Fiera Letteraria - Anno II - n. 32 - 7 agosto 1947

FIERA LETTERA .A N N O 11 • N. a2 ESCE IL GIOVEDÌ Settimanale. di lettere arti e scienze ROM 7 Agosto 1947 UNA COPIA LIIIE 3o ))))~.....:,....-,..))J)) I Direttore : G. B. Angioletti At Direzione e redazione: SOMMAIUOj: Giovanni Necco: L'assurda alleanza - Alberto Savioio: Alce,ti di Samuele ('l'ra.gedia) - Alceste Aogelioi: Due poesie - Miguel Amado: idioma, tempo e idea - Giannandrea Gavazzeni: Quaderno del Mulicistu - Ivo Chiesa: ,<t-.;:.:::=.:::7i•;;~ .:OD: e:u (+ y pagamento acmutrale L 800 • annuo eou t ,i pagamento tr.iwe•trale L. 420 · Utero: ao,• i· Langoteure Tor di Nona 3 • Tel. 5S679 Ammini.ltrm:iomt • Pubblicitd A Colloquio con. Salacrou - Enrico Falqui: '·L'ltalia Felice,. - Gaetano Arcangeli: ouo L 2500 • Quota meo1ile per abbo- f oameuti apeciali ( iuae.gnanti e atudeuti) I. P;a_ Madama. 8 • T,l,f. S0.919 il ! EDIZIONI DELLA BUSSOLA Incontri con, il bel mOtldo - Antonio Rinaldi: Sentenza (poe:na) - Francesco Arcangeli: Libertd - Ettore de Zuani: Studiare lo spagnolo - Vinicio Marinucci: L. 12,; • Pubbli.cità: al mm. L 25 T t . uoa copia arretrata L SO t +) ' ' ' ' :~:~- ..... J Dai messicani agli arabi {cinema.)- Note e rassegne di: Aldo Lusiui, Ennio de Conciai, ecc. :tp,tdid••I •• obbooH••••• pootai. (Gnppo 2 ) ).,. y~ ....) ) ) ) )'-+-e-), ) , ) ► j Uno scrittore giudica l'avventura italo-tedesca L'assurda L·aggeuivo 1e aMUrdo n dato alt'al\eanza politico·rni 1itarc dell'Italia con la •Germania, mi ,fuggì, e.redo, la prima \olle durante una lunga e COl'dia 'e conversuione con Max Mdl, un pomcTiggio di gj,.igno del 1939, c:-Ji'eroandato a tr0\"8,re il poeta auMri.ico là nella 1u.a villetta al'a perifetia di Vienna. Mi ,fuggì, ma non ,ebbi motivo di pentinni, perchè euo era la logica c.oncllWone di un ragionamento che, ·rifacendow alla ideale unità a cui necei.H,iamente COn\1:,gono g'i dementi discordi 1n3. complementari di Ò-Je culture - la latina e la 'germanica - ponev~ l'accento su fattori spirituali tendenti quasi da soli (dato lo scarso apporto slavo) e co· stituire, promuovere e conservare quella Ili" periOJe armoni.a che è la quinteuenza $lCUa della ci,i 1tà europea ed occidentale, mentre escbdeva a p,iori la reciproca compatibilità dei due popoli nell'ambito pra!ico e stretta· mente po'itico, pc,- la fondamentale diversità della foro /orma menti,, del loro carattere p,i· co 1ogico e del 101"0 abito educ.a1ivo. Meli consentiva con me tanto più ,olentieri, in quanto anch'egli non e-sitava a mettere in pri· ff'O piano i fattori culturali - elementi stabili ed equi 1 ibrato,i - e sullo sfondo le contin– genLe .politiche, Kmpre di natura precaria e perturbatrice. J_,' ameno settecento teclesco Mell ed io $era anche d'accordo nel con– siderare la seconda metà del settecento come il periodo aqreo della cultura tedesca, solo che egli nicchia,-a un poco dinanzi alla mia affermazione che la Ge,mo.nia ;i,ve»e allora attinto il vertice della s.ua civiltà proprio gra· zie al particolariNnO territoriale che la d.ifen· deva contro ogni tentazione di avventUre im– periali1tiche. Quantunque io mi rifacessi a pensieri di Goethe, e cilu1i, :a 10stegno del· la mia lesi, ·:ma sintomatica ha,e di Thomas Mann (u l'h.·.un.anitas tedesca ripugna nel M.lo profondo intimo alt'azione politica 11), il poeta austriaco mollrava una certa titubanza di froote all'aggettivo assurdo con cui ave\"O qualifica.lo l'alleanz.a italo·germanica, che era il.ala recentemente ribadita con un P<Jlto det– to d',u:ciaio. lncoerenza lcr, a Coe1he, a Jean Paul, a tutti i tedeschi veramente colti, hanno .empre reao omaggio >1. CircoManza, queMa, che andava, mi semb,a, meditata con più ponderazione cl.a queg'i in· tellettuali ita\i4,ni che nei Ire klstri prece· denti a:la 1paventcna cataatrofe della seconda guena mondiale a.i la1elclrono tras~-ortare dal loro entusiasmo germanofilo, dim01trando, o'tre lutto, scarso sen50 llorico, perchè pro– prio, il pCTiodoche va dal 1939 al 1945 ha IC'(!:nato in Germania il punto di maggiOJ de preuione ri~petto a'la Humonilal ricordata da Heine. Un patto culturale che non fu mai applicato E ciò ccmituiva, certo, un .argomento for midabile contro ogni improwid., propensione a 1CCondare, nel campo degli studi, 41 fatale dirizzone politico che ci a\"Viò verso -un'a\· lean:r:ndi.a$lrosa. Sen1...1. contare che neppure nell'ambit,;, dclii, contingenu effimer\ e nel· l'os.sequio alla pura forma 1 "3 Germania di al10J4 ebbe .scrupoli a ri'l)Cttarc:: la no1tra dignità nazionale. Un bell'esempio di codesta mancanza t'-1 il famoso patto cuhura 1 e, le cui cbusole non furono, al di là delle Alpi, mai awlicate. Se quesia circo1tanz..apote,·a desta· re meraviglia in chi udiva le forma 1 ,j proteMe di Mirna e d'amicizia che le autorità tede– sche facevano all'Italia, che dire del'o stu· pore che nccesrari~mente coglie,,.., l'ita'1ano, i cui occhi si posaUCTo, ne\ periodo del pie no idillio italo·tedesco, '°Pia una delle in· finite targhe, 1-ilpidie tavole su cui erano in· ciii, sbalzati o stampati i pw11i progr.:immal1 ci del na:r:iona.'.socialilfflO,tutti vibranti di /uro, lCIJlOnicw e informali ad un intr.an1i· gente e fanlaMica II Los von Rom »ì Come poteva, per esempio, inserirsi nello spirito e ne'la lettera di un trattato di alleanza e di amicizia tra l'Italia e Germania il 19<> GrJJnd· Jal:. che •"JDnava: 11 Wir fordcm E.uatL fiir das der materialistichen Weltordnung die fiendc ,Omisc.he Recht du,ch ein De:.atKhes Gemeinrecht », cioè : 1e Vogliamo i0$Litui1eil dmtlo romaoo, posto a serv1:r:iodi un ordina· mento materi;i,li$lico del mondo, con ~n pub· blico diritto tede,-co? )J, Ma, pur prescindendo dalla natura equivo– ca dei r;i,poprti ulf1ciali delle alte .fere e dalle ,agioni strettamente politiche, il c.-Ji clegli intellettuali germanici ekVTle~sorbita dal mio auunt~, b111tavaun.a . . . . I 1Uperfic1alecon05Gent.a della ps.1cologiae dei- Per quanto ll_lt.1c1tam:erva del mio mt~r l'ambiente in cui si era formala, per capire la locutcre mi sp1aces.sc , m1 rendevo, lultavt~ a_uw-dità di q-Jest'~ 11enZ4 .. Alcuni epii,odi che conto_ del suo t~bame~t~ pen,;,n~ alla I~ rientrano nelle mie epe11enze personali val· tale incoerenza d_1molti 1ntell~tual1 ~cde~h1, gono fOJse,a provare questa auerLione. che, f)'Jr pro~n11 ad esaltare I vnlor_lu~iver- La prima vola che ebbi nitida la perce· ~li dello spmto, no~ ~a~, poi, rmun- zione del pericolo che sovrutav.a all'Eu,opa e c1are, coo .u~ alto di decisa_ libertà, a. quel al mondo, ~ l'incipiente ebollizione di istinti 1nnto di m1shc.:,. fede .che ripone\-ano m un barbarici fos1e tr.ahoccat.1 in marea, fu a Jena ~ Deutac.htu~ 11• prede\li~to. secon?<> loro.. a un giorno di 1 uglio del 1931. Quel mattino riaolvere lutti I problemi. Anche 11 caHolico ave,.o letto in un numero del Literaifacl:e ~e 1 _1 ;i.vC:\-ac~~l.o .alle lu,i_nghe di que'la Wdt (il scttim;,.nnle l~ttemio di tenden~a ",11st1eager~n1c1!n, come d1mo_stravano. fra democratica cd eu1opca che u,cì a Berlm.J I albo, certi pau1 del .suo u Spie) der de~t· dal 1925 al 1932 con la collaborazione dei sche? Ahnen 11 (Dramm.:1degl! avi tedesclu). migli0ri scrittCN"i tedeschi, da Thomas e Hein· D altronde sa_pe,o ~ e~_ienza c~e una rich Mann ad Arnold e Stefan Zweig, a perfetta comunione d1 spmt1 fra I mtellei· Joscph Roth, a Jakob W~uermann. a Frie· ~ua'e ~edesco e q_uel!o_ it~liano foue '°~ente d,ich G:mdolf ecc.) due articoli d'a!lanne che 1mped1ta da p1eg1udm d1 carattere naziona· mi ll\'Cvano molto turb"to. Uno era di He1· listico ~-e trntten_evano jl, pr-!mo in_una ,tr~· mnnn Plah. e accenn:i al 1 e pericoloae sue; na pos1z1one oscillante tra 1I suu1cgo e d geitioni che l'esempio dell'Italia foscist;J escr SO!petto, mentre il secondo inclinn,•a nll'aper- citava '°p,a certi shati della popolazione te· la confidenza e con di,itto pretendev;i di de1ca. porsi sopra un terreno di as.soluta parità. Il patriottismo del primO er<1.ancOfa quel o ana• /l partito hitleriano 1izzato argutamente in una pagina della n Ro· e l(J.gioventù. mantische Schule u di Heine, Sotto l'impulso patriottico il cuore del b:1on tedesco, osservava Non è un fenomeno da 10ttovalutare, os.ser– l'a:1tore di II Atta Troll n, si fa più gretto, ,-avn il PJatz, poichè Cl$0 può preludere et nd « si accartoccia come il cuoio al freddo u: un radicale mutamento dell'4tm05fera politica di qui quel 1 a ic meschina. goffi, e inu1bana op· e c:1ltu1aled'Europa». Nell'altro scritto \Villy posiLione n di molti tedeschi ti all'indirizzo Haas att?ibuiv.a la crescente diffus.ione del che rappresenta quanto di più a 1 to e s.1.c.ro h a partilo hitleriano a 11o spi,ito avventuroao ed aoato la Germania. vale a c!ire l'Humaniliit, esa 1talo di un.a cOll6iderevole parie della gio· l'universale fratellan:r:a umana, il cotmopo'ifr ventù tedeq. n E' il caso di ammonirli co· smo, 0. cui - affe~m.iva Heine - i nostri desti giovani - diceva l't1rticolista - a non grandi ,piriti da Lcuing ad He1der, a Schil· fidarsi di pochi strilloni e regi1ti di pogrom. alleanza E' veramente asMS"do che essi debbano ac. cettare il aedo di Coebbels so'o pachè e.re" dono nello apirito di Fkhte ». Si, penaavo dentro di me, per ,_,na mente logie.a e 1&na, c,a assurdo: m.,, pole\'ano et&ere une le menti dei giovani che 1 eggevano Kant e Fichte, e si aolloponcvano 1pontaneamente al barbujc, rito della Mensiu, come aVC\'tilOfatto gli 11u· denti che vedevo in quel momento cammil'lal fieri e impettiti pq le vie de:la cittadina coi libri sotto il l»accio e col ,iso orribilmente deturpalo da enormi ,fregi, inferti1i a titolo di 1Uperiore distinzione? Com e concilia.re i 1 ,ib,i, che simboleggiano lo. cultura, con quel· le piaghe e cicatrici che testimoniavano, in· vece, un tenace re1iduo di barbarie> Di Jale incoerenza non mj pa!,revanocon&apcvoli quei pronipoti di Arm.inio, che 04lentavano le- tra· fitture riportale in duello come un nobile tra· feo che COl'Onasscla loro sapien7.a acquis.ita nello lludio, Contro l'opinione di Willy Hau, mi pa.· rcva diffici'e poler aprire gli occhi di quei giovani pei quali evidenlemente non e:siste,-a to!-:JZionedi continuità tra la II grande tradi· Lione s.pi, i,-le bcrma.nica ~ e 11 cctidd.etto pcnsiet"o di Gocbbels e Rosenberg. Il loro caos mentale era, del resto, provnto dall'en· ttaia"MDD con cui raccall'avano da terr;i e 1 eg· gernno i manifestini di propaganda, piovuti a 1 IOJ.aallora da un velivolo aoceuncinalo e che recav4no, appunto, il progrnmma del N.D.A.P. con l'insulao com,r..ento dell'autore dei u Mito del sec.o 1 XX 11. Un'impressione ancOr più siniotrn rjportai poco dopo, quando vidj t-Jlli quegli studenti t1ggirarsi, con le leste bendate e le facce tumide e rOMC, per i cor· ridoi e nelle -au 1 e della celebre uni\'ersità. Quello era l'Ateneo in cui Schi 11er eveva inaugurato i suoi corsi con una prolusione in· titola1.i1, : et Che cosa significa e a che fine ,i w.idia la staria univertale? u. Ll dotti pcofes sori ave\'ano commentato· ridea kanti.nna di una. pace pcrpclWl, es.,ltato il concetto goe· thiano di Welt/iteratur. Come era pouibile irwserire in questa grande tradizione spirituale il rito ignobile dell.:i Mensur? Sì, ern davve– ro abhominevole, come deplora, .. il Pl111z,che dall'esempio di un'Italia fUOfViataveniUCJo indiretti stimo!i o fomentare la .demenza teu· tonica I Un. comizio di "ba"ari,, A che pwito foMe arrivata tale fo 11i.aebbi modo di accorgermi di lì ad una settimana, atsistendo ad un gr-andioso comizio notturno tenuto nello stadio u Dante II di Monaco. Mi ci condusae l'amico Friedrich Secbau. Lo studi0$0 che avev~ curato il tello critico delle opere di HOlder 1 in, non era una gui· da aospella, e seppe vincere la mia titubanza spronando la mia cwiosità con l'CIOl'tazione dell'Ulisse dantesco ai suoi compagni. Ci trovammo dinanzi ad una specie di pa.· cifico bivacco. in cui sostavano o,mai da ore, con incredibile pazienza, settantami 1a perso– ne a null';iltro intente che a di\orar salami· ni e a trincar boccali di bina. Non na1condo che a tutta J)l'ima quei bava.resi paciocconi. chiu,i e- .soddisfatti nella loro crapula, mi suggerirono proprio l'idea di una Ge,~nia che auendcwe davvero il u Déstati n (Deut" sch 1 0.nd, erwachcl) di 'Jn nuovo ,erbo. Ma bastò l'annuncio; u Der Fuehrer komrnl I " (il Fuehrer aniva I), pcrchè In scena muta:i.acdi colpo. All'avvertimento II Achlung I Ach· tung I», scandito dagli iltopa,lanti, 111folla scattò in piedi come elettriuata, e l'impres· sione del biu1.cco pacifico e neghittoso spar ve come per incanto. La gente si riordinò da ~ in compatte fi'e lungo gli scaglioni delle ~.adinale, e proruppe in frementi IC Heil 1 Heil ! Hoch ! Hoch ! 11, ,protendendo la de– sl1a con l'impeto di chi drizz;i ,un°-0.$la. La livida luce delle fiacc.o 1 e e il aJpo rullo dei tamburi concorrevano a dare a quell'in10lito spettacolo un'aura di saga nordic.:i., Non cit" ladini radunati ,in comizio, ma guenieri e amn:r:zoni pronti all'aualto ,a.ve, o innanzi o.gli occhi. non comitive di bavare1i, ma orde d1 di GJOVANNI NECCO bd"°7i ancor materiati, ai sarebbe detto (e lo disM e lo llampai sopra 11 L'lta'k, lette· raria » nel DO\-cmbre del 1931), «di espe– rienze 1ilvestri e di bellicOIO nomadi1mo ». Pur tra 14nta folla mi sentii solo e 11n&rrito. ~rl SpittelCT h.a notato nella lingua tedeaca un'organica incapacità ad appropriar1i e ger maniua1e ali dementi a.tra.nieri, In q:!el mo· mento p,eni la sensazione di e1Jere !lno .:.i quegli irriducibili bar~i1mi latini che il linguaggio tedesco non ricace a fondere ed uaimilare. ' A ntistoricità del naziJmo . Al'ibii come cl.inanzi ad un OK.WOpresen· timento. Guai per l'E..urop. e per il mondo se il genio sinislro di q-Jel FUhrer fo11e riu· ,cito A scatenare i peggiori iatinti di un po· polo che nei periodi più be 11i del'a .aua "O' rlcl aveva pu, dato un IJlande cDlltributo alla civiltà uman11 I Nè io potevo aedere allora che l'Italia doves1e mai trascendCTe da. una !eh· ce collabora:r:ione ~piritua'e coi migliori ele– menti di que 1 1a nazione ad un'alloanLa ço– litico·militare basala i,'J] connubio dei più ignobili rappresentanti den·una e dell'a tra. Ma per ii concor,o di note CDlltingenze, a tale alleanza, pwtroppo, si giunse. Con im· provvida leggerezzii i nostri capi M 1 asciaro– no attrarre nell'orbita di una potenza a cui difetta notoriamente il sento po itico, -vale a dire l'elemento dcciisi\o della villoria. La tendenza tedesca a melafii1icizzar Jutto, pur l.Jasferila dall'nmbito delle nobi'i :11trau. .. in' alla sfera del basso calco'o ixati':o, cc,mpur mise il realimio progrnmmatic:>, e re• ciò stesso, inconsistente, di Hitler. Quel ,uo bru tale machiavellismo, po-,to a IClVizio di un germanesimo tel0 in una feroce volontà di potenz..a, doveva in ~.,!timoanfanare nel vuo· lo di una concezione- a$lratla, Germaniuare, anzi pnmianizzare lutto il mondo oltre ad essere un proposito bestiale, era un oa»urdo, 5c concCl!)ito ed escg"Jilo aenz.a il concorso, almeno panivo. di elementi extratcdeschi. Ma qua 1 e coopera:r:ione pote-v11da cui venire, ~ ,i sopprimeva a priori la loro indi,ldualità, nella stolid~ pre5unzione, di ridur lutto ad un comune denomiM.tore? Degeneri pronipoti di Hantana, He,der e MOler (che avevano per primi e.altata la foru connaturata ag'i isti,1 ti e ai sentimenti degli uomini e dei popo 1 -i ,ingoli) codesti violenti sopraff~ttori ,olevano prescindere dalle insopprimibili peo·Jliariià etniche e J)el'50flali, forzando tutto e tutti en– tro le lince del loro schema di germanicità. Fortunatamente proprio quella conceLione antistorica infirmò ob o,igine il loro piano imperia 1istico, malgrtado la cura minuziosa con cui era stato preparato, e il formidabile spiegamento di fone e l'incredibile tenacia con cui fu esqpito. Insulti ai 11ostri soldati. Ne'l'ambito della sciagurata ~lleanza con· elusa con noi 1 a Germania non 1eppe, nep– pure ai fini di un s.ucce:uo tattico e tempo– raneo, valOJizzru-ela cosiddetta « nizione ami· ca». So 1 o intenta a germanizz.'\re l'alleata le impose; il metodo e lo stile meno adatti all'indole e alla tradizione latina. Ciò l'ideologia razziale apriva un lato in· co 1 mabìle Ira due polenLe che avrebbero do– \"Jlo agire armonicamente. Nell11 presunzione della loro 4Uperiorità i tede.chi non si cu· rar0110 llffallo di studiare la piico'ogia di un popolo che in fondo di,prezzavano. L'unità di misura con cui lo giudicavAno, era il s.~nso di una di,ciplina rigida e meccanica, intol· lerabile al nostio spirito. Ai primi rovesci militari 111rabbi11 tc:sto– nica esplose nell 'insu'to : l'itw1lt0 sbavò nel· la \'ena di goffi 11 Witze n (banellette. fred· dure). La fas.e s.a 1 ientc di questa italofobia in 5'0rdina coincise col periodo in cui fu in auge Rom.mcl. Questo nome simboleggiò, in Germania, per parecchio tempo, il valore e l'onore tedesco, esa'tati in opposizione alla inettit,Jdine e a.ll 'infamia italiaoo, La pre– sunta vi 1u\ italiana ,olteticò l'estro banaluc- cio del pubb'ico tede1COche palleuiò quel motivo con le zampe dell'ouo di heiniua memoria. Un proffuvìo d, barzellette, intea· iute con tediosa uniformità, aul tema della ,ig 1iaccheria italiana, inondò la Germania. Si dia.e che i noatri 10ldati avevano modificato al fronte, il CO'iddetto saluto romano, ~lz.an- – do l'Jlte e dUc le braccia, e ci si smaacellò dalle riw. alla geniale spirit01aggine. La ra 1' lentala mare~ trionfale de!le t1rmi tedesche venl\"8., in un altro Witz, auribuita al peto morto dell'11organetto ita 1 iano n che i prodi "lO!d.-.ti di Hitler do,-e-vano, purtroppo, accol· Imi 1ulle spal'e. Una terzi'\ bandletta, giucY c.a.nJo 1ul doppio signiftC.atoche h. la p;iro 1 a tedesca Feigen (fichi e vig'ia.cchi) diceva che l'Italia non e,a più • da, Land de, Zitronen (il p;,.e,e dei limoni), ma das II Lanci der Fei· "en 11 (il paete dei viiliacchi) Un quarto WU:.: (C Die Japa.ner nehmen Reis ein, die haliener rei'.13-u• 11 (i Giapponesi mangi.ano t , e > e ·--+ 1 Per le consuete 1 t ferie di Ferrago- f I sto il prossimo i f numero (33-34) t :i. uscirà il 21 ago- 1 t sto p. V. ! i t..... ' ) ,( ) < e-), e > e .....! ri'°, gli Italiani te la dànno a gambe), ttn· tava di pungerci con :ma freddwa fondata 1ull'analoilia del ,uono rai, contenuto in Reis (ein) e reiss(au,). E u-anti di quc-.to pawo. f cari alleali spremettero dal proprio cervello gli SCl!Ui succhi della ro,o arg"Jzi.a, per va· tiare all'infinito, con si.tematica pedanteria, quel calunnioso Leilmotio. E. anche questo fu, in u 1 tima analisi, prov– \idenziale per noi, poichè contribui ad infir mare wi"<1,\lean:r:a che andava rivelando ~m· pre più la su.a fals.i natu,a e la sua incon1r $lenza. Niente di meno opp«t'JJlo e di meno attico di quei.. frizzi che si risolvevano in danno di chi li lancia\"8., perchè la c.11lunnia (e questo era ben evidente, colpendo 101,, dati nostri che morivano, purtroppo, in Ahi· ca, in Russia e altrove per un.a ingiusta cau· M che era, comun<pe, più tcdeaca che ita· lia~) trae sempre con sè una apecie di ne- La nemesi del popolo italiano E la nemC$i s.i compl il giorno, in cui 11 popolo italiano, OJmai 1ull'or'o delrabiuo, con un alto riso 1 uto rivendicò la sua libertà, sciogliendosi da un°alle4nza ,uota d'ogni coo· lell'JtOmorale e politico. E questo fu il Wit:. con cui ri1pond.emmo a tutte le barzellette e freddure tedesche 1ul· la no1lra vigliaccheria: e fu un Wit:. corag– gio10 e sano, gia.cchè eNO -valse a sa 1varci. sia pure tll",_1himo momento, dalla tota.le ro· \ina. in cui è precipitato, invece. aotto il peto di gravi colpe e di una p'umbea insi· pientt1, il popolo germanico: 1eia1rnato po– polo che sconta durnmente (come allestano tut· le le notizie che arrivano di lanù: si lego:4, per esempio, l'imprenionant,. articolo II Ri· torno da'la Germania n di Enrico Castelli. pubb 1 ic.alo nel n'Jmero 29 di questo settima· nale) gli ecceui nei quali è incorso o per protervia propria. o per colpevole supina re– mia.si\ 'ità ana fanatica ferocio. dei suoi capi. Sarebbe una cosa facile, ma inumana e di pessimo gusto, ritorcere ora l"ironia di chi ci insultò a cUOr leggero, lo pen,o, invece. che la coscienza di •,1no,comune co 1 pa, di cui neuuno dei vinti e dei vincitOJi può dirsi ~:;a~~i!f ~:IÌeu:e~t~:b!:sslb1,~;t ia ~:an;;~ civile e mornle di una Germania, la quale, accettando le presenti t0fferenze come il giu· sto C-.!.Stigodella pr-oprin cc hybri1 ,i, faccia della puni:r:ione che s".lbiacequasi il movenle di una autopunizione atlTaveno cui cere.a di redimersi. E sarebbe intanto salutare per la umanità, se d.1ll'esempio di questo imm.ine callÌgo tutti traessero il monito I\ risollC:\-ar,i dalla matla bestia 1itìi.alla sagge:r:za,

RkJQdWJsaXNoZXIy