Pattuglia - anno III - n. 2 - 1 marzo 1944

pattuglia GLI E UOMINI L' I.DE A più peso a questi screzi che alle grandi. tappe del nostro programma sociale. Partito e popolo Allora i furbi se la cavano col dire che iI popolo è bue e che sono le minoranze a fare la storia. Quo ,rodis? Dice I' art. 19 della nuova Leg· ge fondamentale delle forze armate che « gli ufficiali, i sottufficiali e i soldati in servizio attivo non possono esplicare nessuna attività polrtica n. Ma noi diciamo che un'occhiata alla direzione della rotta si può sempre dare. Diciamo anzi che oltre ad un legittimo diritto è anche un pre· ciso dovere per ogni buon soldato di levarsi ogni tanto il paraocchi per •~•re il punto, per prendere fiato, per rifornire di combustibile lo spirito. Politica no, perchè i militari hanno' una missione loro. degli ordini da eseguire senza discutere, un •giuramento da rispettare. Ma coscienza deUa propria e dell'altrui missione sì. Sopratutto in piena fase di rivoluzione quando le responsabilità e gli scopi si legano a catena. quando il destino di ognuno è il destino di tutti. Ouesto è il tempo ::lei controllo e delT'autocontrollo. Ogni uomo deve chiedere quotidianamente a sè stesso e agli altri: dove vai ? dove andiamo ? • .- E.d è il tempo dell'intransi~en>a ver!(I sè stessi e verso gli altr1. ,, . L'idea e gli uomini Siamo a servizio di una idt?.1 grande. Gli italiani. che per fe,10meno di narcisismo usiamo procla..- mare troppo spesso il popolo più intelligente del mondo, non si sono . ·ancora resi 'conto· che cosa potrebbe e,sere il fascismo. E' il più bel sef'rne che. da molti secoli a questa parte sia staio gettato tra gli uomin1. Ha avuto il. torto di cadere male, di cadere in un Paese che in fatto ·. di maturità poilitica è ancora all'a• becedario, lia avuto il torto d'essere applicato, in sede d'attuazione, ,la uomini meschini e mediocri. Mu;;- solini e il fascismo meritavano un !eneno più fecondo. li Capo, •la ,ua idea e la sua dottrina stanno molto in alto. Ma subito affermiamo che noi italiani abbiamo dimostralo <li essere molto in basso. E lo dimostriamo ancora in un gioco falso, ripugnante, estremamente dannoso. Con. l'~ndare cioè alla ricerca degli ahb_,: ,I. Re. ~•doglio, il Gran ConS1gil10, il tradimento, Tizio. Caio. lui, loro. E non ci accorgiamo che qui sta l'aggravante, nel voler riabilitare la c.lllst ripudiando f effetto. Chi ci crede ? Faccianio ammenda · Invece dobbiamo dire apertamente,· se.,vogJiamo essere in buona fede e se vogliamo essere aeduti : « la colpa ~ nostra, di noi fascisti, carichi di errori, di presunzione. d'.incapacità. Abbiamo incorporato nelle nostré file. con tutti i crismi, gli indegni: e perciò •iamo indegni noi stessi. Abbtamo tradito fidea ». Questa rivendicazione delle responsabilità è di' capitale importanza affinchè . non si faccia all'idea, come oggi si la, la colpa che inve• ce si deve lare -agli uomini. L'idea è e deve restare fuori callaa. •Partiti •male Via allora i cath v1 uomm1 che hanno già fatto· fallimento. E via i cattivi sistemi. Oggi no11 si può Ptttta~l.ior;wiJi~mw mo partiti discriminando, mentrè tutti eravamo coinvolti. Siamo partiti in mezzo ali' universaie diffidenza, legittima diffidenza, col risultato di arruolare nel Fascismo repubblicano pochi generosi insieme a molti che non contano nulla o con• tano in senso negativo. Infatti abbia• mo debuttato con i soliti vizi di forma e di sostanza : leggerezze di sconMa •le guerre si fanno e si vin• · cono con le maggioranze. E noi non abbiamo ancora nè compiuta nè vinta la nostra guerra. sig~iati- ,nelle provincie, chiassO, fanfaronate, sparatorie. Abbiarr.~ anche duramente represso ed epura• to, abbiamo anche iniziato le esecuzioni sommarie. Ma il. popolo dice: « affar loro ». Nuo,ri quadri Occorrono nu;vi sistemi e riuov1 uomini. Partire dal concelto che gli italiani sono tutti da rifare. E quindi rifare per priml gli uomini di comando. E noo c'è che un modo: in· quadrarli in un ordine monastico, impone I.oro i ,voti della povertà, della castità e dell'obbedienza. E diciamo questo con seria e profonda convinzione, visto e provato che an· che gli italiani migliori giunti alla gerarchia, tralignano. Solo allora potreÌn~ diventare un popolo grande. Mettiamoci su un piano di graudc umiltà. Eleviamo in ogni borgata d'Italia un altare alla rettitudine e andiamoci ogni giorno a fare I' es•• me di coscienza. Abbiamo anche dato alla rivoluzione un passo rapidissimo, con riforme di eccezionale valore in campo sociale. Ma il popolo diffida an• cora. e non ha t01to·quando poi ,a che ali' Al'.bergo Luna e al Danieli di Venezia i H trasferiti n trascorrono i pomeriggi e le serale a dispu• tare al gioco d'azzardo bigliettoni da mille o quando sa che nelle ville del Garda si mangia in bianco, con i motoscafi che fanno traghetto fino al vasto Castello dell' Isola, dove sono molto comodamente insediati pochi inquilini di riguardo. con tr<>p: pe stanze, in questi tempi in cui tanti sinistrati vanno in cerca di asilo. E purtroppo. oggi la gente dà Che razione di comando vada dunque ai mistici. Anche se non sono squadristi. sciarpe Littcrio. Marcia su Roma. L'Italia av1il la resurrezione e la vita. E il fascismlJ . avrà finalmente trovato gli artefici della sua attuazione. Arrivo in caserme flGURtEHESCOMPAIONO Il Gerarco.ne · E' un individuo di eccezionale predanza {i,ica, agghindalo ,empre ·,ull'ultimo figurino con ,to/Je di pu• • ra lana inglese, esUbertmle, chiasso• •~ so e ne/ medesimo tempo autoritario;, ., &ente, direi quoai QQverle ad ogni i,tanle l'eccezionale importanza del posto che occupa, è ne/ medesimo. ·• tempo co,lringe gli altri, i poveri tirapiedi, a consta/are questa sua il/imitala forza di e,asperala re,pon,a-. ,.l,i~ilìuo • . , t" \IA'd D ufficio lutti i dipendenti e gli incensieri ,anno che lui non mangia, non beve, non dorme; suda dalla mallina alla ,era, si ·sbraca ed ogni dì pii, è ,ospinto per mettere, se Dio vuole, le cose a posto. Jn sostanza poi le cose sono appe• · na Ire: il portafoglio, l'amante, l' amico e l'amica dell'amante. _Ma questo pauroso affanno non lo libèra per niente dal far,i a,pel- /art a11li appuntamenti, dal co,lrin11ere Ìa piccola genie a penose .1nlicamere, dal rimandare a domani quel poco che potrebbe /are · oggi sles,o. li gerarcone è l'individuo che impone. agli altri nessuna formalilà e niente luuo, n,"ente oratoria, e parte• cipd' poi sorridente al brigge clande- ,tino con tuba e ,paro/o e sigarette americane ncll' astuccio di puro pia• tino. 5 La guerra non lo riguarda, lui f_a della politica e di oreciso della m1• :1/ica trascendentale; a que:,la s' intende accompagna il corteo delle cortigiane, dei giullari, dei mestatori in genere. Ha perduto la coscienza nell'usa· re una poltrona di cui ignora. l' esalto pe,o, e per nascondere il tanfo della propria condolla ,i profumaalla lavanda. Mi si dice che in cantina na.,con• da prosciulli, mortadelle e /an_li dei co,ì detti generi oggi oolu//uan. Questo sarebbe for,e niente; ma nel!a slc5'a cantina, in fondo ad una vecchia scalo/et di panellone Molla, ha lascialo, oi a.,sicuro, la oecchia camicia nera. E il fatto ,piega, sia• mo d'accordo, ogni altra con.,/a/a• zione. Un~ prece. Luca AVVENTURA di unamassaia « Dopo unn ;o~ta di tre qunrt~ tl'orn -.·u.1 una ibanc:uelia. dl)'\"'e !Il ,·emlevano spin.noi ed nllra verdura. mi sono sent,it.1 dire, insieme a<l r1llrre ,donne. ehe p;li ~piooet non si s:arrhbero venduti che molt,o t,.1nli. .Xf"I fr:1ttem1lo v:u,ie sporte, piovute non si sa <In che tc"pflti sotto la bnn<'hett,a. ,·C'nivano presta.- mente riempite di ,·rr<lurn in ge· nere e di spinnci rin p;nticolare Dopo nvere a.nrora pA?.ient.,:o. ri: con]anùomi <lei ,·ar'i ;wvort1ment1 di !f1nrnali f' autorit:\. mì dc~:isi ad nv,·crlire 11•1a guardia. la qn~l~ rn'inl')ò al Si~. Z.1crheroni. dii etlore della pinzz:t. RecatAmi da~ ,sunnomin,ato Sig:. ZactheronJ, ru, nrco\1,1 l.'On !!!Onisi e gentilezze . 1:g\i dii:-ùe or,tme nHn gui\lrJia Cimatti òì accompa~narmi ::tlh b.1nc-het,M per 1fare a.l vcn<.lilore un;1. buo11.1 l'onit,r:wven1.iono. - Anùi.::.t.. mo bene - pem;ni; ed uscii cc.1 la :;uarclin. che avrebbe avuto SI com~ pito di ~a.lvng11:inlai:e l'·fotere"lse m·io e delle molle .1\t,re serafiche aspf'tt;inti rimaste :1 f:,,re l:\ co<l~- V cd endo che la Kn;,r<lia mi seguiva ., rii:.prt.tosa tlist.anz.a, m.i "'01.. Lai, e la torpres-i the stavn :\mie• t•:,nùo r ri1lendo con quelli deU'urfirio. ,~trLt.i zi1t.1. Appena fummo in ,,iana, fa guardia mi chiese: - ChP verdura YolcLt', t:ignora 1 Spinaci. risposi. - Ah, ma allorn, occorre il oeirti.lìoot..o medico I - E "On qnu~t.a so!'prendente ··ispost..a mi pfontò in ilsso. pn.rendogli forse di nvere espletato il suo compito. V~to che ,i tut.elal-0ri dell'interesse p_ubblico agi\•ano cosl bene~ torn·ai nlln b~nrhr-tt .,.: ma l'ortolnno, che ml. avevn ,~st,a M'!UlT.nre .. ,ssie1nc a\la gua.nlin, con una vendit.1 af• frc-tt.nl•a nvevn tDrmìnnto i pOl•hi spllvaci l;mnsti dnll.1 sapiente <li•- stribuzioc1e nelle vnrie .!'porte pre· vilegiate. · Conclusione: r~tai senza spina.· ci. frn. i risolini dt>gli ortolnni, l'he sembnwa ,nvessero a\'uto occhi ,o. lo per la sceoott.A che mi rig1.111rda• vn, e con tuU.n \'111nmirazione e il j~speLto :per it &ig. Zacchcr011i e i ~uoi dipendent:'i, che potete )m.. rnaginnre. ~ropongo: non c'oè nessuna. fa.. h·ist"n, che possn. occupnre Jn po'- st.o do.I quale oè iinutile sottolineare l'-import:inza t' In deiicatezz.a. 1 Se si pot.es~cro 1'1i~pnrmfo,re quelln continua st·onrtente1.1.n e quei continui sopru!-i,. molti cervelli cambierebbero stra.da : e, dato cbe quello rhe fr!'quenta Rn piau .. 1. delle erbe è popolo :\t mille pe, mille, !òl.are:bbc,oltre tutto, la migliore delle propagande >. \ I \ \

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