Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 12 - 30 dicembre 1895

RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 185 « Il genio della ,·azza, osserva acutamente il Co- ha tardato a dare il suo contingente d' imitatori 1ajanni, mutò de toto, vale a dire, smentì la sua esistenza, sotto l'influenza costante dei fattori storici e sociali, che rese gli Ebrei nella esplicazione della vita onesta e criminosa, quale li conosciamo attuar mente, e non saranno più tra non guari e in seguito alla completa emancipazione loro e alla parificazione cogli altri cittadini » (l ). Apriamo dunque ad Israele maledetto e perseguitato a torto, le porte della nostra civiltà moderna, da cui è stato tenuto lontano dai vieti pregiudizi religiosi, antropologici ed economici; riconosciamolo nostro fratello nella grande federazione repubblicana dei popoli, auspicata da Mazzini e da Cattaneo, fondata sulla eguaglianza di tutti gli uomini a qualunque culto appartengano e lasciamo ai fossili della storia e della politica questa specie di socialismo degli imbecilli che è l'antisemitismo moderno. FRANCESCO MORMINA AGGIOTAGGIO (a proposito del processo Frascara) VI. Più quà più là ebbi opportuniti cli accennare ai rapporti tra politica e aggiotaggio. Ancora una parola, su questi rapporti, premettendo, però, che male a proposito gli antisemiti negli imbrogli delle borse e delle società por azioni vogliono vedere sempre la mano degli Ebrei. Per quelle condizioni politiche e sociali, di cui si e intrattenuto in questa Rivista il ~formina Penna possono gl'braeliti dare un contingente maggiore di banchieri e bot·sisti dediti all'aggiotaggio; ma quando ci si mettono i cattolici non scherzano. E in Francia e nel Belgio ci si sono messi con vero carattere confessionale dando una triste celebrità ai Lagrand-Dum 1 rnceux, ai Bontoux, all' Union Génèrale ecc. ecc. Nè alla razza, nè alla latitudine si deve attribuire la prevalenza dei mali costumi bancari o borsisti; ma alla fase sociale che si attraversa; perciò, ad esempio, aggiotaggio crisi e oracks si svolgono più frequentemente in Francia, che in Italia e più nel settentrione della penisola, che nel mezzogiorno, dove altre forme di delinquenza prevalgono. Torino e il Piemonte, che primi in Italia hanno visto affermarsi la borghesia e il Parlamentarismo hanno del pari assistito pei primi alla triste efflorescenza degli speculatori disonesti, che hanno elevato a sistema la spoliazione del prossimo senza inciampare nelle trappole del Codice penale; e dalle regioni Ligure-piemontese con un discreto concorso dell\i lombarda e del veneto sono partiti gl' impulsi e gli uomini di affari, che hanno figurato nella 'l'iberina, nel!' Esquilino, nella Fondiaria, nell' Immobiliare, nella Società Generate, nel Mobiliare in tante e tante altre Banche e Società fallite o andate in malora. L'esempio ha fruttato e il mezzogiorno non (1) So~iologia Criminale, voi. Il pag. 300, bricconi. La politica, come dissi, e legata a filo doppio cogli uomini della Banca e della Borsa, ai cui serv1z1 sfacciatamente si mise sotto il 2° Impero. La malaugurata spedizione del Messico fu determinata dalla speculazione di Morny e Ieoker, nella quale si assicura ch'era interessato Napoleone III. Quando Mirés, il famoso milionario borsaiuolo, fu processato per gl' imbrogli commessi in una società. da lui diretta, minacciò di pubblicare la lista degli azionisti della medesima, nella quale c'erano membri della famiglia imperiale e grandi dignitari dell'Impero. Mirés, ch'era da principio un oscuro giornalista e che per arricchirsi si servì della politica e dei suoi giornali Le Pays e Le Constitutionnel, fu assolto dalla Corte di Douai. In Italia si sa che indarno chiesi la pubblicazione dell'elenco degli azionisti e correntisti della Tiberina e degli azionisti della Banca Nazionale, sebbene iprecedenti parlamentari confortassero la mia domanda, Ad ogni modo a Montecitorio si conoscono parecchi deputati che non mancarono ad una sola seduta durante la discussione bancaria del 1893 e che erano impegnati per parecchi milioni nella Banca Nazionale. Se poi si potesse fare la storia delle cambiali po litiche presso la Banca Nazionale e della partecipazione poco pulita avuta da senatori e deputati in Banche e Società per azioni da loro addirittura svaligiate, impallidirebbe la relazi0ne del Comitato dei Sette e la lista dei deplorati assumerebbe proporzioni ben maggiori di quelle che vennero date dai soli scandali della Banca Romana ( 1). Se il mondo della Borsa in Italia non ebbe forza ed occasione di promovere nel proprio interesse una spedizione all'estero, come quella del Messico, ne ebbe abbastanza però per fare eseguire parecchie spedizioni a.Il' interno, che allo Stato costarono e costeranno centinaia di milioni, I Salvataggi - di cui non vollero sapere nè Bismark nella grande crisi tedesca del 1873, né il governo della repubblica francese in diverse gravi crisi che afflissero la Francia e Parigi nell'ultimo ventennio - furono una scandalosa specialità del!' Italia, per opera principalmente degli on. Crispi e Giolitti, arcades ambo, la cui solidarietà nel male sarà la pagina più vituperevole della storia del nostro paese (2). (1) Sia ricordato, en passant, che in Francia il Panama liquidò parecchi ministeri e mandò in galera un ex ministro. Per l'affare della ferrovia del Sud portato in Parlamento dal valoroso e caro mio amico Rouanet, il ministro Ribot - i cui membri del resto non vi erano direttamente impegnati - fu battuto. In Italia gli scandali bancari ricondussero Crispi al ministero e 'tuanto evidente si rende la sua disonestà tanto più compatta diviene la sua maggioranza. (2) Nel N.0 di Novembre 1895 del Giornale degli Economisti il Prof. Panta.leoni ha esposto colla sua solita competenza il pro e il contro della teoria dei salvataggi. Lo studio sarebbe riuscito più completo e le conclusioni più severe se egli non avesse trascurato il lato politico-morale.

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