182 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI efficiente dell'altra, e che, intanto, è talmente combattuta ogni giorno dal progresso politico e intdlettivo odierno, che se ne può legittimamente indurre la non lontana e fortunata scomparizione. Oggi nessun dovere si sente verso lo Stato, perchè al medesimo nessun dovere è imposto yerso l'individuo, nessun limite è segnato alla sua azione: gli è lecito il possibile._ L'interesse generale è dal cittadino messo in non cale, perchè la Pubblica Amministrazione pone in non cale gl'interessi dei privati. Il denaro pubblico è considerato res nullius, perchè il denaro privato è per il Fisco oggetto di continue rapine. Si è concussori, danneggiatori della proprietà erariale, perchè l'erario è spogliatore della proprietà dei cittadini. Nessuna correttezza contrattuale da parte dei privati, perchè nessunà correttezza da parte dell'Amministrazione Pubblica. Questa decreta a se stessa la propria irresponsabilità in tanti casi nei quali per diritto comune responsabile sarebbe; i cittadini fanno di tutto per porsi sotto l'egida di una irresponsabilità di fatto. I cittadini temono, odiano lo Stato, che cercano di colpire in ogni occasione, spesso anche senza ricavarne vantaggio, per l'acre voluttà d'infligg~·re un male ad un essere malefico. Le leggi vengono votate da una rappresentanza che non interpreta la volontà nazionale, e ad esse si sente estraneo, benchè forzatamente sottoposto il cittadino. Così l'ente collettivo si è ammantato e si ammanta sempre più di quei privilegi che rendevano intollerabile il dominio dei tiranni. L'olio santo versato sul capo dei re, secondo una energica frase dello Spencer, si è fatto sgocciolare sul capo del mostruoso odierno Leviathan, lo Stato. La causa causarum adunque dei mali sopra designati è costituita dalla seconda categoria di essi mali e dal sistema politico-giuridico che nè è la cagione. Se non che, come si disse, gli elementi che rappresentano le basi di un tale opprimente edificio nulla hanno d'immanente, anzi, su essi da un pezzo si è rivolto il piccone demolitore del progresso politico-intellettivo, e in alcuni luoghi, come per es. nella Svizzera, ha sostituito ai medesimi base ed edificio in gran parte nuovi. Che lo Stato nei suoi rapporti civili coi cittadini, in pari condizione dei cittadini sia posto; che e3so risponda direttamente degli atti suoi, compiti tanto jure gestionis che jure imperii e indirettamente degli atti dei suoi impiegati nello esplicamento della propria attività sia patrimoniale che giuridica, in quanto tutti lesivi di un diritto privato e di un diritto politico; che gl'interessi privati vengano seriamente e con appositi e sinceri istituti tutelati contro l'azione del potere Esecutivo; che il referendum accordi un'efficace partecipazione dei cittadini alla attività legislativa del proprio paese; che un sistema di azioni 1)opola1·i dia possibilità e facilità di controllo e d'iniziativa ai citiadini inalzandone il valore giuridico e politico, galvanizzandone il sentimento del pubblico inte1·esse, intimidendo i funzionarii inadatti o indegni, rientra nell'ambito di riforme possibili ora, più facilmente coesistibili con l'ordinamento socialista, desiderate dalla maggioranza dei giuristi, i quali assorgano alla visione del corso evolutivo del diritto, della politica e della morale sociale. Tali riforme rappresenterebbero il vero preservativo dai mali che sono propri di una estesa funzionalità di Stato, la quale se oggi riesce intollerabile, riesce tale soltanto per la viziosa costituzione degli organi onde si esplica. L'inclusione di esse riforme nel sistema positivo socialista disarmerebbe gli avversari delle armi loro più formidabili, l'attuazione di esse potrà rendere pratico, economico, simpatico il socialismo, potrà render vero il paradosso che il socialismo é il i·egime della meno opprimente burocrazia. Le consider.i,zioni anzi fatte e i presupposti e le specifiche dimostrazioni delle medesime, che non possono trovare ingresso in un articolo di rivista, portano a giudicare che il sistema positivo socialista ha in sè quanto basta per dirne non impossibile una. realizzazione non troppo lontana e pe1· dichia.ra.rne d'altro canto la. superiorità sociologica sullo odierno regime. Certamente i particolari del sistema in questa. nota accennati e in ba.se ai quali il giudizio è da.to, non sono quelli onde generalmente si riferiscono gl' innovatori, né che sarebbero oggi da loro accettati. Ma sembra a chi scrive che essi, mentre non intaccano l'elemento necessario del sistema nuovo, siano i soli che questo rendano pratico o accettabile dalla maggioranza popolare. Per la qual cosa e in linea di conclusione dell'oramai troppo lungo scritto, pare a me che vadano raccomandate àll'attenzione dei socialisti e dei loro avver3ari le proposizioni seguenti, la cui forma paradossale non è che esclusivamente preordinata ai fini di una maggior~ evidenza.: 1 ° Il socialismo sarà conserl'atore o non sarà. 2° Dovrà fondar-,i sull'egoismo. 3° Dovrà e potrà esserd il regime del mag.gior medio individualismo. 4° Dovrà essere aristocratico. 5° E libera.le. 6° E nemico della tirannide peggiore, perchè impersonale, quella. dello Stato. ENRICO LA LOGGIA. Gli abbonati sono vivamente pregati a mettersi in regola con l'amministrazione. 11 1_nigliormodo è quello di inviare una cartolma-vaglia di L. 5 al seguente indirizzo: Dr Napoleone Colajanni. Roma.
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