Nuova Repubblica - anno IV - n. 5 - 29 gennaio 1956

.· 8 Chiusura a sinistra PAESE CHE VAI Lo "Stato della ClSL " -e I E' GIUNTA fra le mani una circolare dell'Unione - · ' Provinciale di ~t_iorn della CISL in .da.t"a 11 gennaio · : 1956, che trascrn:1amo tale e quale: CISL Confeclera7.ione Italja11a S-indaca.ti Lavoratori · Unione Prov.le di Nuoro Nuoro, lì 11-1-1956 AMICO LAVORATORE, non dare ascolto ai comunist·i e all'on. Prevosto che lwnno- semp1·e speculato sulla tua buona fede. 'l'i hanno fatto sciopera·re facendoti anche delle false promesse come quella delle 5000 lire di gratifica, che nes– .;una dùtposizione ministerfole contempla e nessuna pro– vincia ha mai pagato. Invecé « bo :lana fatfo perdere duasa diese de paca» (Vi hS:nno fa.tto perde1·e due siorni di paga - n.d.r.). Ora l' on. Prevosto vorrebbe ancora farvi acioper(ire e farvi perdere altre giornate di paga. Povresti già aver capito che i dirige!'l-ti della Camera _dçl L_civorofanno unicamente gli inte1·essi politici del par– tito co.mimista fregandosi altcimente dei tuoi interessi. Se tu dovess·i continuare a dare ascolto agli attivisti co– munisti,, facendo un nuovo sc-iopero nei cantieri, che sono soltanto una provv-idenza dello Sta.to democratico per a.lle– viare la disoccupazione, votresti provocare la chiusura dei cantieri di lavoro con grave danno per te e per tutta la po- polazione di NttOTO. . Non prestarti alle chiacchere dei comunisti. Essi hanno aempre fatto la politica del ·« Tanto peggio .. tanto· meglio>. I Liberi S-in(focati Pare che il problema, per i sindacalisti dell'Unione di Nuoro, sia unicamente qnello di fare un dispetto all'on. Prevosto e a tutti i comunisti. Il fatto è ch"e i braccianti di Nuoro, con Prevosto o senza di lui, a.Vrebbero tr_ovato il modo di esprimere il loro malumore, con un pacifico scio– pero o magari in modo più turbolento, per questo lavoro dei .cantieri che non ·è lavoro, per questo. Salario di 600 lire giornaliere che non è un salario giacché non toglie· la fame ai giovanotti sc~poli ·né, tanto meno, ai padri di famiglia eh~ devono nu.trire parecchi figli. Si vorrebbt? sugger~Te al– l'Unione di Nuoro quest'altra soluzione: se un dispetto all'on. Prevosto e ai comunisti lo vuol fare, prençla lei l'ini– ·ziativa dell'agitazione perché i braccianti di Nuoro siano tratiati come cittadini che hanno diritto a un lavoro con– tinuato, sicuro e civilmente retribuito. Resta comunque un bell'esempio çli civiltà, la prospet– tata rappresaglia dello « Stato democrati_co, contro tut~i quei lavoratori che non la sm~ttessero di dar retta all'on. Pre'vosto e ai comunisti. Chi sarebbe lo « Stato democrati– co :»f Forse l'Unione provinciale di Nuoro della CISL? E' questione di terminologia. La parola «I nìano"'ratore A Ff\BRIANO, 1'11 dicembre u:s., il cong1·esso "regio– nale del PRI votò per la riforma in senso proporzio– nale della legge· elettorale amministrativa. Nel con– g ..esso provinciale di Ancona del 15 c.p1. (in preparazione di qt lfo nazionale) i socialdemocratici espressero alla una– nim'ità. la volontà di andare con legge proporzionale alle prossime elezioni comunali. li gruppo di UP di Ancona., ben conoscendo la buona fede ed i desideri della base dei due partiti, ritenne di invi– tare i responsabili provinciali del PSI, del PSDI, del PRI ad una riunione, per concordare. in periferia una comune azione a sostegno della riforma• elettorale amministrativa, e determinare così un moto di opinione pubblica capace di inHuit-e sul pa1·tito di maggiore responsabilità governativa. Dai primi approcci risultò piena e solidale l'adesione del PSI, titubante la posizione de1 PSDI, netto il rifiuto del PRI. li'ermi nel loro proponimento i compagni di UP si resero parte diligente riel dframare gli inviti, e la federazione del PSDI offerse la sua sede quale luogo di incontro. Alla riu– nione furono presenti i segretari provinciali dèl PSI. del PSDI, di UP. Il PRI si• fece vivo con una lettera firmata dal segretario regionale il quale, dopo aver ricordato il con– gresso di Fabriano ed una deliberazione direzionale, avver– tiva che « si tra.ttava di argomento la cui soluzione non poteva aversi che- in campo nazionale e con azione- degli organi nazionali dei partiti~- Il popolo pl'Opone Reale di- spone! ... I socialdemocratici chiesero tempo: l'imminenza del congresso ed una certa inerzia tra i responsabili li spingeva in questa posizione di attesa. Di fatto, agire in con.seguenza del proprio pensiero è troppo rischioso, ed in genere è più opportuno attendere che comp1ometterSL Purtroppo, questo · malcostmne si va sempre più estendendo aOche alla pro– vincia, il personalismo e J'opportunismo dilagano, sicché è ·va.no attendersi prese di posizioni adernnti alla volontà della base. Due giorni prima di comt1nicare il suo brillante rifiuto, Io stesso segretario regionale del PRI in una riunione con i govez·nativi per eleggere il p1:eside·nte della centrale del latte di Ancona, facend.oai eco della volontà della base (sic!) fn il pili c~loroso sostenitore. di futuri apparento.men. ti Le assemblee, i congressi, j voti, sono fini a se stessi; quanto a çiò che st deve e non si deve fare, la parola è al 1nanovratore. · 8petta ora ai compagni di Ancona riportàre alla base . del PRI e del PSDI e di fronte alla opinione pubblicale lo– cale la -realtà dei ·fatti e le responsabilità di coloro che -si illudono 'cti poter, con leggi elettorali ed artifici, travisare Ja volontà popolare. Una· perla N ENNI è condannato ad andare sempre avanti. Se (( perde un voto solo, l'esperi.i:nento è fallito. Noi in- vece possiaffio permetterci qualche sconfitta, per– ché la socialdemocrazia è una ·realtà europea ». .; (Dalle dichiarazioni dell' on. Saraga.t intervistato -da G. l'ecchietti. v. Epoca del 22 yennaio 1956, pay, 11), ,(95) nuova repubblica .L"':"'·~ E<~OLIARDIA -AL MERCA ·DEL BESTIA . . I : i, PALAZ 1 ZO del Nuovo Mercato ·Bestiame di Modena., "' n6rmalm~nte ad~bit~ ·per ,le _co~trat~t.azi?ni dei sen– sali e dei negozianti, ha ospitato g1orm or sono lo V111 congresso dell'Unione Qoliardica Italiana.. La vasta sala cìrcoScritta. da ampie Vetrate dalle quali è possibile intr~vede1·e le chiazze di neve che cospargono gli spiazzi erbosi della: periferia, ~ divisa, al fondo, in tre sezioni Orizzontali: al piano terra un _par; una scala a chiocciol~ immette in una speçie. di veranda interna, dalla qua.le st osser~a il salone sottostante i illfine un comodo e confor• tevol~ scantina:to. • .. ;, La disposizione ediHzia ha avuto non poca 1m_portanza per le sorti della ottava assi~e' 1~niversitaria. Si sa i_nfat~i quanta influenza abbia la ubicazione delle _stanz~ n~1 con: gressi in cui impel'versano Je manovre d1 corr1do10, e 1 massim::i spostamenti da un locale all'altro. . Era infatti presente un esperto, ami un tecnico di que• ste cose: quel vicesegreta.rio del PLI, Giampiero OrseJlo, che va.lendosi della sua qualità di ex golia,rdo e di mem– b1·0' della commissione laureati, ha coperto colle. proprie pressioni tutto il. corso ?ei ~avori del_ congres~o. No~ ci stupiremmo, :in un prossimo futuro, d1 veder r1conoscrnte come determinanti le abili sollecitazioni dell'esponente liberale al convegno dell'UML E' infatti dalle file dell'ol– tranzismo mOnarchico (sezione giovanile « Principe di Na– poli» di Bologna) che trae la propria o.rigine p~litìca il nostro personaggio. La parabola, per un.a meluttab1le le~ge fisica, dovrà. completarsi. Partito dall'Unione Mon(_lrclnca Italiana spintosi arditamente nel campo della sinistra liberate,' operata una brusca conversione rnalagodiana, è ora da prevedere, mentre i Giannini e i Selvaggi premono al1e porte del PLI, un ritorno alle posizioni di origine. Tutto questo all'insegna della più schietta coerenza ~er– sonale. L'Orsello, arrivato a Modena nella seconda gior– nata congressuale, ha :iniziato imrnedia.tamente le opera– zioni, intensificando la propria azione durante la lunga seduta notturna conclusiva. Un grande ,quotidiano del N~rd si è limitato a 1·egistrare « che egli non ha perso un solo minuto nélle ultime 48 ore::.. · · · E' stat~ in questa fase chè i varì settori d~ll'edHìcio del bestiame s◊-no diventati rapprese,ntativi dell~ v11rie di– stinzioni politiche: Ormai le posizioni erano chiare. Dopo l'intervento di Lino Iannuzzi, a quanto si clic~. aspirante sindaco di Grottolella, che aveva galvanizzato con la sua foga oratoria i rappresentanti del1e università ~eridionali; dopo la Serie di intel'venti di Roccella, il tarc~iato leader dei laureati che parla con il timbro di voce e le mo– venze di un attol'e; dopo la relazione lineare e precisa di Chiamgi le appassionate invettive di Pannella 'e la re– plica ,di' Ungari, l'alternativa appariva evide!l,te. Da una parte l'autonomia dell'UGI come movimento prettamente universitario e la, pOssibilità di un .ricambio dei qna– dri dirigenti col passaggio del potere a chi aveva im_postato e vint~ il congresso di Grado. Dall'altra, i seguaci della. commissione laureati, là. vecchia guardia incapà.ce di inse– rirsi nella realtà politica del paese e rifluita. pericolosa• mente in seno all'organizZa'zione. Supervisore_ e 'regista: O1·sello, il cui intento, dietro la maschera del macca:r .. tismo anticomunista è quello di arrestare la caratterizza• zione demOcratica e 'troppo progressista. dell'Unione, ormai inadatta a preparare funzionari per il c.alderone malago– diano. A questo punto il Duca della goliardia torinese, Terzi, invitato a una precisazione, è salito alla tr_ibuna! O.on un candore esemplare, dall'alto della. s.ua mole. e lisc.iando i copiosi mustacchi che gli hanno valso la fama di. delegato messicano, ha informato l'assemblea. che '9r~~llo esigeva un torinese nel Consigli~ della. goliardia.. La manovra era scoperta. Cominciarono i trasferimenti del « fronte delle università meridionali» sulla veranda attigqa. La stan• chezza non riusciva a smorza.I"e la pa~ione derivante dalla gravità del momento. Lo stesso Mari~ Lunghi di Milano, di solito sarcastica'mente calmo e misurato nella espos~~ zione, trovava la forza, aIle 7 del mattino, di denun– ciare ai deleg(.lti la realtà della situazione, stabilendo una. giustificabile analogia fra q_u!3sto congresso e il ~0~1~egno nflzionale del MFE di Livorno, rimasto famoso negh am– bienii giovanili. Nessuno riusciva più a rimane.re fermo al proprio posto. Alcuni giornalisti, più per sentita parteci• pazione alle vicende congressuali che per dO\:ere profes– sionale ancora presenti, abbandonavano il proprio angolo e si ag'.giravano nervosamentè per l'aula. Una. guardia not– turna, ~he verso le quattro,.',aveva notato che la sedut~ éontinuava fece la sua apparizione alle 12 per constatare se·•nessu~o 1 fosse ~1orto· di sorino. .Ì.p .,questa atmosfera, i goliardi provenienti d8. ogni part~ d'Italia. (dalle grosse sedi uni\,ersitarie ai circoli peri-· ferici di S.a.pta Maria Capua Vetere o di Pontedera) hanno procedt;to :_pile votazioni. · .. . . . Il c9Tlsig~io della goliardia eletto è, pe~ e~pr1mer~1 co? un termia~ .._in voga, affittato alJa .commlss1one -laur.eat~. M~gliO 'su.baffltta.to , essendo la commissione laureati .-affit:– tatà,, col concorso del notaro Orsello\ aWon. G. F. Malagodt. . FABIO

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