La Nuova Europa - anno II - n.13 - 1 aprile 1945

l -- 10 aprile 19·15 ---------------LA NUOVA EUROPA------------------ 5-- rs OP RA UN DETTO DI SOFOCLE stra salvezza ~ di ammaz1.arll tutti•· un vecchio vino francese dl marca. Pochi gtornt <IOJ)OVittorio ft'. moriva Ogni estate le due sgnore si rl'Cavano improvvisamente in casa d'amici. do- a Pratolino dove avevano un t><>dcrctto ve era riparato essendo il suo apparta~ e una piccola villa, un bunoalow. E da mento senza vetri e a soqquadro: li Pratolino veniva appunto l'ufficiale in· cuore non aveva retto al colpo, Avendo g!esc e il suo giovane compagno, dal· forse un scntorc della fine imminente, l'aria di studente di Oxford, che incon– aveva chlùSto a' un amico sacerdote di trai quella sera all'albergo. Fuggiti dal dire una messa a sua intenzione li quat• cam1>0dl concentramento di Fontane.I· 1 ro d'aorilc, an~i. il selle. ma s'cm ri· Jato l'otto settembre del 1943 quei due I L detto è quasi banale; lo si trova gn1 sentimentali. Jc ricche provviste <11 preso subito doPO: • No, il sette (! Ve• prigionieri Inglesi av"<!vanovagato per citato nelle collezioni di sentenze prodotti dl p1;m·ordine che anche n~ nerdl Santo». E proprio quel Venerc11 s~ttimanl'e settimane sui monti, finchè, e dev'essere stato assegnato parec- gli anni di guerra gil permettevano di Santo. da una sc1uallida chif!S()tla mo· giunti in prossimità di Pratolino. qual· cl:Uevolte come tema dicompito scola· imbandire <Jcstnaii fini e bien snirmés, derna, J>art.iva l)Cr sempre la sua. sai• cuno aveva detto loro che li i>rcsso stico; è insomma queUo ,he gl'lnglesl serviti su « dlvencnti,, piatti di porccl· ma. P. I commcnli delle J)oche persone c'era una « signorina Inglese». Era l?O" chiamerebl>er·o un truism, ma come lana, e suggellati da un sorso di vecchio nrescnU crnn sul tono di: « Chi ra,trPh· stei la figlia di Marie·Louisc, la mia a– tanti altri truisms è capace, al contat· cognac- bevuto hl quei calici di baccarà he detto?•· e Chi l'avrebbe pcns::ato?• mica. La incontrarono; essa condusse to dell'esperi.?nza, di risplendere come che fabbrica\'tmo am,osta pci gr.rndu· « Tanto bra\·o! •• « Tanto buono!• e Co gli evasi al villino. Offrirono loro def unà vecchia moneta liberata dalla paU· chi russi. Da qualclfe temi>0 gli s·cra sJ intelli,q:entc!•· finchè un signore an· tè, e da lavarsi. Poi :\!.,rie Louisc li na dell'uso e rorbilil. e P1;ma di vede- Indebolito li cuore. ed egli stava appun· ziano, ùOf)O un momento d'Intensa con· ave,·a visti, stanchi e abbattuti e ,wc· re, nessun uomo può essèr presago di to rimettendosi da un attacco di tale centrazlone. era uscito in un : e Fosfo- \'a offerto loro da donnirc per c1ueila qual destino gli ri.::terbi il futuro». Quan· afni~Johc. qmindo la ·sua quieta str-Jda rescente! eeco com'era il suo lnge~no: notte. Ma•<1ucllanotte nevicò, e la mat• ti scolaretU si saran messi a succhiare. vE"nnc bniscamente t1 lnscrtrs\ nctla (osfo·re-~ntc! •· tina dopo 1\larie · LOl::se domandò ai il cannello della vcnna e a stllla.rsl li storia d'llalla e d'Europa. Vittorio F. [I nove- settembre del HJH rlccvett'i due fuggiaS<chl:• Volete anelare o re-· cen·cllo su Queste l>OChe l}arolettc ha· abitavn a via' Rasella. e 1>érsua dlsc:ra- la telefonata d'un ufficiale \mdc~ cltf' star qul? Possiamo ospita11v\•· . nall! Alla mia memoria il detto s'è ri· :t.iasi trovava tn casa quando scoppiò, rlesiderava Yc<ie1111i all'Albcr~o Eclcn Cosi restarono. Per qualche me– prescntaro insistente - così a lungo proprio sotto le sue finestre. la fatale per <larmi notizle d'una famlsda d'ami· se furono lasciati abbastanza tron– dimenticato. insieme con una gualcita bomba. · ci di Flrenzl'. Questa famiglia si com· quilli; 1>e1· tre volte i fascisti ,·cmwso copia dell'Aiace di Sofocle degli anni L'incontrai alcuni giorni dopo nei nt!" Poneva di due signore. madre e figliola; a verifica.re se nella casa non et fosse-. di liceo - ,ncntre 1ipensavo al casi di gozio d'un comune amico antta11ario: la madt'(! era francese. aveva vissuto ln ro estranei, e ogni volta gli ex•1Jrls..'10t due persone. d1 mia conoscenza in Que- aveva una conruSione alla frontP.. dice ·r::gitto, e do1>0la morte del manto an- nicri rlUSCiroooa nascondersi; l)Ol uno stl ultimi tempi, Tntendiamoci: U detto va che. ciò era successo nel trambusto cor giovane. molti molti anni prima. si di essi ammalò di malte~. e fu soltan· è vero in ogni tempo, ma una volta per IP. scale. allorchè i tedeschi aveva· era stabilita a Firenze dovr. vive,·a to con grande difficoltà che da Firenze Jl!'.>n veniva fallo di applicarlo spesso. no condotto via tul come tutti s;li al• rranquh'/ame:nte: In un villino presso il si pot~ ottenere l'assistenza ù'un mcdi· poichè i casi che! accadevano agll uo- tri abitanti del quartiere. Rnccont..iva Cam1>0di Marte: amava la musica, I Il· co fidato. ila nel giugno l tedeschi oc– mlni non avev:mo, insomma. nulla di molto sobrtamènte racc:'lc:uto, anche b1i. i fiori, ma dir questo è dii.: poco, chè CUI>Ul'ono il villaggio, e allo1·,1 i due r,i·. molto straordinario. Se una signora ~- perchè. insomma. l'eP.isodio non avev:1 potrebbe dirsi di tante signore; era. in pararono In una soflÌLta cieca in cui si_. mer.lcana, dopo una p.cima partr. della diminuito la sua 11: conSiclcrazione » pel verità. w1a.donna di gusto e di cultura entrava Der uno sportello In alto nella. \'ita passata iu una noiosa cittadu;u;a senso del dovere del soldato tedesco. o:;ouistti. di Quelle donne cli cui, dopo Il parete di cucina, acces:i.ihllc mediante dell'Est dove. nulla succede. se non l'u Un stlo compagno di s1:entur:t ml nflr Settecento. diresti c.he sl sia perso lo una scala portaUJe. I paracadutisU OC". suale corso del social li/e. veniva in Eu- rò ~i che Yittorio F. era stato tenuto ~tampo; dCllcata di salute. estrcmamen· cuparono parte della casa; tra l'altro:. ropa e. tra. l'alu-o, una sera, dal suo con altri un'Intera notte disteso lmmo- té senslti\!a, trovava le sue modeste IJl'Ol>rio la stanza da pran:w che si tro– /lat sull'Aventlno. senti.va cantar:e, G~- hi.le in terra in uno stanzone del Vimi· 60ddisrazio11.l In una vit.:Idal ritmo qua... vava sotto la so[(itta, ~icchè i,.duc do– gli alle Tenne di Caracalla, \!Cdf'va. la nate, che a.vendo un momento fatto si claustrale, lentissimo: un flore di \'evano stare allenti a non fare il più . .cupola dt San Ptc.lrQ lllumi.uat.a, <? la cenno d'alzarsi aveva·iicevutp ouellè serra avrcsU detto le1 stessa se tu 1·a- piccolo rumore . .:i 11011.·starnut.irc. e non, luna nel i>cl mezzo del cielo.. enorme, comusioni dal calcio del fucile d'un vessi vcdut.l in quel suo aP))artamentoa muoversi. Nella soffitta. che nella J>at .. chi. ,si sarebbe sognato d'applicare il sold:ito, che aveva· causato il dist:1cco r:ut un vecchio comò Luigi XVI - un te t>iu alt~ mlsw<1va la statura d'una detto di Sofocle a tale imprevisto dc- della retina d'un occhio. E ml narrò mobile di famiglia - dei tappctl orten· persona. si solfocav.a dal caldo. Come, stino! 'l'utt'al più, un caso da Svoon. pure r:hc ~nelle a lul aveva detto 1::i. tali, dei delicati. acqucrcllt e un ecce!· una signora anziana e cagionevole e ,t, River A1Ltholoau. r.rase sulla e considerazione» pet tede- lente- pianoforte a coda conferivano umt signortna timida ed eccitabile rju· i' Vittorio F. aveva una delle più bel· schi, a~giuni:;endo oerò: « L'unica no• non so che. bouquet. simile a quello di scisse~ per u·e mesi a frontcggiarl;'t le terraz!Ze.di H.oma: la vist.a spaziava · · ogni giorno una situazione .simile a nll, dal Quhinale alla T1inità dei Monti. trire i due OSJ>ti senza farsi acc:Orgcn:i,; col prospetto del Ci;:micolo e 1 rastlJ{t a tenere a bada l tedeschi. socldisfac..oen• degli edifici pili Ulustri; quasi per oo. 'IL VETR o nuovo genere dl persone: fanatici sen· dci::.alloodolorpd'tricldllivoso,'e,,.,','·,' v(l_v,,•,,•·,•·,o"L"o",c,. . : miracolo. nessun edificio moderno era .,z;a preferenze, ai quall non importa _.,, " "" viSlbile di lassll; la terrazza aveva due l'idolo per- cui si debba essere fanatici. =~ia~ ~~ mF~-~!!,~ ilr1!:1f.1. 0 \~~Ìiatr3i .. ~a;:a~~a~f.~g~a~L~~"«:n~o.q~t~~a ai~~ ~:::o. iQ~~f~q~l>f<i~~~~e~~~n~ ;~~~!~~ Liti ~arlene) - come due donne, vls· altra meravigha; fin dalle scale un e- R o T T o sia crudele e obblighi noi e gli altri a sute prima d'allora nella calma e ncl.• no1111ecane pomellato di terracotta di· . prosternarci: con Ja fronte Jl"r terra. l'agio, potessero d'un lratto diventare.· J>inta. e uno .ste.mma barocco di !CS(no riuscirà pili facile evitare la sola cosa sì. la parola non è trom,o fone. due e- dorato. fiancheggiato da due grandt .acerlmmente odiata da queste persone, roine - è un di quei misteri che ti chiavi, ti preparavano a qualcosa 1l'in· il solo ,•ero Imperdonabile avversarto. detto di Sofocle contiene in 11uce. Oo- :;;ollto. Aperta la porta, ti deliziava un GL'INTELLETTUAL[ s'impegnano II i>enslero. po L 11:lracadutiSll venne il conrnndo di odor cipre3Sino, l'odore deJia buona c~ a.... promcuono di..., fondano la 11 gerarca. non appena vestito della una batteria; poi g!'inglcsl cumlncia· ra da paviment..Ldell'autentica cera in· . lega per... ~ua divlSiJ:,cinto e bardato dei più scln· rono a bomòardare e i tedeschi lascia: glese, che faceva pensare insieme alle Tuttavia quale altro impegno ))OSSO' Ullanti segni di comando, con·e diti· ron la casa, $0\0 venendo di tanto in countru hou..-.es e. al pro[umo delle reg· no 1>rendcre gl'ìntellettuali se non que- lato nella casa dell'Intellettuale, come tanto a chiedere cibo. rndi anche gli o– gle ln Omero. L'arredamento era fuor sto? Dire, In ogni caso, la verità. il cane da caccia. non appena sciolto, rologi. li ca1>lt:ano inglese improvvisò d~U'ordinar!o_:Vìt~rio 1:'· ama,•a racco- --Per il poeta, questa verità sarà il sl lancia dietro la selvaggina: Il vero una spec.ie di rifugio antiaereo con un ghcrc og~tti cunosl dt certe calej,l:C?• suo verso più spontaneo; per ti filo- nr.miro è quello, li \'ero cam1)0 di bat· tavolo e dei materassi. e persuase Ma• rie, e dl ciascuna posse<lev<1 un assorti· sofo la conclusione i>lù remota e pro· taglia è Il. rie-Louise, Incurante del 1>ericolo,a li– mento aHucinatorio. Sulla scrivania ve- fonda; per ti santo, l'atto di amore più Un segretarlo federale confessava paral'e n sotto; J>èr sua ventura, chè dcvi un~ quantlt.à eno.rme di mutile estremo; 1>e1· lo scienziato. la scoperta che U piacere dt schiaffeggiare una un proiettile colpi in pieno la cmncra temperat1ssm.1e; su ogm tavolo figura· uiù amJ>la. La verità, cloò quanto di i:;uardia munlcit)ale era Sl.lto per lui da letto dove riposava 1>rima. lnline il vano quei sorprendenti posncarte di meglio si posa.'\ dire e trovare. nelle assai povero In confronto·a quello, ve· sette settembre 1944 giunse una patlu• vetro chiamati millefiori; i.n una stan· facoltà che tendo1ro a J>Ortare l'uomo ramente voluttuoso. di umlllare un glia col grido: clngJesi, non far male!». za app.irtata slmUe a certe magiche il più lontano dalla besti.a. « certo signore, un intellettuale ...». E così 1 due, liberati finalmente, ma di· stanze. proibite dei racco!lti delle [ate, se gl'intc\leltuali hanno sbagliato Questo gerarca, bocciato tre volte alla sa,wezzi a camminare per via del !un• t~ovav1 una colle1.lone d1_quelle s.fcre (non dico abbiamo, perchè la i1ostra licenza liceale, provava car>0gili di vo· go riJ)OSO forzato, avcvan 1weso conge– di vetro dai colori brlllantt de~tc witch· persona vale poco) 1 11 questo ultlmu luttà. quando, In un'aula di liceo, po· do dalla loro salvat1ici. pur scongiu– balls, ur.ta fitta schiera <!'antichi lumi ventennio, tutti t toro sbagli consisto• teva spiegare la storìa a modo suo, pa\ randole di partire anch'esse. chè la ca: a petroho, unn legione d1 scarpette di no In una sola parola: menzogna. Men· scendo a,r\darnentc Io sguardo nella sa era Jclcsso sotto il tiro delle IJatte– porceUana dcli' ultimo 0ttocento; ln zogna per vanità. menzogna per torna· faccia sem1>re pili pallida dell'insegna.n· tie tedesche. Dopo molti mesi ho avu· ~~n~:1~~~~ ::;~~~ ~~o ;~Ji~eg~:rt~~ f~n~~~~~e"=l~~d~a~~~li(~~~~b,i: ~~t!;if;ft~~~~ ~u ;: t!: 1 ~~~:~~n~i'~u~r. li:~~: l~1~~tt,~bi1:l~.i~~ 1 :r;~g'ilil;eg~ vivi; n~gli scafiall della bibliotec~. sor- sotto il nome della stupi<lità, non sono lo che J>ens.,:ceco la gioia più perfetta to ai danni, è stata abbandonata; la mont:atl da una curio~ teoria d1 gra· da attribuirsi ad lntcllettuaU .ma a stu· di un fanatico. casa di Firenze presso li Cam1>0 dl nate barocche decorative, le cui ffam· !>idi) Da,·anu a uomini siffatti. tn un mon· ll.at 'te è semidistrutta anch'essa dalle me di legno dorato formavano un'ele- ou'oque gl' intellettuali combattano tlo che da vent'anni li produce con tan· bombe. Le due donue han passato l'in· gante. cima_s..1,potevi. consul_t_arcn1tte questi mali, v:m\tà, tornaconto, paura, ta abbon<1anza. cosa rimane agi' lntel· verno lassù tra i monli. in un rifugio le gmde d~ .nom~. fm _le p1u, raro: e li scaccino complctam'ente dal loro ani· Jettuali, che sono l'unico oggetto di Sl· cli fortuna, tra la neve e le tCllllJL-::stc sulle pareti 1 _tl.ibt occhi non _Incontra· mo, ih modo Clhe la v~ità filosofica, mili atti di J>Crvcrsione? di vento. Oggi Maric•f.,ouise ml scrive: vano che,.effig1 di _San Sebastiano, P_Ol·poetica. scientifica, -possa penetrarli co· Rimane di prepararsi in tutti.I modl « Immaginatevi la vostra vecchia amica chè ~ell iconografia del bcl martire me ~a luce lI-vetro e poi... poi lavorino a non concedere c,uesta gioia perversa abituata a tutti gll agl nel suo a1>purta· :Vl~to!'1oF. aveva fatto il suo _hobby con qualunque tempo e in qualunque ai fanatici. mento douiUet et co,iforWble. a dormi• pnncipale. Era ln~mma, cod_estappar- stagione, 1nwranti di lusinghe, ammo Un tale proposito sembrerebbe poco re in uno sLanzone umido e atrocemen· tamento, come una camera d:1 balocc,hl nimenti: minacce! gra,re. ma esso comporta nientemeno te freddo. dove dormono altre quattro dh"Cnta~ adulta. e rispecchtava un a· r tempi sono nemici alla verità: re, che un'educazione. eroica. Come colul 1>ersone. immaginate.la con una sola nlma d1 proprietario certo molto sin· dittatori, gerarchi, questori sono pron- che si accinge a vivere i.Il alta monta· seggiola di paglia per ri1X>Sarsle una golare. . u ad aprire li fuoco contro di lei. gna, .si esercita a sopportare 11freddo, angusta cucina JJer riscaldarsi tra gti · Vitt?T10 F. appartene~-a a unn· famt· Ebbene. gl'lntelleuuali. •se proorto :i camminare nella nebbia, ad aspirare odori nauseabondi d'un acc1ualo, ciel• gli.a ~1 grandi lndusti:J.ah del No:<1:ave· .f.;entono il bisogno di compilare un pro· aria rarefatta; così Jn persona che, nel· l'aglio soffritto c. clicibi frMdatl. La se– va rtce~uto wrn sohda eòucaz1~nc ln grnmma comune, 11quale non può con- l'epoca najerna, si pre1>ara a dire ln ra una debole lampada a llem:ina non Ge1·ma111a. e gti. era stato e<?nferito un slstere che 1n una promessa comune. ogni caso la verttà, si abitui ·a ripo• permette nè dl leggere nè di scrivere dottorato honoris cau.sa dal.IUniversità promettan6 (e siano tn grado dl man· sare sùt tm·olacclo, ad essere povèro, ft~n~~~~v0Sera1;i~e~~ et~/ ~~opora t~~ ,ft~!~c~~~~~a;b!~sl~od!~~,~~a;:n~~i:: ~~~~~ ~~/~mper~~n~~ ~~rngva}a~nu~ ad essere bastonag,, rfma~ga ~apolo, servire alla felicità di qualcuno.!..».. era quello dell'uomo rtcco d un paese ro non diranno parohl che non sia ve. n.on penst a Utoit accademlcl,. sl tenga Scrive anche: e Elda in ottobre cl ha• 1>0ve1-o: cc l'aveva con le poten2'? plu- Tiià lontano -<Jolledonne. che sono sempre condotto quassù il ,•ice·governatore a tocratrche. SI prcsumf?v:a foformaOssl· Essere eroi non ~ facile, ma, tn ta· dalla· pal'te del ,pa~nti, strlnca ,.Jmlct· cui abbiamo fatto tro\'are U miglior• mo ~ci ret~ena pobt1cl; raccoglieva lune cl'rcostanzc, è il solo modo d1 non zia col topi, I ))ldocchi, le pulci dalla pranzo che cl ò stato possibile allesllro. ~i°~~~d=:o ~n<i~s~ni S~!E~~~p;~v:~ ~re. bugiarclt. ~~~ec~rt~~~ :tt~:; l~ S~~~~~r~ef l~i~; }~ol~C~i~;~~·~1~t~11: ratta u~107'~o;r!~~!~ non 10 faceva pc1· altro che per quel Le tirannidi moderni:?sono le plO as· occhi ha preso II vezzo di ag-.mlccarc. 1.0: è partito sorridendo, senza aver la· f,~o ~~~ndir~~f;~~n~~- ;:; ~r~~g ·~~~i c~~oa:t~l:O ~':::,~: ~a=:~~~n~~ se lo Stra1>1>i e lo butti via, perch~ non sciato cadere la piÙ leggera allusione qual complesso. Quando g1t venh•a l'e· •preoccupate d1 dl!endere se stesse che gli accada. di credere che il SCrvtre ~~~~t;,ht~ ;g!tr~h~i~~·o.~~ngf~~: stro, scriveva sotto pseudonimo note le entiti astratte. patria, razza. s:Iusti· i bugiat'Cli ammiccando ai veritieri sia biamo più riveduto. Siccome la nostra dotte in qualche rlviSt.:Jdi fama mon· zia sempre 1>lùalta, dl cui irnbandlc- come servire la verità. · azione non ò stata compiuta per un fi· diare,. tanto per convincersi che, se a· rano i loro troni superbi. Patria, razza, .Questa, si dirà. non è- una lega fra ne interessato, non abbiamo avuto una vess~ voluto, avrebbe potuto esser uno giustizia, saranno magari i fini che le laici, ma un ordine di missionari! delusione u·opp0 crudele». ~~~~h~re~:r~,·i~~e;~l~~t~;:~n~~~I~~ sommuovono da prlnci_plo,.ma, cot p~: E quale altro orcline si vorrebbe fon· Oh, non c'ò blsogno oggi di andare detto di Carlo Piacei: un ministro dc• sarc ?el temi>0, questi fin.1 si scoloi a dare in un secolo che ha prodotto, a ricercare tra gli uomini lllusp·t e le Hli affari inutili. La sua vita fluiva mo!· no, si ca~blano In 1srnorlt pretesti, a· vent"anni fa, e minaccia continuamente. chiare donne. 0 b Bocca~cifi fesempi ,to comoda, tra II fido,servo che sapeva vendo le tirannidi tro,·ato tn se stesse. cU produrre. un eorcline nuovo» - un f~~~:~"~ 1~1;;e 1 1 ~::ti~prc~~-!i~ 1 t con arte tutta sua dis:porre i mazzi dl nel piacere dl esercitarsi come uran• ordine. cioè talment~ llUQVO da non squadra da ogni cantone o,·e tu passi; fi.ort nei bei vasi di cristallo. I i:iovanl nidi. il fine- più vero. ' a,·cc nulla di um.1no? ed è un volto Olcco, reroce. ' ' · anilci che- soddisfacevano ài suoi bi.so- L'Eucopa si è, ca.sì, riempita di un '·Vl'l'.:.\I.Jl.\SO BRANC1\TI '.\l.-\RIO PH:\Z

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