•
e
e
rinunciataria>.
Salan
doveva quindi essere sostituito dal gen. Cogny,
fanatico colonialista antimussulmano,
che coman –
da in Marocco ottantamila
uomini;
i
e
quadri > di
questo picco lo esercito sembravano ansiosi di ma r–
ciare alla
e
riconquista•
dell'Algeria.
Si sarebbe
cosi costituito ad Algeri un governo di fatto in
contrasto con
il
governo centrale e deciso a ripor–
tare
1·,
01:dine • e la
e
pace•
nella regione.
Il
e
piano• prevedeva
a questo punto che entrass e
in azione a Parigi , sotto la guida de l deputato
gollista
ed ex govématore
d'Algeria
Jacques
SoustelJe. un Comitato di salute pubblica favo –
revole
agli
ultras
e deciso ad appoggiare l'azione
di Cogny.
IL
nucleo centrale di questo organismo
sarebbt" stato costituito. secondo le rivelazioni di
Kovacs, da un già. esistente misterioso
e
Comitato
dei sei•· che da Parigi avrebbe finora diretto le
mosse dei colonialisti
e dei militaristi.
Kovacs
indica. come implicati ne l complotto. noti uomini
politici. alti ufficiali. funzionari governativi e gior–
nalisti.
La polizia di Parigi
arresta
Jacques
Despuech, François Knecht e Jacques Sauvage:
è
risultato che
i
due ultimi tenevano
il colleg a–
mento
fra
i
e
sei> di Parigi e i colonialisti
di
Algeri; il colonnello Griotteray,
agente di colle–
gamento fra Algeri e Rabat. si sottrae all'arresto
rifugiandosi in qualche parte dell'Africa del Nord.
E'
significativo che gli arrestati siano incrimin ati
in virtù dello stesso art.
80
del Codice penale
francese che abitualmente
è
usato contro i patrioti
:.tgerini. accusati del tentativo
e
di sottrarre
alla
autorità della •Francia una parte dei territori sui
quali e$Sa si esercita"·
l\lcntre i
e
pesci piccoli• del complotto hanno
tempo di riflettere in prigione sull'ironica
legge
de l contrappasso che oggi li colpisce, tutta la Fran–
cia. chiede che venga fatta luce completa sul–
l'c affare Kovacs >. Sono vere le accuse di Kovacs?
E in quale misura?
li
generale Cogny partecipò
veramente al complotto'! E
i
parlamentari
Debré
(gollista)
e Pascal Arrighi
(radica le dissidente)
quale parte vi hanno giuocato? Soltanto Jacques
Soustelle,
ex governatore
generale
dell'Algeria,
ha finora respinto sdegnato
ogni accusa, affer–
mando che le rivelazioni
di Kovacs non sono
altro che
e
una macchinazione
politico-poliziesca >.
La situazione interna francese. come confermano
gli sviluppi dell'c affare Kovacs •· è molto grave,
se Claude Bourdet - del quale tutti abbiamo
imparato
ad ammirare
il
senso della misura e
la grande obbiettività
- ha risolto di lanciare
un appello drammatico
e
ai partiti
di sinistra,
agli uomini di Stato che credono ancora nella
Repubblìca. aHìnchè misurino chiaramente
le pro–
prie responsabilità.
Da mesi ripetiamo
che la
guerra d'Algeria
ci prepara
un fascismo o un
franchismo ... Quello che poteva allora apparire
esagerato
- conclude
Bourdet - ora sembra
verosimile>.
A. P.
Il
Comitato centrale dell 'US I
è
convoc3t o
a Roma , domenica
24
marzo alle ore
9,30,
L'ordine del giorno
è
il
seguen te:
1)
situ a–
zione pnlitica;
2)
ra ppnrti USI-PS I;
3)
vari e.
La Direzione naziona le dell 'US I
è
convo•
cata a Roma, con lo stesso ordine de.I gio rno,
sabato
23
marzo alle ore 21, nella sede di
Via Calabria, 17.