'R...IP'IST.'APOPOL.ARE'DI 'POLITIC.ALETTERB E SCIENZE SOCI.ALI 197 stadio, ed evidentemente la nozione di coesione, di subordinazione, di disciplina non forma parte essenziale del !oro ambiente morale. Il legame, che aLtacca un Boero ad un altro è troppo debole. Gl'inglesi sono in differenti condizioni. Nel loro mondo mentale l'idea di una Grande BreUagna occupa un posto immenso. La loro vita è fatta in gran pa1·te di cooperazione in tutte le fo_rme. La coscienza che un solo pensiero agita in questo momento ogni inglese nella Gran Brettagna, in Australia, nel Canadà, nell' India lo solleva; e queste specie di coscienza è stata sviluppata di generazione in generazione, ogni successi va guerra lo ha rinvigorito, e la sua espressione più completa viene data dalla condoLla di Nelson a Trafalgar. Questo aspetto dell'idea nazionale é incarnata :nel pregio navale e militare. Quando la ~uerra è incoìninciata l'inglese é assorbito uel servizio. 1,Juesto apparte.nere ad un rr,ondo d'idee sviluppate, ad una nazione civUe, è per sé stesso una forza, che mena in g1·an parté ad una comunità incompletamente organizznza e senza sloria. (National reoiew. Novembre). (1) Paul Gautier : La signoradeStaele la Repubblicnael1798. Il rispetto delle opi11ioni, ossia la Lolleranza, il rispetto d<>llavita urnan11 e della sofferenza, ossia la pietà, il rispetto della legge morale e della legge scritta, ossia la giustizia, sono secondo la signora di Stael, i Lre principi che devono esser· fondamentali per la Repubblica in Francia. Bisogna che tutta la nazioni ne sia penetrata. La signora di Stael - come risulta da un n·anosc1itto della Bibliotec11 Nazionale di Parigi intitolato Dei modi che possono terminare la Rivoluzione e dei principifondamentali della Repubblica in Francia - voleva che il potere esecutivo fosse confidato ad un Direttorio di parecchi membri perché « in Francia ogni uomo che non fosse re « non sarebbe sopportato alta tesla del goven10, e per- « ché ogni uomo che sarebbe sopportato, vorrebbe di- « ventare re». Quanto al potere legislativo esi;a ammetteva due Camere « rispondenti alto due grandi ten- « <lenze che dividono il mondo, il bisogno di acquistare « e il bisogno di conservare >>. Il potere moderato1·e sarebbe composlo di memb1·i nominati a vita, senza condizioni di età, e avrebbe compreso gli amici delle idee nuove, gli scienziati e i guerrieri famosi. Una repubblica che doventa la proprietà di un partito va incontro alla sua perdita: conduce all'anarchia e al dispotismo perché vinta l'anarchia, il dispotismo dà l'illusione della libertà, e assicura almeno l'ordine morale. Fu per non aver riconosciuta questa ve1·ità che la repubblica soccombette. Essa soccomLelLe anche perché non v'era accordo tra il governo e la nazione, e l'opinione pubblica non era rappresentata nel Parlamento; e soccombeUe anche perché aveva troppe volte misconosciuto ciò che è l'essenza del governo repubblicano, cioè il rispetlo alla legge, l' arbitrio e le violenze avendo esercitato una tirannia sovrana. (Revue des Deux-Mondes. 1°Novembre). La concorrenzafra il portodi Genovae quellodi Marsiglia: La relazione della Came1'8 di Commercio di Marsiglia constata con inquieludine che Marsiglia, mentre nel 1881 occupava il primo posto tra i porli del continente, è oggi di gran lunga superat,a non solo da Amburo-o e da Anversa, ma anche da Genova. Se il tonnellaggio, nel periodo 1867-76 di 2.978.104 tonn. si è elevato a 4.068.885 nel periodo 1877-~ 8, questa pros-ressione si è arresLata a 4.993.365 nel 1887-96. Genova, invece, da un tonnellag.!io di 6.719.550 nel 1890 è s1ilita nel i89o a circa 8 milioni, e l'aumento continua in maggiori propo1·zioi,1i. Il progresso è da attl'ibuirsi al t:ràforo .del Gottardo, e quello avvenire deriverà dal tunnel de,l,Sempione. Marsiglia mediante il traforo del Gottardo resta a 727 chilo1nelri da Basilea, mentre Genova ne dista soltanto 288. Pel traforo del Sempione Genova si troverà a 471 chilometri da Losanna, e Marsiglia a 581. Le merci dell'Europa <'.enlrale e del Nord prenderao.r}.o quindi la via di Genova. Un progetto dalla cui realizzazione Mal'siglia attende g-randi vantaggi, ma che è sempre allo studio, è quello del canale da Marsiglia al Rodano con cui spera riconquistare gli sbocchi dell'Est e del Nord-Est europeo. La relazione della Camera di Commercio di Marsiglia invoca altri possibili fattori di prosperità pel suo porto, e invoca il compi- (1) Questa forza morale nell'esercito inglese è diminuita dal fatto ch'esso è composto di mercenari. N. d. R. mento della ferrovia Transahariana che svilupperà il commercio del!' impel'o coloniale francese. (Economista di Firenze. 19 novembre). A lbert Bazailtas : Una filosofiadellacertezzae della vita. (?tudio sull'opera di Léon Ollé Laprune). Difficilmehte s1 potrebbe riattaccare Ollé-Laprune al movimento genel'ale del pensiero speculativo del nostro secolo. Avolergli cerca1·e delle parentele, si potrebbe avvicinarlo a Secrétan, Vinet, Grat,·y, Newman, a quelli che, come Pascal e Maine de Biran, hanno domandalo alla loro filosofia di portare una luce all'intelligenza ed una foì•za invincibile al cuore. E se si tenesse a determinat'e con una parola il significato della sua impresa, si potrebbe dire ch'egli ha voluto fondare su basi razionali una filosofia pratica che s'indirizza all'uomo puramente e completamenLe uomo, e che ci ha così dotati d'una filosofia religi~sa, la _più_ferma e sincera d~l nostr,o secolo. La questione prrnc1pale che ha appassionato I Ollé-Laprune è quella dei dritti e della provemenza della verità, della sua azione liberatrice sulle anime, delle forze di riparazione, di consolazione e d'unione di cui dispone. A questo problema sono consacrate le sue prime opere: la filosofia di Malebranche e la Certezza morale. Per lui il vero é con la pel'sona in continuo commercio : egli stima che la sola unità morale, il solo valore apprezzabile, è l' individuo umano, coi suoi bisogni essenziali, le sue aspirazioni e l'armonia profonda delle sue facoltà. Ciò che divide l'uomo è cattivo: ciò che l'unifica, l'esalta e lo realiz~a, è Luono e vero, ha vii.a, nel senso psicologico e morale, riprende così tutti i suoi diritti: la speculazione la trova, la certezza ci rie.onduce ad essa. D1 nuovo il problema speculativo si sospende per far lu0go al problema vitale e pratico; la certezza si stacca a poco a poco dal pensie1·0 puro per farci penetrare in quel fuoco morale intenso del quale essa è l' irra~giarnento. Cessa cosi di dipendere da un puro lavoro d1 spirito per diventare l'ultimo termine d'una evoluzione molto più complessa di quella dei nostri ragionamenti; e sarà oramai 11frutto d'un'esp3rienza umana e l'espressione d'una vita !e <?Uiq. ~alita e le cui sfumatur~ si riflettono in 0 essa rnv10c1bllmente. La fede è per I Ollé-Laprune la f rma per eccellenza della vita interna, la fonte della libertà d~ pensare. E se egli ce la propone, è perché nella vita dt lui essa é stata tale per lui. li cristianesimo gli aveva rivelato le sue molteplici affinità con l'esistenza: poteva dunque metterlo al principio della filosofia della certezza ~ della vita. « E appunto perciò questa filosofia riveste 11caraLtere che nessun'altra dotLrina in Francia ebbe forse a tal grado il carattere umano e religioso ». Nella vita egli pone l'unico necessario : tutto si fonda su di essa e a essa si riferisce. Quindi, nel pensiero e nella p1·atica, il compito è di assicurare la fecondità e la continuità della sua a;t.ione rimovendo ogni eccesso e prevenendo la dispersione. « Vivere umanamente e, perciò, provvedere alle condizioni della vita completa, ecco il grande imperaLivo al quale le nostre condizioni e le nostre opere debbono docilmente subordinarsi a esso. Una tale filosofia non aveva che a prolungarsi per raggiungere il cristianesimo. La Chiesa sarà un principio di conservazione sociale perché saprà regolare, stimolare, eccitare la vita ». (Revue des deux mondes, novembre 1899). Jean Rodes: Unosguardosul Sudan. Se l'elemento militare francese che occupa ora il Sudan è composto da cattivi amministratori, da tristi propagatori di civiltà, e da giudici deplorevoli, è anche conservatore della schiavitù e protettore dei mercanti di schiavi. « La schiavitù « che, per l'atto di Bruxelles, noi ci siamo impegnati, di « abolire, esiste su di una terra francese, e non sola- « mente una schiavitù addolcita, ma la tratta, lo schifo- « so comme1·cio della carne nera. Noi ci siamo con.t~n- « Lati di sopprimere la parola mantenendo la cosa. Gli « schiavi, nel linguaggio presente, sono doventati dei « prigionieri di guerra, e nei rapporti officiali dei non «liberi.» (Revue Blanche. 1° novernbre). Georges Fauqutt : Antagonismtora la proprietà immobiliare e la proprietàmoblliare. Si ripete spesso - ed é questo uno degli argomenti di alcuni socialisti francesi che si sono opposti all'intervento attivo del proletariato mi-
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