Nuova Repubblica - anno II - n. 11 - 5 giugno 1954

4 1'1UOVA REPUBBLICA j 1TALIA~,--o_(&_[&_i zionare dall'esterno una esperienza Fan– fani, quando Fanfani andava mendi– cando appoggi, potrebbe risultarne, posJ fflrlum, confermata. Nel frattempo, i socialdemocratici non avrebbero perdu– to quella funzione di « ponte a sini– stra », che avevano seriamente inizia– ta, e che hanno buttata a mare con una soddisfazione che si rivela ogni giorno meno concreta. COSE DI FRANCIA r.ll SCISSlOl\lE DEI M Ol\lJlRCHICI procedere. L"atteggiamento di Togliatti è diverso, e non è un caso isolato. Prima che contro Gronchi, Togliatti ha parlato, poche settimane, addietro, a La Pira. Il suo discorso è stato egual– n-lente chiaro. Se la sinistra di La Pi– ra, o di Granchi, crede di poter divi– dere la sinistra proletaria in due fra– zioni, una comunista, l'altra cattolico– socialista, non si troverà in pugno nul– la di forte, ma avrà indebolito lo schie– ramento dei lavoratori, di cui si pro– fessa tenera e sollecita. Queste mosse di Togliatti rivelano, e un insegnamen– to tattico che è tradizionale nel co– munismo, e una preoccupazione, forse solo accennata, di isolamento. Togliat– ti accetterà i movimenti di Nenni nella misura in cui questi possono portargli nuova forza; ma sa che c'è un limite al giuoco del suo compagno; e sa anche che egli « tiene » sempre i so– cialisti, perché sarebbe, per loro, mag– giore il danno dell'inimicizia COJT1Uni– sta, che non di un'alleanza coi demo– cristiani. LB RIVOLTB DELLE MBSS L A Repubblica vive anche di que-. ste cose: ad esempio, della divi– sione dei .suoi nemici; quanto più deboli loro, tanto meno in peri– colo lei. Come è andata questa scis– sione dei monarchici, scoccata parados– salmente alle prime ore del 2 giugno? Sono corse subito voci abbastanza di– verse; la stampa comunista, e quella della destra non laurista, hanno accre– ditato una versione, della quale non esiste ancora sufficiente documentazione. Lauro si sarebbe distaccato da Covelli sotto pressanti incoragsiamenti di De Gasperi (l"U11it,ì aggiungeva due altri nomi, quello di Scelba, e della si– gnora Luce), venuto al momento giu– sto a risolvere un dissidio ormai da lungo tempo chiarissimo: dissidio di ambizioni personali, e di metodo poli– tico. Tutti sapevano ormai che mentre i lauristi si sarebbero appagati di << posti » economici, per concedere all:1 Democrazia Cristiana il loro appoggio parlamentare, i covelliani hanno sempre inteso giocare grosso: la CED, ,~ esempio, sarebbe stata approvata dal P.N.M. solo se la D.C. avesse rove– sciato la sua formula, liquidate le al– leanze di centro democratico, ed as– sunte quelle di destra nazionale. Nel– l'uno e nell'altro caso, si trattava dun– que di « negoziato » : privato, in cèrta guisa, nel primo caso, pubblico ne) secondo. Trattandosi del Partito Na– zionale Monarchico, non sappiamo quale preferire: evidentemente, ne-;– suno dei due. Ora che la scissione è fatta, cerchia– mo di misurarne le conseguenze. 11 gruppo di L~uro, si chiami ad esen1- pio Partito Monarchico Popolare, rest:i circoscritto, nella sua potenza, almc::no per ora, ad una chiazza geografica abbastanza precisa, nella Campania e a Napoli. Cessa di essere un antago– nista pericoloso per la Democrazia Cristiana: anzi, avrà bisogno del so– stegno democristiano, se vorrà appari– re qùalche cosa di diverso da ciò che è. un fenomeno paternalistico e clien– telistico locale. Ma il vantaggio tat– tico che sembrerebbe derivarne ai par– titi « minori » potrebbe verificarsi assaj evanescente. Bloccata così l'apertura a sinistra da Togliatti, svalutata nei promessi suoi vantagsi di forza !"apertura a destra, è chiaro ormai come andrà a finire il Congresso democristiano. Il solidificarsi del centro trnsferirà verso di esso non poche forze incerte. Non escluderemmo neppure che nomi significativi della destra si dichiaras– sero, in congresso, sostanzialmente d'accordo col centro, e gli recassero un contributo di patriottismo di parti– to, che non sarà senza disturbo nei riguardi degli attuali alleati di gover– no. E qui si pone una ulteriore consi– derazione. Saragat ha sostanzialmente ragione, quando scrive che, se al Con– gresso democristiano dovesse verificar– si una vittoria della destra, i social– democratici non potrebbero persistere nell'attuale formula governativa. Ma avrebbe torto di rallegrarsi di un ec– cessivo ingrossamento del centro. Il centro democristiano è producente per i socialdemocratici finché è debole e insidiato alle sue ali. Quanto più si rafforza (come vedono con lungimi– ranza gli Andreotti e i Fanfani) tanto più la vita diventerà dura per i so– cialrlrmocratici. La nostra tesi, che sarebbe stato meglio, per loro, condi- GL' 11\JIZI DELL' 01\l. MJlRTll\10 I L ministro liberale della Pubbli– ca Istruzione, l'onorevole Mar– tino, ha, secondo noi, incomin– ciato abbastanza bene. Le preoccupa– zioni e le prime proteste degli am– bienti didattici cattolici ne fanno fede. Poi, sono seguite altre prove, molto concrete, per una più sicura restau– razione della scuola di stato. I mae– stri t:lementari sono stati, dai loro nu– merosissimi « comandi >>, richiamati in sede. La piaga delle « collette » nelle scuole medie è stata cauterizzata da un energico recente divieto. I ca– pi istituto sono stati, a quel che sembra, avvisati cli non ostacolare, per pretesti disciplinari, l'organizza– ne di associazioni studentesche: cosa davvero importante, perché, nella in– certezza e nella esiguità di educazio– ne politica nella scuole italiane, la vita di queste associazioni rappresen– ta un minimo e un inizio cli espe– rienza di autogovefno, un avviamento dei ragazzi ad assumere delle respo– sabilità collettive. Bene, dunque, on. M:utino. Vo– gliamo tuttavia essere franchi, e di– scutere un altro provvedimento, non meno importante dei precedenti, ma negativo. Si tratta dell'ordinanza, con la quale non solo viene confermato il « membro interno » nelle commissio– ni di esame d i stato; ma gli viene tass:i.tivamente assegnata la funzione di esaminatore. Si è creduto forse, con questa misura, di dare un significato preciso e concreto a questa presenza, altrimenti svalutata e vagante in seno alle commissioni. i,fa non si è riflettuto che in questo modo si è reso un reale servizio agli istituti parificati, i qua– li nulla paventavano di più, che la soppressione del loro privato commis– sario. L'on. Martino, non proviene, beato lui, dall"esperienza della scuola me– dia, e potrebbe anche non aver subito percepito il veleno della sua ordinan– za. Ma esso è esattamen'te quello che abbiamo indicato. Dal nostro conipondent,e E, 111U1 consltll(lzioue che parerchi hanno jflJIO: 11ess1111 giornale fmn– ces.e ha dedicalo 1111a esallazione co1ì lirica e appauio11a1,1a/1 1 episorio di Dien Bien Fu, 11e11u110 ha prno le difese della politirt1 di Georges Bidaull q11a11/o .•. i grandi giornflli ita– liani! Q11e1Jt1 cu,-iosflsolid11rie11ì delle sfere dirigenti Ìlfllitwe· co11 11110 degli flspe1- 1i pilÌ flntipa1ici - nonché con 11110 degli errori J>irì111ado,·11t1li - della politica francese, 1i può spiegare in 1'(1rie11umiere. Per esempio col fallo che la Jtampa e le Jjere dirigenti il,,. lùme sono piri lige, perché piii di{'e11- de111i,alla politica americana. Per eum– pio ro11la presa di posizio11edel Vt1- lic"110 (vedi articolo del/'« OuerNI• lore Romano >> 1e111f,re111 Dien Bien Fu) a cui 11ampfl e sfere dirige111i de- 111ocriJtia11e italiane sono molto più os- 1eq11e111i degli sleJJi ct1llolici fra11ce.r i. /11.rommail « Corriere della Sera» - I.olio per cilflrne 11110 - lè di11101Jra/o in quula occa1io11e1110110 pùì 1,azio- 11aliJ1ifr anrese del la gra11de ma,ggio– rauza dei fraure.ri. Se si 1r"11a.rsedi 1 1 er,1 .rolidarie1,r e11ro/1ea, il fenomeno poJrebbe aurom at•ere qualche t11/1elto interessante. Pur– lro/1/10 11011 si lrfl/1(1che della .rolil,1 orrhes1mzio11ei cui diretlo,-i s1am10in V,1tirm10 e ,, lt'/a.rhi11g1011, rhe lellla di coprire l't1bra 11011meno poJJe111e orrheslra orientale. Vedremo come se /fl cat•er,111110 t des– so con /'episodio di mademoi.relle Gé- 11e11iève de Gallard, /'eroira infermiera rimmla fino allfl fine ,, OO'(lrei feriti 11e/J'i11fer110 di Dien Bien Fu, che ri– viste e ci11ea1tiameriNmi si dis/mla- 11f1110 a s11011 di dollt1ri - 11obilme111e rifi111"ti - e rhe h,, tiichit1ralodi flt 1 ere urillo rma lellera di 1i111/JalÙ1 a O Ci J\1in, il capo dei 11 nemici 11. Regna oggi in Frm1cia111,a 111e111"/iJ,ì che 11011corrisponde a 11e1u111 mo11i– mento politiro. Gli erressi della pro– /1flgt111dt1 americflna hanno provocalo 1111 11a1todisg11110di cui i com11nisti, con l 1 ipocrisifl di Mt1chia11el/idi lerz'ordi- Al Congresso democristiano di Na- LA CE C .... progetto di richieste. Questa strana d'ispirazione americana alla CCIL. poli. la destra pelliana potrà gloriarsi D ONTAPllJ DEL situazione di divisione ha rafforwto A nostro avviso sono, in gran parte. di avere predisposto da tempo l"utiliz- CONGLOBAMENTO l'intransigenza degl'industriali che vere. I comunisti vogliono combat- zazione di una parte almeno delle for- non hanno fatto altro che ripro- tere il governo e la sua politica ze di destra nazionale. La D.C. cessa è porre, sostanzialmente. le soluzioni estera. Questo è più importante del vero di essere ricattabile dal Partito e 1ò ché sta accadendo attorno di un anno fa. . conglobamento. Per questo, è meglio Nazionale Monarchico: ma la sua mag- alle vicende della vertenza per La CCfL, ad un certo punto, ha che il problema, assieme ai tanti giare forza sarà cgualniente un van- il conglobamento è intcressan- «rotte» le trattati\·e allontanando altri. ai troppi, rimanga. sino ad un taggio per gli alleati? A sua volta, il te e sintomatico. La situazione sin- un dialogo chl'. per la verità, non certo limite, insoluto. C'è cosl :m residuo covelli:mo dovrà accentuare la dacale viene ad essere determinata dava adito a speranze lusinghiere. motivo di pili per nuovi scicperi che, sua funzione di lotta. Gli si presentano dalla politica interna ccl intcrnazio- La CISL e la UIL. dopo aver protetti da un giustissimo fine sin- due alternative: quella di legarsi di nalc. In definitiva, non si tratta pili denunciato l'atteggiamento clcll'or- dacale, aumentano la tensione con- più ai missini; o l'alternativa opposta, di una « situazione sindacale>. ma ganizzazione comunista. acc1,1sata di tro il governo in balia di tormcn- di fruire sino al massimo della funzio- piuttosto di una situazione politica finalità agitatorie contro il Governo tate onde parlamentari. ne di una destra d"opposizione, che complessa che presenta determinati e la CED. hanno continuato e stan- Ma, per amore del vero. dobbia- non si confonde con l'anarchismo mar- aspetti di carattere sindacalr. E quc- no continuando le discussioni sul mo dire qual'è la verità della CISL ziale del Movimento Sociale Italiano. stii per molti versi, assumono valori «conglobamento». E pare, con un e dell'UIL? t chiaro come il sole, Probabilmente, alternerà le due posi- che potrebbero sembrare contraddi- profitto che, sino al momento della che il loro scopo unico e solo è quel- zioni, a seconda dei luoghi, delle oc- tori se non fossero nrlla strana lo-· rottura da parte della CGIL, scm- lo di combattere i comunisti, in un casioni, delle opportunità. Il fatto è co- gica di una lotta politica preconcet- brava irraggiungibile. settore per questi di importanza munque che in Italia la destra non re- ta, brutalmente assurda. D'altra par- capitale e ove sono organizzativa- siste compatta, che viene franando. Se te, non era difficile prevedere che mente molto forti. CISL e UIL, contingentemente Pella o De Martino si sarebbe arrivati a questo punto. dunque, sono, sul terreno sindacale, potranno trovare nuovi compagni di Il conglobamento cessa cli essere un L Jil llTORO l'aspetto politico dell'anticomunismo. strada, la loro indicazione politica, problema la cui soluzione è, eia ~ .,. Con il generoso aiuto dei datori di che il comunismo si affronta con l'ap- anni, attesa dai lavoratori: è un lavoro, se la caveranno facendo un poggio della destra, è ora svalutata. problema che si collega direttamen- e ottima figura e avranno modo di Il comunismo si affronta con la demo- te alla volontà filogovcrnativa e filo- dimosirarc concretamente la fonda- crazia, perché la destra non solo è cedista della CISL e della UIL. da S tczza delle loro accuse alla CGIL. ideologiqimente fallita, ma è strumen: una parte: anticedista cd antigover- f~DA..(:t~\.TJ Vi sono, quindi, due verità anche to inefficiente anche dal basso punto di nativa della CGIL, dall'altra parte. nel sindacato: una verità è l'Orien- vista realpolitico. Le posizioni sono entrambe di natu- te; l'altra è 1:occidente. La scissione monajchica è dunque, ra esclusivamente politica, opposte La terza verità è una verità accCs- per la D.C., un incoraggiamento al nei fini che intendono perseguire, Sembra che la Confindustria sia soria e strumentale. Ed è proprio centrismo. Il centrismo è poi obbiettiva- identiche nella loro essenza. Fra que- disposta a dare, ora, nelle trattative la terza verità quella in cui noi mente stimolato anche dal linguaggio stc posizioni di alta e complicata con la CISL e la UIL, assai di più crediamo: la verità della miseria. tenuto· da Togliatti e da Morandi, nei strategia. la Confindustria fa il suo di quelle che erano le stesse richieste della disoccupazione, dei bassi sa- confronti della apertura a sinistra del- gioco: un gioco semplice e furbo: dei sindacalisti democristiani, i quali lari, del limitato potere d'acquisto. !"on. Granchi. Linguaggio diretto, ·quel- dà alla CISL e all'UIL quello che si sono venuti a trovare nella situa- li sindacalismo, avulso da questa lo di Togliatti; indiretto, di Morandi. non avrebbe mai dato alla CGIL zionc, davvero curiosa, --di dovère grande verità umana, si muove nel Per il• PSI, l'unico metodo di tener ma lo dà su un terreno di opportu- aumentare, di fronte all'accondi'sccfl- meccanismo di una complicata tee- vivo il dialogo con la sinistra demo- nità di classe, per mettere in diffi- dente iniziativa padronale, le loro nica politica che non ha anima. cristiana, almeno sino alla conclusione coltà l'organizzazione comunista. rivendicazioni. Evidentementè il Dr. Forse un giorno, i lavoratori con i del Congresso di Napoli, sarebbe stato Ma spieghiamoci meglio! Aveva- Costa non dà per gli occhi dcl_la loro problemi, con la loro vita gra- quello di non nominare. o di nomina- mo data notizia, alcune settimane CISL e dcBa UIL: dà per un cal- ma, con la loro sete di giustizia. di re il lneno possibile la CED. Ecco fa, che erano riprese le trattati,•e colo· politico, dà contro la CGIL benessere, di libertà, troveranno la invece i socialisti lanciati in un .c:rande fra organizzazioni operaie e Confin- cd in definitiva. non darebbe se non forza di reagire ad un tecnicismo sforzo enticedista, che mette il pro- clustria. Si sono protratte per alcune ci fosse la CGIL. politico che li ha resi oggetti incon- blenia al centro del ponte, lungo il sedute, senza che le tre Confedera- V~diamo ora, sempre restando in sapcvoli e non soggetti coscienti. quale si voleva avvicinare la sinistra zioni dei lavoratori abbiano trovato argomento. che fondamento di yc- ,Sarà probabilmente l'inizio della democristiana. In quel centro. la po- il modo di presentare un comune rità ~abbiano ,le accuse dei sin(y1c.atL.:-·-:nloro.vittoria. sizione è bloccata: Nenni non potrà·;._ ___ ..__=---=----'-,-:...---.;...-'-'--------~------"'"'.._---'___ .....;'-- .... -------' J.V0.:.1~:'ÌG, e o ne che li distingue, 11011 sono "ff,1110i be11eficiflri.Il cor/10elellomle, come lo hmwo dimostr,110 le recenti elezioui /J(lrziali. 11011ha cambiato; eJJo 1•01a preJJ',1 poro come ha ro1t110in pa1- Jt1to: nel 1951 l<1 fù»11ma golliJtt>ar·e• t'fl parlalo 1 1 ù1 111u1 t·(llanga di 110/i "I 11101•i111e1110 ReJmbblica110Popolare: lo Jj,tcielo del 11101•i111en10 gollista ,·e11i- 11tiue fii demorristùmi parie dei 11oti perd111i. I co1111111is1i conser1•a110 i loro fedeli e i socialisti ric11/1era11d'o an– ch'eui rerli t'oli /J(ISJatigià ai golli– s1i, sembrano at'er finilo di reh'oce– dere. Ma le elezio11idel Pas de Calais hm1110dimoJlralo 1111' ""r" coJfl, poco ro11for1a111e; lfl reazione pi,ì de11ra,nel ballouaggio, t'ala comp(lllfl, per soli– d,1rie1àa111icou11111is1a per il rnndidalo 1ocù1lisf", 1eg110rhe il /Jflrlilo che fu di Ja11rèse di 811»1111011 /t1 proprio J1itì J}(lllrn. Se q11es10era lo scopo che si ri/>romellel'llG11yMollet - rhe /1ersisle rou ,ma 1e11flciae 1111 furore degni di miglior Cfl/lS(Inellfl J/1(1ra111- /1ag11a. cedis1t1 1 che riuhia di 1pezz,1re il Partito, e proprio q11,mdolt1 C.E.D. sltt perdendo d'i,11e,-eSJee d',1/IIJ(1li– tii - l'an•e11i,·edellt1 S.l'./.0. si pre– Jelllfl 111J1 1 flilro rhe brillflnle: eua ri ri– durrà a 1111 ruolo della mod~Jt(I111e1chi- 11ilàdi quello dei noJtri 1,1raga1ù11ii. Chi ridflr,ì 1 1•it 1 flril,ì 1 1plendore allfl polilir" fmnrese? Non i com1111isti 1 Hl· pi11t1me11te der•oti al mito della J>oli- 1icadi i\10101011, a rui 111110 1acrifica110. Si /J(lrlflt'fl di q11e110 1 a/1pu11101111 me1e fa, Ira rerchi 111i/iJ,1111i reduri dai f1111er"li di ]011ha11x. C'er" 111u1 t'Oilfl,in Fm11rù1,11111J101ù11e11l0 1i11df1cale li– bero - 11011 nel se1110 11 fllllericmrv" rhe ha n1S1111toggi q11e1t'agge11i110 - rhe, nella rare11z,1 o nella i11s11f/icie11za o ue/1'errore dei /Mrlili politici, sa- 11et'"im/JOrre 111M dire11i1•fl fllle maJSe />rolet,rrie. Vi /11 1111 f>e,-iodo,il pe– riodo in c11iJo11ha11x fu grande dat'· rero, primi/ della ~uerrn del 1914, il periodo del .rindflrfllismo i11dipe11de111e, m1t1rrhironel senso buono del Jermi- 11e, in cui la claJSe opemifl frtmcese .reppe mppresenlflre il suo ruolo ra– me clflJSe operai", "d dr' 1opra dei /J(lrJili. E 1 1 ero che l 1 es/1erime11tofinì male, con l'embrassons-nous generale del 111!!,lio del 1914, ro11 le paglit1r• riale di Herl'é e a/Jre lrislezze .... Ep– pure. 1e oggi ci foue in Francia 11na Co11/ederazio11e del Lat•oro Jmrm11e11te rindaralisla, p11r,u11e111e pr orr11/}a1,1 de– gli inlereJJi immediati delltt cla1Je la– t•oralrice franrese, lfl grm,de 1acrifica1,1 dell'om presente, quale rompilo 111a– ~~11i/iro.qtudi possibilità di flzione avrebbe! E invere i Jfllari di fame 1ervo110fllla Coufederazione direi/a d" Beuoil Franrhon - che fone perso- 11fllme111e 1off1·e di ,11•erle mani le– gate dal Partito - solo per rrear delle noie al gor•e,.,,o nel 111ome1110 delle Conferenze i11lernflzio11ali o per oJ/aco· lare il p,-ogello della C.E.D. E anche t•ero, pèr for1111u1 1 rhe la claJSe l(lt'omtrice frtmrese ha fltJllto, in JMSJfll0,degli ;calli im/n·o11visi in rui ha dimoslmlo di saper jflre per pro/>rio conio quello rhe !!,li erfori e le i11rer1ezzedei /1ar1ilile impedir-ano: fu 1111molo .rpo111,meorhe impose il Pronte Popolare 11el I 934 e nel 1936 11lfllgrado le /ergi, er1azio11idei ro1111111i11i e le paurt dei Jorialisti. Le 1perflnze pitÌ fondale di 1111a rina– srita delltt politira fra11"rese />0S/J/10 ab– Ju11110 sii questa rivoitn :f{JtJ111,mea delle uuuse popolari, di cui fò•· sciopero del– /1 agoslo dell'anno pit1n11<f fù 1111 primo 1i11tomo. Quelle maJJe Che g11adag11a- 110 meno di 25.000 frat1chi al meJe 1oglio110 ,·ico11q11is1are almeno l'nnlicu li11e//o di viJ,1 e .rono 1111fedi mm10- 11rare1010 perrhé Molol~t' poua le– nere in scacco Poster D11lle1; voglio– no finirla ro11 l'/11dori11"e col Ma– rorco. senza occupar1i delle bt1siaeree Slfll1111ile11si per I" di.fes" della demo– rmzit1 di 1'-lr Ca,·thy. E tu/lo questo 11011 /1er grello eJ!,oismodi rlaue, mn /Jerché u1110110 rhe l'Europa e il mon– do 1 1 erame111e libe,-i .ri ,fa11110 p"s.rando per quella strada. La politica francese ,~ r,1d111t1 1alme11- Je in baSJo, che q11e110111ovi,ne1110 di ribellio11e finirà per dil'enire ine– ••itabile e irresistibile. A11rhePerrhé la Fm11cù1 è i111111e11J11me111e migliore, nel suo compleua,, del 1110governo e dei 111oipartiJi. ·• p

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