Fiera Letteraria - Anno II - n. 32 - 7 agosto 1947

6 i- i.EKA Lt:'fTEHAl<IA L'ITALIA FELICE [~=•==I===L~=I==B==R==l==•==='-1. ~;~~;;~1~~~ Per il 10t"o felice nmurale imJ>Mto d'im· pressione ,e •di riCle&Sionc>, di descrizione e gr-1 corno in sordina. •· Po1r11noo certuni tl"iutr.rpt·etnzionc, di letizia o di 1ris1e1.1..o, seOJ)rirc eho in que;;1a persistente bd!czzn (li inno e di elegia, gli ~ritti di vinggio è La colpa m11ggiore dell'ltalin ". Non per– tli C Il. Angioletti (n comincinrc dni pri• ciò 1111 autore del cnrallcrc di Angioletti miSl!imi PaeM do f--<1 terra e /'f11111enire:verrò meno alla 1,ropria contem1>la1.ione. 1921-1923), vanno n1u1overati trn le prove Cli ,;i ri•uprovcrerii ,J, a\'erla mar1ifes1111n migliori, in ,rapporto eia all'autore che al con un tono •· tropp,o elegiaco ", con una ; 0 ~c~;,;ggi~'ocfg~;ro V~/:f:ro;:ui~i~;.~;1; ::s\~l!;:r~~:::J~u:c~~CTtQ1u~Ì ~i~ 1 10 ,u~~u:ti~ 1942) o dell'Italia, sempre hanno ofCcrto nost.algia. quello s1:1t~, egli s'è tro\'ato n do– OCCR6iones1H>11lnnea e pro1>iz"Ìa ullc sue verli lasciure "quai!lj iutat!i, 1>ercl1èfoce· virtù di 6Crittore ispimto. E lo hnnno ngc• vano J>arte meno di un'inu:nzionc le,tcra• volato a dis1ingucrsi ira gl,i altri u vinggio- rin cho di un modo naturale dj esprimer· tori» ,Ptr •pieneu.a di sentimento e rispon- i;i ". Tris1e e dolce modo ch'è il i,uo: den.z.a di accento. (E quale degli scrittori '' e si sn che olle cose e ~rsone amnto ilJIIUlni n-On e'è doto ai viaggi ns-gli ultimi non 1>are mni di dire nbbnstnr.-w ". anni e non ha riscoper1o il paterno J>ile60 Ma i: poi uol giusto, Angiol-::tti, quando e runiven;o mondo n proprio modo e pia- muove II se stt.'t,60 un simile i-,improvero? cere? M.a è argomento into-mo al ((U:tlc ci La mancanza di prcci!.ione oggettiva di cui -.nio già intrattenuti e non st11,remoodcs• ei duole, oon è il corrispenivo d-tll'èmpito 60 a ripot.1..-n:inoiosamente. Cfr. Del viag- del vagheggiamento co11na1urali al euo 11ni• ~inre, alle PiJH. 130-133 della raccoÌla su m 0 e 11 suo gusto? Pili che un p,tcsaggio, Di. noi con,emporanei). egli vuol darcj la memoria p11rifica1a di Portiamo oggi l'esame sopra i o vi11ggi » quel pae.auio. A volte la 1xigi1111 gli &i di Angioletti riuni1i sollo la cos1ell11zione ottunde col divenire enumerativa; a volle dell'Italia felice (Tumnùnelli. Roma. è percon.a da. notaz.ioni improvviSe I l1e hr 1947). f.Ciuno conte una lununosa ecìa. (Cfr. l'tfot· * tintila ciuadinn: •• C'è un istante in cui l quindici « capitoli » della prima parte la 1erra respira ilare e i1..:ivvcrtitn, lani:i .erano giù usciti nel '29 (al tempo del- crentura vivente ... Nelle si.rodo corre U· l'« aura poetica» e delln « Pf'OSil evocali· n'aura leggera ... ") Motivi d1e, bc·n tcnali, vi:i lii e di quel iempo partecip.100 in pie- anche da 901i si:irchhero bastnlj a rci;gcr-e e no), con on titolo e un preambolo che ne Oettere lo pagina t,opr.i un disegno mclvdi• chiarivano lo portic<ilare 6pecie. Ritratto co più limpido, ,'infoltiscono e reslano un del mio pae5e: poichè Angioletti, quanto J)()Co 1,0praffatti, So\•&nte a contrapporsi 80• più aumentava la wnoscen:r.a di « questo no i linguaggi: il ru~ocirianle o il poetico. nostro caro Paese D e se ne fnceva « l'in1- Ma qui l'imp,-ontu musicale di Angioletti magine com111 di una creatura umana e è così 6J>Ontanenment,e forte da accomu· gentile&, tanlo più si Sludiava di ricantar· nare rugionnmcnlo o v:igheggi11111cnto. (ùr. ne allusivaniellle t1ualche tratto: "come Villa i,i Toscana, Arcipelago, Ninfa, So!Hfl ricordando i lineamenti di una grandissi· a Pe&to), ma e belli.!:isima donna l); e « di tutto &er• Ct:no, occorrono fantasia e tecnica disci· bando un ricordo come cli 60gno. di dilet· pliDate. perchè un " elzeviro ", sviluppan– tosa rantas:ieheria J), (Vocazione o pt"Oposilo tloei da un'imprC-Mione o rjrle6S.ione inizia• da cui non s'è più discostn10, a parte la d:- le, si componga e concluda in poemetto. versitù delle singole riuscite, ua.rrntive e Perchè deduzioni, giunte e completamenti. &aggistiche dal Oiorno del gimfi.:io a non ispa'6.i.sun 0 il velo delle parole. fino a Donata). privurc la visiGoo dj tr~pareuz.a e levilà. Allri ,quindici «capitoli» (dal '34 al Di quella tral<lOffonte levilà ch'è graz:n ''13) fomano l'odierni:i ,u,cond11 parte e in ee&i « il giovanile cnt\lffi11sn10 e il com;e- gucnte (erwwe formale hnm10 rauo luogo (I ■d af(ermazioni altret1anto convinte ma D, Rc!iln ti1>ico di Angioletti. o del suo i1rr prcS&ionismo, il prOJ►oì,110 di 1rud11rre sul– a 1.:1gin.1jl fnscino di un'idea musiculc da cui 6Ì è lnsci1110:1n•olgcrc. Quasi oi;ni suo 1Ktesaggio si art.ieoln inlomo a 1111 moti\'o Lirico che ne scioglie i.I colore e pro1)l),;a il 6Cgreto in vihr,Mzio01i 11111,-it.-:J.l:i. Quasi ogni ~mo mo1ivo si np1Jrofondi6ce intorno a unn suggCf,!,iono che. non meno dcll'iro– nismo (" con l'ironfa non si giunge mai u.U'iot1mo. non si dice nul'n di defrnìti,·o ., I e dcll'arcbcologis1110 (" non t1mto si vene– rano le meo1orie, quanlo il presente clw ri– corda il 1•11ssato "), l1a in uggia In pf'dan· terin del concreto (" quc~to concrei o dete• s1abile chr è la oosiru d:.11111:izione. per il c1ualo soltanto soffriremo e J)Crircmo .. ). "La ·vera t:Menza poetica'", (M!rAngio– leni, " è da cercare in un nbbando110. in un rimpianto, in un uffetto nascouo ". "E' nece6.Sari0 giungero u un fondo &egre· to. quasi 6epoho, di 1riste7,1..il, perchè 111111 1 uce più lenuc ci rischiari ". "Felice è la Terra, che r-imundn da regione a regione le 6Uo grazie, com1>0ncndosi in urnumin, l\ia noi non J>061linm 0 \'Ìvere che di una g1nzia 11olu,e perciò ,iamo tri&li, e dal dosidtrio di tutte le grazie nasco la noslra pocJia •·. (E' incredibile il nume.io di dichiurazioui. ntte a ~ntegrare In sua Pocticn e In ~u I si, t.lC111atica,in cui Angioleui &'apre negli scritti p,aesa8gis1ici. Stimolo descritli\•o ed irnpegoo interprein1ivo Ve •lo solloc:itano). l}i fronle ad alcuni atteggiamenti di ri• 1wls.1contro il dilagare della ci,·ihà uhra· modcnia, càpita di ricordare, alla lontnnn, SnvnreEe, Ma, 1,jù che rampogna, alcuue bru1alità s11&ci1a1N) malinconia in Angioletti, scn.zn toglierGli In fidocia nel ·• terrestro destino", nel "deslino (ra1emo ". (Quc• sto è, anzi. uno dei euoi 1cnl1 più ricorren· ti. I.o stracittadino, l'europeo Angiolelli ~nte "la dolorosa mne6tà della metropoli" e non ,i nasconde el1e ,. 8e 11011 1rovassimo 11ualche 1lolcezza nella cittù 68remmo per duti. Se non SHpCShimodimenticare IUllo eiò e.bo ·di grollNCo e di inco1111►iuto ci cir• oooda. non vivremmo cho di inu1iti i1onie, di mortificanti lamenti". Nella '' ra1.7_.1 cit· tadina •• scorge, e quasi im•idi11, il " fiore t!ii un:i civihil cho giungerà a risolnre il di66idio (frn civihò meeronica e civiltà urun· nisiicu) che oi;gi (a 1M>iahriincerti e i.mar• riti·•." L'11~·cn,ire tlcl mondo i: mi@Jiort!". Fra il crollare di t11n1e,•e;;!igia e il d,sper· dersi di tftnh) illusioni. " q11uml\md11.. la Terra i;:i fosse 1utt11 1rnsformnta, e U\'Cli&C:ro ,,p;1111n10 le montagne e prosciugalo j fiumi, <1um111 0 gli uhimi leoni e le ultimo aqui1e Jormill&Croimp.1glin1i nei musei, <111nndo dei ampi di Geno e delle mura di cittit glorio· <iC non rimanesse nc1•pure il ricordo; 11nco– ra si lro\•crebbe qunli·uno di noi dis))OSIOa cantore alla luna il imo 11eo11forto ••. Uno di ciuesti cnnrori alla 11111.i è Angio· letti; e le molle ci1nzioni dclibcrntamcn:c ~rctcclte esemplificano come egli sin forso il più nccorutc,. il 1>iù ro111antico, no11chù uno dei pi1ì fiduciosi nel credere chu " la \·era civiltà opcr~ per In forma e la heil«· ;in, 1raui la terra come unu creatura. la edu· ehi. In perri avanti seguendo leggi naturali, senzn mai forzarla o farla dcvinre verso sianchczze, corru'llioni o 1:ompromusi ". E quando è preso dallo sconforto, dnll"inwr tezz.a dell'avvenire, o dal timore stt.-sso del 1,rcs1:111c, Angioletti. rnro lombardo, sempre 1or11ur.on 6tupefntta doke7.7..0alla Toscana: " laggiù, tr11quelle nure felici. il mondo che noi amiamo è pur vivo, gio\•ane, pre– tlilcuo dallo MU!e ". Tropp0 cn'ntnnte? Anni Ca pareva che ad AngÌoletti dovesse toccare d'C&!lere molto e focibncme orec, ehiato. Ma poicbè sempre gli OT:ccl1ia111.i ,;ono ,i fri,-oli, j volubili, i modaioli, e co· 111oro sono oggi tutti rivoltj 11pjù tetri ap, pelli, oggi la, voce di Angiolcttj si len in una mutaw kruperie letteraria, fovore\·ole, per contrasto. a dar rilievo alJa t,ua ,ingo– !arità pootica " Toccare l11 ,•eri1à 11111 tra· sfigurarla, perchè oon c'è veri1ò che ci ap· paghi sulla terra, e 11ohnnto le no,1re hn· t3.6ie ci accalorano o ci esahano ". Tn]e è il romanJicis.mo di Angioletti. E serve 110· rhe n spiegare la sun pos.jzione critica: il suo " curopei6mo '', iii fino " ~fl!Onali• smo ", il suo 6lesso 1r.:1sportoper le "idet:i generali". E~'RTCO F ,U,QUI senz11 dubbio. o: pii1 111edi1are»- (~condo p un processo di riassorbimento e di s1ahiliz· oesi• e zazionc, veri6cat0ii c1unaì corno un ))as&ag- g:io dalla ·raee poetica. alla foso critica; in• di Paola Masino identità fortunatamente owenuta con le inten· zioni e le neces.sità del poeta) è questa volt.a d ·impacc.io , a.nzi direi di nectullrio ausi 1 io. Un poemetto che potre)be addirittura aprire una finestra sulle future avventure della !10' str:i poesia, quasi a mo' di PfOJ>O$la per una I rein\'enzione, in casa noslra, del poe~ non import:i 'e di una sola pagina. lui tullavi:i sempre 6UI 1)1u1to cli cedere a~ •cantalo», dove più forte echcp:gj l'emo• •ione. E di quest<, proces&o, ch'è un po' anche (flle.llo di certa prosa nostrano dallo Voce alJn Ronda, t,arebbo iatercssnnte rin· tracciare e ,eguire l'esigcnui ahresi nei ri• tocchi apPortali ai ca1>itolidello prima par• te iin occasione della ristampa. Di una Spi«ggWJ del Sud dirò oggi: o: Ci ei muo· ve co1ne dentro una compoeiz.ione allcgori– cd- dovo tutto ai aHnstella. una pitturo mu• raie dovo ogni figura è 1111 simbolo. Si ccr ca i.I &ignificato cs1remo cli i.ante up1,arizio– ni, si eente il b.iaogno di un segno risolu· tivo. qllllsi di una tiCOtCnza esprcasa dal •·nadro, ~,è lini.se.a quell'int111ie1udine di trovarsi 60li in taruo numero, fra e.ifre cosi .sublimi e, avvinccn1i 1)). Ma nel '29 In raccoha si ri\•clò 11oco lic· 1a ad Angioletti (gli autori-critici u111icipano @pcsso, e co&i aminuiseono. cot.Ì @ottrnggo no, nelle loro prelazioni, gli argomenti del recensore), a causa del u continuo l'011m1cn10 tli tris-le ri;.on:mza » in cui gl~ porve di ~orgere travol111 e perduta « ogni imn111gine e ,e1168Uono». (« Qua.sj ognj capitolo con· tiene una p.:irola di rammaric-o per quale~ che giunge ora, o di elog.io Jler qualco~ rht, scompue :o). Nel '47, ecco !'augurio clu:. tt 1>er quel che vn]gono. quesi:i capitoli si1rno acC'olti Nlltte I» n1emoria, non precisa. 11011 oggel• 1iva1a, anzi irrimetlinbilmente p.:itclica, di dtlir, e camp11g.ne in cui par.,.e bello vive– re; come la proTcetJione di redo nella JK"O· 1wia città, eeguita da 11n'inalles11&eopertn di felicilà agr-C11t.i; e, oggi, come la 1es1imo• ni.:mza di un tempo di contemplazione che ~i è in:errouo, ma che dovrà fn1almente tor· nare, anche se non t;arcmo pili uoi n goder ne». (Proposizione dj molto J)('OIÌllo per identificare i nuclei lirici e 11(.-guiregli in– tenJimcn1i critici deU-An,;iolc11i non 1101- IIITIIO • Yiaggia1ore »). Ricordo e nel sogno gli rnuno 01111i ap· ..(lrir (eUee l'Italia di ieri. llte..MI di !cm• pro: " doke patria antica, lunga terra M>I· 1ilo distesa mi mari, c;lie uworn talvolta !'Il sognare in <1uie1enelle /lUe valli. di cui l'ac(flle de.i fiumi sono i J)rGfonJi pcnsic- 1-i. accarezzata. ru11en111:iquasi dal vento , he 1X1ssnneJlo sue fo~ste. Bella pnu-ia, ,Jesidcrio ili pur.e li. E ,gc1111x-e, nel tniscor• 1't'ro dalla i;:oofi :ric:1a.Ila gco1>0litic.a. dallo no111ru11lrar1e. A111;ioletti è amorosam,•nte in1ento a eorprcndere il segreto di ogni 4-uo 11spc110.Sempre ~ lasda prcudero dal rim- 11ia11·0(o dall":111spieio)clelln ., civi11:1nel 11ensoaulico. fotta di d1iare;,.za e di inte.l· ligenza. oltre che tli ri;;:pe110 umano, di amore per In 1errn e di is1imi\'n genfr lc:r.:zn" In <iuesta maniera ri111.ru1efo·dele alla ,na poesia o alla sua pòelir:t. E sS' le Ma• t'oni in cuj ern 1111cor'n lecilo oommuo· \'ersi "per lu scom1»1rs.1di un ln~o o di uu ron-lc, per la dcnioli1.ione tli 1111 qunrtiere ro11olare ". nRJKliOno iml.rnlsamnte nella &0rt1kSO lontunnnza della memoria. Ee gli !Crittori che. le ricordnno risultano nostal• sii6. dipende anche <fallo ~lmniar"A e dal· l'inrerocirsi dei tempi. In Angiolcui il rinq>ia.nto aumenla di enloro nel fun,i o· maggio all:i c.1d11citàe 1,ercnni13 della bel· ku:a clol Pae!'e, o infonde un ocnso di ane– lito nelle sue par0]e. l.'itmo gli si €morza in elegia; ma non decade. ,-ibrn cd ecbe1r M'è già ncoaduto di dover cons14ta1ecome le donne, in poesia, prediligano i modi .olen· ni, aulici. E "!Il risenti.lo michelangiolis.mo , con dure fu&tigazionjdugente~e. è forse il dato esterno più .apparisc.ente di guesti versi che la scrittriee Paola Masioo ( giustificherò ;,oi la necessitò dell'apposizione) senz'altro intilola P~~~ (1). E si ved:i fin dalla prima pagina, a parte q,Jcl '' pesto c~re" e quel ·• gli imbratto amore " cui è difficile assuela· re l'orecchio, la Ballat(l J'aooe,tenza: Santo ne.ppwc sono, Ché d quel cuor con la mtntc non, ragion.anJo,insegno lel'll!:r alho contegno, "-2, schctncndolo &pcuo e sen:a luoeo tanto gli impralto amore ch'egli lmpaz:a in furore, Vd allo,a pel mlo corpo st,idt:ttdo come un fuoco: m• in/ossa occhi e guancia, si Ja nel 1Je11/,c lancia; nel mio ftato il &uoardendo, fin la tlocc cambia nalt11a in modo ch'io non parlo qud ch'odo .•. Tono ~rpeggiante in quasi tutto il libro (ve· di come persiste anche negli etempi metrica· mente liberi di A•I padre, Dc,ldcrio etc.) e che ~ pur serve a prestare un decoro e liii freno al di1eorso lirico più d'una volta minac: ciato dall'irruenza del .sangue. genera proprio quella che per a 1qni potrebbe re1la1e la diffì· denza più gta\·e verto queste Poe.sie: cioè che la M.aMoo abbia voluto /are una Ili.Il pocs:la Jorlc - che abbia usalo a queilo Kopo tutta la 11.1,o pratica di scrittriee di profevione, la quale conoscendo il wo mestiere vuol to· \•,apporsi al poeta di cui diffida (euendo il poeta proprio il conlrnrio di ciò che è lo scrittore) impedendogli. c0l proprio intervento, di cadere in quelle ingenuità o adorabili irr,· prontitudini che quasi sempre caratterizuno l.'.l nascit, d',:inn J)Oe$ia nuo,-a: d'un poeta nuovo (sempre un primitivo. c si capisce in relazione a un domani, non a un ieri come alla Mn,ino 5Cfflhraaccadere) per lo più sprov,e· duto e di.sannalo in qunnto 5Cmpre pey la pri· ma volta co.slrclto a prendere in mat10 la penna e a lcnUr le parole. &Ottola continua minaccio di ciò che P'Jr gli è di ineliminn· bile aiuto: lo cultura o letteratura che di, 1i voglia. (E da\Vero è stninisaifJ\3.condizione. oggi, quella del poeta - un uomo ch'è con· lro t.:.illala cultura ufficiale e in po'emic.a con essa fino a proclamarne necessaria lò'Idistru· zione. e proprio con l'unica arrn., di quella cultura e ,i vantaggio di quePa mede,im., cui· Ima! Senonchè il cuore. rispetto i\l ,._,ngue da cui esso .stesso è alimentato e rJl0$$0, non ha un°eij1rnl funz.ione vitale con le $Ile dia· 1101,.. e ,i.stole)). Ma io dirò che tale 10spe1to (dico che l.'.l Masino scrittrice. abbia deliber,ilo di 1-c,i· vere questo libro di Poelie come aHebbe de'i– bcra.to di sctivere un romanz.o) è for1e gra· tuito e non buia del re.sto a spegnere il for tissimo interesse su1eitato da queste pro\e. ~ quali certamente q·Je&to (ed ~ lutt'ahro che poco) hanno al loro attivo: di tC'llimoniare liii 1emperamento sinceramente angosciato - una aoffcrenut de.la proprio condizione e dd proprio tempo (certe affermazioni potrebbero addirittura diventare paradigma.tiche come qucstii: 11 tutto in ogg{ 6 ~rrappalo. La /ace· ra:ione ,ola continua in noi. Dunque via lut lo») di cui mi parrebbe cosa ..acrilcgo il d'.Witare. E. ciò ancor meglio dove perfìoo 111 neceuità lutta femminile d'un decoro e&leriorc (è difficile che una donna c0ncepia.ca la ma{.." 1tà del a poesia indipendentemente dalla rnac ,tà della vesle: e si ~pisce, appartenendo ciò alla ftslca della donna), non ,egge più all'urto del iangue - dico dove le parole rimangono bollor di sangUe e g1:i.midi 1anguc, 6.no a s0· stituire al da1Sico furore qucst'•i1tei-ismo lutto uterino: 803lal Via, via, via lutto Tu, oia, Dio. Tu, Amare, e inermi aspi,a:ioni della ;,«sia. Bcula, o basta, basta.,, Luogo, nell.ii letter.a~"4ra, ch'è un deserto, è vero, ma. è prnprio in quesli descrli che mi par di K.l)p(ire la necessilà della Masino, piut· tosto che ha i campi d'una lette,atwa a volte Senonchè, r-m essendo convinto dc\111ne" cessilà di quesf,a o di ah,.a ,,oho r!ella n<Y stra poesin, è proprio a questo ounto eh" io devo sospendeie l'intransigenz.a d'un giudizio su una poesia che (mi si perdoni il pmadouo d'altronde non mio) non può euer ch·e ipote' tica e, in que&to luogo, provvisoria. E in quanto alln M.,.ioo mi c.onlcnto dunqu:, di le" goal.are al lettore. oltre h1le \'aga propoata, il punto fermo che m'è parso di 11COr8Cfe n lle sue pagine: un".incu.pitaangoscia sollo il pc· so, diciamola col nostro Cecca,do, !( dei grandi anoi calanlÌ u - in altri termini un llbreno (indubitabilmcte sincero in una donna) J>Cr I.a vccchi11,ia, il quale all'a~trice strappa giida eh '0r.a sono di be:va addentata, ora di ago· mentata croatun,, e che non rimangono 1enza eco nel pet1o del leuo,e proprio pc, la lnce· razione con cui è dello. ·G10RCIO Ùl'RONI (I) Paola Muino: Poesie, Bompiani, 1947, pagg: IOS. Lire 200. Sull'adolescenza ~:ca:,:te u:cc:;:~ ci,: :~te ~r i:br::~at:: 11 tema dell'adoles«nza, con tutte le che alla Mas.ino è caro), ouia sprezznta in :C 0 rft:~~~i:ilcf 0 :t~~e t:.:: 0 ~~:0:ad ~! funzione polemica (di ribellione), e quindi .o.n· ,•olta in un romanzo americao 0 di Wil• cora ace.citata come materia fino a tentar d1 linm M11xwl Il. che merita veramente la contrapporre a q➔ello che vorrei dire il cin· 6l)CSadc.Llo 1r11duzionc. E' i111ere8&1.mt1 so– quccentit.m0 di questa autrice l'ironia, e per prat11110. per noi europei latini, conside• fino i ritmi, d',Jn Pa'nzzeschi: u La signo,a... :~;:/::rl~n d~~e:t~~ ~ib~:"\tr'u!~:d~':i: è una donna lutla di scia. - Seta la pelle la infolllaziono atletica dei gio,•ani arue• i capelli - il ,cggipet!o e le mulandint!.. - ricani) e il più allentato - rispetto a noi Seta il poldto 4. orecchie - e il piccolo - v:ncolo degli a(feni familiari, non mo– culo roJa. Ma Tot'n l'all.eoto II etc., ch'è un dificnno i scm11Jici5simi tennini di quel disperato tentativo per l'inimitabilità, l'abbia· " dramma dell'età" dentro il qualo vi?ne mo già detto a'tre ,ohe. della pot:$ia palai: ~~~n~~h: 13 ~•::etl~to~=r~~e:i:' d~Jl~~~~:~i~~ zeschiana. co1ì temporale. ri1pelto ,a un uomo cioè dalla madre, e prende per wsi diro e a un'età, e il cui risultato potrebbe sc.cn· .,0nosce 117 ,a della sua sorte di uomo. Il dcre. Se la Masino insistesse, fino al più Maxv:ell uone ul centro di una vicenda, meschino pitigrillìsmo dcll'alt,o dopoguerra: Pochissimo intrica1a 11111 ricca di movimen· 11 E per ora, come tutti i bambini - che arr to, due rnir::nui. nelle cui diversità di com. cora non hanno fauci/a - è un prodotto in· . ::f;€~or::,t~l\o;~b~~ti:u!n1:~ r~1~~:. &e{;: tcmazUJ.nale: che si .:pera giovi alla pace ». I m.ie. non riescirà mui O diventarlo, sarà qul;l!i 50no luogh; s'.l cui è ozio&o io.lisiere ir •conlìlto dalla vita) gi rispt.'CChia 111111 di• quanto altri appuntamenti propone l'aulrice, l "ersità d'ordine &pirituah,. La 6lrc1t11 SO• tri punti dp,·c alfine l'cq'.livoco fr.a le dut lidarietìi. limpida senzn morbos.h3, che li contrastanti forz.e che sono in lei (fa lettera· unisce anche nCfle prO\'e più dure rentlc tura e In nat:.ua) è raggiunto più pc, vi,.,·, •naggiormcnle aignjfìcativo il p,aragonc, (ni poetica che per abilità di mestiere. E dico i loro nlll'!(;itiamenti. le loro reazioni. Tut• sopr.:illutto in certi c0raggio,i quanto fe,r.11 ::r/ :h:b~:::~a!: 3 ~•:i:•n i r~:;;:: 6 \ 11 j~ 11 ~~: poemetti, d'un genere felicemente ritrovalo e glie dello viriliiii 60110 s1udia1e con ,imp,'1• felicemente impuro dopo tanta ebbrezza di ici e resi roo mano clelir.a·a dolio &erit• poesia assoluta, quali ad e1~mpio // la 1 !n, 'ore, il c1uale fra l'altro hn 6apul(l rcspin– anch'esao (per conferm..rc la in11.iale im· t<'re le facili lusi11gl1cdella 1SOEsunli1à. im– previone) aolcnne nello svoògimenlo ii1mi· 1►licita nel tema co e dove grazie ,a Dio neuun \'Crso, i,c,· Eu,Rm lato. è di per sè be'lo. ben11 neceuario al disegno d'insieme, al totsle c.omponimento, c'Ji nemmeno I.a tecniea della 51Crittice (per tma WILLIAM MAX'WEI..L: Adnlescen,i, 1ra1l. di M. Hnnnan, Ed. Astro,. Romu. 1947. 1947, 1xigg. 361, L. 420_ Chi non cono.JCe a11cQra il " Journal de voyage dc Miche! Je Mo11111il,!'.ne c11 ltal'e JKtr !i1 Suif!:.o et l'.i\Ucmugne • n 1580-1581", approfi11i cli questa 2 _eJi· .:::ior1e italiwia prcse,um,1 daU'eduore Bompi.ani n,ella cl1i«r11 1rad11:io11e di Irene Biroui. Ur1 uiaggio ,wlCltnfit1 ci1i,q11ex111esca e iow lunga perma,umz.a nella Roma di tillora in com1,agni11 cli Mmulligne fc rx:r giuma 11110 va.su ,scor– ribmula C(lfl lui 11clfo SLiz:era e nelh Ce:mnnit1) mrÌJ u,1 moclo ,,:U u.nic<,che raro per offrire le migliori ,. Jérie •· aflo .Jpiriw. . Micl,ele, Signore ,li Mcmw:gne, mo.J~e il 22 giugno 1580 JJ,t suo c,i5teUo nel Perigorcl per curare, nel.le p{ù rinomate stazioni ba[ll~1ri di allora. il Sito cruid– clctto mal delta pietra, Ma si 01p<Jce che ,,u~sla c11rllno,i. è in /omio cJ1p un pretesto o,ule sOlldisfnre quel s,10 itma– to g11s10per i vfoggi. cui sa111,i<ma qua· le fine profomlwm:.·mc eduauivo attri· bui1,-a,.Egli noltr su qucsle pagine. pri• ma dettale al. &110 segret.ario p<>i scrinc di .,uo 1mgn.o parte ì11, Jro,u:ese. e prut.e in. iialiurw, fiero d.c!fo sua richiesta e ottetau1<1,cittmli11an;o ro,mrn.a. ciò che i suoi occhi a1tet1Li.!.~imi vedono aU'intor• 110, asle11e11dosiscm,>re dlll dar gi11di:i esP,:iciti e tmllome,w co,ulm1n.e, unica, mente preoccupato. come si direbbe og· gi, d'e. .uc.re obbicttiuo nel fermnre ml– la carta le più di.,simili COn.511c11111ini conasciute e ,wl descrive.re i luoghi. le per$01le incontrllte. gli epis<H.liviuuti o JMnliti riferire E così 11a:;ce il p:ù 1,;, V(K;6, ewitto, ·nntilctterllrio document(> cli.e forse esista .tull'Europa cinquece,r tesca e in partico/l1re sull'Italia. in u:1a <rOflalCa in cui fa vùa qrmtUlinna è ri• Lrtl(ta come meglio ,io11 fJOlrebbc fare oggi il miglfore dei no.stri ·• inviati spe– ciali ", Ntl/1tralmente l'a11(Ù1:do11e di. Montaigne no,1 s'allo11ta11a mr1i, pur es· 11endo tesissima a1L'ester110, al .mo inJi. mo male. frequcriti apparctulo le riota: rioni &id/e &1~ coliche. sui &uoi calco· li, &ui. bilanci tra. le acque ingerite e la "anmella " e..ttrome._<:,511, < 11asi a dimo– .Jtare am:.ora 1111a volta il mirabile t:<111i· librio di. q11e&to grtuule signore dello &pirilo tra la sua 1,er5-011a, miche /i.s:,.,,. e il mo,ulo circo.stante. VAEIAN HOVHANNFSSIAN: P".:,' ~ in lingua annen.a tradotte dall'Autore e ree.e in ven;i ee!olti do Filippo Baslin,, \e.ne . zia. Tipografia Annenu, 19•17, lh1?g. 26i. Lire 300. Jlahm1 llovluumes$Ìll11, 111110 a Akfwl– rikl,. 1,iccolo fl:leSC silllaJO Jieiro le montagne di p,orto Dmum., nel 1894, '! 14 w111i.vi11Jl,ciand9 $Ola 111,.rav-cno la R1M&ia meri<liorialc o r A1wri11, .~pinw da VOC'ft:io11e religiOMt rassiun.se V cne– zia i11i inizimufo gli, ,wdi. flOi cnronati a Roma con la laurea iu t.eologia. A Ilo• ma fu. ordinato sacerdote e 1oniat(> a Venezia si detlicl, aJl'inseg11nt1umto di let.t.ernlum e Horia armena ,u!.( liceo di Moorm·Rapl1ael. Dol'o 11n soggiorno 11 Parigi parti mis.,iom,rio tlCr l'Abi.tri11:a e. sopraggiunta la JCucrrn. fu. iiucrr,nt., in tm cmnpo ,li, cm1ce11lri:me11to africrr no 01/cg~i diede 1/ogo alfo &1m uororio– ne pDcticn .. Nacquero queste poesie che wuauia lf'.31jmu11ùmo. m1cl1e nella trn– .,p<Mizio11,c, l'anima di 1111 poeta. 1,-c,o " i11trreucmti.Uimo, dolato ,t"mia Jre.1cf1ez· :a ili e,;11res.,iorie di SJen.,ibilitù che ra· nmcrue s'c1CCom1ma110, come i,1 foi. con tanta pr'1/011ditù di pe11siero e illlcnsifli di /ode, Poes·c. noturalmcrile, re/;gio&e. mo &olo co,r~e posso110 t•S,<A rlt, fo po<?.~ie cli, un autemic11 p(Jeta, cioè nie111.'affatto bisotte e mui colme d'un CO.SÌ 11as10 N• &pir(>terreno e celeste eia lasciare dol· ci.ssimamente UICC1t1talo i lettore, A lode del traduttore, o meglio ( poichè il lr(2• duttore ktterule è rm,lore &Uuo) dì Filippo BaSUni che Kè as11w110 i! tfi/fr cUi,s,5im(> e qu.mi disperante compilo di dare 11na libera musica e 11n ritmo itn• Um1i a, qtiesta ~ia, diciamo cl1'egli è ri11&eitoa seguire nel migliore dei modi l'Q&nbili I.e i11/le&IJioni ,{~Ile immagù1i, con. 4, i11/k.uionl dei versi. i,1 1111 Un· su.aggio italiano est.remumente chiari> e appropriato. CF.RARD WALTER: A,i,lré Cliénier son milieu e:. son tcin116. Ulit. Rober1 Luf· font Paris 1947, pagg. 385, Frs. 220. Al.I.a lungcr &erie cli pubbi'icazioni s/o– ricltc GtY11rclW<tltcr af{l{i1111sc orn q11e• sto $/luli 0 clic VINll riluftare 111111 <lo– c1m1c11ta1c, rfo/i,1i:io11e deUe vere c~11se ciac portarono al patibolo il /><H!ltr. Pre· ciso è ·il quadro di 111110 la /omiE(lùi Ché11icr, • uralu fin nei, ,kt.ta. ,,/i 1/e.'l'ir1 timit<ì; e allorché it Walter &'1111Jll!gn,, nellt1 figura cct1trCtlecli A11ilré. 1•<1r d1e oogfia 1rapclare u,i ceno ri.,se111imct110 110fc111ico. l.. 'i111cmo dcff'esnme srorico é 1fi rc11dcre i,i. primo 11im10 ,mitwmerite I.a. cori.dizione ummw ,um 1a11todel f)(Je• ta qu/Jnto del vccme11te or,po!.ilore deUo Riuolu.:ione, delh1 sua cwi11i1à ,li :.•olc– mi&!a s11Wgata (lllTaVCr$() i fog/( 'c1e1 }mtrnal de Paris E 11el trrrcci1tre il lii· scg110 di qucM/J · /ig11Tll 1/i n,aziminrin. il Waltt.>r si prop011e di 11bolire futti quei clicl1és cl1e la 11ro11f1gumfo comrv• rivolurimwrfo lw creMo i11tt>r110 al gt,h nio vi11imu de! 'l'e.rrQrC. E' altresì &11(1 a111bi:io11e di richianwre il Wuorn a ,m 11robfc11ui di piscologia di claue, che le circost01rze 11rcset1ti $Cmbra,io rendere sfogqfarmcnte a111w[i. Di, modo d1e fo viOl!11dadi AmlrC CliC11icrvossa for11i· re w1u &aluUrre le:ionc a pi,i 11'1111 rop• 1Jre.semante tkfla borgl,esia i11tclfcit11alo dei 1wS1ri giorni.

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