Fiera Letteraria - Anno II - n. 49 - 4 dicembre 1947

PIF.JlA I.F.'l'TEH AH 11 5 Perchè Arti figurative ? vaz.iont quatt nbu11a1e 1n tempi ancOJ più tl'JCenll {valori plasiia ecc.) Mostre romane Solo rou l':ill'crnrnrsi dcli:. fuuzionc unto110111:\dclh1 (•ritica d':,rtc si determinil l'esigeuzn di de110111inurccou 1111·1111ic1L cs111·c~sio11cle ire nitività, (litlura, sculiur,\ e nrchiteiiurn Ma. portata da ~n.a ~uova r1voluz.!On~ idcolog1ca. un11 1rnova oggelt1Vazionc si an• dova gid prcpari.mdo, Nel secondo ottoecr,to i 1corici della purn vivibihtà intcaero infath a definire ft3trattamente 11 carattere visivo come proprio delle tre arti, fondando su d1 CMO il loro modo d'interpretazione cr-iucn.. No con.segui lo prol,)Osla di ch1omare tali L r. RICERa-u: filolog,che, le noterclle erudite son c."ldule omta1 1n aesue1udn1.e. avcn. do poruto su di esse Diù I' allivismo crit~ e la fretta di tutto giudicare mnnclnrc e d:i– aporrc che non r aho volo ~reso dagli s1udi ttorici. in !k"guito n quella che fn la rivo luz.ione idealistica Tuuav•n tar.la efrenatczza non ha potuto toglierci il guslo di riflettere talora au al– cun ... di quelle questioni che si 'IIOgliooo, oa· a1. definire marginali. Così ci è avvenuto di chiederci. un giorno, pcrchè anche cert11 locuzioni della critica d'arte non ai aiano adeguate ai 1empi e pcrchè, in pa,ticolarc ancora si porli di e ari i figuratÌ\rC- •. r.on 90 lo du pnrlc deali anziani e rclroaradi. ma pure dei giovani e pTogred'ienti. Infatti, la storia degli aggettivi affibbiati, di secolo in accoln. alle Ire arti è r~articolarmcnt..- cu– rios..'I e tale da dimostrare - ci sembra -· che ogni sua vicenda fu legata n vc-ri e prO' rondi motivi di rivoluzione artistica ~ cri· 1icn. E &llorn? E' forse da credere che la rcmissivitò. dei contemf)Oranci rnr.Jl'accctta10 •upir,amenlc una locuz.ione tromandata d.:1i vccrhi e ormai rifiutata nel significalo con. c,clluale che In compenetra. sia prova dcli~ debolezza dei • supcTiori • e confuma ~ 1 una ancor verde validità di quelln.? Alfora le nrti « figurano • anche pei modcrnisaimi. compr,1i coloTo che. per convcr90, 1i dicono aslTatti e « non figurali vi•? arti <t visive .11. ma troppo e,11gua dovelte ap. p..,rire la diHcrenu.t concettuale Lra la nuova doll'occh10 di chi con~mpln 1l mondo. CO· e la vcc:.chia d.cnomir.aztonc: u arti figura– •tituircbbe du11quo iJ Cbtkllete cli.iinrivo dei tivc • si dice. tuttora. nè è va.lAO a rove8cia~ prodotli della pillurn., &cultura e nrch.Ltcttu.ra. l'ormai classico dettato un r•torno verso Di conseguenza Augusto Schleael tcorizz.ò l'altr;1 veraione , arti pl.ntiche •· UnB viva.– per primo che l'agg,ettivo « bildcndc • con. ce controffensiva polcrnica di quc,t'ulllma, Viene meglio di quello di • achOne • alle legata alle ricerche quadridimensionali fr.a, il aru « che parlano all'occhio•· Lo formula si 1900 e il '18 non durò inraui più di quc!lc diffww: in tutto il romantic.lsmo tedesco mode e oltr~ quegli anni. (e CcKhichtc dcr bildenden KiinMc • dello Questa è la brcvi5$im 3 storia di una dc– Scnaa!K:) ma sempre conservando in sè rac- nomino.zion.c che \a criticn d 0 nrte è obbli• chiuJJ..1 quella interpretazione fisica della fe. gnt..."\ad usn~c ogni giorno le n\illc e mille nomcnologia del fotto llrlÌstico del Testo già volte. sviluppata dallo ,ates,o l..essing, " Arte figurotivc • ripetiamo. legandoci E.ra inevitabile che il rornantic.ismo ita, ancorn noi alla dot1rina del l..ctlsing e dello litrno. deponendo ir, mani germaniche 1 1 pri. Schlcgel. Ma è valido questo legnmd Ri. malo nella critiea d"arle alno alloiu ...on5Cr• llponde cs:50. vernmcnte. ad un prcsuppost? valo alla patTia del Vas1ui, a1 riducesse ad teoretico che noi. us,.r,do In parola, im1,l1- ncccnare i\ termine che dapprima goHamen. citamenlc acccttinmo? Se così fosse sa.reb. te tradotta i.n e arti formanti•• •i presente- be ironia: appunto per certe mode. che ai ,à col Selvatico, nella veraione deflniliva di applicano 80 pralutto al suono delle parole, 11. arti figwahvc • (vCTsionc invero non del piuttosto che al \inguagg:o. Ma for,e non è tulio fedele. !IO si consideri che essa richia. così. f"orsc l"nffc.rmazione dell'arte una cd ma piuttosto il concetto di e nrti che si ctcma è veramenlc" acquistato per sempre: esprimono con figurazioni •, che non quello di fronte ad essa tutte le denomi1,az.ion 1 insito nel protot;J><> t.edesco, di e arti i cui di.stintivc non ri:tpondono più ad una prc• prodotti sono concretamente plasrnati secon. 1unta diversa nnlura dei suoi :singoli aspetti, do una forma immagmata dal ctt.ltore ,). nu riempiono tiOlo l'esigenzo. 1>ratica dcl- La r-isposta 1',on è facile. Ma quella sto· ria non sarà. appunto .ni fini di una risp0· afa inutile n ricord,ue. Solo con l"arfcrmnui della !unzione o\Ulo. noma della criticn d"arlè - col Rinascimen• 10 itali:mo cioè __. si determinò l'csigcn:..u di dcr.omi~are con un· unica espressione le Ire nllivllà. pillurn. acuhura e ard,11ettura. che di t:.le critica formrmo l'oggetto. Fu al. lorn che il Vasari. considerando ostralta• mente c~le il disegno costituisce l'elemento formnle ad esse comunt-. le uni M>llo la dc· nominnzionc di e nrti del disegno •. Ln vita– li là dclii\ tradizione vasariana assicurò lr,. per· sistcnz.n e la diffusione del termine, ohe ,-bbe &nchc talune npplicnzioni ad se_nsum (• profc1sori del di~egno • dice ~aldinucci e « studenti del di11egno • il Bibbiena) e fu vnrirme:\lt'- tradotto (e ATs graphica 1, del Dufr.-snoy). Del ~to anche il Wmc~,i nt.."\nr, il Fioritlo e lo Hegel pd,rlnvano cor• rcnte~cnte di e arti del di&egl!O•: deno• minazione che si prolungò assai a lunio •ulle r.opcrtine di mnnuali e trattn.ti a ca.nit. tere specificatamente didattico Ma T,cl "600, declinando l'estetica natura• listica del VaMJi. cominciò a prevalere la teoria del Bello ldcnlc. per cui il carntl~e delln bellezza fu riguardalo come proprio e determinante dt-llc nrti fino allora d.ette • del disegno•. Tale teoria. fonnulnta rl.."'P· ptinu, in ll'alia. dnl Bellori. si d•ffu'SC poi. con straordinaria fortuna. in F rnncin, tal• chè. in omaggio ad eua. non tardò ad CS· t1er coniato il T,uovo termine •< tB«-aux•nrts • (• Le Cllbinrt dr1 Benux-arts lt del Perraulr. 1690) che fu adottalo come ufficiale negli ambienti accademici. li suo aucceeso fu1 d"ahronde sì i:cra.ndc che poco dopo ea50 era rcJntrodotro dalln Francia in Italia. conscr. var,do nella traduzione lo stesso coatrutto gaJ. Jici:z.z.n,ntc. coll'aggcllivo anteposto al A08tan. rivo. Il suo uso divenne poi corrente cd e"SClusivo, fra noi. con !"inoltrarsi del '700, al. lorchè apparvero. tra gli allri opuscoli d'cste~ 1icn più o meno incipriata. il poemelto 1<l.e Belle Ani• del Ocoirnnrn (1790) e le ._ l..et• te.re XX sulle Belle Arti • del Bettinclli (1793). mentre però l'accorto ~ilizfo .>,.ncora cercava di conciliare il vccd110 col r.uovo u..--ando pc.i r ronte•pizi di varie ,uc opere l"ibrido • belle arti del difegno •· Ndln Gcrm:rnia. fedele fino allora ali& for• muln re zeichnenden Kiinstc •• il tradotto • 1'Ch0nen Kilnste li nppaTvc solo con l'av– vento della modu f rar.ccsc per diffondersi po, con la notn • Allgc~inc fhcorie dc, .chOncn Ki.inste • di I. G. Sulzer (1777) non• -e.hè coi libri del Vnn Ramdohr (179:!) i' u110 discorsivo e pc:dagogico. Nell 0 Francia. succube questa volta c&Sa Se questa è verilà bi 90 gnerà però anche stessa degli influ881 tedeschi. (< bildende rioonol:leere (almeno a gtusuficazion.e della Ktill81e • fu trndotto comunemente nltrc eh., nostra « vacanza•) che a confortarla è giun• in e a.rts figuratila• in e uri. pJn,t1quet1 • 10 qucsln volta non già un_ aspro intervento e qut-.sta accondn ver1ione (che ri5ale, con I in uno 9CQntro di principi,, bensì un mo– maggior conseguenza, aJ senso di <ebild ,i) desio richiamo a.ll.n Filologia, reietln ma r.on dc1.cnni-nò l'italiur,o '.-a.rti plastiche • ch.-1 morta fra tanto Tumore. nvrò più tardi In sua 1 età di lorruna e deri. RICCARDO MUSATTI Quaderno del musicista di GIANANDREA GAV AZZENJ D AI.J..o guida del Don G ooonni di Pierre Jr.nn Jouve: e Il -eit profondcment certoin que le gélUe dc Mo:mrt e&t dOWil le 61gne dc la morte. Dc la poliphonie de Mozart, il 8 pparair che in substance aoit en acier •· Jo vois Mozart commc le plus rr.odeme. d~ musicicru: anciena... Ou est le secret d ur.e ari 1ui pare le VTai dc cou1.euu nantes, tout en lui conserva·nt dana le Jointmn son lrl sfe carac~re vr.J) La Musique est parti. culierement apte engcndrant dcs étnls psych 1 - qucs d"accomplir ce cur1eux ITBvail d ·ir.te . gration du pire dans le mc1lleut, à 1eus- 1i,- le p.'lrado,c dc In dtssocialion harmo– nJCuse.,. Son d,0111 récl rompt ovoc le réo. ... Nou11 ne l()J1l.m't'..& pns compromia par cc que nous avons touché, nous a:ardom, intocte no. tre éspcrancc. Moz. a.rl offre ainsi à l'Art un rnodèl absolu • Ho degli lHr~ci musicisti - e musicisti ferm1issimi - che ,· inquieta.no pct tal sor. 1,11 di comm•e.nti e non ama.no cic\ c.he il Jouve ha scritto intorno a Moz.art e al Don Gioixmni. L'a.ccu&'\ è ,empre la 11tessa: in. trusione letteraria Jeueratura insomrrw. m vadenl.c e infir~nte il dominio della mu– eica. l)i quella musica che più d'ogni atlra 11 aJh:nna per tuie: proprio la musica d 1 Mozart. Non mi y·1eaoe di condividere il ri. fiuto, Sempre, quando l"accostnmcnto sia va– lido - r:iel CQO del Jouvc valid1.ss: imo - •c<"ffdrà di partecipare, e magari di incan– ..,.., all'intruaio,,c dciJa lo"°"""""' diell,, mu&ca. Letteratura sì, ma in un sign 1 hcato 1:>o8itivo: CQlnc aNiochi.mcnto d1 una cut\Ct,, ~:q:: rtcf~:~~ 10 di s:~t:u::~~~~ ugualmente ad ogn; altro 'elemento, ad altra materia di vitu e d'csprCNionc arti;l{Ìca che proprio la lett.craturn venga ad illuminare e ad accendere Mozart non hn bi.sogno di nul.'.a. in teina ·di. autonomin. mus1cal1C. Noi obbiruno invccc ncce&1ità di lullo che oHrn niuti che oH m mcu.:i di comprenSlone e di pC'rcezione, Meni per amare sie.mprc di piu. ~prc megho. Noi: nell"inquietttza ~ nella ncvr0,5i; nella strettoia d-cl4,. rinun. eia e dell'abd.ic.u:ionc. La letteratura, quan• do arriva ad e88C:T tuie. aggiungc 1 nella mu. •Ìca. e fuori della musica; non imbutard1- sce. r<0n lede. Quel Mozart di Jouve: 1 -t nostTa spcrnnzn, I.a 1>TNCnzn. della morie. il mito brillnnle e li.mpido; ciò c~c conliene il e canto•:. In di~az.ione nrmonicn: l'111· tcgrnzione del peggio nel migliore, Acciaio. e qualcosa d' estremamente dolce. Il più mo. demo degli antichi: appunto questo, il .senso dell'M\rico che s'invera nel moderno, che rimane antico e moderno insieme, non è for&e l'aggiunta t'.cHeraria n darcelo? Il IJlOQO onde il segreto della musicti v.ie . ne cercalo come e .ar, triste ca.1actcre vra1 • ogni volta' s'interroga, non aon forec le p.."l· rolc di una tcucratura a indicarcelo? Le pll· role. Òunque, qunn<)o tocc.t1110 in__ ,un lin– guaggi0 lellcrat'lo, che acu1econo l 1T,t~S1tà di ur, ling'Unggio musicale. E. questo lin· guagg:o deve pu.r vivere nelle 9ensazioni, ncUa comprensione, nel giud.iz: :io di chi lcg. ge, di chi aacoha: di uomini che sentono e d1c parlano. * Nos1algia. e.silio. pr:gione, pena, 110no gli emblemi sent mentali di cui C9'.JO si serve. Perchè nonostal\te gli alimenti che "'polrcm• mo trarre dn 1anti esempi passati - e dun. que dalla e conclusione• del Pater -. que– sto d ~rii() tenia van,uncnlc lo stimolo di energie perdute. 1 Il servizio eh~ la filo90fiu, In. cultura spe. c.ulativa, rende allo spirito unm.no . è di evc· gliarlo di stimolRrlo nd un.a vii.:,_ cli costan. te e t'er\•ida oiJ.Scrvnior,e •. (W. P.: Il Hz nascimenlo a c.uta di M-nrio Praz. pagme 248, 49.SO. È.diz•on, Scientifiche Italiane. Na. poli 1946) .. e Ad ogni n:w,menlo una pcrf_c· zionc di forma appare III una mano e m un volto; qualche lonalità sulle coffne o sul mare è più squisita del resto; qual~he 1tato cli pa&sionc o di v'sione o dì COOJtn zione intellettuale è i:rTcsist bilr:icnte reale cd attraente per noi - per quel momento eolo ... :.. Sono le stesse • perfezioni • di- • forma •. visi umani. corpi, paesaggi. alberi o ncq~c che balenano le mille volte nei e momcntt • della no'Stra vitn. svegliando un sussulto o un'estasi della co:icienza artistica per tY.>•.o 90hanlo ridcstn. LA SINDACALE Qnel che colpisce é una cerui rilasciate:za, nna relativa mancanza di mordente, ,ma strana assenza di problemi un cordiok: saluto) e MOOCDri oon l'clegonte, G. RICIA, comple-.:iioamcnlc, 1 dmosJer_a d• .e.n.sualmcnto uczzo-o 0 cquorello del "N~ qucslo prima Sindacale delle arlt. LJ. do••. E c'è GuU ,u.ao con la giu,Uut·mo in• ~do dal vculo locale di Palau.o V cncdo ocnzione del auo. tenuto sui tonJ fred. il vi1ilalo~ non ricacc O acuotcrlli di ~ONO dì ainfosi delle ultime es~ienzc d 1 una ooga &ensa-"tone di tedio, non "~ .i;uttura e ·di luce, c'è ZirJeri çon i ·• l~u• a ri$Oli,e la ••depressione" creala, tult ,n. g latori'" un'opera tra le più rapprcacnlat1oe siemo. da qucata r~sacgna dcli? piti.ur; ,,n~ che già· c,edemmo ~la sua personale. e l'i_ della scultura d,c ~ /anno Ol/ll', due . randello e.on la belliu:'ma natura mor!n dc dopo la fine della gue"a, 0 Roma, 00 ~ 1 !df.c: qualche anno /a. Ci aono su piqni dei' tuUo di un popolo di qualche diccina. dJ mi/rom diCH:r,i Sobrcro e Prancalancia. di abitanti e provincia. e•~ 'Ciarrocchi, con la sua '' ~~ggio Tutlavia • ad alleggerire il oork:o di una roaa "• un dipinto, Ira quel/, dei giouan1. simile oo~ald:•'one, br'aogna avc>erlir subilo particolarmenle oont:1nccnlc. ,e .,, 1raacur 1 lf letlore che lo .)1naoca1e oacrna t!:. ,n qualche dcbolcua, qualche vuoto net pani certo modo improW.Mia. Le rDgioni di im• •focatl O c'è Cairoti. a,quanto $0Ji.atr,co·10. proovi30rla 0 aono da ascric>crsi alla s/cra def. C' è •I gentile. G,ulontratto da' Dc Sonii•, la prarica, e poicl1è non atd a noi '!"1uta,le sensibile /rullo di rajjinamenlo, e il pae– le lcn'amo scn:'altro per buone. fatlo .ta .aggio di Fanluzzi, tranquillamente r'mrrw• che la moalra è improooisalo e alcuni orti- bile nelle .uc masse d"albe,.) e aolo un poco ,tj al)t)Crliti poehiuimi tlornj prima dello •brigalirJO in qualche part-.co/ore. 1-'ersuado.. m~slra non avranno neppure aL\Utoil tempo no natural.mc.nle il pocMgl[Ìo di 7',omba-– di scegliere accuratamente il matcri,ole da do;i e quc/l,o J/ Natili, :I cu~ albero, non inl)iarc; ollrj., come apc-uo at>Ot'cnc, no~ c.fC'nlc da qualche dicliiarabilc in/luenza, avranno oo/ulo sollrorre le loro opere nH• CtJmpcggio arditamente ol centro della vc– gliori a pro.si ~ peraonoli O no:ionali; ollri, duta nonchè lo ·· natura•· d1 Gu.u, e lo infine. ~ und ragicnc o per l'altro, ~on slud.0 dt Monoches,. Mcg/10 rappresentati hanno oon1e »i vede. im.,iato nulla e f,gu-- oc>rcmmo inoece oolulo ..Omiccioli e l'uri/i• rano ~.senti. c.oiè non figJJrano in que»ta calo nonc/aè il uivaoc Seba.■tiano Carla, del mostro. Il d1c ci sembro alquanto scorie~ q.ual~ abbiamo Jrequcntemcnlc ooc~uion: dl nei confronti del pubblico e degli organir- seguire I promettenti alJlluppi. Nè ~amo utlod. Comunque, le citate circostanze han- dimenticare :·( pac$0ggJo di Perotti. la na– no cerlamcnlc avuto influenza negativa sul loro moria di Manca ,1 pae6oDggiodi Peyta lono della moslra, meni re del alleggerirne- 1 ? e la ••Cena•• di C~naola::.ione. d1pinlo cha atmos/cra non hanno, pçr parte loro, eonln- avremmo oolulo O un più alto grado dJ com· builo le dimensioni del locate, lriatcmcnle p,utc.z::.a illuminato e ;. tulto simile " una a,ala di Per finire, ci sembro opporluno rivolgere a1pedale. . l'attenzione ad opere di p:ttori che. ea.en• A porle ciò, quel che colpi~ nella Stn• do.; gid foUI •poradicamcntc notke in altra dacale è uno certa rilasciatc.z::.o, una re/a. •ede ci sembrano mcriteooli di più <dtcnla IÌl)a moncanw di mordente, una slulna a,- considerazione: ci ri/CTiamO al ··Ponte" scn.:a di problemi. Qua-3 che tutti gli arti'- di Krumm alla ••Bambino·• di Serra e alla •li siano stanchi, •/iduclati, e, in fondo, di• " Donna•• di Cardilo, un lauoro, per quan• s •nlcre.ss~ L Anche i miglior,, quclt1i che lo in n~li pu~ti d,'etlìbl/e, die_ ci scmbr~ aapp•amo più impegnali, vfstj q.ttt, nello portare 1 ,egn, di robuste qualità. Un d1- lcori.a degli aflr'i. /t.n~no dnch)!* IX1 scoraetto oor~mmo /ore o Sdruscca e a perdere ,Bollo, e 10 loro •mura, a, cui Yario. tanto e a voce tanto alto si ditcutc. ,cm- Paa..iamo adcu.o alla scuhura. A quc•to brano. sen.:o prcgiudlrio rispcflivo, adcguarai troppo neg/ciltJ schiera di orl:sli. oorremmo. d1 colpo al livello dcli.a molh°ludinc, Non ol aolito, dcd.ctue uno •~lo mo.seiorr ,J, rie8:ono, insomma. ncandi'easi O diH3pare quello contcntitoci dai/o noatro cronaca. Mo la tcdiOll<l t.mpres:sion~ che •i diceva, la qua- è pur legittimo :-o,side~a·c che, dato ·f/ pie• le. pur rc.•lando un'imprenionc, ha tuttai>ia colo n.umero degli u;u/lori. è propor::.innof. un signi/icolo. mc::~e tanlo più ~aiguo il numero delle oJ,e• Non è agevole. di conacguen.za , indivì- re d1e in uno m<ldlra come queahl passooa duorc nello masso le opere di qud..clic t.lO· risultare degne di nolo. Ripetiamo. po:, che /ore; che ci sono. e ci aono !rt buon numero alcuni o,.iali hanno inviato laoori 1t1à op. malgrado le .auaccc.nnate auen:e. Ci timi. porsi in altre c#posizion,, e qu~o c;i di.pcrr. I eremo a qualcl1c cac:mpio Ira i più sign 1 /i· 1 $0 dal tornare su quanto di'oc.·mmo. Co.1ì, eolio:. Ecco Ma/ai col .9UO sereno poesogg·o od eaempio il •• Nudo " di. Fazzini COM Jluorafc nel q.u,1/e la nuooa largnczw a, /a •· Donna·'' di Franchino 1 e se n~n er– maniero con/"en·sce allo dialeao dei piani ,~o, u t•uao a, Ma.z-:0curar/. un4 cromat-ci. al tag/.:0 s:tc"o e alla .,./c.nnità scllero e un po· scornita indalfT,·ne formale della ucdulo: ceco Mclii col .suo •• Lungol.c- che fa pcn.aarc o cerle crudci:.zc alc.i>o-ger– ucrc •• un lavoro, come i'/ solito, st"curo, in• maniche •• enlre.deux•gucrrc• •·. Nuovi111ma defettibile, :,e non /orse in oerle uni/orrrt°ltà muece, e c1 /O p•acerc scgnatorto, ta luminose: •ulla qu:1,,ta di case n dcal.ra ; cC· ••Tota•• d; Emilio Greco porlicolarc di co Bartoli col suo paesaggio umbro, un lo· una prn gra11de compouz10ne, ma opcrot, glio di coll>te in ocrità tra r' più ,:nccri, più di per aè. perfcttamenle oompiuto, d, ro· •oltilmenle poetici laoorj della mo•ra {ne tond:tà e s/uggcn;:,e e in ccrto modo anche o.ppro/:ttiamo per rivolgere a quc.ato ar'lista, c.11 ap,nto, dontelllana, Mantrc con aurer– cl,c lroppo di rado ci ct1pita di menzionare, lonLa aoddis/Gi:.ionc acgnaliamo U r•lralto in ceramica dell'amico Leoncillo, che cJ appare oivi1s-.mo di caraHcrc e saldamente unitario 1 n~ll'.impo,lazione, pur nettamenlc imprcs.ti °o• n1ahca. Sic.eh~. dopo ttoer mcnz 1 onfflo il Nud.no di Coat.e/li, la Figura di Rubino. non clic. i du.c bei diecgni d! Gerardi e Mo:.zullo e$poat.i nell'alrio, poaaiamo. in lutto /retta, d,'tJderc lo ras.segna. f;NRICO GAI.Ll l'l'I IL DEP\JT'ATO COMUNISTA INCLE.sE. GALLACHJ:'.R {l"unico a rappre&e.ntnre Lo sparuto partito comunista inglese a.i Comu· n1) ha 90llcvato una vivace di,cu9Slone in Parlamento nell'intento di far sopprimere la pubblicazione a pur.tale su un iflOTlla.!c do· menicalc dc( noto romanzo americano Forc– oer A mbcr (Per Sempre Ambra) da lui 1'1tc· nuto e 090COO •. Il deputato sì ~ valso tu1che dell"arscmento che lo sprcc.o di caria in qua– SO momento per una •iffattn pubblicazione è delittuo&o p'CT I" e cconom'a Tltlzionale • in re~ime di au.steJ1tÌl. Il Ministro dcll"•ntcrT.o. Ede ha replicato cl.i 110:1 poter intervenire. ,n oma'ggio all11. \ibe-rtà di staml)tl. I\ depul'alo Rankin hn chiesto nllon: 80 il Covemo :ivrebbc revoc.11to il divi-etc di pubblic.n.z.ion~ in lr.ghilterra dOJ"edizione non "eSpurgata di Lady Chattcrly's Lover di Lawrence, mta il minislJ'o ha confermalo acrnprccm"Cnte la acntcnz..a della magistratU?n che lo riteneva un libro • indecente e oe,oeno •· Contraddizioni inglesi. * JUUAN HUXLE.Y. direttore generale c;kJ. l'Orgatiiu.az.ionc cultur:ile, educativa e '8cien. tifica delle Nazioni Unile {UNESCO) ha di– chiaralo nel corso di una eonferc.nz.a &tam~ pa n New York d,c la Ru,i,ia - la 901a grande Potenza che è rimasta fuori dal· Fu però proprio in Germn1 ia che si de- 1errninò la pnma reazione contm La deno· minazìonc << belle arti• e contro l.utta la tleorin c«lelicn che in essn si ndombrava. QuC81.n infatti secondo. la fo~ulazionc, do– gli :1cc.adcmic 1 francesi. considerava I Idea ..felln Bellezza come qualità centrale :1on -.ohnnlo delle opere <• figurative•• ma anche di quelle. letterarie, por •. endo _q~J..nd1~-n.nes. ., unitnno ha le vane attiv:to ar11s11<:hc. ma delerm•nando pure. almeno in pratica. u.na 10pravvalutaz.ione del s;ce~re .de.c:.riuh•o •m poesia e di .quello allegorico in. pittura. Contro tale tc..'Orlnil Lcssing mosse 1 n gucr• ro col suo ccleb1t· I\ Laocoonle • (1766), CO· strucndo ur. sistema di distinzione delle ar– ti eecondo 11 quale la pittura ~rebbe. ca• r~Hcnzn.lll dalln simuhnneità nello spaz:o e la pocitÌ,1 dalla auccelWone !'cl l_emI),). LA pittura, come 11' M:ulturn e I arch1tctt~ra - aggiungeva il l..c-Mfog - ~ovr_cbbc~o inoltTe limilorsi n 1rallare lk>lo il v1sib1le d1ahnguen• dosi ,n ciò dnlln poesia, che tratta ~ del visibile che dell'invisibile. Per. fiMArc ap• punlo tale limitazione di compiti, r,cl « La~– coonlc, le Ire arti furono elette Jl'l:r la ~~ 1 - m11 volta t, bildc.ndc Kiin.,1e •· L agg~ttwo • brldcnde li si ricollega nl sostanll\'O et b1ld •. C:oè ◄• figura phuuienmenle formala • (e ve; di nuche .. bildhaucr •. scultore) cd e~ e bpico della cultura ncocla»~ca, propna. a.I Les&lng. per il quale l"attcnz1onc verso I ar– ie 8'Ì polarizzava aulla pla..slica grca,, corno 1 nù più eccel80 momento. « 81ld • fu dur,• qu.c presso gli acrittori del Sctt~nto t_e<!e– eco il termine c8:ltto della crcaz1onc d ?rte figurativa e 1ale c.onccUo apparve in ch1ar:3 definizione nell'opera del Suher, aecondo_ 1 1 quale ◄e bild • è ogni oggetto che, ~ 1 à 1 n• forme &in .stato improntato dn.l geruo _d~{ j" arria~. Questa configuraz.ioi.e, perccp.ibi e Una p0g'Ìna del Patet sarebbe per noi da lenerc avvi.nla, quando la ten8°0no estetica Sindeboliscc. o oel tulio s. spegne per mo raie sta.r,cheua e persino per fisico intor. pid.mento e nccidioaità. Il t.apitolo breve che conclude // Rinascimento. Vo tradouo intero condotto cioè al nostro acntire artisti· CO a. quel trurer mento d"o~i fisico. ~ in. tellenualo .9ensar.onc in chiave musJcale. Non discor.,o, oocasionnle. ancor oggi_ mli continuo. presente anche &e coperto d'altri temi vi~o di p.aghe a guis.."l di un male. udib~lo come voce lamenloe.,. del sangue. EMILIO GRECO: Testa ( Ju Sindacale delle arri) 1 1' orgnniu.n.zione - si proponcbbc di nde– rirvi presto. 4 delegazione,: sovietica all"ONU ha infnlf! c!1~esto inform~~ni 1>;-uticoliircg– giatc .ull nltivrtò e le funz.•on~ dcli UNESCO.

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