Fiera Letteraria - Anno II - n. 32 - 7 agosto 1947

FTERA. LETTERARIA QUADERNODEL MUSICISTA NON esi~e pi~, oggi, ur-.a ragione f~1~a'e per cui dechcarsi al u genere n sonat1stico, Comporre una $0ntlla significa rispondere ad un 'intima csigcnda di indole personale, M>' prattutlo poetica. E quindi anche lo scopo strumentalistico viene ridono ai canoni di tale esìgen1.a. Da qui, ancora, lo libertà formale: in quanto eu,.1 viene asservita e invnede,i· roota a q·Jei canoni indil'idualistici, creando ogni volla le nuove leggi e i nuovi impegni. S'intende però che IUl\o \'ÌCfle .iffidato al!.i coscienza del musicisl,l, alla rettitudine del suo animo e <lei suo gusto: e 1 a probabilità dì un follimcnto e la severità deTass·Jnto rimang~no in ozni modo avvinti al complesso di facoltà di cui il muùist.a si trorn in pos· sesso. Ncn è detto insomma che pos.sa es· ser più facile o più difficile compone una sono/a oggigiorno piuttosto che ai tempi di Mourt e di Clementi, poichè il focile o i' difficile sono part.le che non hanno ,ig:iificalo il' a!cun II gene1c n di composizione mmic.a'e, anche inte'C in 1enso strettamente formale. lanto più che -0,nche adeuo. dire sanata, ncn significa poter sconfinare nella fanl'lSia, nell'intermezzo, ne 1 capriccio, godendo di impunità. Dentro ali' esigenza poetica ed in· tima di ognuno, con 1 e ,tesse ragio:ii per c:ii nasc.. il ct sentimento n e l'idea di una ,onofa, ~sce anche la sua /orma sonatistica: anche se dotata delle dimensioni e delle ar •Gale meno calco ate secondo le miswe Ila· dizionali. Si pensi a uno dei massimi esempi di sorwfa mcderna: a quella per vio!ino e pi.anoforte di Pizzetti, specie all'es.empio del primo e secondo u tempo 11. Oppure. sot:o altre cc tta-ie II morali e stilistiche, si abbia· no presenti le s0nale per pianoforte e quel e per stnunenti a fiato e pianoforte so~o di Hindemith: o quella par violino di Janàcek, •O quella per pianoforte solo di Barlok. T•Jlt1 escml)i che rispondono :il discorM> J?tcceden– ,te. Sonate nate cioè d.a esigenze individuali, llOn da imposizione di un H genere II parti· celare o ·di una tradizione o con,uetudine formale. Il fatto strumentale fungerà da pre– t~to esterno, quale prima i!Wicazione della me4, da ass:imere .ad orien'tamento appunto str~ta 1 e. Come dire: immaiini e neces· silà e misure fantastiche da polarizzare intcr• no ai timbri d'un violino e d'un pianoforte, d'un quartetto d'archi e di fiati. Di questo paMO non c'è più obbligo che la sanala abbi:i un dato numero di I! tempi 1• -e neppure ch'essi siano disposti secondo un 01dine particolare. Fare un cc tempo 11 percl:è la sonata ne abbia a tutti i costi tre invece di due non importa nulla. De! res:o si ved,1 - anche qui ..- l'ammaestramento di Beetho– ven nelle Sonate per pianoforte, e certe som· .me 1 ibcrtà a cui egli è arrivato. Se il ciclo umano e poetico, "èJie si .afle,ma come il pri– mo mc\'ente del'a •~niita, viene esaurito n.:llo ,pazio di due u tempi 11, volerne comporr..e un llerz.o o un quarto l)Cfr,rimanere- negli schemi e nelle successioni c.ç>ruuetudinarie appare ·inulile. Resta però sempre il dubbio - a =~~::r:i: da::rr:er~~:a 'ìu~~a 9r:;; 1 : C:: invec..e. non 1i traiti di cor~ftà e pigrizia -che tendano ad abdicare da\~J!li ad uno skr zo da compiere, inducendo,;.i 1- compositore a -<.eder,ee ad accontenta~i. f~cendoili dichia• '1'3recompiuto l'intimo movente poelico e sog;· -gettivo, quando invece una ult.e,-iore aigres· sione a'le materie, uno ~a,·o più faticato <patrebbero dare altri risultati e proseguimenti. * Proquendo, man mano se ne offre il de· ,tro. la biblioirafia a t1 posteriori u p!;r il mio atuc!io intorno a'la mus:c..i ru»a dcli 800. trMcrivo dal Oos!oycski laddove fa dire a Versi'ov nell' Adolescerife: ti Ossen.i, amieo mio. questo particolare curioso: ogni france– Se può servire non soltnnto la 1·13 F,ancia. ma l'umanità stessa rim;:inendo però francese al massimo grado. e così pure l'inglese e il tedesco. Soltanto il russo. i;in d'ora, molto prima cioè del giorno in cui si tirerarno le sonr 'me, ha acquistato I.i possibilità di divenlarc t.'.lnto più russo quanto più è europeo, Ecco la differenza fondamentale tra noi e tulle 1 e altie nazioni. In F,~ncin io 50110 Francese. -col 1edesco sono tedesco, co1l'antico gr«.o, greco, e allo slesso tempo son russo a 1 mas· sin:o gr<&do,sono un russo nutcntico e s-e1vo infinitamcnle alla Russia. diffondendone la idea essenzinle. Sono il pioniere di quu:,, idea. Anche allora, emigrando, forse cht: ab– 'b..1n-lr,na\'Ola Russi-,~ n. Nel'o stesso modo. co'lhaddicendo una p;i· ·gina dettala ancora dal Oostoyeski nel Dio· rio di uno scriflore (riportata e commentato in nitra parie del Quaderno) !)fendeva senso la diffusione della musica runa in Europa ~ ,i rivelava il II gusto u particolare iad usa legato. (Ma si vedo invece qu-ale interpreta· zione offre Gide del paMO primn citalo dal· l'Adolescente). * Il sinfonismo esiste nella nostra vita di mu· sicisli con la steua fona e la stess.1 durata tanto importante. L'orchestra - dai timbri di di una costumanza interiore conscqucnzia'e, lenace, che nasce dalle ragioni più intime e si propaga ne; gesti c nc 1 le azioni esterne. Così cs:steva il costume melodramrr,l!.tico pCJ taluni musicisti del secoio scorso. Il sinfoni– smo. oq:gi \ive al di là de'lc tradizioni nazic· mali, si accampa in estenzioni che non cono· scono misure: dir~ che gente di nascite di- SopralluUo per meno di es.so s.i dan· di GIANNANDREA GAVAZZENI no a conOICCJele strutture. i carattCTi, i p.3esi più 1 onlani, Il 1infonismo. di ieri e di oggi, ha veramen· le portato la musica nella sfera del 1uo vaiore universale. So tanto pc,- esso, nel mondo e nel– la vita musicale, spariscono i p::iuaporti e le dogane. C'-0sì, insieme alle ii forme n e alle e1prcuioni dei linguaggi, come 11 poetica II e come e!cmento euenzia'e dd costume, esi· sie l'orchcstr,i con il rigoglio dei suoi moti e dei suoi timbri. Non è sohaolo smania vir tuoùtica, ambizione edonistica o i..lusione de– corativa, quella che l'ha portata ad un ruo 1 o cosl fonc!amentale e decisivo, è la presen· za ininterrotta della nostJa giornata musicale. Quando essa giunse a tanto tramontò 1 a voce: ne la nostra inclinazione .'.lltisticil, prima che nella pratiea e nel il gusto n. L'elemento vo· ca 1 c e vocalistico può anco1a adesso costi· tuire un ,ichiamo letterario: SCr\'ire a un dc· siderio poetico, dare concretez.za alla n~· sità di po.ro' e che ,'insinua nella musica. Di lì s'inarcò allora, grandeggiante, l'orchestro: Ferchè appunto con ragioni ben più 1cc.oodi· le di que 1 le vocali, l'orchestra prese a pul· sare e a dare il ti tono~. l'infinita l'Ossibi· lità e l'infinito p,estigio del c( tono .1, al la· voro e ..ille abitudini dei cc moderni "· Una modernità in questo senso, R"iàm11tura con Bach e con Vivaldi. ~t· co~obbe i;oi, traverao c 1 assicismo e romanticism'> de'la s{n/onia e del concerto, dedla uuuerfu•e e del· Li 110,{a::·one,tutta la folta av\'-::ilur3 oUccen· lese.a: e ~guita, in questo se-cv:::> St"Condo U'la iucu..dibile varietà di c.:iral~C'II ~ di mf"r zi esproM:,1. Pèr siH"Ue rag;ori l'orchestra rimane il fatto fondamentale della nostra vita artistica: come &e o?ni ,3Jtza manife,tazio.1e derivas.se da essa, Nei suoi 1imhri. nelle sue struttwe, nei suoi volumi, s'insinua il no· stro desiderio di bel'ezza, ta nostro, sinqola· re umanità. l'esigenza di esprimerci. E jt 11 tono >! e la memoria poetica fremono in es· &a e ne prendono l'incantesimo o l'evocazio· ne dal! 'amalgama dei più \'ari eonnubii e d.atl 1 a tutta viva moltitudine st,umenta 1 e E' una grande caua armonica dove il music;1ta si ritrova semp1e ad .accoslare l'orecchio. An· che scendendo agli elementi tecn:ci. all'in· dole dei mezzi sonori, ci si ritro-.:.:.quui aem· pre ~ identificar 1 i e cl:is•ificar'i e distin· guet1i acconcio la. loro ,pecie 01chcstrale: l'armonia, il contrapPunto, la natura d'un me– Iodismo. E'ementi d.1 vedere e ocquisire at· traverso la voce timbrica, 1a µ-ospettiva .o· nora di agglomerati strumentali, il suono che udiamo sol\e.,.:usi dal"ordito ,infonistico. Credo non passi giomo senza eh-e un mu1i· cista abbin -0,d avvertire 6 present.a de!l'or chestra oell11wn vita. Non ahrett~nlo si può dire per l'elemento v0e4Je. Poichè, anche nei casi in cui questo si renda. awertibile. come poterlo ancora isolare dai ,uoi uarmonici 11 ,Crnmentali. dall'integrazion:, 1jmbriq, senza della quale sembra non poss.a vivere o'tre? * Dove mi-iocca dentro p.·uticolarmente, quel– l'empito al'a musica quando u neanche la poesia più ispirata può fermare l'immagine 1,, E' sempre, appunto, I.a facoltà liric;;idcl'a mir sica a farl:i imocare o'tre le parole e oltre 10 poesia. Ma spiace, poi, che i 1, Ghise/ii non abbia compreso come lale aperturo lirica si m1nifesti proprio nell'aslrnione e ne'la geometria musiC,1le, le qua 1 i ove non esiste,· sero nelle misure che conosciamo, neghereb· bero la suggestione stessa. abbasserebbero u lo stato puramente lirico n: menhe è tra· veno u il IOIISO astratto e il senso geometri· co II che 1 o spirito creatore 1i rende chiaro e percepibile. Capacità li,ica, ,astrar.itme gl:o· metric,::a.e conoscenza di tale spirito. ins:rm· ma, vanno insieme: sono tulle parti insepa· rabili dcl'a musica. Nei m"oment; delle grandi miserie e dei grandi pericoli. qua 1 e u memento >> preven· ti\o per quanti usciranno iad accusare, anche in foturo. l'isolamenlo degli aristi mig'iori, va citato questo paragrafo del Chisel\i, che illumina tanto verncemente la sua spirituale p.1ssione: ic Se guardo nel futuro non vedo che devastazione e RIOl'te (1934). Le: gran· di gioie sono così piccole di fronte al dolore, che appena genio una lai,-a di sorriso cn110 di me. Alcss.'.lndro Pushkin .con<»cevl\ il poe· fa, quando 1eriveva: u Non ,pe,,- l'agitazione de 1 La vita, non per il lucro, non per le battaglie: noi siamo nali per l'ispira,:ione, pc,, i teneri suoni e le prC' ghiere 11. • Quando soffriamo un'angoscia non è una. ~ sono mille di mi 1 1 0 genti: e. !)Cr noi. la fine rt0n ,iene UM vo'ta sola... Lo $11pevigrande Pushkin? Così fu per ogni arti.ta cosciente in quer sto decennio di onori, sin dal 1uo iannun· ciarsi primiero, per insfl'egabili veggenze: appena una 11 larva di sorriso u, e non una sol11,an2oscia ma u mi 1 1e di mille genti II e que'la fine venula non 1< una ,olta sola 11. E c'3.Seuno - con 1ue possibili1à e suoi limiti - era nato anche nel nostro tempo II per l'i· spirazione, per i teneri ,·.JOnie le preghiere u ! E bisognò invece - e5CCl'andolo - vivere il K nostto tempo n. Seguilo a citare dal Diario di Ghise 1 li: u Un delirio, in que.ti giorni, un misterioso delirio d'-attesa ... Ritornano. iiculissimi tutti i moti,i di slu· dio di questi ultimi tempi. La musica non mi dà tregua! preludi, fughe: i moti\'t si inse– guono senza fine "· L'idea de 1 6 musica dl'e vien dietro a quel cc misterioso delirio d'attesa 11 e vi si a.laccia. L'inseguirsi ..di preludi e fughe, la musica che u non dà tregua 11. Sempre la. pre· &emza musico.le ad esistere e durare come elemento ina'.ienabile della ,-ita spirituale; di più: del no1tro H essere 11, de 1 1'u e»ere 11 pre– '° nella aua interezza. u Gli esseri di 1ea1111. fantasi4 non pouo· no amare I.a musica, e quelli che ne hanno troppa non potnanno mai comprenderla g:u· DaP'appanionato Dia,io di Luca Chi&eili: stamentc. Natu.Mlmente. Ma è curioM>come tt Per certe &ens.aziooi, per certi momenti di 1 a più o.lata delle arti, parla dal ,igOl'OSO sl.lti d'animo, netinche la poe,ia più ispirata concetto della geometria ... u. può fermare l'immagine. E si pensa ara mu- Gli è che 1/\ geomelria, rcr la music.!I, sica come soviana auoluta d'ogni stato pura· ,11 intes.1 secondo un susseguirsi di leggi f.a.n· mente lirico. E poi si. scuote il capo chè !a ta.stiche che aderiscono appunto u alla più mus:Cii' per servire così, doHebbe J)Cl'dcte alata dc 1 le 0,rti 1•: '.ed è geometria che riJpon· completamente il senso a.tratto e il SCNO de a e.alcoli per lo più impondenabili. o co· geometrico si chè, ò.ascuno, atlraverso la soa· munque rego 'o.ti seml)fe sulla sorpre..., deWin· vità dei 1UOnÌ. potesse capire lo spirito del venzione. E. ìn definitiv.a, il "rigoroso con· creatore"· : cetto" da eui partirebbe la m"Jsica possie· DOMENICO CAMPANELLI: Oisf'gno de più che altm il valore di ,imbo!o. Da quando I.i musica ha ve1amente inizio, ae' condo la nostra aloria di II moderni 11, il e.a.· colo ha poco a che fare e rirrtrane relCiato nella cifra dei teorici e dei lra:t.ilisti . Pale· M.rinao Gesualdo o Monte,'Cl'di, del a cc geo– metriq, n, rivelano il calcolo fantastico: quel che gir.a e ricorre nel pre1tig10 del 1 e lo:o strutture 50no1e. Non altro. E, quindi, da e.I· lora in poi, il medesimo calcolo s'accorda a tutto l'alato de 1 1a musica in genere. * Leggo nell'Illusione della filosofia de 1· a Heuch: 11 In arte, lo '1)3Zio occupato da una statua •non è più ,pazio, perchè si richiude su s.è stesso, non è più p:11le di une ,puio infinito, non è ,più divisibi e. Co,.1 i~ tempo che riempie, una sinfonia non è più tempo ,1. Non lo è più pe,chè ogni u 1infonia n - ogni musica - insieme al u tempo 11 musica· le - ritmico - crea il suo 11 tempo II par tico!are dove .acc:4mpa le sue dimensioni e do,,e fa calare la sua esp,euione, lnfaui, ne1' l'ascoltazion.!' di una u sinfonia 11, se vien fatto di misurarne la spaziatur~ -. la dura· la secondo il moto de'le \ancelle 1,ulquad,an· te dell'oro'ogio - si verifica soltanto per cau· s 0 pratiche ed esterne. Se ci si accorge del tempo che paua - e se questo app'l1e lungo, troppo 1 ungo a trascorrere - sarà perchè una data musica non arriva a creare il suo tem· po, ad a\'ere in sè i,antii forz.a sonora o fan· tastica o creativa per determinarlo. Non per nulla i brani di una sono/a o d'una sin/r,nia vengono chiamati 11 tempi 11: non per nul 1 -a la noalra memoria e il nostro animo richia· mano in ispecie un dato primo lempo d'una data composi1.ione sonatistica o sinfonica. Gli è eh~ iusieme al comune denominl!,lore esiste il riferimento a quel u tempo n mera· ,·iglioso emerso dai suoni 11. definito da'le loro str"Jllure. Qui è ancota la alagione per cui certe .sonate o ,inJanic vivono indelebili nel nosho spirito: e qui è il motivo, &empre, della loro vita mora 1 e denlfo a quel'a di ,in· go 1 i individui capaci di percepirli. La. crea· zione d'un II tempo u avulso da mi1ure tem· pora 1 i come dal'e dimensioni berg.oniane o dalla forma chiusa o dal ,1 circolo 11 l!'l!dato 5 di Hqel, 11overà quindi le 1ue cauae e i ,uoi mezzi ne la natura. e ne!- valore di un tema, nell'incanto armonico che vi è con· neuo, nella luce di 5'iluppi e di modulazio· ni : in tutto jl, c1 tono II che indora una eompc>" ,izione e le dà la plumatura di forme e il gioco chia10Kur.1lo dei colori. Per tutto que· sto - e per il aentimento lirico o drammatico o poesistico o bucolico che il nostro « ~nti· mento u individuii 1 e carpisee dal brano - possi.amo dire del a c,eazione di un 1em1>9 in musica: ailo stesso modo che una 1talua abolisce uno ,pa1.io l>Cr inaerirsi in un al· tro completamente suo. Le mecle1ime ragioni inducono anche gli ascoltatori meno conKi di ta 1 • concetto di u tempo » a pronunci~e fraai di questo ge· nere: u Q"Jesta musica fa dimenticare il tem· po in cui viviamo » oppure• 11 A1eoltancb questa aonata non ci si accorge del lempo che passa 11 o ancura: " Le cose della nostra giornat:i pe1dono valore e impOt"tant.a ». Ed è quindi sempre 1 'in\'enzione e la dimen· sione del II tempo i1 musicale ad inferire ,ul cost·ume morale di chi ascolta, senza che chi pronuncia quelle fra.i si renda conto dei pro· cesso estetico che va verificandosi. M~ que– sto non imporla. Ciò che vale è la J)feseni.a del c011Cetlo prima e1po•l~ 1ul'e a½itudini e sui pensieri degli ascoltatori. Nella quale present.a la musica sonatistica e sinfonica ,;. solve i 1, suo massimo K.Opo nel'a \ila spiri· lu.3le e nella giornata degli uomini. Che è 1eopo di inserimento di usi e di 1entimenti umani nell.i de'imilata e precisa vita del''ar re. Cosl. anche la constatazione di un fl tem· po n musif1le viene a confermare l'amarezza di un e1ilio feneno e 1/\ possibi 1 i1à di ,om· perlo negli splendori de 1 1a musica. Di quì, ancora, le iip1xu.sionale e di&perale invoca· zioni alla musica: dal poeta all'uom.> qua· 1 unque, disseminate - ignote - lungo la storia umana e - sen,ibili e accorate - lun@:ola storia letter~ria. Di qui, per chi è mu1icist.a, il prestigio d'un « attacco 11 te· malico. o di poehi accordi, che in11oduc0no a quel u tempo" di cui 1'è detto, e lo in1tatr rano coi mezzi della suggestione sonora. abo- 1endo. 4lmeno per il lauo della SU3. durala, le pene di questo esilio. Colloquio con Salacrou Nei giorni die Armo11d S"locrou trascor• ,ce,1dono comt> quelle delle tabelle per lo ~. il mrue pa.»ato, a Milano, d:'scorrem· febbre, dei punti. elci .<Fegni tonto ,esret~ mo ti.i, molte COM,, tame dn fornir moteriu e biziarri do apparir cabolistici: è il ,;. a più di un w1icolo •· d'ottirnl:'tà o sfondo sterna con cui sesue la vicemlo che gli vie, !.-ti erario ", come si suol, dire. Ossi tutta- ne ,accontntu, quando fa concita::one elci ,~L1, fra i tanti orgomenli toccati - la loua perwnagsi di1,-ent11 talmente accesa e ve• clamle$1ina .e w1·opi11ionc su Sartre, fo con- loc,e da impcdirsli un normale oppu.mo: v(nieruo di ri1irorsi in rampojlna per seri- una sorta, inso'!"ma, di personale slcnogra· 1,•rree 11ngiudi:io in tre paro/,e .m l'Ecole fi<1. Non pos.so trattetter#J un sorriso, cd Normale: cose ,iouwoli, oppure banali ma rgli me ne chiede il molivo. Così. gli d'c:, ug111lme111e raoteuoli p('TCl1èriferite ad un d'ove, pensa/o Il quel.la "sercetta s1•eltis- 11omo " cekbre" - fra i tanti argomenti .'lima e no11 per tonto nuoJHI sempre del 1occcti, dicevo, uno ,u,lo credo mi ubbia mestiei-e" che Pirandello dice fosse al se,... vcrtm1ent,c interessato. vi:io d,e/1(1 sua arte, quello ser11e11a che " si "Il più flllicoso, è il momento ini:ialc. chioma Fantasia"• lo Slessa eh. portò a Q11cllo dei primi conta/li con i per!lonaggi. Pirandello i !lei tormen1a1i per.son,1gsi: Vengono, vous IQvez, da soli, ed io non ••C1'rtlfure del mio spJTito. qu~i sei Fià oso forzar lo mano ·""· di loro. lo las.cio, vit.1c1,-w10 c/ '1.ma t.1ito ch'era lo loro proprio semplicemente. d1.e .. si rncco111ino·•. Oc· e non più mia, d'una vita cl1e non era pi,ì corre molta pcuienz:a: perc/1é devo110 sor• Ut mio potere negar loro ... tir fuori no111rff[merue; exploser pnr une Con i. suoi sesni bi.narri ,poni sul fa• force intérieure: che è l0ro, non mio. Al· g/io, con le su.e parole calde, tJil:e. certo ti.ara. ,pi9:ssegsio giornate in.6Cre, nel imio Soùicrou ._.in.cero: bi.rosna esclu~re per 5tudio, en fumant de~ pi1,-es au1our de la lui il sospeJto di, una fa<:ile retorica d'auto· 111ble: il fr11tto ,li molle ore di lot.10ro, lo re in v-cna di co,1fidcn:e Lo tes1imo"inno corulc11u, in die,ci mirtu/j. tfi scritmra. Pro• i. ccr,10 pcrso,wggi ilei s'uoi drammi, no11 pri~ CO.!Ì, crO)'ez moi. lo 110n faccio cl1e ltn<) solo coMniilo ,uUo schema Ji un al– w;culrnre quel che i miei f>eTWnaggi mi U(J e con·ereli, •· t.1eri", personaggi sul ,/icono... serio e non proie:ioni. più o meno obil· Fu que,to che mi ir11ercuò: ancl1e &e mente mascherate, di u11'in1cllige11:a. E la molli commed,;<)grafi.,qu,,ui umi, 10,i sn/iti csigcrua c.'i tror doi loro espeiimenli un compi'loersi ,follo stcs.ço di.scorso. A par'!r srn,o più alto - mriversole - si uccompa• mio infatti. a S1focrou si 1mò cre,Icre. Co• gna al dramma di ognuno. Volle pr:me mc si crede a Pirn11ckllo il quale, su 11no prave od oggi. Pens() a quello clic 1or– rr,,,a come questa, giocò il suo dramma più mcmn, i,1 11n ,101ti!i.uimo gioco cli cl11e pia– f,inw.~o. E il ,fiscor.m, 11('[ caso 11Mtro. ri- ni oppoMi - q11ello serio, gnwe. contro m1me imf'Orlai11e. poicliè co11fcrmo, insie· quello comico - i personaggi di '' ll:s1oi- 111e oll'indilpen.,obile sost-cg11o delle prove re cle rire ••: era il dramma di 11,m socielà. co11crl?lc fi.,110 (Jd oggi offerte, quella ciac ta socie•à 1939 .. è fa q11olità più sp:ccata di S«facro11. e Ora .10110 passati Oli() an11i, Assai p:il di cl1e. in wm JXlrofo, potrebbe ,Jefi.nir.~i•" fc• Oli.o per la coscicll.:a comune. fo que!lti comli.tà ". A get.tare infatti 111w sguardo sul nostri giorni 10tmcnta1i, con una 811erra comple.Uo dei suoi drammi, colpisce an:i· atroce che ci siamo appena lnsciata dietrn 111110 lo ricc/,ezza ,kg/i t1rgomc,11i. la grm, le spalle, una r1uot.1acorid::ione s'è creata, copia cli fmti ~ di siwa:io11i cl1e genero.,t,. t<i ,ono aperte nuoi·e possibilità di drom, mente, sen:o calcoli e ,cnzll ai:are S/l'f'Cllla- mn, le nostre .stesse, quelle cli coloto c/1e :ioni. essi rap1,re.~ntono: il clic rum è po• vivono e honno t.1iss11/o ieri insjcmc a noi. oo, oggi: ,e qu1Jlcosa cara11eri::n lo no· l\'e!l.'t1ri'.l, ancora informi. i11certi, sono i ~,rn epoca teatrale, qncMo t<embra fi:Ssere, n11a1.1i personaggi. Con il loro dramma cla tmr:roppo, una marcata s1crilità Non ,cm,, rucctmlare: spesso orrooc per il riproposto for.~e im/icmiri. lii 11ropo5i10. i r:facin11m- rapporto tra l'uomo e quolcoso c/1e non i ,i, le ri,luzioni da opere fott.-crnrie? E clic piti. o 11011 solforato, l'altro uomo ,Ji-e d l'a mOd{l, tipica di </llt"5lianni. ciel- Tali pcrsoniagsi, li sentiamo vèramenu, la trasp,Mizio11e di ep~(>(lì miwloi:ìci ·ai intorno a noi, indot.1i11iomo c/,e tJCramenle 11ostri giomi? Sopral/utlo ir, Prw1ciu - ere- Cf'TCw10 la loro forma clefirii1i11u. I prim~ r!o i11U1ileJm dei, nomi - <111es1a moda rr• fra essi potewno riuolgersi n q11nlcut1o ch 6 l;"U lr1111q11illame111e. 11essw10 tra i drom- "Ì 1Ì di Salacro1; Jos.se m11ori:ui10 a dar loro 11111wrghi pilÌ i,1 v.'sto elci momento /1 0 sn· la 5'CCOndavilll? che piti di l11i /os.,e oper· :;t,~,111e1:,:;;~7~ t~~;~1c;r:c: :do o:,~:~fi~a;,~ I ::;;,e i1!!·e;_:m:::~ ~~~1-:;'~~:~e~l !ri~~;ì t;:~~ edili. tivo felice di far rivitJcre il clrammo della Il s<Jlo S1lacrou è n·uscito a vint;cre In lot·a c.'a11de5tina. • , ter,w-=ione. Seppur l'ha at.1u/f1: (>erc/1/J Sa St-:vo pensando a questo, e al valore di lacrou ha il ,W,w <lella fmuusin, i11dicozion4: che ir1d11bbiame111e t.1iè lt'gato, Per ,m drammowrgo. una dot~ come qur- z:c 111 ;';,,:;~i ~o't:re::,,/,~,::::11::;~;~~/ul~cr:~ :'~,~ ~:~;; 1 ~::i~ 11~:, 1 :::' 1 ;:;~e,/i;;~c~!7c::~c:1!;~_. cogn.c. lo pipa gli Ù!ru spenta fro le lab- altri, da coloro che p11r scri110110 co5e cle br?; v~!!:':vi:; :.:;~.&;••n ~::,~.i~.:·~ •"ec qnis:;ime, ma cui., cl'11n trailo. lo stt.riliti, •·· .. "" "" ::pe:::a il respiro, IOJllie. ogni capnc:tà crea- v"s,; "::':::'.;.;~~gj)i 35 :: 0 ;;;;:;;do~·olacrot1? ". :J;:;w;';,;;;: 1,i s:!,~r/6:~t,: qii~cs:~m;tc~ "01,,_ 11011! Pour cela, il f411.tquc je m,. du::.=::(1 di imcreui. e di argomenti, <iitru/o rrouve a la campagne. ... ". fncilità, q11l'S,.ovorietci 11elle cose rappre. Ivo CHIESA ,erlate. Quel elle si chiama: avere un mollllo. t'ul1imo c,em11io, rimane Pira11· ·/elio. Tro i vive11ti, i clue nomi più imme– diati sono O' N<>ill e, 0111111mo. S"locro11. Eccofo, ora U11e1110o mos1ror111i come ,;~,cc a non perclt'r rwlla di quel ch,e i suoi perso11oggi ,. gli dico,w ••. Su 1111 fo· glio.,. traccia ,tello llnt}el, c/,e salgono e

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