Nuova Repubblica - anno IV - n. 5 - 29 gennaio 1956

4 IN VISTA:- DEL eo NG Il Es so DEL I, A CGIL ~ - ~ UNITA 1 N!ELLE FABBRICHE di PIETRO N ELT.E ASSEMBLEls prccong;eSStiali della CGIL, ed anche nei congressi nazionali di categoria, la parte p1·incipale dt}lle 1·elazivni dei dirigenti sindacali sem– bra dt?stinA.ta. a rimanete sterile denuncia. o semplice enun– cia?:iorrn di prohlemi dalla soluzione ovvia: dalle « rela– :tiOni unumo,, nelle a¼iende, alla riduzione dell'orario di 1avoro. vi Rono una quantit.\ di grossi problemi - salario, HhcrtA, ·e1oll,)ca.mento imp ~rzia.le, disciplina giuridica. dei Jicenr,i1.n11e11ti, cùmmissioni interne, ecc. - che le lotte uni– tarie del movirnento opel'aio potrnnno risolvere. Mu com, on:'.1)nre. all'unità effettiva del 1novimento ove– raiof Alla. ba.~e <lel!a rassegnazione di molti lavoratori, t.Tella ùi.o:iperazione, lfolla spenmza riposta da altri in forme nuove di lotta c:'è, in sostanz:!'l, la sfìdncia negli attuali di– i·igenti e nelle· lo,·O dil'eHive di azione. MoH,i,. troppi sindacal.ii ,.ti non si accorgono che i mali da esgi ùemmcinii, oltre a far pmte di una nuova stmt– tan.t econornica, derivano dalla insufficiente preparazione degli uomini designati dalle se;,,ioni dei partiti aJla guida– dei lavol'11lol'Ì, d11gli enol'i d'impostazione, da11'a{frettata valutazione delle cause e élelle possibilità di vitto1'ia, dal– l'accetlo:-.ione passiva dei li·adizionali sistemi di azione sindaculci. · r,erciù, è necessario ché non sfugga all'esame c1·itico il punto da cui ha preso l'avvio la crisi di sfiducia della classe lavornll'i~e: sfiducia nei dirigenti, e nelle forme di a;-,ione e di rivendicazione con le quali ottenere la solu• zione dei proble111i aziendali. Varie sono ie cause che possono determinare l'insuc. cesso di u11a azione sindacale; ma oltl'8 a quelle citatG, oltre (in qualche caso) al tradimento e all'ignoranza, un punto e,nerge semp1·e dall'anallsi di ogni passato insuc– cesso: il « caninrisrno ~ degli impiegati sindacali. cui la paura di perdern il posto o di non far carriera fa prefe- 1·i1·cla tardi, imbeccata alla tempestiva. ma personale ini– zial"iva. Un nltl'o elen1ento negati,-o è la richiesta continua di sactificio per la solmdone di problemi di politica parla– menture. Ricordiamo le bastonature, gli arresti, i liceo• ziamenti c:he colpirono rnigliaia di lavoratori chiamati a scioperare contro la < legge truffa>, la CED, ecc. Ora si presentano problemi come il p1;,trolio italiano, iJ piano Va• noni, lo sganciamento dell'JHI òalla Confiqdnshia. Vero è che, nell'interesse dei lavoratori, determinate questioni economiche vanno risolte alla radice, nel quadro genernle dell'economia nazionale, e non per settore, azienda e HE lL PROBLEMA degli statali, con l'attuazione parziale della legge deleg~, sia stato risolto, non si può dirn. ln fondo i provvedimenti governativi non hanno accontentato nnsf';uno: non hanno accontentato }'in• ta,:ansigente ministrn Cava e taluni su~i colleghi, non Jianno accontentato i dipendPnti pubblici e, sostanzial– mente, nemmen!J i sindacati (!he, prima che si conoscesse ii' testo dei decreti, parevano s·oddisfatti delle lunghe trat– tative··con )'on: Segni. E non è cla dire che il presidente <le.I-consiglio hon si sia -adoperato in tutti i modi possi– bili per rioerc:are una soluzione; ma )a soluzione alla ver– tenza non c 1 ~ .stata, se non sul terreno della contraddi• ziqne, Qel_c~mpromfsso .e de.I « tamponamento>, così come par~ ormai costume della. vii a politica del nostro paese. Le cliHicollil ~i sono e non sarebbe serio sottovalutarle: diffi– coftà 'oOlettivè di bilancio, impossibilità di risolvere lo snellimento degli organici degli uffici, contrapposte' esi– genze di partiti. La realtà è clie le soluzioni .organiche presuppongono un rinnovamento complesso di tutta la no• st1·a vita na.zi ·onale, le cui vecchie strutture, la cui disarmo– nica economia sono ..l'origine di conseguenze che, a. sé, non possono essere eliminate. Sarebbe stato certamente me. glio prorogare i termini della legge delega, piuttosto che darn esec11zio~e a decreti pet· i quali è mancato m,aterial– mCnte il tempo cli· un sereno esame. In pochi giorni si è voluto fare quanto non era stato fatto in decenni. Biso– gna. anche riconoscere che uno sforzo di buona volontà, da. parte del governo, c'è stato e che, se al posto dell'on. Segni ci fosse stato l'on: Scelha,• tutto lascia presumere che le cose sarebbero andate assai peggio. Lo sforzo del governo si è manifestato - in modo relativo, s'intende - proprio su quello che sembra:va essere la sua. posizione di maggior resistenZa: sul terreno delle concessioni salariali. Ciò è dovuto anche - a nostro parere. - all'imposta• zione prevalentemente economica data all'insieme del pro• biema dai sindacati, che si sono res.i conto solo assai par• zialrnente che le questioni di Stmttura-, quelle attinenti cioè 81 rapporto giuridico fra lo Stato e i pubblici dipendenti, erano di gran lunga più itnpot"tanti ai fini di una democra• ii:(,zazione delJ!amministrnzione. Il governo ha colto questa debolezza d'impostazione, largheggiando più del previsto sul piano salariale, e mantenendo una notevole intransi– genza sul pin,'10 normativo. Così, i provvedimenti_ riman• sono, per grnn parte, influenzati da. un mucato spirito aritidemocratico, e dai criteri ai quali s'era ispirato il fa– scismo nelr~manazione. dello .statw, dei pubblici dipen• denti. Gli e'mendameriti proposti dalla comnùssionè inter• parlamentare non sono stati accolti che parzialmente e spno 5:tati respinti proprio quelli di maggior rilievo sotto, il profilo di uria riforma dei «principi». Le cifre, a que- .BIANCONI per azienda, sia c}le riguardino irnprese prìvate o imprese çontrollate dallo Stato; ma i parlamentari delegati dai ·la– voratori alla ·soluzione di questi problemi potranno a.vere il contributo effettivo del movimento operaio, quale forza detel'minante, solo quando i lavoratori saranno liberati dalla paurll e dall'assillo de.Ila produzione per l'aumentato ritmo della 4: catena>, e quando - ricostituita l'unità di classe - essi ritroveranno la privata fiducia negJi uomini, negli organismi, nei terl1i tattici di lotta proposti dalle Ca– mere del Lavoro. • · Come riconquistare la fiducia dei lavoratori? Posto il quesito nelle assemblee precongressuali, ab– biamo ascoltato le obiezioni dei dirigenti locali. Secondo . questi nna c1·isi di fiducia nei metodi della CGIL non esi– ste, e lo proverebbero i risultati delJe elezioni per le CI della Pirelli, dell'ILVA, dell'Ansaldo e di altri grossi com– plessi industriali. :Ma perché alla Pirelli, all'ILV A, come in tutte le fabbriche italiane, l'adesione ai sistemi di lotta proposti dalla CGIL non corrisponde mai alla forza ef(et– tjva che questa rappresenta nelle· aziende? Un esempio: nella provincia di Livorno, la CGIL ancora raccoglie l'ot– tanta 7Jercento dei voti, mentre nei recenti sciope,·i indetti su scala provinciale l'adesione dei lavoratori raramente ha raggiunto il cinquanta per cento. Una cosa è chiara: i lavoratori, quando vengono chia– mati ad esprimersi con il voto, son consapevoli di dover fare una scelta di carattere politico, o più propriamente, classista.: o abbandonarsi alle soluzioni sempre più chiara– mente corporativiste della CJSL e della UIL, e così cat. tivat·si il padrone, o votare CGTL. Ma operata questa scelta a favore della CGIL, si rifiutano poi di seguire l'azione impostata dall'organizzazione a cui hanno .dato il voto. E non è sen'ipre paura della 1•appresaglia padronale. Alla Piaggio di Pontedera, la fabbrica delle «vespa», dove è spietata l'oppressione del padrone e dove la CGIL conse1·va la sua maggioranza, è impossibile fare uno scio– pero; a tanto siamo arrivati, secondo l'autocritica dei gio. vani dil'i~enti sindacali di Pontedera, perché alcuni grossi errori furono commessi dalla loro inesperienza! Alla Magona di Piombino, dove la CGIL ha ritrOvato la sua maggioranza, è impossibile organizzare anche una piccola protesta. Qui, al tempo delle e: vacche grasse>, i dirigenti sindacali furono fagocitati dai padroni della Ma– gona a1.1tesignani delle « relazioni umane>. " Bastonate, licenziamenti, supersfruttamento, spaventosa freq11- 1za di infortuni mortali, miseria: ecco-la situazione . I LAVORO E SINDACA'l'I STATALI A MEZZ'ARIA sto proposito, sono eloquenti: dei 156 emendamenti pro– posti, 92 sono stati accettati, 26 sono stati açcettati in parte, e 38 sono stati respinti. Fra questi ultimi, come si diceva., figura_no quell~_ di fondo; ed in particolare: · 1) la proposta per consentire all'inferiore di non ese– guire l'ordine scritto del supe1'iore che, a. va'lutazione del primo, sia contrario alla legge; . 2) 1a proposta per Ja decadenza dell'ordine di tra– sferimento qualora non sia· stato esaminato, nel termine dei venti giorni, il ricorso avverso a tale Ordine dell'im. piegato; 3) la proposta di sopprime1·e il divieto di s,·olgere aÙività. incompatibile con i doveri d'ufficio; 4) )a pt·oposta di sopprimere la norma. che si può prestare ad interpretazion'i restrittive del diritto di sciopero; ·"' 5) le proposte relative al1e sanzioni disciplinari, a11a rappresentanza effettiva del personale nei consigli di am– ministrazione, all'abolizione del e rapporto di lavoro a· con– tratto> per i sala1;iati,·all'c inquadramento> nel grado ini. ziale dei ruoli ordinari per gl'impiegati dei ruoli tran– sitoJ"i, ecc. Inoltl'e, del grado funzionale,. che, per esplicito criterio inseritò ne11a delega, avrebbe dovuto sostitui1·e il grado gèrarchico, non c'è traccia. Il potere esecutivo permarrà e: un potere assoluto> per gli statali. Il dìsagio è· stato pa1-ticolarment~ avvertito· dalla DIRS'l'AT ·1a quale lamen• tàva che· 1a disciplina del passaggio dalla canièra di co·n_.; cetto a quella direttiva prescinda da elementi obiettivi di valutazione, non stabilendo il requisito del diploma di laurea; che non siano state previste le necessarie garanzie per il provvedimento di esonero del di1·ettore gpnerale; che alla responsa.bilità del funziona.rio non faccia riscon– trò una sfera specifica di competenze ad esso attribuite. Su quest'ultimo punto varrà. la. pena. di soffermarsi. Del gl'ado funzionale (che Ìlon esiste) sono stati accolti gli as·petti 1'iegativi, come quello della responsabilità. E' chiaro · che. questa non può essere attribuita - e giustamente e dovèrosamente· attdbuita - se pon a colui cui &ia stato (95) nuova repubbfica ' delle fabbriche piom,binesi, eppure l'onorevole lacoponi, pronunciando il discorso di chiusura nelle assemblee pre– congressuali dei. lavoratori dell'ILV-A e della Magona, dopo i dramr,natici e appassionati interventi degli. operni, indi– cava, fra gli obi~ttivi più urgenti e i?J.Pbrtanti da rag– giungere in. sede locale, una sottoScriz~bhe_ per raggranel– lare il denaro necessario alla costruzione,. Cli" un edificio per la Camera del Lavoro. · Nelle assemblee precongressuali, i dirigenti hanno lun– gamente parlato sui temi proposti al qua1io congresso ca– merale; ma solo per indicàre ai lavoratori quello ·che_ do– vranno conquistare, o ciò che dovrebbero avere per di- 1·itto umano. · • Smettiamo di sviscerare teoremi per convincere i lavo– ratori: simili fatiche appartengono all'infanzia. delle lotte operaie. Meglio è indicare ad essi, o ascoltare da loro come fare per ottene,·e l'unità nelle fabbriche e la soluzione dei problemi specifici del lavoro. I lavor~tori :organizzati dalla CG'IL, dalla UH .. o dttlla CISL, chi sciopera o chi non sciopera, tutti hanno gli stessi problemi: taglio dei tempi, salario, Iibertù, riduzione del– l'orario di lavora, e tutti operano mossi da una sola preoc– cupazione, un denominatore comhne: la volontà di assi– curarsi dtlrevoh~ente, in pace e con dignÌtà, il necessario alla vita. Ragionevolmente chiedono che si sviluppi una azione sindacale che sia -accettabile da tutti, che li porti alla vittoria, che n"on li esponga alla rappresaglia. padro– nale o pa:liziesca, che non umili la loro idea politica. I di– rigenti sindtrnali non devono ancora eludere questa ri-, chiesta manifestando differenze di opinioni assai più pro– fonde di quelle che sorgono nell'ambito dèlle. aziende. Come avc,·e la fiducia degli operai !lPn-1-_iconoscendo che essi, in piena autonomfo, forti dell'esperienza che proviene dalla lotta e dalla fatica quotidiana, sono capaci di por– tare a termine con successo le azioni sindacali, attraverso forme di' lotta nuova, tempestiva, improvvisa! ' E' dunqu& necessario un rinnovamento urg~nte dei quadri dirigenti, ma esso deve avvenire non in formn. bu– rocratica o per esigenze di partito: i nuovi quadri do– vranno esgere eletti dalla base che li sceglierò. non nelle sezioni dei pnrtiti ma nelle fabbriche. Non è solo un ricambio di uomini che noi proponiamo, ma anche di metodi e di responsabilità. Si richiede, nella lotta, ai dirigenti sindacali un sacri– fìcio almeno pari a quello che sostengono gli operai. Si vuole che nella lotta gli operai vengano sostenuti, aiutati, non che si chieda loro il denàro per abbellire le sedi o po– tenziare la buroccazia. Por tutto questo noi proponiamo che ·al qumto con• gresso camerale la discussione sia aperta anche, sul tema seguente: /iJsistendo una crisi di sfiducia dei lavoratol'i nelle /oi-me di azione e rivendicazi01ie proposte dalla CGTL, ed essendo palesi le cause che l'hanno deterniinata, come· 1·iconquista1·e e meritare la fiducia dei lavoratorit Se si vuole che le fabbriche tomino ad essere fabbriche e non caserme, çbe non vi sia più il capestro del contratto a termine, che le CI {unzionirio, che cessi lo sfruttamento bestiale causa di tante sciagure, che si riduca gradata– mente l'ol'ario di lavol'O, il quesito va posto ed occone •tro• vare una giusta e pronta risposta .. dato uno specifico potere. Ora, nel nuovo 01·dina,uento, !"impiegato, privato di qualsiasi funzione e di ogni com– petenza particolare,.,. a meno che non agisca, in frodo, non può essere tenuto 1·esponsabile di atti che, per legge, non possono essere suoi. Il comitato direttivo della DTRSTAT, ri1mitosi sabato scorso, ha riconfermato l'agitazione· dei suoi aderenti h1ediantc « aziorii sindacali di prossima at– tuazione >. Posizione assolL1tamente nf!gativa ha assunto, di fronte ai provvedimenti governativi, la CGIL, le cui reazioni, allo stato attuale delle cose, non sono valutabili compiuta– mente. Il suo atteggiamento verrà megli9 defìni~o ne] corso della elaborazione dei provvedimenti per le catl;}gorie dei ferrovieri, dei postelegrafOnici, dei dipendenti dell'/\,NAS, dei mono poi i di Stato. Ne11a CISL, gli umori sono contrastanti. Ufficialmente si è limitata 8., « confermare-> la validit~ dello strumento della legge delega ai fini delle realizzazioni raggiunte. Il p!'oblema degli statali, nonostante le premature eu_fo• rie del governo e dei sindacati sul poco chinro ~ccordo raggiun,to aJlo scoccare del termine di validità della de– lega, non si può considerare risolto, né si risolverà tanto facilmente: rimarl'Ìi. sospeso a mezz'aria, fra il sì e il no, elemento di ulteriore confusione e di incertezza nella già incerta --situazione italiana. 'f FRANCO VERRA La Casa editrice Giulio Einaudi è liela di annunciare il ritorno di Luigi Einaudi all'attività critica e pubblicistica· ' a mezzO di una rivista personale dal titolò PREDICHEINUTILI di LUIGI EINAUDI 9gni d\spensa di Predic.'he inutili, di circa se.s._sant.a·pagine, conLe,r_rà,saggi e a_rticoli ~egati al~'att.ual_ità. ~ei più vivi" problem_i politici, eèonomicì, amministrativi ·, ~ir'~Tdine del giorno' d~IL',opinione :pùbblica ;, p dell'attività ~arlame11~are e g~~ernativa.

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