La Nuova Europa - anno II - n.27 - 8 luglio 1945

-- 8 luglio 1945 --------------- L:.t N uo V A EU Il OPA··------------------- 5-- I primi capltoll dl questo libro co– minciarono a circolare manoscrit• u in Italia fin dal 19-13. L'autore - un urnclale di Stato Magglore che sl celava sotto lo pseudonimo dl Ma• rio Tarchl - vt veniva raccontando quello che egli aveva vlsto e pensato, tra Il giugno del '-12e l'aprile del '43. seguendo, al comando dell'Annata, te vicende del nostro corpo di spedizione ln Rus.sla. Tragtca sorte di duecento– trentamila ltallanl portati a com~tte– re, mal gutdaU, male equtpaggiatl e sen7.a fede, a tremila chllometrl dalla patria: In un anno. tutu morll nella stepp:a, o prlJrtonlen del russi, o ln m:t• no dei tedcschl. DIARIODI UN UFFICIALE ITALIANO IN RUSSIA lmprcsstonl del tedeschr e dcgH Ita– liani: - Ita!ianl cantare. ballare, suona• re e domandare come sp()Are not. Ita• llanl buoni commercianti, altro che gli ebrei! - Gli legge I poeti, gli parla con libero giudizio anche dl Lenin (che ama molto: • Lenin vivo, l tedea Quel (ogU. per Tecose vtve, precise, documentate che raccontavano, ma an· che ph) per l'animo pensoso e accora– to dello scrtttore, Impressionarono chl alfora 1l lesse. L'autore Cu tncornggtato a continuare, e scrisse Il resto. Cosl nel !44, ncll'Italla rimasta sotto l tedeschi, sotto lo pseudonimo di ?-,farloTarchl e la falsa data 'dt Livorno, usciva da una ttpograna di fortuna, (la stampa ne porta tutte le traccie), li libretto Co1i l'ar,nata italiana fra. Rws1a. Una delle tante pubblicazioni della stampa clandestina di propaganda: ma stngol::irc anche In ciò: che l'autore. per natura, per educazione e anche per reazione al tempi, aborre dalla propa– ganda, (e le f)ropaoande producono ti dtsastroso effetto che nemmeno quella verità che esse contengono vtene cre– duta•>. ed ha una fede Illimitata (tal· volta persino tngenua) nella forza della verilà. lo Stato Maggiore di Tolstol In Guer• ra e Pace. Questo severo commt:ntare e ritrarre, questo doloroso crucclo del· l'Italiano che, nel dramma del duecen· tornila italiani In RuS9ia vede Il rlfles so della più grande tragedia della pa– tria, e l'Improvviso crollo di un'lm· palcatura di propagande, Inganni e fai• sltà durata vent'anni, è li color nero, li reagente aspro del diario. o Ma Il Tarchi apre Intanto gll occhl sul nuovo mondo tra cui è venuto a vjvere, e Insospettatamente un'altra luce lo rischiara. Viaggiando tn Polo– nia e in Ucraina, dimorando col co– mando a MakeJewka e a Mlllerowo, egli osserva da vicino I tedeschi, t ru· meni. gU ungherC91, gli austrlacl, I ba• varesl. gli Italiani venutl a opprimere, - e gll affamati prl&\Onlerl russi, I tor• mentali ebrei, le povere donne e fan• dulie ucraine, cho Il soffrono e ll sqiwort,ano; e In questo tenace sot– ~nre e sopportare. egli scopre le ra• gto-ql dl vita dl doman\, le speranze dl un'umanità che par moribonda, ma non muore. Queste sono le parti plb. sensibtfr, nuove e belle del diario. Il Tare.hl non è un credente nella palln• genesi comun\sta, talvolta anzi si do• manda se quella dove vive sia la Rus- 11 Tarchl (conunutamo a chiamarlo sia dl Lenin o ancora la Santa Rus• cosl) dal comando dell'Armata assiste sta: ma sta a quel che vede. E nel• al13 tragedia degli Italiani In Russia, l'umile gente delle tormentate clttadl• con l'occhio attento di chl vuol render• ne ucraine, vede lf mlracolo dl un'u· sl conto degli uomini e delle cose; ma manltà non ancoro adulterata, una anche con l'animo commosso di chi, schiettezza, una sempl\cltà, una crl· soffrendone, reagisce, e del mate che stlana (se pure atea) bontà, che lo vede indaga le cause ,•teine e lontane. riconclllano con Id vita. Il Tarchl è ml.lltare e, come è gtu• Al soldati Italiani che tornavano sto, talvolta parla anche da militare: dal1a RusSia nel '43. tutti noi rivol$tem· aenza dare Inutili lezioni di strntcgla mo allora molte domande. E nel loro ::i nessuno, sul fatti avvenutl studia le rispondere sentivi spesso l'attrnttlva e r:igtonl anche tecniche della sconfitta insieme li dubbio di chi sente di aver tedesca nella quale venne a Inserirsi Ja 1 preso contatto con un mondo nuovo, rotta Italiana. e dice (per esempio sul• di cui però gK sfugge ancora l'Intima fa b::ittagUa polltlcamllltare di Stalin• ,-agione. Il Tarchl 1•isp0ndc a molte di grado) C06C rhe, almeno a un profano, quelle domancle e a questo dubbio. sembrano molto giuste. Ma non lo se• • Quanto phì 1r nostro soldato era gulremo noi su quest..i strada. Non lo tratto a starsene lontano dall'odioso seguiremo nemmeno nella sua frcquen- teutone, tanto più e~ll si avvicinava te polemica sullJ composizione, per In• con la abituale familiarità :al poJ)Olo terfcrenze PoWH~e addirittura !arse- l'\J$0, e glt capitava cosi di J)3883r!: sca, del nostro comando, (all'urficlo ln• di sorpresa In sorpresa. Il senum~n– formazlonl centocinque umctall al po: to familiare, saldo come In una pro– sto di sedici tn organico); e sul vtzl vtncla agricola Italiana: la donna s:ma congenoitl e su quelli recentemente ac- e forte, spregiudicata ma non tmmo– qulsltl dal nqstro StD.toMaggiore. An· rare da ragazza cd Intenta al suol do• che qui, è molto probabile che ti Tar- veri dopo spasata; l'l&truztoM d!ffusa chi, che conosce bene uomini e cose, ne! g\ovanl In modo sempllcement<: veda chiaro. E certamente li quadro sbalorditivo, scoprendosJ magari nel• che egli fa di quell'ambiente, l ritratti la ragazza che lavava l pavimenti che d dà d1 quel personaggi, (genera- una dottoressa cd In ogni ragazzino Il, federali, Podestà, glornallstl, OCCU• stracciato ti posscs.c;o di un bagagllo pali a brigare un allbl o una promo- di conoscenze Ignote al nostri; le rea· zlone, e intanto a vivere U più como- 1 Uzzaztonl Poderose. "r.slblll nelle fab• damente J)OSSlbilenelln tragedia come briche e nelle costruzioni; la adora• In una farsa), hanno tutti t connota• zlone per Lenin e l'odio per I·tedeschi ~ 1 1:~n1 1 1~~ ~~~ :e~:·n~~raQl~~l n;;i fu~).e~~r:om~bn:I:pr~~c'i~~~a ed l~~f;~. nera.le Gnrlboldl, comandante la spedi• va la simpatia del nostro soldato, 11 zlone, che tutte le sere, n fine men: quale finiva vot con l'aUrlbutre al co, sa. ripete lo scherzo dl nccenMrc a munlsmo (ceco Il bel rlsultnto della prendere a volo una mosca, - Ho pre- •propaganda!•) anche Il merito dl so Mosca -; e più tardi sostituisce lo quanto è invece patrimonio storico scherzo con la profozln che l'armata del popolo russo, n quale, probabll· sarebbe tornata In Italia doppiando Il mente, in talune parti, è riuscito a Capo di Buona Speranza. (« nella qua- conservarlo nonostante li comuni– le profez13 anche si pote,·a trovare un smo •· Si sentono veri. e Il quadro e il doppio senso: se da prigionieri reduci commento. dSla Siberia o da conquistatori del Dove poi tT diar!o si snoda e In• mondo: ma questo er:i lontanissimo slnua più dirett:imente sugll uomi dalle tntcnzlonl del Povero ,•ecchlo •). ni e tra le cose. nell'os.'iCrvarc e rl• Qucll'ccccllenzn Zoll. colonnello richia~ trarre del Tarchl scopri spesso una mato. per li quale era st:ito creato rap!dità e densità singolari. Un que• l'ufficio Affari Clviii.... « con costui sto ufficiale potrebbe esserci uno scrtt· scambiai una volta qualche parola. e tore). II Tarchl non si pone mal sul fu l'ultima. - Giovanotto, ml disse, plano di chi osserva e scrive per arte; quando sarete vecchio come me, ca- ma forse anche perciò gli accade spes• pJreto che tutti gli Italiani sono tm• so di scrivere molto bene. brogllon~ e ladri -: nè lo potevo rl• E le pili Ispirate e calde pagine battergli che egli stesso. con quell'uni· del dialio sono sempre quelle che rl· :!onne di colonnello addosso. 13 sua traggono Ja Infinita sopportazione, e assegnazione al comando di Corpo anche la gentilezza. del popolo uc~l– dtArmata tn Russia costituiva un e- no. Non basta tutta la m:itta bcsll:all· merito esempio di quanto andava di- tà e crudeltà della guerra, n cancel· ~cendo•· E gli ufficiali cH ogn\ gra• tare fa semplice ma tenace civiltà (o do lndnfaratl al commercio delle lco• carità) di quella gente. Anzi, ol con• ni, « ... era l'apparto che essi dava- fronto più si sente che tutto li resto no a quello che chiamavano l'ango, è fatsO, turbine e pa1.zla di un mo– scloso problema religioso clell:t Russia mento; e che soltanto quella è vera bolscevica•· E, vin via che le cose come cosa di natura che resterà. ~ltano al peggio, tutti quel volonta· 11 mercato di l\fillerowo: « ... povero rJ della crociata antlbolscevlca che, mercato dove st poteva vedere qual· senza l'ombra di un ravvedimento, di che macilenta r:iga?P.a ~\rare con gli un dubbio o di un rimorso. ma sol• ultimi oggetti senza valore rlmasll in ~nto trasportati dal fr:anare delle CO· casa: ne vidi un3 che cercava dl ba• se, diventano tutti russofill. tutti antl• rattare una plant3 dl fiori...•· La scuo– fasclstl e antltedeschl. La vacuità mo· la: • La scuola è una cosa molto se· rate (o Il cinismo) di quell'ambiente ria in Russia, lo si vedeva solo al mo• e cli qu('lla gente trovano nel Tarchl do come l bimbi vt si re~vano. Se :o suol ritr:ittì dell'uffìcinle cli St:ito poi ci si affacciava dall'esterno al ve– Maggiore Puro, dell'ufficiale cli avla• tri di un'aula e si guardav:i dentro. zlone sportivo) un commentatore, J>Cr fa cuflosità che vi avc,·a sptntl a sdegno. acre e talvolta acldlrlttura re- quell'atto si mutav3 In ammlrazto– roce: da 1-icordare a tratti, su un più ne. Saltava agli occhi che Il dentro bosso 1>\anocli cronaca. ecru « Inter- non si slava solo studiando e lmpa· nl.• del comandi, certi « rttr:ittl • del· rando, ma c'era qµalcosa di ptù: la scht non sarebbero entr:itt di un soro maestrina amava l suol blmbl, I blm• metro nel nostro territorio•>• anche di bi amavano la maestra, ed appunto Stalin (che ama meno): -Tutte le pro,i t>et questo lo studio diventava una pagande sono un'orribile cosa, le pro, bellissima cosa da prendersi con se• pagande russe come quelle tedesche. r1età e convinzione. Non vt erano pe- Anche se t tedeschi vincono 13 guer• rò bimbi ben vestltl accanto a bimbi ra, tra cinquant'anni nol f:tremo un'al1 straccioni, bimbi superbi del loro st3to tra f'evoluzlo e ce ne libereremo. - dt prediletu del destino e bimbi spau• E tutto quello che lei dice e fa, è riti e già resi torvi dalla loro lncol• improvviso, fresco (talvolt.l un po' pevole miseria. Tutti erano vestiti misterioso), nasce allora. nè bene nè male, ma - s'era ormai •n • La sera di Natale la passa.mo lntor' autunno avanzato - tutti era.no ben no al tavolo di velluto verde, ed Anna coperti con fP'()SSI cappotU e berretti Grlgorcwna si rivolgeva con pari genW dt pelo e grosse calze•· lezza a me, al sottotenente e 31l'atten• Non soltanto nell'Ucraina, ma ovun· dente. Lesse, a mia domo.oda, un Po' de[ que per cinque anni passò la guerra, suo Puskln e ml pregò di leggere le furono sopratutto le scuole e t b:tm• poesie giovanili del poeta tn francc– btnt, (e non certo le avvelenate pro• se. Poi la conversazione si spense e pagande) a conservare ancora negli la trlstezza montò nel cuori: Il giova• uomini qualche fiducia nel domani. ne aveva abbandonata la testa all'il\4 • E pot quel popolo non sembrava dietro e pensava ad occhi chiusi, l'ats sconfitto. Donne e bimbi spiegavano tendente seduto su un b:1sso sr.abellG nella lotta per l'esistenza che condu• teneva fa testa fra le m:1nl, Anna ave• cevano ognl giorno, una ,retvaggia, va sempre 11 llbro di Puskln davantl' indomita energia, senza mal scendere agli occhi, te sue l'llanl erano posate ad atteggtamentl. dl umiltà e di sol• sul tavolo a fianco del llbro. ma essa tomlsstone al vincitore, senza mal re• non leggeva più e lagrtme silenziose crlmlnazlont nè pianti o grida. Scom• scendevano sulle sue guancle •· parsi gli uomini, del quali non a\•e- Questo è tt diario dell'uJfictale Ma· vano notizie da quando era scopplat.l rio Tarchl In Russia. Non è un libro la guerra, (non sono certo i dtrtgenU tutto dl cose, e nemmeno un libro dt' -sovleUcl a perdersi nell'organizzazlo- pensiero, e neppure un libro d'arte ne del servizio pastaie quando è tn (anche se le cose. tt pensiero e l'al"' gioco la vita della nazione!), depOrta· te cl stanno): 11 libretto non ha di• ti In Germania l giovani. le madri af• se-mo. sl muove su plani dlversf e fidavano al figli maggiori l più plcel· spesso contrastanti, stride a tutte te nt e tutu a qualche vicina e, unitesi giunture. Ma è un libretto vtvo. per• a due o tre, con certi loro carrettlnl a chè vivo e sollecito è l'animo dello mano Sl avviavano verso ovest nella 6Crlttore. Translh•anta ferace e controllata dal li Tarchf andò In Russia crucc!ato Rumeni, a procurarsi un po' di gra• dall'aspra polemica delln sua coscten· no. Migliaia dl donne. credo tutte le za contro le lnlqult~ e falsità di cui madri dell'Ucraina. percorrevano cen• per tant'annl aveva sofferto In patria tl03la di chilometri sulle polverose e che Ora, ratte più scoperte e acute strade, badando a tenersi bene sul dalla guerra, lo :iccompagnano anche bordi sconnessi p~r non essere tra• nella terra str:tnlera. Ma vivendo, uo: volte dagli Innumerevoli automezzi mo tra uomini, tra quella gente che tedeschi. dormendo all'aperto con t sopporta t pH1 crudeli dolori che una piedi tnsangulnatl e le spalle lndolen· gente J)OSSa sopportare e non dispera, ztte. Queste donne. nello spasmodico il Tarcht ritrova alcuno dl quel fili atteggi.amento di chi sopporta una fa• che rifanno la trama della vlta, e ser.: tlca superiore alle sue forze - e che te rinascere anche a sè la speranza. nel compierla non pensa che a por• E' ta Russia dl Lenin, o è ancora la tarla a termine, senza concedere nè Santa Russia? Certo è che la Russia una lagrlma al suo dolore. nè uno si è latta a noi più vicina: o parla sguardo al mondo circostante, e nem- oggi all'Occldente per più dirette vie me:,o una maledizione al suol carne- che• non quelle della letteratura. - net - ml sembravano l'immagine stessa Nelle pr1me pagine del diario, senti del dovere. In esse Imparai ad ama• un moralista rigido. tutto negaUvo e re 11 vnpolo russo e ad amare di ptO spesso anche stridente; nelle ultime, tutta la umanità ne11'ademplmento un uomo che. senza renunciarc al suo del suo Incessante dovere•. Impegno morale (questo resta li tono Alla fine del libretto, a conclude.re rondamentale del. Tarchl), dalla vita U dla1lo e quasi a rta~mere tutu l che vede, accogUe plù umant esempi, mollvl d: speranza e di umana gen• p:ù lente e pazienti persuasioni. Un Ulev.a ch<' gli !u dato Incontrare tn mora}ista fn fieri: e questo piace. quel desolati paesi, Il Tarchl dtsegnil Troppi uomini (e scrittori) oggi han• la figurina di Anna Grlgorewna, un.i no pronto un menag(Jlo da offrire agll fanciulla, una maestrina di Or:shont· uomini; più rari, m:i tanto più fra· kldze (est dt Statino). nella cut casa tem, sorio quelli, anche umlll, che vei egli fu l'ospite net g\ornl di Natale ramente lo cercarlo. ~~I Jt't~t1~o~UI Il ritratto ha dellcatez• PIETRO PANCRAZ~ ; « Aveva vent'anni. era fine e gunU• ____________ _ le. Sul capctll neri. leggermente ere: spi, che le ricadevano sul collo, era annod:ito semplicemente e graziosa· mente un nastro rosso. L'ovale del viso era perfetto ed un pallore opaco dav:i grande risalto agll splendidi oc• chi neri cd alla piccola bocca. Collo delicato. figurina snella. caviglie sot· liii. piedi mlnuscoll e be11e manl fa• cev:ino dl lei una personcina di ram ar\stocr:ttlca bellezza. Era vestita sem· pllccmente, ma non saprei dire come. E' cosa che capita a tutti In Russia dt non far caso all'abbigliamento fem• mtnlle e di sorprendersi poi delta propria Indifferenza al riguardo. St scopre cos1 che la moda è cosa futile ... In un:'t soclet?t che poco concede alla moda, l'amore è rlsen•ato alla gloven• tù e s\ fa rispettoso: la giovinezza è un Incanto che nulla sciupa. e che non occorrerà pii\ tentare Invano dt riguadagnare; essa lascia poi Il passo :i una maturità cosclente e a una vcc• chiczz:i serena: Beato chi i stato oiovone da glOvant, beat() chi , niat1trat-0 a tempo, c,11 orad11almene il freddo della vita ha. sa,n,t 0 .sopportaTe con oli anni scrive Puskln nell'Euoenio Oneahln ... Smessa ogni dlrfidenza verso l'uomo, Anna ne conservava ancora verso lo str:inlcro e stornava. la conversazione da tutto quanto le sembrava compro– mettente .... L'attendente s'era seduto con noi e. sebbene non avesse usato mal questa ramlllarltà. la prt..-senzadi Anna rendeva ciò naturalissimo e a me e a lui. Ella non face,·a nessuna dll· fcrenza tr::i l'ufficiale e il soldato: era la con,•ersazlone che graduava la rl4 spetth•a cultura e vagliava le perso– nnlltà ,. Pol Anna sl fa più fiduciosa, gli st conrtdo; argutamente gli dice le sue IDEE SENSATE SULLA SCUOLA T ROVIAMO con compiacimento e 111ett1amoa co,ioscenza det nostri letlori queste linee proqrammati• che dl una riforma scolasltca di V. E. Alfieri, 1mbblicate poco fa dalla Lt• bcrtà dì Milano: • L'Italia ha blsoono, ooul e dor,o, d, molle scuole tecnlclle e professionali, ma che sicùio tali datJvero e 110n di nome. IJlsouna invece ridurre, ma su{ serio e spietatamente, olt altri tipi cli scuola: f licei, oll Istituti ,naoistrall e anche. slsslonorl, le universltd. L'Italia t ,, paese della disoccupazione cronica, spe; cie neL campo dei professionisti: tro~ pi 1noeonen, troppt medici, ,na soprat: tutto troppi avvocati, oente taiireata a forza dt ,ndulgenze ple11arle, i,1capace dt /arsf un vosto nella vita, e11orme .. ,nassa dt spostati e di sco11tentl che cerca 1m lmpleoo, tm 1mpieoo qualsiasi rmr dt vttJacchtarc fo qualche modo. Da Questo ceto di scontc11tl, come sme: oava Pietro Gobetti ,n una sita ac1'tis: stma analisi, elle t1oii vecliamo abba: stanza ricordata, 1l fascismo attinse le sue forze, oU souadrisU prima e pot ( militi, i funzionari dei suol fmmmere• ooU sindacati e corporaziot1i e deoU altrf uOicl parassitar; o ,,olizfesclli. 1' fascismo stesso poi, col sistema delle vromozloni forzose, col re11deresempre meno seri prooramml e scuole, co( moltiplicare oll Istituti superiori, ha aooravato enom1emente questo f11ale: la pletora ckl proftsslontstt senza ,,ro: fessio11c, det laureali se11zaca1,acitcl •· m, Y,

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