Fiera Letteraria - Anno II - n. 32 - 7 agosto 1947

FIERA LETTERARI> 7 Pagina bolognese Incontri con il bel mondo L'amica G., pittrice, quando ci ritrO\-ava· mo insieme con sue conoscenze del bel mon– do, e proprio con certe c.h'c più si distingue– vano per un notorio t.-d evidente disintereue (!Ile cOSe dcll 'orte e della letteratura, si com· piaceva di ptelCntarmi aggiungendo al nome, dopo la pausa di un soniso che veniva in· tanto a posarsi sulla mia persona con 1er:tez· za qu.ui $0lcnne, e dopo 4vcre caricato la voce di una intonazione lietamente enfatica e ammirativa, ben sillabando e staccando la pa· r013, il titolo di u poel.l 11; come 1e le ,1.ppa· ,ini improwi$.1.menlc incoronato di alleno, e studiando con ingenua malizia I" effetto che quel nome poteva p,odune sull'attenzione di gente alla quale ,loveva suonare ben insolito e lonlllnO. Insieme, si ;pote\'a avvertire in tale $Ua enfasi, e sc.or1:terenel s,:JO soni50, un che di d:vcrtilo, una giovanile e inlalta vogli.i. di fare un poco scand,aliu.are e ,tupire, di .tabi· lire e far ri~ltare delle pungenti differenze. lo pure ~ccoglie,-o con 1ntuna e contenuta esi· larnzionc quella c.ompromellentc etichcua di ricono,cimcnto, e ne ,tudiavo ,anch'io \.'cffet· to, e.on un gullo molto oggettivo, come se non mi toca1se peraonalmcnte, o loue addi· rillura riferita ad altri o ad un generico e toorico esemplare di catc-,i:oria. smuuava le pi.Inie della mia 1u&e.ettibilità. e quel ,uo spirito benigno ed euforico fihrava in ITl.e e ,-cniva a ri,uhare in una curi0$ità leggera e ugualmente sostenuta. senza a'euna gravifà di tensione; e dirci che regolariuava il senso dello u spettacolo II um.,,n~ conleren· do alla mia attenzione una c.alm11, cOntinuità. Di modo che. trovandoci seduti in gruppo in 1.1n caffè .alla moda, mentre il tenente Y par lava all'orc«hio di X in un tipico i!lteggia· mento di galanteria. e gli altri c,:Hwer5,1vano animatamente delle novità del bel mondo, G. m.i poteva rivo'gere a voee alta (f.lella su4 iir lenoga1.ione, st.abilendo un nostro distacco di giudizio e di partoeip,uionc agli interessi· dei ,·icini. che ci riesciva natmaliuimo, e mo(· fensivo per quelli, e che e.i isolava m una lieve e quo.si inaHerrabile prescma. Del re– sto sarebbe stato inutile provarsi .ad enha,e nel loro più intimo e stretto giro di COJ\\'Cr 1nzione: tu patevi -arrancare, per metterti al 1010 passo, spende,i; perfino q'Ja\chc buona riserva di _spirito per fare breccia, ma inva· no: e51i non potevano cerio badare a te nel momento in cui Ninni e Titti \'enivano evo· e.ate, con gravità d 0 interes~ e di considera· zione: nomi e s1.1on1più (acili a 1ugge1iu1 l'immagine dell'anima],- di luMO e do. sa'ot lo che non quella della persona umana. Del e sà da que. 1 e filo atavico dì arisloc.ralici di.dc · gni guidata per mano in q:1e&10suo scatto. E.eco che mi• ba!enava in mente il cocchio del II Ciovin Signore II p,,riniano ch'e fende e trnvolge la folla plcbc.,a per le vie. E il segno inde'ebìle di qna mentalità ata· vie.a mi p:ueva ICfflpte di cogliere nella loro conversazione; in certe loro puntigliose in· transigenzc, e insieme in quella specie di flaccido lezio mentale, che me li rendeva co,l facilmente ironizzabili. Ascolta\O duw que il tenente Z, che ,i stupiva c.hc u n certo loro amico comune, che si era alle,tito un op· piirtamenlo molto originale agiato e moderno denlro il corpo di gn'antica torre della etttà addomesticata all'uso di o,bitazione, vi rie.e· vesse, da nevrastenico e misantropo quale era, quattro o cinque :amici soltanto, sempre gli stessi: uno che si era fatto una cn1;1eosì, prote1t~t'll Z. aveva il dovere di (aria godere anche agli altri, di metterla ,a di1J>05izione per fe,te e ,aduni bri!lanti. La sala lale, pc, esempio, si sarebbe pre,lala magnific.ameule per b411arci (l'appartamento era atato descrit" lo mìnutam~nte e di1e:iuo con quella loro a· nimazione dialogica sempre un po· .affeuata e fitti:rin); e nel lare queste osservai.ioni Z si coloriva e acca!o,.ave, di un dispetto e di uno sdegno solennemente aescenti, che io vcde,o nascere chiaramente, aen:ra tema di ,ingannar mi, da una sua concezione totalitari(!, e in· tz-ansigente della vita brillante che non am· metteva, 'e fedelmente servita, e,,uioni e fra· Quindi mi guo,rdavo bene dal lagnanni e.on l'amicn di quel ,uo pallO, che a quillcu110, nella miil situazione, avrebbe R(-IUto rillte.ire la\10 e imbarauante; ma la faccia liclQ del la pittrice c.he , dopo aver sembrato dire: 11 Ho detto una parola hoppo g,oua. per voi~ n pareva aoggiunge,c, accennando a me. n Al· !ora guardate qoeslo chcrub1 IO "· e circonf.,n dermi, insieme che di una laurea poctir-3, an· che di un'aureola cclestia 1 c, riduceva l)r,ui pos.sibile imbarazzo a puro divertimento, con l,a poS5ibilità di qualche grazi010 t\'iltJppo. Certo che io non sarei arrivoto alla ingenui· tà ,facc.~tamcnte polemic.a di lei, che ci te· neva a dichiarare, in faccia alrami<:4 X {che slava parlando vi,-.icemente degli ufficiali Y e Z, aviatori e cav4lleggeri) che a lei inte· wuava di più slarc con i IUOi amici poeti e pittori; e aggiungeva per cse.-npio, con molta toddi,fu.ione, di esser .tata a trovare Mornn· di. u Morandi, chi è} n ri1ponde-v4 X, ma 11 Ah I o. si precipitava a concggersi. « ho capito. è quel tuo pittore. non è veto} n e.al· cando l'accento 111<rJel u tuo II in un.. enc-r sica slumatura squisuamente femminile, che isolava in,ieme, di un 10I colpo, l'interc»e ..c.hieno di G. e In confe»ione altrettanto sin– cera e ,coperta, a.eppure implic11a, de'la \on tananu,. t- del disin1ereue di X da tale per sonaggio; e quel fulmineo 11 tuo ,, K.Opri,11 con In for1.n di un lampo che illuminasse pe, un ijtlimo In 1U:1intimitn oapric.ci01,a,di don· na, senza che ella $e ne accorge\~ l'nllusio ne propria e o>nlraria, rivolta istintivament(' n chi \'Cramente intcre»ava e \C; come ~ 11 quel t.'JO -pinore" equivalesse esattamente a dire: t1 quel mio ufficiale •1. Mn G non cc l'aveva col bel mondo: gli apparte~eva an· ch'ess.1. vi era nata e cre5C.iuta. ei si ritiovava dentro e.on l\ll,lura 1 e1u. tcnza ,fon:o, vi e.o· nosc.e-vnlutti e, da ragnzza, aveva partec..ipato regolarmente alla ,,ita brillante di società a cui veniva natwalmtinlc indi,izzata dal ~o l\hlbienlc e dal suo r:i11ao. Ed .>ra. col ae– Kerc in lei di un·esigcni.a .inte'.lelluale, ghc ne eri, rimasto un ICillO di svago, di rtpoao, di curiosità da spicciolare con a1110,di lieve impegno; ama\-a quel mondo di ,un bl~ndo in· ~ulgente e con.umato affetto dome.tic.o, come ~ 1 può avere_ a pcrwn~ d-1'0 si c.~1!i~ui ~ col· t1vare non •1 .S..'t le più per QI\HCl7.ta VIVA o per a.cmplice consucludinc; non 1e ne 1mta,-n mai, non vi si scnti,•ri mai a dtN1gio; se, per c.,,o. ne porlava facendone eonsider,3z1one ne Rativn. si rrotln,'ll di una scontcnlctza fondata evidc.ntcmcnte s·1 rngioni obb1ct1ive che il guslo dc 11l ,·ila inrc.Hct1ualc le imponC\'11, e l'On di una rctwone viva di 1empcramcnlo e di sentimento. Ne oasc.cvn co,l una arnz101t1 e quiui buffo, poi che cM senzn drnmmn, rrtC' .sc.ulantn di llQti d .animo opp01ti. che stau· no fultavia bonariamente ed educ.atnmenle al fianco l',:ino dell'altro. senza m.,j inilani del· la p1opria presenza rcciproc.tmcnte polemica. creature a cui tali nomi c.orrisponde\'ano, non ____________ _ rentivo ricordare e dewìvere, inlatt1, altro che caratteri fi1ic.i; ne bolza\'a allora, con strano cd acuto ri.s..1ltodi antitesi, l'a,lrJsità dell'anima e dell'intelletto, die perdevano ogni nobile autonomia, che sembravano non consistere affatto, che non si vedevano e da· vano un ,uono auurdo e stupef11cente, se pen· .a.ti là. in mezzo a quel gruppo o a quei di· scorsi: ae non era gll.1&10 La ma!incoma dichia· rata dì X a suggerirne una fioca e quasi io· fantilc presenza. Contr.orinmenle all'idea chr la ,ua persona fisica e I.a ,ua espresaione abi· tuale ,uggerivano di lei, X parlava, quel'a tera. di mnlinconia, protestava che 4ddiritllt ra iavre6be a,t110 voglia di piangere; il le' nenie Y intanto le surnurava alrorecc.h10, nel· la semioscurità (er4vamo 1u un tenazzo, e c ·er-a I' 05C.Uramentoper lo 51,alodi guerra} co– me mai fosse cosl 1om.1ntica. L~i invee.e ave· ,-a l'aria di non eucrlo aUatto: scoppiava di 1al1.1tee di g.1gliardia nc 1 la sua brillante di· vi111di ufficiale; ~ aveva una faccia che protestava di non tentire la mancanza di nu:· k e che afferma,1, vigorosamente. riella sua mimica soddisfalla, che la vita era bero e lutt:i godibile. E davvero anche lo stellato mioPe e un poco polver050 che 1ta,a 10pm la cillà e1tiv11sembrnrn non meritare la ma· linconia de'la nostra amica; cotl improvnsa poi. e.on ,:1(1,ilie:vo sproponionato di c.1pric– c.io. La voce di lei cadeva infatti quasi in un lagno puerile. E. rifle110 ingenuo di tulio que1to. em cu– uoao che, in lii i ritrovi. nei qui•!; era lc1 et introdurmi, C. si preoccupava, di tempo in tcmPo, rf1 me. dei miei umori, delle mie im· preuioni: con ,:in genere di premura che mi richiam.w,, quella eon cui. durante una c...,m· -ninat11molto impegnnti,a in monlaana, e.i ,i t1\'0lge ad un com~gno ch 0 h.n dato segno d1 -1e11tini poco bene e sii si domanda se 1111 meglio. 1c gli pa1.s..1. se pott.ì contimi,Me, non potendo !utr.1vin uatlenerci dal manifestare. insieme e.on la prcml!MI,4ncfie r impatien:ra di riprendere il gagliardo e pi~CC\·ole andate, per il tnnorc. di tvere attardarci, se mai preu des.simo troppo m parola il momento di de– bolezza del compagn0. E così, come 1,1nri· tornello. e come ,o'codo rassicur.:ire te ,teu.., e me dc.16 ragionev('lleua e convenienza di q:1e11i rapporti, mi rivolge,11. ad ogni ceca· sione. que1ta ,pec.ie di int,:.rro11n1.ione,etofr o!il: Il' Un tuffo in questa soc.1elà non fa ma· le, ogni t.-,.nto, non è ,,ero} n. contando in an· ticipo sul mio asscn,o: anzi non badando troppo se questo le veni"'" o no dfet1i\·amen te co1TilJ)Olto. Certo che b presenza conc1 1iante di C. Alcune di tali c1eatu.re rendevano solita· mente •m'immoginc co.s.1burattine14. e cnfr calmale dcPe persona umana che ne nnsct:vn· no, a volte, specie di miti e leggende umo" rilliehe ai loro d.iinni, in seno alla loro stelM soeièlà. E per conto mio fantasticai di una novella Circe che le imb ~ins.se e metamo,fo· &asse graiiosamente, con il riguardo dornto, \'Oglio dire, ai loro insigni pregi hici. lo le vedevo discendcre dalla pariniano, ff Vergine cuccia,. meglio ancora che dnl 1 o D.,11'1<1 lencr' rn padrona 1ua: dalr11 Idolo plae4to n, quan· do te ne gì •'JPCrbo, tanto d..1. t1cquistore fi– gwa e dignità umaM. Ora il ciclo generativo si 1.1rebbe invertito. Una !41e metamorfosi seni.a 111,izie 1er1:radramma, fimi per &entlf' la veramente come cos,a .cmpre poasibi1e e viciniuima a prod1.1rsi;e un raduno di i.imili c.setn:pla,i e di quelli fi,icamenle più stilizzati e levigati cl.i una seeolnrc leggerezza di vita, quando Il m:.iove,-ano insieme nel eapriccio&o e ozio,o ,agwupparsi ne'le salette dei loro bar prcf-criti, o nei rihov1 eleganti aWaperto, mi evl'Cilva pu.r sempre l'ntmosfera di una ,i· gno,ilc moslra C-Qnina. E. non rIU occone,11 eccessiva biu.:mia e raritn di estro per im· magina1e che uaa qualche volta, da un allo gene,ativo conswnato in istnlo di assoluta lA· tuità di mente, magan sollo l'oue»ìonc blan· da di qua' c.he etotic., fra.e di convenzione. banale o galante. da un11coppia del mondo bnllanle potcss,:ro nascere crealwe da legnre al gumzagbo piuttollo ~ d4I mettere in fa· se.e; sarebbe stato ,'t!ftlfllente, per me, w1 p0<lenro dor.1110di acdibilità e di vero11mi· Qli.anza. drc sarebbe rie11trnto con armonico trapauo ne l'ordine natu,ale. La bella X. ad esempio, s1 sarebbe ltasfor mato, approp,i:i.tamentc in una p.111tcra:ne a· veva infatti le mo1se feline e come pronte al balzo fcroec. quando era costretta a passa· re fra la folla. l>orghese o meno, def 1 e vie del centro, che la imp,4,ceia,'.1.nella sua lrc1ta di raggiungere q1.1alc.uno.un pari suo, che non poteva a»obtamente trovarsi Ira que'la folla. Lo spreLZo 1mpauentc segnalo ne.I suo grande ,·olto era !orse Ul\a pura apparenza: può darsi anche che ella rivolgeue, in,tte nell'animo pensieri cord1a 1 i o amorosi: ma il fallo è ~ se fae,e,,•otanto di urlarla involon· tariamcnle, panl.ndole a hanco senza esserne 1 iconoac.iuto, awertivo un suo frmnito come di sdegno insoffcrenle che non poteva più con· leneui, e c.ht .: la spingeva (uori dal portico o dnl marciapiede dove non a,esse a incon· trani eOn akuno che pote»c- ritatdarla; chir SENTENZA Andavano gli anni in fuga nascosta e non li riposai: l'af/anfKI è solo; qwmdo improvvisa, alf' ultimo volo già freddo in cielo, nacque una S()s!a . "Nell'alto bosco solo ! es.se il ragno, pioggia di luce impofocra il sentiero; t'ardono gli occhi, fu nOn hai petuiero che non sid vano, tu non hai guadagno ". ANTONlO H1NA.l,.Dl dimenti. Si sentiva che egli parlava, incon· sape\olmente, in nome di tulla una società. sentivo nelle sue parole la piotesta di tulio un mondo che ritrovava voce, 111.ltra,'C110 d1 lui, dai seeoli dcli 'eroismo e della dedizione ga· lnnte. Ero cer_to che Z 111.rcbbesf.ato pronto ad un'ahr.a Restaurazione di un glori050, -in q~cl 1en10. cc Ancien Régimc 11: pronlo n w vestire perfino il coslumc del Settt.. -cento, a im· pugn11rc lo spadino, a combattere e sacrifi.:ar 1i per un impegno di onore mondano, per soddi,fare al capriccio ({i una dama. Se fos· se squillata In !romba di Inie Re1tau1azionc, egli owebbe agito come i,pirato. guidnto in· fnllibilmcnle da un polenle &timolo atnico. E più di f-!r&a vo 1 ta mi era scmbr,,to di avver tirc. nei loro ritrovi, nelle 1010 fe.te, quui ec.h'eggiato dalle 11he ,olt,e dcc.orate dcl'e lo· ro llle, un'eco spenta, e malinconica di ros· Jegn,nione, il ,offio di un aospiro carico di una secolare e 10Hoca14 no&la 1 gia di antiche delizie perdute, di una ari,toc.ratica e arcadi· cn ciò dell'oro, come ,a,•rcbbero potuto rie.ve · c.arln certe scene di \Vaueau: e mi sovveni· ''Il. e,llora, di ql!el che affermava Tal'eyrand, che chi non aveva eono5C.iulo l'età c.he pre cedette la Rivoluzione, potcv,a dire di non 8\'C!e vissuto. Da qucsla frase mi pareva na· se.esse quello sle»o so,piro profondo. Anche la be 1 k X approvav-', e ancora più in cuore. si vedeva. che con le parole, il (ent>re e lo ,degno dell'11mico: lei che ugual· mente non dovev11essere mo'to pronta ad am· mettere e riconoscere varietà e differcn1.e troppo lontane dai s:10 stile di vita: e quando le fui presentato come poeta. ella sembrò pre· 1a d.a un piccolo precipitoso disagio: come di ehi, dovendo eo'loc.are un oggetto secondo un suo ordine (Xedi1poslo. interrompe di e.o'· po. per un dubbio wprnvvenuto, il ritmo fa· cilc e q:iasi meccanico dei suoi atti. nella ti· pic..J e mimic:i sospcmione di (l:f!Slo <l'e .i· gnifica: tt E questo. dove lo debbo mette· re} 11: non rientr.avo. c.,identcmente. in alcu– no dei scneri di soprammobili um11nidi sua conoscenu: pure ~rrideva con una e.erta fi· ducia. facendo fone conio di potermi calalo· gare, applic;indomi prima o poi una più a lei conl'identiale etichetta di ricon01eimcnto. GAETA:-;'0 1\IICAN'Ct-:L1 GONGORSO PER UNA CANZONE t h1xori della Con11;Jis– ~io11cgiuditntrico del Cou– (•or:-:oper 1111u canzone uou hnuno 110tuto nncorn con• clndc.rsi co11tr:ll'i:1me11to alle nostre JHOYisioui - Couti1\mo di poter 1rnb1Jli– caro la relazione noi pro - simo uumero. GIORGIO MORANDI I Fiori • 1921 ~ ~~m; !, ~p,;!,.: ~:,. i. :;,i;;;;;;~ di$fratt9 potrebbie coofottderli con i ~mbi 1i I Je:t: 1 d;,1i Jtud/ preiedut: d 4 fJie7; /ai:. J:rc~:~~:~"tt:~nt:n~~=~f~ ;fz~à ~e~~:~: e della quale ~ g{ò iiolo Jepalata ..l'opcr~ ni gialla delle macede, infola mulinelli dorati que.sle stene colonne in. ~~eccde2-J '!"Uz_i,an) entro le occhiaie delle cox Imposte abbanda· e 1el G~ppo /nJ~lleU~l, A· L4briola • a na~ battono, nascosl,c ai :niej occhi, e qud cui so~unfcnd~ .'" P<J~-icola,e, IM;r la part'! JUOno è ancONlfamigliare come quando 1l'im- leUera,-1~,C a,t~~ltc~, G11J.JCp~e Ra1mondi. peti della stagione nuova portat)ano da un cic• Alla loJ sr ,ono 0 '1tlllrcen1~/i Carlo. Bo lo di ram.e grandinate imp,011oise a sco 111 x,/· e~n una de /1.la con~er ,az10.ne su .. La noz..•one getc la buia quiete domestica. Ma nessuna di ,lc/luatu:ra e .8!~ aavenrmcnt!, ~bblrcala uoce risponde, ora. Su questa pdrle della ci'· POi ~l. n. 31 d, Lettualura ); G1onj,anca, tà disanimata della vita minu'o tenace p(Jte/i• Confm, con allta acuta e largamente e flU'lcr ca' delle famiglie, spira l'alito ~/enne jclla na- samenfe '~.n,pfificata sti_ "Manzon; crlllca _t}; tura. Il verde puerile degli albe,; nQde/,l, quel Se .stesso a illu.strozr~e ..dello ,fase elab~. oerde che raccoglie de,namcftle la luce, s'a<: '~",°!' del ~81l• 0 . ~agi{. SpoJJ P~~i corda ancora, i'lumlnandosi fra le rcoine, con a, Pro";CJSI ~posi ; f"'' Un~~,e~h con. U~ g/'in'onochi allegri delle sfnnzc crollate; m.i In lettu~a. di -~oes1e pro,:ne,,,da L a!~c,na , allo, lontano, grane/i to"ionl di nuvole s'arroc· da1l• rncd,t, del p,on,mo Il dolore , prec;e• e.ano !enlamente su/ cielo, pacatamente de- duto e intemamenle collegata Ja adeguale e clinano t)Crso g/; odzzon•; remoti e. quando il slringenli ~onsider~loni aulocriti'chc sul rap· grigio afoso e ,offocato dei for,nchi è qunsi f'?rto 1/onco dcli °!'°.a propria . col telTfJO; sommerso nella distanza, scrollano ancora ba- cerano nan men d, cinque o se1cen!o per,o· lenando, alfe ,ommità, le bianche Con}ne del :; 0 t;;, 0 ~ 0 c:::u::o::a:i de:oli,gi:~f/?~"!i~\;; sole. Lo rondine oolo altiuima, ;t0n se ne gll(I di un Istituto universi/odo; tmo spdlaco· sente nemmeno /o strido, oien quasi faUo Jj lo imponente e indimcnlicabile Ja commooenle pensare che siano le ruo/e d'un /&lchctto. Qui consacrazione pubblica di un~ autentica alo– sullo terra, ll1l palazzo anUco a metà squar ria. Gaetano Arcangefi, che /'oocua invitali, ciato, inconutilo e/alla pofvere, è come s'o· a nome dell<i '' LAs '', alcune sere prima ave· ria cancellala; con le comic{ che non pmlano Va tenuto, p,euo la 1/cud, una coovc1-'Clzione più, sOuo'afe d{ chiaroscuro, bendate dalla 111 " Il cammino di Unga,e'ti ". La sera ,e· cenere lrisfe della pelTa; con gl{ ornali di ili~?~ Ung~rcftl ,parlò . presso il ." ,1:,abrirr drenaria che, già corrosi si sono Jiuolti sen· la delle Ragioni d1 unv poesia : una l • tr . E' I ' . . ·/ ò h J cosa ricchissima e mcditatiuima, in cui il poe z.a ax.,a, acaa. a mra Citi! f c e .,ano, la si è impegnalo con tu/la la sua splendicla ?.udi~ che amo; 111,:J qu,c,ta seia. eh~ m, oen· doUrina dedizione ed um{lrà. A I " Labr{ol\.", rla I afa troppo alta d, questa stagione dolo· in febbraio, Vittorio Sereni ha tenuto una corr ~Jomenlc felice, nan me ne posso ,amma· Vcrwdone su '"L'esperienza della pooia-"; r1care. Nemmeno i/ mfo passato conio. Qui ,oddlafacenlissima per l'impegno J; se,icfò e arC'anlo c'è la vecchir, oosa dove .,on nato. luciclitò con cui il giooane poeta oi offrontaou So che è feritd, :,o che .!ti. ogni screpola/11to il rtiPt,o,to col lempo, a nome proprio ma itr d'in!onaco potrei com,,_,ooere la mia memo· iiente d{ tulli I gi'Otlan/della sua scnetaz{one ria, dsuscifa 1 e j sogni dell'i'n/anzio; mo quaJi lesi con lui nello siuso sforzo conosdlioo e non mc n'e,o ricordo/o, non voglio n,cmmcno ~eati·l10. Poi ~ tle~u•~, Montare, con quei cdcrla. Me np allon'ano /enlamcnle, conso· I 1::'doU malgrado :~e r,~tuprx;,~a, con· lato dal t)Cnta che rinforza. L'ided che l'uomo /;.;,prl: dagfi?. o~:i ~~':r !,fi;,;;:re ·'• 17:;::. forSe non abi!crà più queste case è come. ineb· liui, appa,cntcmenle evasivi ma JOJlanz.ialmcn· briantc. Y o"ei chieder perdono di un tale le centripeti. già avviati in quelle fo{('reuarr pemiero o ogni imposta sconnessa, alle tende Uuime e a.s,oi impegrwlive "Intenzioni" op· di tela umiliate sui /erri delle /ines're; ma t,aTse nel primo nume,o de " La Rauegnd non po1so. Il vento greco che aduna. le mr J'/•alia": crJChclui ha parlato dinanzi ad un ''O/e ha un pauo dolce, inquido. enorme. folto e atten/iSJimo pubblico. Le correnti son note lontano, molli d'umidità Alla "Las'' di recente Ftanoesco A,can· Ju!I' A'difaUco ocre/e, e sconono r'n ciclo fino geli ha /enu•o una lettura, c:rif{camcnte illu- ofle colline pofocrote e perla/e :~{:~cl~ ft!:r:t; 1cr~~/ocli giovani: Ber Vola più alto, ,ondine. porta la h'botà. Anche l'oltiuUà mmicale. auai vluace e l:i aprile 1944. Vario, Per meri/o pm/icolorc di Riccardo Niel· FRANCESCO ARCANCELI ,en, in/oticabile nel procurate ai bolognesi oc- casioni prcz.io1e per la cono,unza di opere [Fr="'="''=''='="'="'""''=""""="'="'"ll fondamen!oh e rari della /e/lerat111a musica/e L I B R E R J A :;::;::a/ .~~~!i~:,'"1;;c'M/{;~:~;,/ 11 j/f;: buSJy e i/ "Pa·crrot lunai,e •· Ji Scl·Onberg Scienze e Lettere !cguilo. Ira g{ ascol'alori, da animolc C fectJn" de discussioni. Duranlc l'inverno si ero •avuta RO!lld • Pi- 1,1,..t,,-. , _ r.1. s,.,u una o'fima uecuz.ione cli '' Cosl fan tulle " di Mozort. La sta9ione M è chill•a di recente con un noleùole dclo beclhovrniono co,ti/11{10 i libri dal "Fidelia" e dalle nove sinfonie. Da,emo, neflrr 1,roSJim,1P{l"in-, ho/ognesl", che oi occorrono... un ruoconto de/I'attiviti'i citlodlna nel campo fil;a;;,;;'="'="="'="'"'='="2SE;;,;;5",.'l ' 1:::;:~::n/:~;;;~:uuu:~~~e COITiSt,ettitlenuni•

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