La Nuova Europa - anno II - n.13 - 1 aprile 1945

--4 ALIMENTAZIONE E MERCATO NERO L I B .E .R I S M o: AT .T I V Q. IN L 'ARTICOLO di. LeoJ)Oldo J>iccargi sull'ulw1e,1taz1011c, pubblicato nel 11umcro scorso di :-:uova Europa, l la cosa più se,isala ctt·, slala tinor(I. unila, o alme110,che io ho ovulo Of,– ca..!io11e di leuuere, sullo spilwso ar- 11onie,ao. Plccu.rdt porte dalla i11co11Ju· NUOVO libernllsmo• è 11 titolo di iobile prt"111essadella crisi di aut(lr,tù, un articolo di Lutg1 Einaudi ap• fii leualità, di moralità, che 11oi altra· parso nel n. 1 della Citlù Libe· vtT8Klmo, per giudicare i,ielficace il ra, settimanale del Partito liberale, che ,netodo del co,arullo miuuzioso ed meglio a,·n-"bbe J)Oluto lntltolarsl: .au1~ivo fitWl"tl sperime1llato, clie Ti· •Neo· liberismo•· La posizione è ben chitderebbc u1rn macc/ii,ia alatale elfi· nota. Cessata la fid.;-:1anel lai.ssez /aire anue e 1m se,1so dl ~olidarletcl :wciale e nel pregtudlzl naturalistici e ra~to• 4'ilfuso nella massa. nallstici su cui sl reggeva, riconoeclu· Prete11dere d; di1truouere Il merr.1tto to che dal laissez /aire derl.\'ercbbc la tlt'TO sp1d11zaolia11do aw·1 e là delle saua- formazione òl situazioni In cui la llbc- 41re di aue11li no11 i che demaonolca ra concorrencia cesserebbe di. operare, ~""• quando si sa: J J che nou Ai rlconosciut<T ancora che l'attività eco- 1>1'~ essicurare alla cOtaditianza un mt· nomica non sl li\'Olge In una specie di , tMtno si,fficlente dL viveri; 2) che condizione di natura, bensì nell'ambUo u.-n~rcato Htro 110n a costituito s<ilo dello stato e nel binari della legge, Bl ~ piccoli rfl)en<luulloli dissemirtati per afferma ln necessità di abbandonare lf a.w· città. ma che tutti i n·eoozi, tutte Je costdetto liberismo puro e la sua pre· èU$e prluate, tutta l'az:ie,ida statale, in concetta ostilità Yerso ogni forma dl 11 ,ui varola tutta l'Italia I 1m mercato ~~!~~e~t"cii•~~~ ~e~:-~~ei~;~~~opc~c!~ :;r,~ , 0 1;; 0~ 1 ;~~~op~~~!c~~!"è 0 ch:o;;t~ cenare il coesidetto llbe1ismo atli\'O. Il ~tare fl premio per Il rischio, quin· ~~~ ~~~~~~bt agtiur~o s~t~n::e 41 ·t,~~~:vo,;:,.le~~~::~Ìre ·co,itro l'eaol- sempre vtg11ea rimuovere quegll osta· •~ e l'avidità dei produttori, avricoll :nac~l~~~~=-~n~/uéò 1 ~r:v~:t~ JHTCht tMm co 1 •ferl11c_ono tutll i loro avvenir~ attr.averso la soppresllione del ,wodolU agli amman, i non menu de• dazi doganali (]et conlingentamen(t ,n""°'1iCa ;pocr;11;o, Qualldosi oJJre ad del diversi ré,rin,1 di conce&81onl di ~.,:d10, prezzo che ,101L com_pe!l-'a ne-t I permes.st e di licenze. attravereo una t:"i? r~,l4~~11~c~~e~~:e,a~~:,1~1~::: 'f: ~,~;:~~tt1e~, cJe~t:tl~n!zt 1 ;~";;~e~~- t03i delto loro dovere, ,10,t avrebbetu traverso una legislazione a•1t1monOpo– ~V I meul ptr f.-C11ti11ware a coUivure. I Hstlca òirctta ad impedire li formarsi J ,utemt 'vts!(ltoru OIJUJ 11' 11:so~0111,·o di mouopoll contrauuali, attraver&0 ,u tssi no11 Jaiwo che ·svol)lwrli dolla controlll statali sul monopoli netitrall. vrllduzio11e deUe derrate più '!"t,·essn- Jnlìne, poich'è"nòn sl può mancare dl rie, e '11dlrluarll, ver <1•wt1to e p-0ssi· riconoscere c'he la sUaazloile attuali: l>Ue, ,111·rso <1uel.lu dei i,itmcrime110 1:uw - con i r.iggl"uppamentl t1i rlcchczz..-. J'YOllatl. In poche mani e con l'lmponen<ta di al· Pure, Non s; puc) e 110,isi deve .hl• cunl compleSSI prOOutUvl che In alcu· u-1 .. re <mdor tutto alla deriva, e tnso- ni settori Ht caratterlu..ano - è ben fl,wJ sJorwr!t di asslcurure 1m mmh110 diversa da Quella lpot1zz.1ta dallo schc· "' vitto all'IIHera vovotazlo,1e. Le vro• ma teorico dell'economia di mércato, J)O:rledt Piccardi ,, po!so,10 co111pc1t· si spinge la prop1ia accetta~lone degll .-Hare ;,i due p1mtt essenziali: l J re• interventi statall fino ad auspicare mt· slrlnoere-11 controllo a uu. J}l1io dt V()Cl sure intese a determinare una certa 4'i uenerl vitali: urano e grassi; 2) per redistribuzione tiella r1cchezz.a ed una 41ue1ti adottare il sistema del co11fe· relatlva parità nelle situazioni dl par- rlmenlo parziale con un prezzo rimu.· tenza. · ,ierativo, lasciattdo al produttore tu Siffatta dottrina. svolta all'est~ro da fuetJlrù di vendere Il resto del pr0<lot· tllustri studiosi, del Quali li plu noto IQ !141 mercato Ubero. « (;on lti </llOlll ed il più convinto è li ROpke, cd tn confrrita 11 oov,cr,10 uurcntircbòe a Italia in modo parucolnre dnll'E\nirn· JIAtli I dltml1nl un ml11imo di mezzi di, ha indubbiamente ti merito dt ave– di $US81stc11zu:clascu,io, fo quanto to re compiuto una critica a fondo del vo.•.rn, ai procurerebbe Il dl Viti su di lilx:rlsmo puro e di .avere posto ln chla 1m mercato che 110Jt st1rebbe più fl ro 11 carattere storico di queJla dot1rt· ,,,~reato 11cro, ma scmylfcemt-,llt fl. na, alla ~1uale ritiene che altra debba mt>rcato Ubtro a. oggl sostituirsi, secondo le linee tndi· m!So n~;'.af;;:· ~f~/'1!t~~;;~/u;!~!~ ca~t· tratta però dl uno schema clottrt· btr;1·ht 1o 111t1uuwr µaree delle ,,z,cntle nate che ':'a tm~glato In relazione alla a{Jrir<:,le ala socltiliuata, pure s è un· concreta s1tuaz1one ln cui si vorrel)bc titt1 l'eslgrnzll di tusciare u,rn Q!wta che esso fosse chiamato a operare. C1ò raylom.uole dei prodotll ai pro<lutlort che non ~ anc~ra avvenuto in nessuno t'O/l la Jacoltd di ,lispome libernmente. scr~tto dei teorici ital\anl del Hb<!rt~mo Comun, 11 ,e, il Vl1t1tauo1o eco,wmu:o di at11Vo,e tanto meno nel_!~afTerm,'lzlonl tm !"le 1 slstc,::1~ è 1 ilrn:uabfle, s!u ve:. ~h~g~~;:,1; 1 a 8\ 1 c~~tl~~~a~~ 1 ~'.A~i~! 1 ::f! ~~ di la O mi~ e se P t/1.c< ~io 1~ che cs.~o vo u,ia voliticll eco,1om1ca lfbert1le - nel· '" cop si, sia vcrcht.:,_am.:hc tmv~'~!e,uio le quall Ja dottrina del liberismo attl· del sucrlfizt oylt (lyricoltorl, lt1.s1.:1a ad vo è espost.i nella forma più gcnernle fl~~1:;~,;~!a~r 1 ~':v 'io~~r:t~~rt:,~~loa,r:~ e più astratta. gerisce ti compito esoso e onwoso della fo..,.zav11bblica, oggi rldotw iiclla pc• ,iosa condtzlone <li <I01Jer pers.:ouitare come, dell11(Jl,~llticoloro che, miche "PPt1ga11ao u11a sordldt1 1,1uord1gw, contribuiscono all' t1limet1tazlo11e del pileSe. Ma, pl df 30pra del vanlagyi erorw– m1d, 1o altrlbtdsco al sistcm" propo– sto dal Piccardi Il vregio <li odrire u,, ,J1·ezzo'di nsanamento morale. ~I puo "· bwon diritto ripetere con S. Paolo che OIJUJ t lo legge che creti il pecc<lto e la <lelinqut11za. Le cose sono $late coiulotte al vu11to eh.e 00111 {lttivit4 economica rl&chla <li 1live11tare delit• tuo!a, perchl Q1wltmque cosa A'f faccia pe,- a.sstcurnrea SI o ad altri i meni d' suu1s1c11za, s, f" in e1.·asto11e o ;,1 frode a 1ma di-6,wsiztone dt leuue. Con 7o conuouenza che, per "wtllem:rsi 011esti, non Vf sarebbe oltro mezzo che dt viVfre "1. vnJetto ozio: proprio ooot, q'4lamlovi sarebbe tutto eia fare o da rif1Jre! Tutto ciò ~ cosi assurtlo~che st ste,i~ '" a convincersi che a)1tora min si riesca a porvi un -riparo. I'- d. r. · LIBRI RICÈVUTI L. CASPAROT'ro, Lo .,-fvolu:ione •lei· liana n,1 ,iroqrammo irnltorlo lto/Jano · Roma, .A&loc. Naz. CombnttenU, 1945. V. TITONE, Cultura • vita morol• • Paleimo. S:mdron, 1.d.. L. 25. ,A. DE DONNO, L/Jtotl(, dOI 1870 al 1944 · Cron.siorla oommc,italo • Voi. I · Roma, LibreMa pollllta motlemo, 1945 • L. l:iO. A. DE' OONNO, La Co,muente . Roma, • E<.llz. nom:1 ,, JOi5 . L. M. Il progre••o economico e il Uberi~mo StuclioS1stranieri hanno da tempo rt· levato un aspetto della tecnica lndu· striate e delln conseguente struttura o,-. ganiz.zatlva economica moderl}a, al quale di recente anche uno studioso Italiano ha rivolto. con est.rema ~rlc– tà, la sua attenzione,. pur non traen· do dal suol rilievi Je dovute conse– guenze J)Olitlco-economlche e rlmanen• do anz1, sotto questo aspetto, ad affe,.. mazionl e J>OSizloni che Contraddl'cono con la sua -anali$! (Guido Cnrll, Eco· ,1omia e Tecnica. Roma, >.1isliare91., 19-15). , L•o·rganismo econornko moderno è caratterizzato da una rigldit~ del slstè– rr..J elle rende <liffictlel'mJattanteuto dt certi elementi al mutare di altri. E tale rigidità non è dOvtlta -.empllcemènte à volonta di uorrih'li, ad arbltrnri vincoli pclltici, ad una ca'tllva leg1slazlone, tnl· chè essa potrebbe venire ellmlnatn con opJ)Ortune disJ)()b'ilZlonl di letge. Essa ha Je sue radici nello sviluppo della tecnica mO<lerna, che porta lnevltnl.>H· mente art accrescere l'lmportanz.1 delle immoblll1.z.121onlIn Impianti colossall, nel prolungamento dElla loro durata efficace Oa <1u.ile• .soltanto rlPntn del capitali Investiti), nell'lnglgantirsl de– gli .igtrregati d'\ uomini costituiti lnto,-. no a nuclei di immobllizzaz10111tecni che e non suscettibili di tmsrerimento. Anche l'estrema semplilkazlone e spe– cializzazione dei processi tecnici <Il prod1wz1one, aumentando In comple· mentarietà fra industria e Industria, au– menta Ja rigidità del sistema. Questo è il m<>tivo prorondo da cui sorgono l grandi complessi lndustrlnll e per cui st crea I.i' situa2lone tll mono1>0llo di ITALIA? \ fatto ln cul essl vengono a tro,·an;l sulle braccia Imponenti parteclp.az1onf J>er neceSSi.tà di cose e per 11 ,·enlr .:izlonarle. L3 intenzione Iniziale era dl meno, di fronte all'entità delle lmmo- • smobilitare a queste partecipazioni, e billzzazlonl richieste, tiella concorrenza ClUindl • rlprlvatlzzare • le aziende che potenziale. ne erano oggetto. Ma. ben presto cl sl Cosl essendo nel settori ove, per le avvide della Jmposslbilltà di siffatto as– raglonl esJ)06te, la produzione è tloml· sunto. nata da uno o da J>OChl complessi pro· Che si vorrebbe fare ora? Forse sf duttlvl di tmponentl dimensioni, la co- pensa, per avvicinare la realtà agli sldetta ilbertà del consumatot.? - la schemi teorici del liberismo, di rlpi1· possibilità cioè di ogni singolo tndtvl• vatlu..are le p.artectpazlonl azionarle duo dl influire con la domanda mone· dello itato? tarla di beni dl consumo sull'lndirl1,ZO Il capitalismo privato non avrebbe della produzione - risulta assai limi· nè la capacità nè la volontà di farlo. tata, se non annullata. Sono venuti me· Esso non sarebbe per nulla disposto a no I presupposti perchè .!:!i abbia On comprare con danaro proj5r10 cd a ge– talt i:/e'llori, un'econ:>mta di COocorren· stlre con danaro proprio le tnduslrie za: una « polveriuazion<'• nella pro che sono oggi nelle mani ·dello stato.– duzlone e una piena fluloltà net mer· 11 cnpitatlsmo privato tenterebbe soJ-· cato del fattori produttivi e del beni tanto di aroluffare qualcuna delle pii) del lavoro. ·11 mercato cessa dl essere ricche e floride Industrie dell'l.R.I:, la· . \1 'limone che indirizza la produzione. sciando a questo tutte le altre; ,ma più Viene meno la necCSSità di una conti· che tutto ha sempre tentato e tente- ~U:t~~rfsia~!~ ii~v~ia~~h~~eu~~~l e':: . ~~~i n~~~~~~~e t~fe ~~~o v:~ietY~' sunlatorl ed al _variare continuo del a dominare, con poca spesa, l cento·mt· · prezzi di vencnta, onde far fronte alla Uardt e più del deposltl. Acquisterebbe concorrenza. Il piano di pro..1uzionc ecculonale potere politico: Si tmpadro- . (per l settori in questione) 110n è più nlretiue di potenti strumenti per tenta• li risultato del complesso delle doman• re nuove avventure, non senza lnv<r de del consumatori, ma viene fissato care ed ottenere, appena le cose doves dal produttore: non vi è più un piano sro amlare male, rtntervento dello sta· dal bas<;O,vl ~ un ptano dall'alto. to a speM? de\ conlrlbuenli. Cosi essendo, però, è raglone\'-Ole E' vano volersi opporre allo svUup chiedersi se sla utile che tale sltuazlo· Po tecnico ed organizzativo moderno f • ne ven~a abbandor'!,ata al .privati, I rimpiangere I tempi dell'artiglanato o quali evidentemente la st;ruttano nel della piccola e metila lmpresa. E' vaoo Joro interesse, e i>erchè non debba In· pensare a un lrreallzzablle ritorno ad. vece essere aSSunta dallo stato a \1311· una situazione ove sussista una miria· • tnggto dell'Intera collettività. Ciò non <1e tll ptce<>leImprese, nessuna delle significa, naturalmente, controllo stata· quali çoda di situazioni di privilegio le di tutta l'eeonomla. Questo non a· lrrlproducib1lt e ciascuna delle quali vr~bbe alcuna ragione In quel settori dia un contributo Irrilevante alla pro- ove ·proimerano le lmprese di meic.llae duz1one tot.aie, secondo quanto lpollz• piccola dimensione e non avrebbe ra- za lo achema dell'economia dl mercato. glone, anche negll altri settori, per tali Sonc n06:t11lçie sentimentali o dcittrlna· imprese che ancora esistessero. Quanto risml. Congiungere la libertà politica abbiamo esposto pone soltanto la n~ con Jn rlproduciione dl una slffutta st· ~ssità del controllo di quel raggrup· tuazlone, &lgnlfìca porre un conflitto p..1menu·Industriali per I quali Il teno- fra libertà e progresso che non potreb• meno esamlnato è in atto. E controllo. be venire risolto che In danno della dopo la triste esperienza di un slste· prima. Significa rendere alla llhertà il ma fonòato sui controlli burocralicl peggiore del servizi. delreconomla, non può che essere ge- L.1 esigenza della libertà deve lndur– sllone dlrett~ dello stato. Gestione di· rt piuttosto ad esamln:::ire In quale mo· rNt.1 Jtt dove st verifica 11 fenomeno di 1..loessa J)OSSavenire conciliata con la lm1>0nentt tmmoblll'l.zazion\ che irrlgi· tecnica produtuva moderna; <1ua1ecleb• discono 11 mercato: libertà di iniziativa, ba ~re la struttura Economica dello $Cnza conu-olli e senza vincou - salvo ~1ato democratico e llberale di fronte la presenza di quegU Interventi Indi· alle moderne esigenze dell'organizza· cali dalla dottrina del neo-liberismo zlone economica. E si deve allora con· - in tutto Il resto. eludere per la neeessltà cli una g,•stio- ne s1at.1le di quet maggiori complessi ù1 situazione ita/ictna Se quanto si è esposto pone In dub– bio In realizzabi!Hil dello schema del liberismo attivo nell'economia moder– na, un cs:amt anche sommarlo della si· tunzlone Italiana deve fnre conclmltre per la sua irrealii .. zabil\tà nella attuale: sllunzlone economica na-zionalc. Va anzitutto 1>rec1s.110 che In Jtalln l:i lnlzlntlva privata non ha mal avuto la forza e Ja capacità che gli schemi nstratti del liberismo presupJ)Ongono in eS$.1. Una cospicua parte delle grandi In (lustrie Italiane non è stata mal frutto di investimenti capitalistici privati, e perciò Indipendente, ma è stata dipen· dente direttamente dalle banche e frut• to dell'Impiego dei depositi da queste raccolti. Le qunll OOnchenon erano es– se stesse frutto di investimenti di prt· vati capitalisti che vi avessero impie• gato con proprio rischio il proprio da· naro. Esse si trovavano nena Situazio– ne di essere, se cosi si può dire, finan· zlate da se medesime. sia pure In mo– do lnòlretto e con vari espedienti per non urtare I divieti di legge. con la consl!guenza, fra l'altro, che veniva co– s1 annullato il margine di garanzia che avrebbe dovuto egsere o'fferto al depa, sltanu dai capitali azionari. Non vl e– rano del • banchieri a che avessero Il rlSChio e Ja responsabilità detl'lmpre– g..1bancaria. Le banche erano strumen· u nelle· mani di gruppi Industriali che se ne servivano, senz.1 alcun rischio proprio o con un rischio assai ridotto, per attunre le proprie iniziative e SJX>S· so le proprie avventure. Si aggiunga a questo che ad ogni si· tu~lone di criSI veniva Invocato \I pre• mlnente Interesse putblh o a che lo stato Intervenisse a tutela del deposi· tanti. Con questo argomento, sl otte– neva li t1s,1namento, a spege del con– produttivi per I <1uali viene a manca· re il controllo che dovrebbe venire e– eercilato d.11 mercato e dalia concor– renza. Non sarebbe <1uesta, ln fondo. la conclusione alla quale si dovrebbe glu~scrc .anche In base alle dottrine ucl neo llbcrlsmo. una volta che et st ponga su un plano di realismo e di mo· dcrnll1' e si accetti t;enza troppi rim· planLI r11.mnto l' frutto della tecnica or· s1.1111zz..1tlva e produttiva moderna? D'altra parte in !talla esiste una s1· tuazione che non permette dei ritorni. Occorrt acce1tarla e prendere le mosse da ess..1, e cosi facendo si vedrà che in taluni settori ove già lo stato gestl· ~e una ~rte del romplessi Industria· U. esigenze di razionale organizzazione e di erficlenza produtllva impongono non solo di mantenere ma di estende– re la gestione statale a'1 altri comples• sl ogi,>\ancora In mani private. Non e1a ~lato proposto, a suo tempo, un piallo per ti riorclinamento dell' indu· stna slderurglca che la Poneva In tra· .-Jodi affrontare la concorrenza stranie– ra, che richiedeva Ja gestione statale ,Jt tutto 11 settore {oggi gestito dallo wtato per Il 70 %) e che è stato messo <b parte per le opposizioni dell'indu· stria prlvat.1, con la conseguente lm· posslbUltà di provve<Jere atta rlorganlz•. iae.ione della nostra siderurgia su un plano di modernità e di produttività? Esaminando poi la situazione econo– mica 11allana e le sue necessità e pos– t;ib\lltà si vedrà che senza una diretta az1one dello staw, da· svolgersi median• te la geal\one di alcune entità produt· tlve aventi funzioni dl guida, è vano sperarn nella ripresa, a ·meno che, an· cora una volta <.-onprot~zlonl e finan-· zlamentt e salvataggl li consumatore ed t1 contribuente italiano paghino per mantenere posizioni di privilegio a fa· vore dell'ln<lustria privata. BRUNO VIS.i!:NTINl tr1buentl, delle situazlonl lnB06tentblll 1.--------------. create n causa di quei vizi propri del nostro sistema bancario e del rapporti sopra accennati esistenti fra banche e Industria. Di tali vicende e di stffatU salvataggi è purtroppo ricca la storia della finanza italiana. Dopo l maggior\ di essi (Banca italiana di sconto, Ban• co di Roma, Banca comme-'"'Clale,Cre– dito italiano) Io stato finì per trovarsi Co~eHWHark, e,chlsivo ~r Ili pubblicitd: SERVIZI TECNICI ORGA.NIZZAZIONf.: PUBBLICITA' ROMA - Via VIUorio \ 0 e.nelo, 81 Teltfeno U7i!

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