Fine secolo - 11-12 gennaio 1986

FINE SECOLO* SABATO 11 / DOMENICA 12 GENNAI_O Per nOi, lui e gli altri come lui sono la speranza -------------------- di Leszek KOLAKOWSKI -----------------------------"""' E ~a, credo, il 1962. Un liceale di sedici anni venne a cer– r<trmi all'università per invitarmi a partecipare a un di– battito (non mi ricordo più l'argomento) organizzato da un circolo di discussiqne nella sua sede. Accettai Finvito, ma la riunion~ non ebbe luozy: le autorità la vietarono e nei giorni successivi sciolsero il circolo. Queste furono le circostanze nelle quali fcc;ila conoscenza del giovane che doveva in seguito di– ventare uno degli animatori più attivi del movimento intellet– tuale della gioventù polacca e ben presto uno dei ·critici più pe– netranti del totalitarismo, le bestia nera del governo comunista. Quel giovane doveva anche diventare mio amico. Come molti giovani della sua generazione che negli anni '60 si sono levati contro la tirannia sovietica, Adam Michnik provie– ne da una famiglia· comunista e ha fatto il suo apprendistato politico nt:ll'epoca in cui le illusioni del 1956. svanivano giorno dopo giorno, mentre l'idea comunista continuava il suo tracollo - fosse l'ideologia ufficiale dello stato o le speranze revisioniste di un rinnovamento del comunismo grazie a un ritorno alle ori– gini; un comunista credente diventava un uccello rarissimo, una specie in via d'estinzione. Michnick cercava fa compagnia dei vecchi comunisti di prima della guerra; conosceva la mentalità di quelle persone che erano passate per lè prigioni polacche o, mille volte peggio, per le segrete e i campi di concentramento sovietici. E si poneva la domanda: come spiegare che uomini che si erano votati con coraggio e abnegazione a quella che essi avevano creduto la causa degli oppressi, dei poveri, degli sfrut– tati, abbiano potuto contribuire a costruire questo mondo spa– ventoso di oppressione, di sfruttamento e di menzogna, quale è il sistema comunista, questo naufragio irrimediabile, economi– co,. sociale, morale, culturale? Come evitare questo itinerario catastrofico, che, partito, forsè, da un ragionamento sbagliato, sfocia nel crimine, nel genocidio, nello schiavismo? Come spie– gare un -tale universo, questa morte dello spirito, questo mo– struoso aborto della storia? Come cogliere le relazioni comples– se e ambigue che-legano le aspirazioni morali degli uomini e le forme anonime che operano nei grandi processi sociali? Oppu– re, in pratica, come definire una strada che non sia né quella del moralismo ingenuo e inefficace, né quella di uno pseudo-reali– smo ancora più inefficace? Michnik si è tuffato nello studio del passato per comprendere il presente. Ha studiato storia all'Università di Varsavia e ha ac- movimento che incarnava la grande speranza dei Polacchi· i quisito ben presto quella che è la qualità principale di uno stori- . quali pensavano di stare_per riconquistare, non fosse che solo in co: la coscienza che non c'è alcuna scusa a lasciarsi ingannare - parte, la loro sovranità sociale, tornare a essere padroni a casa dai fatti quando si hanno i mezzi per non essere vittime dell'io- propria. Michnik era tra coloro che, pur insistendo sulla neces-– ganno, e ché dunque bisogna·cercare la verità alla sorgente. Ha sità, perché Solidarnosc vincesse, di non allentare mài la pres– studiato la storia dei secoli XIX e XX, le vicissitudini del movi- sione sulle istituzioni totalitarie, avevano allo stesso tempo co– mento socialista, delle idee nazionaliste, della Chiesa. Diffiden- scienza che il successo era possibile solo al prezzo di compro– te, indisciplinato, scettico, avido di sapere, come avrebbe potu- messi col potere, per quanto penosi e incerti potessero essere. to proseguire in pace i suoi studi, in un paese in cui regnava Era tra quelli che hanno fatto di tutto per conservare al movi– dappertutto la menzogna ufficiale? Fin dal principio della s~ mento un carattere totalmente pacifico e non violento. vita di studente, fu sospetto agli occhi della polizia e del partito: non senza ragione. Partecipò al movimento studentesco che, Ma gli uomini del potere non volevano compromessi. Il 13 di– senza essere veramente organizzato, seminava l'inquietudine cembre 1981 ci fu lo stupro di massa della Polonia e la notte politica nella vita universitaria. Dopo numerosi,ammonimenti della dittatura militare cadde sul paese. Internato come migliaia da parte delle autorità, all'inizio del 1968 fu espulso dall'univer- .d'altre persone, Michnik si trovò nella ca~egoria speciale dei sità _ l'anno della grande purga politica in Polonia. La sua _prigionieri _considerati particolarmente pericolosi: non, s'inten– espulsione· diede occasione, 1'8 marzo, a una manifestazione di de, per aver impugnato le armi, ma per il loro dono della paro– protesta. -Dispersa brutalmente dalla polizia, questa manifesta- la,. il loro coraggio, la loro sete di libertà. Nel settembre del zione servì da pretesto per scatenare un vero pogrom culturale 1982, con cinque altri membri del KOR (Jacek Kuron, Jan Li– c:hecolpì tutti i settori della vita polacca. Con centinaia d'altre pski, J-lenryk Wujec, Jan Litynski, Miroslaw -Chojecki), fu ac– persone, Michnik andò a pagare i suoi «crimini» in carcere. cusato ufficialmente d'aver tentato di rovesciare il governo con · Una volta uscito, potè finalmente riprendere i suoi studi. la violenza (cioè d'aver voluto fare quello che la cricca dei gene- Nel 1976, fu autorizzato addirittura a fare un viaggio nell'Euro- rali ha effettivamente messo in atto ...). Mentre sto scrivendo pa occidentale - nella speranza, forse, che non tornasse e che il queste righe, essi aspettano un altro processo. -L'accusa è grot– governo si potesse in questo modo liberare di questa presenza tesca, ma non è per questo meno pericolosa per loro, per noi, irritante. Tornò e fu uno dei membri più attivi del KOR (Comi- per la Polonia. Dalla-prigione, Michnik è riuscito a far conosce– tato per la difesa degli operai). Creato in origine per portare un re parecchi testi nei quali analizza la situazione dopo il 13 di– aiuto legale, medico, materiale e morale agli operai che avevano cempre. Vi manÌfesta un atteggiamento misurato, senza illusi<?– subito la violenza della polizia, che erano stati torturati e ridotti ni circa la gravità della situazione di un paese bloccato all'inter– alla disoccupazione a migliaia in seguito agli scioperi del 1976, no dell'impero sovietico: ma non è mai disperato. Uomo politi– il KOR divenne ben presto un centro d'opposizione: difenden- co, esamina i problemi tattici che si pongono in questa nuova do i diritti dell'uomo e denunciando l'illegalità del regime, sfi- situazione. Studioso di storia, conosce i limiti della tattica pura, dava apertamente lo stato di polizia. Michnik divideva la sua la.fragilità di tutte le «stabilizzazioni» e l'incertezza dei nostri esistenza tra la prigione, le sale di discussione, l'attività in ~no sforzi: sa che una tattica che s'appoggia a concessioni circa i al KOR, le lezioni che teneva ali' «Università volante», gli arti- principi è votata all'insuccesso, anche come tattica. In prigione, coli che pubblicava nella stampa non sottoposta a censura, una alla mercè della polizia comunista, in un paese in cui la legge è rivista libera (quindi «illègale» agli occhi del governo) che lui abolita, non ha rinunciato aUa speranza. Per noi, è lui, gli altri stesso dirigeva; diventò una vera forza intellettuale e politica come lui, la speran:2'1. della Polonia non ufficiale - cioè della Polonia semplicemente. Fin dall'ini1i" di Solidarnosc. si tuffò, manco a dirlo. in questo - .. (traduzione di Vincenzo Buglioni) ~ :1) ·- . • .a;-·~· ..---,111

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