La Nuova Europa - anno II - n.13 - 1 aprile 1945

-- 6 ------------------ LA N UO V ,1 EUROPA--------------- 1°aprile H>15 -- CINEMA ·1 dalcanaJ. L'originalità del film consiste soprattutto ne1l'aver voluto mostrarci tutto c1b che aveva preceduto questa morte gloriosa e che tn certo modo l'aveva preparata e resa PoSSlb!le. Si L-------------,,--------------J fosse trattato ili qualche pei·sonaggio storico. il regista avrebbe avuto buon gioco a lllustrare i precedenti che, qua• li le radici cli un grande albero, ave• vano permesso l'ultima e più nota fio• ABRAMO LINCOLN L A cin~matografia americana ha creato un tipo di film che rasso– miglia straordinariamente agli al· tri prodotti americani, alle automobili, alle macchine <la scrivere, ai vestiti, alle scarpe, alle navi. E dicendo que– sto non si vuole abbassare il cinema che è pur sempre arte, ma indicare che il genio di un popolo, il suo carattere e perfino la sua poesia sono riconosci· bili e pre.senti, ove questo popolo si esprime liberamente e viva in armo– nia con se stesso, anche negli oggetti più umili e cli uso più comune. Qual( sono i caratteri del film americano? Sono staU già più volte illustrati, ma Gioverà ripeterli: solidità, buon senso, chi.trezza, 1.ma certa insipidezza, una certa elementarità, una coscienza sicu– ra dell'effetto. qualcosa insomma di pratico. i:U maneggevole e cli accessi· bile seppure talvolta privo di estro e di profumo. Ma ciò che distingue so– prattutto n film americano da quello europeo compreso 11 film russo è l'as– senz., quaSi completa di elementi de• cadentislici sia nella concezione che nell'esecuzione. 11 film americano è «sano», fn.somma, parola dirflcile a definirsi e che probabilmente nlente ha a che fare con la sanità morale quale l' inten<1evano i nostrt antichi. Questa sanità In cui entrano in pari grado efficienza ed elementarità puri· tana, è un prodotto o,-pontaneo anche c1tmndo il film americano si prefigge det<>rn1inati scopi; di modo che è ln· giusto parlare di prop"aganda dlssimu• lata come fanno taluni. Altrettanto dire che un fiore fa propaganda a sè 6tesso con il suo profumo o un frutto con il suo sapere. Di questo ctnema americano Up!.co, t.1 film su Abramo Lincoln. fornisce un buon e.sempio. La figura di Abramo Lincoln è giustamente circonòata ogli Stati Uniti da una venerazione schiet– ta e popolare. Essa è legata alla guer– ra antischiavista del nord contro 11 sud che, forse ancor più che le guerre ,.n indipendenza promo.sse àa Washing– ton, fu la prova del fuoco dt-lla cl.emo• crazia americana. se gU Stati Uniti oon.o 11 grande ,paese c.he oggi tutti amm!.rano. lo debbono tn gran parte a :Lincoln e alla sua generazione. alla chiarezza con cui. fu Impostato il pro· blema della schnwitù, alln limpidezza del contrasto etico e ideologico che Jornl a quella guerra civile tra le plù accanite dl tutU 1 templ il mouvo cen· trale e superiore. Mal lotta fraterna sortl infatti maggiori e più benefl-ol :risultati. La guerra antischiavista ebbe 1per la nascente America la stessa im• :J)Ortanza che le lotte religiose per la Fb-ancla: (ilvisione e confusione disa– strose che dovevano preludere ad una · defi,nitiva unità, ad una fruttuosa chia- 1•lficazione. · I fini che st proponeva il mm, dl t/ ,elorificazione della figura di Llncoln e 1'dl lumeggiamento <lei principi per I q.uan egli lottò. sono stati persegultl ton sobrietà ed efficacia dal regista. Scartando ogni elemento pittoresco e meramente ane<ldotlco. egll ha mtrato a scolpire una specie cli ritratto immo– bll"e e<f· e.Joquente dell'uomo di stato dalla sua prima oscura gioventù fino all'elez!one a presidente degli Stati Uniti. II fon<lo sociale e pc!itko sul quale si muove la figura cli. Abramo Lincoln è appena nccennato; la mag– gior cura è stata invece dedicata a illustrarne con alcuni eplsocli senti· mentali e privati li carattere mescola• to di ~empllcità e solennità biblica e . di malizia paesana. SI sente che molti tratti generici del popolo ameticano hanno contribuito a integrare la figu– ra di hot1est Abe ln modo da farne quasi un simbolo vivente della sua nazlone. SI è parlato cli propaganila a proposito di questo film. Direi piutto– sto che esso non esita, soprattutto ver· . so la fine, a sollevare la figura del pro– tagonista in un clima oratorio e uma– namente retorico. L'attore )Iassey è un Llncoln assai efficace. anche per la sua straordinaria rassomiglianza con ~~~:;i~1~1~~ ~~~11;~c~t c~!n:01~rfled~t: c~~ ora non mi sovviene il nome, ò forse tra 1 numerosi interpreti quella che ha sapmo delineare meglio una figura clif· ficile e assai nuova. Tra gli episodi del film costrutto con semplicità quaSi ele– mentare e tutto raggruppato intorno la figura di Lincoln. quello delle ele– zioni merita d'essere particolarmente ricordato. Il film finisce bruscamente sulla partenza di Lincoln per la Casa Bianca; così che rimane 11 ricordo cli un ritratto piuttosto che cli. una bio- srafia. - CARMEN Abbiamo detto che Il film americano ritura, come per esempio nel film su si distingue da quello europeo soprat- Abramo Lincoln. Ma qui c'erano ctn• tutto per l'assenza in esso di elementi que oscuri e normallssiini giovani e deca<ìentlstici. Se questo è vero, que· perciò ò metito grande degli esecutori sta Carmen avrebbe doYuto rat)f)resen- del film di ,n-erci dato una pittura ve· tare il contrario esatto del cinema qua• rtmca ed esemplare di questa oscurità te l'Intende Hollywood. Non per nulla e norm::ilità in cui. più che in negli infatti Mario Praz nella sua Carne, fa episcxli di una vita pre<lestinata a morte e il diavolo, dedica un posto grandi cose, si pcssono riconoscere le speciale tra le tante donne fatali del· virtù e le qualità Oi un popolo Intero. l'ottocento a1la creatura di Merlmèe. D;illa originalità e semplicità di que· Purtroppo però ctobbiamo mettere que- sta idea deriva tutta l'efficacia e tl va• sta Canneti 1ra le occasioni plù eia- !ore del film. morosamentc mancate del cinema Ha· La prima parte, In cut vediamo l liano di ieri. SI trattava di riprendere cinque Sullivan ancora bambini è quel· in sede cinematografica lo stile nervo- la in cui lo studio affettuoso e mail• so e secco di Merimée; Si trattava di :doso della modesta famiglia raggiunge risolvere con discrez.!bne, buon gusto I maggiori effetti. Altri ragazzi nel– e acutezza psicologlea il doppio osta• l'arte potranno apparire più originali colo dell'argomento romanti<'o e della e imprevisti; ma bisogna ricordare che sua suc<:essiva cristallizzazione conven- qui si trnttava dl <iescrlvcre soprattut• zionale e oleografica; si trattavn lnsom- to la felicità nella sua forma più ln– ma cli darci una Carmen nuova. ossia, genua e più comune; e sl sa che la 1n fondo. la Carmen originale. Nlente felicità facilmente sfiora la convenz!.o– dl tutto questo è avvenuto. li regista ne. Le monellerie, l piceoll contrasti Christian Jacque e i suol collaboratori affettuosi, le aspirazioni dei cinque ra· hanno invece mirato. con gross0lana gazzl forniscono rargomento a tre o voluttà, a fornirci tutti gli elementi più quattro episodi perfettamente ed esc~– stereotipati e più volgari di una Spa• plarmente rappresentati. Lo spettatore gna di maniera buona tutt'al più per italiano. tra tante rovine che non han– svagati turistt Coltellate, sfregi, duelli no risparmiato neppure l'infanzia. non rmsti<:ani. banditi, grassazioni e fucila• può fare a meno di guardare con una te. tutti gli \ngre(llenti cli una deplo- specie di invidia a questa puerizia li· revole cucina sono stati procligatl a bera e lieta che lo riporta agll anni piene mani senza per auesto rendere prima ilella guerra, prima del fascismo. il piatto più appetitoso nè più nuovo. prima del 'H quanclo anche in Italia La fatalità propria alla vlccm:ia di Me- numerossime erano le famiglie.- simi• rimée è svanita; tanto più che la Ro- li a quella dei Sullivan. Oggi non sa• mance, infelicemente prescelta per St,• prei quanti uomini di vent' anni po– stenere la parte cli Carmen, non ha trebbcro riconoscersi nei cinque bam• nulla di fatale e con la sua presenza bini Sullivan. Pochi senz., dubbio; per priva di mistero e di real~ sensualità la maggior parte cli loro l'Infanzia fu ~in~rx1:~i~;~ 10 1~n;~r~;.~~!&1g~ 1 ~rs~~~ ~ 1 Pi1~t~et~a cAac~~l~~~1; 11 e;:~dlt~{zi~~re,p! 1 ~ amante. li film è sremito e massiccio una guerra che dovevamo perdere. ma tutto fiacco ed esteriore. Jean Ma• · I cinque ragazzi crescono. diventano rais diretto con altre intenzioni. avreb• cinque uomini. Tutto l'episodio ciel fi. be potuto forse darci un buon Don clanzamento e del mat.rimonio del più Josè. piccr."o del cinque è all'altezza di quel· LA FAMIGLIA SVLLJVAN Chi è stato in America può senz'al– tro riconoscere, fuori di ogni intento propagandistico e occasionale la veri· tà e la fedeltà cll questa tlptc3: rappre· sentazione -di una famiglia americana. Il fatto che ha dato origine al film è noto e già consegnato alla storia: la morte eroica ài cinque fratelli tuttl e cinque may1na1 nella batt.iglia di Gua- M u s ARNOLDO SCHONBERG E, ORMAI chiaro perchè quando ascolto musiche dl SchOnberg il pensiero ml corre a Omkar- nath 'l'hakur, li celebre bramino di· rettore della Scuola mus!.cale di Bom· bay: sia il rivoluzionario cli Vienna, sia il musicista cieli' India sacra han• no in fondo quasi la stessa poetica, dalla c1uale ottengono quasi gli stessi risultati.. ,,. Per l'espressionista Schcinberg, espres– sione signilìca staccarsi dalla natura in una cruda proclutti,•ità personale, creare In una materia astratta che escluda ogni r1fe1imento a oggetti allo stato puro, colori e suoni compresi. Ciò che conta è l'accento personale il quale, tuttavia, è da Intendersi come un o: pensare individuale», agli ar1ti· podi quindi COll tutto ciò che è pathos, sfogo sentimentale. On<le l'astratto simbolismo nell'opera La mano felice: il parassitico animale favoloso è Ja fem– mina demoniaca, la coppa che passa dalla mano della donna in quella del· l'uomo è l'amore, il.coro in una luce verde-spettrale è la conoscenza. A sua volta la musica dovrà basarsi sulla dodecafonia (tutti i suoni delltt scala cromatica), e sulla forma-variazione, concepita ,ome pura speculazione del· l'intelletto. Tutto questo badando tecnl· camente a escludere ogni suono base, a distruggere qualsiasi accenno a pre– dilezioni per quello o quell'altro car– dine armonico o melodico, a precisare sempre Più rigidamente i canon1 della forma-variazione. SchOnberg, Il Kant del musicisti, come troppo arditamen· te lo chiama 11 Flelscher, vuole cosi che la musica sia davvero una male• matica dei suoni. La musica invece, salvo l'algebrico, arido periodo della scuola contrappun· Ustica fiamminga (alla quale SchOn· berg e i ,suOi seguaci chi.-iramente si J\ dell'infanzia. La guerra è data dt scorcio quasi' a sottolineare l' Intento del filtn che era quello di raccontarci i prece<lenti famlllari e giovanili dei cinque protagonisti, non la loro avven– tura guerresca. Forse sr1rebbe stato meglio finire ll film sul q'l.iadro patetico e per nulla propagandistico del vecchio Sullivan che si reca al suo lavoro di ferroviere. Tanto più che la natur,1 del film pare– va escludere l'apoteosi che lo conclude. ALBERTO MORAVIA I e A riallacciano), s'è sempre attuata con una poe-Uca che contempla l.t fusione o l'alternarsi cli una rappresentazione d'anima e cli corpo. A questo modo sono state raggiunte altezze mlraco· lose. In questa musica le conquiste più belle sono perciò spesso 11 risul– tato di lotte, di ribellioni e cl'lncendt domati: ma sempre il corpo è vivo e operante, cosi nel bene come nel male; pure, cli là òal corpo c'è ancora il corpo, anche se ridotto a un puro rl· flesso. - La vecchia nuova poetica cli SchOn– berg è sQ!:·1ain ve-rità come reazione a quel particolare sensualismo sonoro che alla fine del secolo, e ai primi cli questo, aveva dilagato oltre misura nel mondo, conquistando dapprima 10 stesso SchOnberg. La parte viva del· l'opera schOnberghiana si ritrova per c:aso proprio qui: dove essa, più che fare dell'arte, teorizza e canoneggia in contrasto a quello stile. Prospettan– do nuove possibilità armoniche, ripor– tando In onore li significato del con– traP1>unto, SchOnberg allal'ga le possl· bilità tecniche della musica; la quale tutta\'la, una volta ·ec1ificato un siste– ma, un linguaggio logico, non può e non deve riconoscere che una legge: l'ispirazione. :\fa può, lui SchOnberg, operare con l'Ispirazione, quando li teorico, il clogmatico cfle lo domina, imbarazza e ferma quell'altra attività dello spirito, Ja fantasia creativa, cui vien anzi negato il diritto e l'autono· mia? La musica. come pura attività logica, come pura speculazione dell'in– telletto, cessa senz'altro d'essere mu· sica: è un astratto, un assunto mate– matico, staccato, reciso da quella che è l'espressione estetica. Involontariamente, ma fatalistica· mente, SchOnberg si allaccia cosl al· l' India sacra, a tutto quel mondo che da secoli è rimasto privo di azione, ha avuto castigato Il corpo, ha veduto come unico bene per l'uomo J'immobi; lità assoluta, contrapponendovi que?J la speculazione, quella sofisticazionc,i quella sottilizzazlone dell'intelletto più desolato, più flagellato e rassegnato che mal pcpcJo abbia conosciuto àL mondo. e ProJ)lio sotto questa luce mi apparve Omkarnath Thakur quando Io ascoltat 1 far musica una decina di annl or sono in casa d'una patrizia romana. Il SOm· mo Maestro Di 1\-Iusica - era il suo titolo ufficiai& - arrivò placidamente con un ritardo dl oltre due ore (a: Firenze, dove era invitato a parteci· pare al primo Maggio Musicale, Il ri· tardo, cui Omkarnath Thakur sembrò non dar peso, fu cli tic settimane): Incrociate le sambe sul tappeto, lui· con suo fratello che lo accompagnava sulla Binah - uno Slrumento orizzon• tale a corde - e sulle Tabla - dell tamburi con diverse accordature - iniziò serena1nente il concerto. Om– karnath cantava. Era anche quella, co– me quella di Schcinberg, una «meloclia parlata 11, a semitoni e a quarti dl tono. Nessuna esaltazione mistica, nessun umorismo, nessun « richiamo del ses· so 11 come nel canto negro. Uno spe– culare sottile, insistente, gelido e tutto matematico - come di variazio– ni senza tema - era ,quella musica che sembrava davvero la trasposlzio· ne sonora della 11011-violence dell' in– diano di Gandhi. In quer monotono, arzigogolato canto pareva come se n corpo più non esistesse, anzi meglio, come se mal fosse esistito. Sotto c1uella parvenza raffinata di musica non c'era l'uomo attivo, ma una larva d'uomo, eh~ niente chiede e niente vuole. Qua• si una passività corporale eta lebbra clOJ)Pia,in cui l'anima non ha accenni' per un perduto bene, assuelatta, sin dal nascere. a quello stato inerte, ur– tralnsensibilc. e Cosl nel concerto di « :Musica viva», dove Susanna Danco e Alfredo Ca· sena eseguivano con maestria Das B11ch· def hiingenclen Giirten (11 libro de[ ginrdini pensili) - quindici lh1che clt1 Arnoldo SchOnberg su testo di Stefiln George - lo spirito del musicista 1n• diano vagava nell'aria come richiama• to da sotUU affinità elettive. Cosi, an· Cora per una volta, Schcinberg m'è ap· parso come n musicista del Cavalierll della Penombra, t cui pensieri musi· calt sembrano destinatt al llbro-rego1a 1 degll astlnenti, li cui apostolato pare voglia diffondere l'adozione dell'arn10- n\a e del bello sotto forma dl disso– nanza e di orrido. Trascinatosi nel pe– riodo maturo della sua vita quel cilicio teorico, di doclecafonia e di forma-varia• z!one, SchOnberg, al quale, più che t1 nome di Arn'olclo starebbe bene quello cli Anolfo, tanto poco il suo olfatto è sensibile al varil, tnfinltl e caldi oclorl della terra, è ln realtà, come artista, uno st.mco ultimo epigone di quel ro– manticismo tedesco che all'inlzlo ha :ivuto in Mendelssohn 11 .Suo fresco giglio di Gerico. Queste liriche, composte pcco prima de1la sua migliore opera, 11 Pierrot lu· naire, rientrano in un 01Ticloovattato. V.i agonizza u· primo e Il terzo atto del Tristano, si stempera, sterilizzato e cltsossato, quell'impressionismo fran· cese che ln Debussy ha dato all'Euro– pa soavi fiori cli serra. La condotta vo– cale del suo stile, che non voleva esse– re un « recitar cantando», ma una «melodia parlante .o, rmulta in realtà un « recitar tacendo 11 (]'arguzia è dli Fedele d'Amico). Friabile nel ritmo, errnet!cQ perfino a se stesso, questo Schèinberg ha tuttavia contribuito a suscitare nel mondo musicale energie creative di primo piano {vedi soprat– tutto Hlndemlth che s'è giovato della dodecafonia schcinberghiana per lm• metterla virllmente nella sua forte, sana e classica musicalità strUmentale) 1 • Il ritorno in Italla della musica df SchOnberg, dopo l'abolizione delle leggi razziali, è senza dubbio importante. E' da augurarsi pertanto che un certo pubblico e certi musictstt sappiano fi· nalmente chiarire a se stessi lo schOn· 1 berghlsmo per quel poco di buono e quel molto cli cattivo che contiene. Dopo cli che essi, e una buona volta' \ per sempre, si sentiranno come libera- l ti, e capaci di affermare che Ja musica · non è ragionamento e calcolo, ma isp~• razione ~ fantasia. D,\XTE ALDERIGH!;

RkJQdWJsaXNoZXIy