Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 10 - 30 novembre 1899

'R..IVISTA 'POPOLAREDI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI JiLante nell'affare Dreyfus (1) - che la classe capitalisLa forma un tutto omogeneo, una sola massa reazionaria, e che la classe salariata non deve tener conio delle diverse rappresentanze della classe nemica. Ma non si spiega perché la classe nemica ha dei rappresentanLi poliLici diversi; spiegazione che si avrebbe il di,·iLlo di domandare ai pa1'Ligiani della concezione materialista della storia, _ai marxisLi, che Engels chiamava: i morxistifranc~si (2) per evilare ogni confusione. La Leo1·ia che fa della classe capitalista uno sola massa reazionaria ha il torlo grave di sosLiluire una formula astratta alla nozione del conflilto reale che in diverse occasioni melte a~le prese le differenti frazioni della borghesia. La loLta contro il socialismo, la paura del proleLariato 1·ivoluzionario, ch'è la sola ragione di essere della concelltrazione di tutte le forze capitaliste, non é, infatLi, i11 un modo permanente la preoccupazione dominante delle classi o semi-classi non proletarie. Gli antagonismi di 01·dine economico che dividono quesle classi, e per conseguenza i loro interessi politici opposti, passano spesso al ?rimo piano e rinforzano la Lradizione e tutta l'ideologia che le lotle precedenti hanno sviluppato. In queste circostanze il proletariato non deve restare inaLLivo, ma al contrario lirare profitto per i suoi prop1·i fi.11i delle rivalità delle classi borghesi in conflitto. Non é la presenza nella classe capitalista di una piccola borghesia che é generalmente ignorata;. ma nella propaganda socialista di ordinario non se ne tiene conto: come non si tiene conto dell'antagonismo tra proprietari fondiari e capitalisti propriamenle deLLi.Intanto questo antagonismo c'è ed é profondo e venne sempre e più di recente innallzi al gruppo agricolo della Camera francese - riconosciuto da Meline, che si sforza di. riuscire ad un equilibrio tra i due elementi proprietari. Ma questo equilibrio é assai difficile perché le preferenze l'lgrarie di Meline dovevano trascinarlo a scontentare parte della sua maggioranza. Alcune leggere imposte sui lavori mobiliari bastarono a dividere in due parti la F1·ancia che possiede, e a gettare i germi di discordia tra le frazioni polìtiche della borghesia che un recente manifesto chiama « tutte le reazioni coalizzate )), (Le Mouoement Socialiste. 15 N,'.)Vernbre). I. Charles Roux: Il canale di Suez. Il prezzo del canale è stato sin oggi di 601.108.999 lire. Se si aggiunge a queste cif1'e il valore dei capitali impiegati, si ha una spesa totale di 617.042.166 lire. L'entrata lorda è stata di 1.583.984.116 lire di cui 1.514.667.399 per transito propriamenle delto. Dell'entrala lorda L. 526.598.510 sono servite pei lavori e per gl' impegni sociali, e 1.057.385.606 sono state ripartite a titoJo di benefici e cioè: L. 854 364.296 agli azionisti; L. 105.011.022 al governo egiziano, o alla Società civile che l'ha sosLiLuito; L. 70.007.348 ai fondatori; e L. 28.002.938 agl'irn piega ti e agli amminist1·a tori. (Reoue de Paris. 1° nov.e111bre). Ernesto Wiltiam : Lo scellino cli dazio sui cereali. Si deve guardare con soddisfazione alia serenità colla quale ha attraversato l'ambiente ·1a proposLa di Chaplin di 1·eimporre uno scellino di dazio sui cereali. Questo è un augurio della pubblica acquiescenza. Il dazio proposto non renderebbe l'Inghilterra meno liberista di quello che fosse prima della sua abolizione. Esso non ricad1·ebbe sui consumatori di pane e verrebbe pagato dagli st1·a• nieri importatori. Dal dazio dovrebbero andare esenti i cereali delle colonie; ciò nonostanle si ricaverebbero due milioni e mezzo di sterline dalle impor-tazioni del resto del mondo. Questo dazio si rende necessario in vista dello aumenlo di domanda pe1· le spese occorrenti per le riforme sociali, ad esempio per le pe11sioni per la vecchiaia. Non c'è allro modo di provvedere: le imposte direlte devono essere diminuite anziché aumentate. (The nationàt reoiew. Ottobre). Georges Brandes: Il principe Kropot!dn. Kropotkin si dà da · sé stesso il nome di rivoluzionario, ma non s'è visto mai un rivoluzionario più umano e, malgrado il suo odio contro la borghesia, più dolce. Egli non è staLo mai un vendicatore, ma piullosto una viLLima: egli si è sempre sacrificato e non facendone alcun caso. È un 1·ivoluzio- (i) É l'errore in cui persistono quasi tutti i socialisti italiani. (2) ... e italiani. N. d. R, nario senza declamazione, senza messa in scena. che si ride degli accessori del teatro della rivoluzione:' giuramenLi, solenniLà, etc. Non può esser paragonalo a nessun altro campione della libertà di nessun paese. Nessuno ('?) .è stato dotalo meglio di lui sollo il rapporlo intellettuale, né l'ha so1·passato in disiuteressarnenlo. (Zeit. 4 novembre). J. B. Carruthers: I medicidellapiante. La patolo 6ia -e la terapeutica delle pianLe hanno pre . ;o un grande sviluppo ed è tempo di reclamare elle vi siano medici pH le piante. La prevenzione e la cura della filossera in Francia ha salvato l'industria enologica dalla rovina totale. Il tl'atla1nento chirurgico del cancl'o delle pianlq. hti salvato mollissimi alberi di grande valore. In un rapporto recenle del dipartimenlo dell'agricolLu1·a in America la perdita cagionata dalle malaLLie delle piante è stimata a 200 milioni di lire; e lo slesso rappol'to constata che i processi cu1·ativi impiegali nella malattia d,ei peschi nella California ha fatto guadagnare 500,000 lire. In America ogni stato possiede i suoi mJdici delle piante, pagaLi sui fondi pubblici, dir.eLLie conLrollaLi dal diparLirnento nazionale di fisiologia è di patologia vegelali. Lo stesso. dicasi della Germania. (Contemporary reoiew. Ottobre). RECENSIONI Achille Dina: Bandiere ed Amori - Ed. Carlo Aliprandi, Milano, 1899. Diciamolo subilo : questo volumetto di versi è viziato · da un principalissimo errol'e di tecnica. Perché l'A., che pure sa evo?are _belle e scintillanti i~agini poetiche_, n_or: ha saputo r1vest1rle degnamente, ed m certa specie d1 poesia non è perrnesso incuria. L'importante cruesLione della rispondenza fra metrica e contenuto è ignorJ ta o, nella più benevola ipotesi, abbastanza trascurata dal Dina: egli, in quasi tutte queste poesie, usa l'endecasi!labo scio!Lo, che se sta bene in quelle di rappresentazione o d'11npressione stor:ca, non s'adatta ad altr·e (ad es. Ca._ valtotti e Contro un'ode nuziale) che per la concitazione del contenulo vogliono ritmi più agili e svelti. Ed è per:.. ciò che il Dina, dovendo cedere alle esigenze del contenuto, per non riuscire freddo·, cade nell'errore opposlo: l'endecasillabo -- verso che naturalmente procede con quasi solenne maestà - diventa irto ed arruffato di forme esclama Live, di parole tronche e ·strìdenti nella trasposizione ch'egli ne tenta e di periodeLti troppo brevi e concitati. Entro questo circolo vizioso si diballe la poetica del Dina - che, studiando meglio sé ste~so, potrà a<?corgersi ch'egli è più temperamento lirico che rappresen Lali ·,o, e riesce quindi meglio in certi generi di poesia. E con ciò non vogliamo certo sconfessare i vari e lodevoli pregi del volumetto del Dina - il quale, n•~lla splendida saffica Ai Pionieri, ad es., sa elevarsi ad una poesia alta ed umana. G. CAIVANO. Paolo Valera: Dal Cellulare a Fi'nalborgo. Illustrato da C. Zuccaro. Milano. Via Bossi 3. 1899. L. 3. . QuesL'ulLimo volume di Paolo Valera ha i pregi e ·i difeLti degli altri suoi. Il suo vedsrno a qualcuno può sembrare sbracato, sebbene meno della Milano sconoscwta; cerlo è c-he si legge Lutto con interesse crescenle come se si tr.allasse di un romanzo. Ma chi legge senle addiriLLu1·a cl.ie quelle descritle da Valera sono scene dai vero. E che scene I Si assiste all<8graduale deg1•a.;. daz-10ne umana atlraverso ad una ser.ie di dolori inenarrabili, che vi fauno odiare il carcere ed anche la co_si detta giustizia umana. Alla piLLoresca narrazione delle vicende degli onesti, dei processi e della detenzione deJle vittime del gene1·ale Bava Beccaris e della· laida consoi•.:. te,·ia lombarda, sono inframmez7aLi i medaglioni dei p1·i_n.• cipali condannali pei falli di Milano nel Maggio 1898; e. chi conosce Turati, De Andreis, Romussi, Anna Kuliscioff, ecc. converrà elle non potrebbero essere 1·esi in pochi tratti più r:nagislralmenLe. Di Gustavo Chiesi, ad esempio; scrive: « E dotto, è una biblioteca ambulante ed è una « penna_ incorruttibile, che perseguita i corrotti. In questi « tempi di uomini di carfa pesta, un uomo di bronzo

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