Fiera Letteraria - Anno I - n. 10 - 13 giugno 1946

(, FIERA LETIT.RARIA ~ LJE BELLE ARTI ~ testimoniati i risultati nuovi e pienamente personali a ·cui sono già pervenuti i rrùglio– ri giovani pittori italiani che - csen~i da ogni negativo provincialismo - non igno– rano ma al contrario hanno inte:,o e as– aorbito ~li insegnamenti più validi dell'ar– te europea dal « Fnuvismo • al •Cubismo• e ali'• E.sprc11sion1<.mo•· LA NOSTRA INCHIESTA. L'ARTE e il PUBBLICO Ricordiamo clic le domande rioo/!e al pub blico e ai critici erano le seguenti· I) /n clic senso s, oolge l'ode ,tal,ana dopo la guerra;> 2) Proseg,uc cuo fesperiem:a già in cor. .t0 prima del con/litlo, o se ne d,:stoccail 3) C'è scissura tra l'arte e i/ pubblico) 4)Ammeuo cl,e cs·,to scissura, non so– no sfoli /atti sforzi per rimcdiaroi sino dalla fine della guerra del '14? In quale senso) S) T aie scissura non dipenderebbe da un'altra, da quella tra l'arte e la realtà) 6) Che cosa oo inteso per realtà) DUE PESSIMISTI lntanto pento clic non si possa parlare di un'.arie particolarmente italiana oggi. Non dico questo per negare i/ oalorc, O, peggio, l' esistcn:::<1 di uno lcltcratura e d, una piUuro fatte da italiani; ma r.Joglio az– zardare che nelt'altuale momento slorico non esiste che una sola arie, con uno stes,o ,n. dirizzo fondamentale, con uno steuo desti– no, es.senzialmente comune nel suo corolle• re a tutte le nazioni. Noi uiuiamo una cri– si formidabile. d1e lia /uso ouieme le co• acien:e in una fondamentale irrcq,uictczza di uita; un'angoscia comune demolitrice di ogni valore, d1e s'acuisce nello ,/orzo in– capace della ricostruzione, dà il ''la'' a tut. la la produzione moderna, Lo svolgimento, poi, di e:isa poggid su Ioni più o meno /nr• ti a seconda della diuersità dei tcmpcra~rnn– ti artistici. L'arte ormai, quella italiana come tutte le altre, è a un punto fermo. E~sa prose– gue s~nza alcun mutamento profondo /'espe– rienze già in cono prima del con/fitlo, per– chè non ne ha risentilo· infatti la guerra è stata lo scatenar,i di un cataclisma clu: nel campo della realtà artistici! in/urialXJ già da anni, Finchè non matureranno gli uomini buoni a riedificare, l'arte continuerà ,-:rigia• mente lungo la strada che già b~Ue da un quarto di secolo. Se e' è scis:iura Ira arie e pubblico? A]. l'estero non ,o. In Italia c'è, grandissima. li pubblico ocro è completamente as~nte dalla oita ottislico nazionale; i poc/1i cl,e sembrano intereHarsene sono mollo epcsso dei posatori ouoti di sensibilità, che tianno ostentando nelle gallerie un loro stupido snobismo. Le cause della scissura? Si, eue t.onno in gran parie ,icercolc nella /rottura spc,ao esistente tra arte e realtà, ma sono più pro– Jondamentc da riportarsi a quel cerio ca– rattere di monopolio che l' arie l1a cHunto in mano oj pochi pro/euionisti della piltu– ro e della letteratura. che ormai da anni ne tengono aoidamente serrata Ira le ma– ni la /idccola, e non si accorgono che len– tamente la ,oDocono. M \UIUZIO CAL\ ESI Che le condizioni ambientali in genere e i rivolgimenti sociali in pa.rlicolare eser– citino il loro ·in//uuo suita crca.;:ione arli– stica, è un /allo facilmente acclarabile. Ma che oggi l'arle italiana si volga in un scn• ~ diDerente dalla e.fperienza già in cc.r.so prima del conflitto, non può ancora, a mio modesto aooiso, essere oggetlo di constata– zione. Tanlo più che non mi sembra che nel recente passato l'arte abbia oi»uto. nel .enao più ampio della parola, uno uera e pro~ria esperienza. .t Certo cerebralismo, priuo d. anima e d, spirilua/ilà, dooulo in parte a /allori conlin– gcnti, credo lo abbia impedito, oenendo an– che a determinare l'csistenlc e lamentata sciuura fra /'drtc e il pubblico. Non è die i/ pubblico, in tutti i suoi stra– ti, non intenda l'arte; è clic l'arte ,,on 1,,•a oerso il pubblico {e non certo ne/ 11ignifica– to puerile d1e /' arie de11e llssccondarc , gu• sii del pubblico}. Intendo c/1c l'arte, per dire una sua parola umana - e la detie di– re percliè non esisle un'arte che si c.rre– sti allo ,ola /unzione creatioo dcli' artista escludendo la /unzione del pubblico che la ricrea, - dcuc lrouore nella realtà o :icl uerisirni/mcnle reo/e fa scintilla per la sua oita. Da q.uesto fr11ttura con la realtà, è nata un'arte frammentaria e un po' intisichita, dealinata a vioere lontana dai pubblico; quel– l'arte clic il pubblico sano può magari op– prc:.:.are, non sentire. FllA.:\CESCO Pb1.u-:CHli'\I Piuum italiana contemporanea a· Londra L'esigcnw d1 una più precisa e più ;un– pia con08Ccnza della nostra pittura contem– poranea aU-cslero è ormai diffusa non sol– tanto nella cerchia degli artisti ma anche in quanti sinceramente desidernno che ai conoscano e si apprezzino finalmente nel mondo i valori genuini cd originali dell'ar– te nostra. Un fattivo contributo in tal senso deve perciò considerarsi la • Exhibition of Con– tcmporary hal1nn Painting • che si è aper– ta in qucato mese a Londra nella • Redfcrn Gallery •, organiuata dall'Istituto Naziona• le per le relazioni culturali con l'Estero. con la cooperazione del Ministero della Pub– blica Istruzione. Nella Mostra sono esposte novnnta opere scelte tra quelle dei maggiori pittori i:alia.– ni dell'ultimo quarantennio, da Arturo To. si a Santoma.so e Renato Cuttuso. Oltre a vari paesaggi e nature morte di Tosi e a due delicate pitture di Semeghini, è da rallegrarsi che appaiano qui uno • Stu. dio per un.n testa• e un • Ritratto di raga4. za • di Gino Rossi, pittore trevigiano la cui rilevante personalità d'artista, non ancora a. deguatamcntc tonosc.iuta, sarà a pieno ri• vendicata. da una monografia di prossim:t pubblicazione d1 Geiger e Comino. Di Carlo Carrà sono esposti nove c1uadn di cui alcuni significativi, appartenenti alla sua più recente maniera,, mentre na.t,uro m<>rte e paesaggi di Giorgio Morandi, tr.>t– ti tutti dallr Collezione Rollino, sono otti– mi esempi dell'intensità lirica che dishn guc le opvr di questo nostro grande pit. Ime. Nè mancano i paesaggi e le caratteristiche piccole scene di Vita popolare del fiorenti– no ROSDi, le desolate figure di Casorati, il •Nudo• di Severini e alcuni pezzi di Dc P1sis della Galleria d'Arte Moderna a Ro– ma, una pittura di Campigli, due di ri.lelli e quattro di Luigi Bartolini, singolar, nella loro efficace audac:ia cromatica. I A rappresentare il aruppo torinese in Nel catalogo inglese della mostri:, è una cui sempre presente è l'eco della pittura . breve ma esauriente e netta prefazione di francese _ sono alcune accurate opere di Lionello Venturi in cui sono, con critica Menzio, di Paulucci e paesaggi, un ritrai. chiarezza, delineati gli aspetti della pittura lo e una • Figura di donna • di Carlo Levi italiana cont~mporanea nei suoi maggiori di una buona forza espressiva. Il famosis-1 rappresentanti. . simo • (".,ardinale • di Scipione, un autori• In ~ucsta mos~ra lon.dmcsc . rna~can~ tratto e una composizione di Mafai. una fi. tuttavia opere d1 Amedeo Mod1gluuu. d1 gura di donna di Domenico Cantatore e due Giorgio ~e Chirico - che non ha co~ccs– pacsaggì di Capogrossi ~ono Ira le co,c mi- so ~he si_es.ponesscr? d~e opere - e d1 al. gliori esposte del gruppo romano. in cui ~t- cun1. ~hn g1~van1. p11ton che avrebbero ,~– traverso contrasti O accordi tonali 81 dà vita 80 p1u compmto 1I quadro della. nostra p1~– a un mondo di imm.igini di una drammati- tura contempor!'.n~a_; ~omunque e da auspi– ca e dolente espressività. care che ~ltre m1z1ative dc! ~encrc ~lOSsa• Da un • Accattone sicilmno • di un con- no r'lp~tcrsi, _nffcrm~nd? ~~s1.. m lngluh~_rra vulso espressionismo e altre pitture di Re- c.omc 1~ ahr~ ~nes1, I_ on~mnl1tà e la vita– nato Guttu:,o, da sci buoni pezzi di Biro\-• lità dcli arle 1takma d oggi. li e una natura mortu d1 Santomaso sono I VALEN flNO MMfl'INELJ.-1 ORNEORE METELLI : Partenza per il m /ilare Un • pittore popolare Per sedurre la scaltrezza dei critici e de- primendogh nella memoria una cronaca co– gli intenditori. non basta davvero tutto il I lorata che naturalmente lo dispone a trascri– finto che Orncorc Mctelli mette nel suo vcrla. quando sarà 1·ora, entro architetture bombardino. Oggi un candido fa spavento precise e lucide e variate, come l'o solo come una fiera. Un dilennntc. poi. In oJni del bombardino che lui suonava nella han– bestia dell'arte oggi si cerca il purosangue, da cittadina: cd è per sistemar meglio quel e spesso ,si finge di averlo trovato. Per lo suo diletto che lui diviene pittore, come altri piU esso è un laurealo in belle maniere, scrive un libro di mcmor'1c o tiene il diario, le belle maniere della modernità: colori vi- quand'è il mom~nto di ricapitolare. Perchè api e sensuali, rigatteria civettuola per ma- quel diletto duri ancora, lui lo realizza dal achioni. Chi sc,iverà la Storia del manieri- vero o a memoria, sul fatto, reinventando, smo moderno, noioso quanto r accademismo con la precisione meticolosa delle prospetti. e non meno pompo8o dell"accademi,mo ve, gli spettacoli d'un tempo quale eceno– stea,so} Perciò si diffida dei puri di cuore. grafiche visioni d'una festa oggi: e si preferiscono le discussioni into1no Metclli, suonatore d'orchestra nel teatro alle idee e alle teorie. Perciò la difliclenzn cittadmo, prese gusto agli scenari che fin– ha In stessa ficr:::zza dd disgusto, dinanzi a gono ordinate foghe di palazzi lungo la un galantuomo che, prima di morire, ha vo. strada O dentro una piazza, saloni e pac– luto prendersi uno sva,1:0 con la pittura, anzi saggi a perdita d'occhio, ambienti ove si la sbornia. avolgono dialoghi rumorosi tra comparse Pure è la prima volta che un candido si moventcsi n ritmo di fanfara: aicchè quan. fa vivo da morto. Senza aver figurato da do lui ha ripercorsi col pennello una piazza. vivo nei baracconi dei mercanti d·arte. A una strada, un crocevia, un paesaggio della Parigi, un tempo, cr,1 in uso l'allevamento sua regione ove si svolge una vicenda qua– dei candidi, vi fu una moda, E per un an- lunque, gli viene naturale ricorrere alla se.e. gelo come il doganiere Rousseau, quaati nografia, al rasto della rappresentazione tea. sciocchi angioletti si fecero crescere aluccc tralc. La sua calma ossessione è di far tea. di tarlatana: Bombois il falegname, Scraphi. tro, di dirigere un ben istruito comparsa– ne la sarta ... Dicono che la moda sia poca• me. in attesa d'un ipOtctico protagonista che sata in America, dove ai cominciò, anni so. di rado riesce a infrangere la logica d1 quel. no. con la ricerca dei •primitivi• dell'ot- le sue prospettive, tocento in tutte le provincie nordamc:r!Cdne Mctelli è un amabile regista che talvolta e se ne fece una grande mostra. Si trnttava non ~i nega l'ironia, là dove coglie riunioni semplicemente d'drtc popolare, come ne esi- di frati che vanno a sfogarsi con trombe e stc in ogni parte del mondo, ma qualche chitarre nelle e.antine del convento e i bei critico se ne servì per scrivere il primo ca. prosciutti dondolanti: ma dentro quelle sue p1tolo d·una storia dell'arte americana, il figurazioni paMB talvolta 0na folata improv. periodo delle origini. Penso che a quest'o. vis.a di marcetta come l'eco del bombardino ra, con tutte le opere dei maestri dell 1 im. tradito ormai per la pittura. Talvoln l't-slTO prcssionismo e ciel post-impressioni~mo e è più forte dove meno appare, specie quan. della contemporanea arte francese, d1 cui do l'ar'1a d'un paesaggio -si colora d'una sono ricche le gallerie pubbliche e private luce che ricorda talmente la folgore d'una in America. quei pedanti abbiano mutato apparizione; in quella luce sta forse la ri– parcre. sposta alla domanda che taluni si porra.nno, Da noi certa moda non attacca. Ogni se Omcorc Metclli sia. o non SII\ un pittore. tanto vien fuori un primitivo, ma resta lì. Poichè l'arte non è certo un enigma, 90no nel gabbione della fiera, dopo aver tentll.to così vane certe domande che pretendono di farsi un mestiere. di diventar pittore. una risposta, Sbaglierebbe poi chi scambiasse per fcno- Dicono che l'anima delruomo, morto per meni di cnndorc i m,ci amici Donghi e l'ultima volta perchè mondo finalmente di Usellini, che .. sono due lenze di pittori e Olni nequizia, andrà a vivere dentro una sanno i. fatti propri meglio d, chi li giu. stella e che IA potrà realiz.z:are col solo pcn. dichi divcr,i da come in effetti sono, cioè siero tutto quanto sulla terra cOflti fatica e dotati d'una grazia particolare, spesso stu- sacrificio o sia impossibile realizzare: è da pcfacente. astiosa nell'uno, romantica nel- credere allora che Mctelli abbia ricostruito l'altro. lassù la sua Terni e l'Umbria e vi stia Perciò il caso della pillura di Mctelli è perpetuando spettacoli domestici. unico. Manca di precedenti, non avrà con– seguenze, Comincia e conclude in un cen– tinaio di quadri, che lui non avrebbe mai immaginato appesi ai muri della Galleria di Roma. Certo lui non pensò mai che i suoi quadri dovessero c;rcolare in mezzo alla gente, susc1l'are una qualche emozione. uno spettatore, una parola di critico una me– moria poetica. Lui dipingeva pe; sè, ocr il pl..'lcere di celebrare i luogh, della sua re– gione che è !·Umbria, la sua città che è Terni, la sua giornale di artigiano, gli av– vcnlmcnti cittadini, insomma la vita dei suoi simili. Un dilettante ei sforz.a d'imitare un mo– dello. Generalmente un pittore dilettante compie laborio.!li esercizi di pazienza su un maestro antico o moderno, o addirittura suL le cartoline illustrate: e i più ingegnosi rie. scemo persino a farsi un mestiere imitando LIBERO DE: LrnERO Premio Metelli In occasione della Mostra postuma del calzolaio-pittore umbro Orneore Mete/li, la Galleria d1· Roma bandisce .un concor.~o- premio per un wggio crilioo, anche inedito, sull'opera detr originalissimo artista. I concorrenti sono pregati di /imilore il loro laooro a quattro-cinque cartelle dattilo- scritte e di impronlarlo a chiarezza e com- prcnsione. La giuria è composta dagli scrittori Emilio Cccchi e A /berlo Saoinio, dal poeta Leo– nardo Sinisgalli, dallo scultore Aurelio Dc Felice e dal cal:u,laio Ezio Metclli. Signor Direttore, sono slot.a •'atlaccata'' con inspiegabile accanimento su/ suo giornale a propo•rto delle mie tradu:.ioni e riduzioni del Diario di Delacroix, e sono co,trclto a malinccorc, a difendermi. Dunque! il sig. Viscntini è stato scanda. lizzato dei tagli da mc operati all'integrità del Di~rio. D'altra parie non parrebbe poi che quei' tagli siano stai, fatti tanto a ca– saccio, se nonostante tulle le intenzioni de– nigratorie. il sig. Visenlin, /io douuto am– mettere, in de"/initioo, clic il "'mio'' D<"la. croix a "meditatiuo'". ccc.; cuidenlcmente proprio il Dcldcroix clic io }10 voluto pre– sentare, dato che il mio scopo ero di /or conoscere i pensieri, la mt ditazione, la pas• sione di D. per l'arte, e per niente di rie– vocare la &ua figura di Dandy. o comunque il suo pcrsont:ggio artistico, d1e, del •calo, come tutti sanno, dal suo Diario offre po. chiuimo. Anzi. a questo proposito, chiun– que con/ronfi con intelligenza il " mio ·• col Diario complelo vedrà che, nonoslo.,!e il mio a.,scrto che del resto era liberi•simo e per nulla scolastico, io 110 •, sueloto ·, qua e là qualche cenno biografico quando mi pareva particolarmente oioo e allo a :llumi– nare la figura spirituale di D. Insomma. do– oendo /ore un ~unto, mi sono attenula o questo criterio. e $fido cliiunque a far di meglio. E in quanto all'aver facilitalo il nuo com• pilo di traduttore restringendo la materio, domando al sig. Visentini se si rende conto che è molto più facile tradurre di seguito anche dicci ooltc tanto, cl,e fare il delicatis– simo lavoro di scelta; del resto i miei tagli o la mia tradu:::iane non cleuono esser stati /atli con la sconsideralez:.a di cui il V. pare accusarmi, se neppur lui 110 lrotialo errori o inesattezze all'infuori di due notizie in/or– /ormalioe, douule al /allo cl,e il mio lavoro è stato fatto ncll' estate del 44. quando non disponeoo d1e de/le occdiic edizioni inesalfc per più oenì_ Ringrazio il Direttore e raccomando al Vi. sentini di essere più cauto e di astenersi dalle esclamazioni rcloric/1e, come "finale'' ad cDetto, perchè quando uengono slam• pate sbagliate, come è ,lato nel suo caso, riescono un po' ridicole. L. RO:\IAX'O Caro Direttore, Laila Romano non si spiega "l'acco,,imcn– to'' con cui ,,;arebbe stata "attaccata•' da me nella recensione del "suo" IJ1ario {Fiera Letteraria. n. 6). A mmclto che non è /acile •picgars-elo; in/alti tale accanimento non esi•le. lo ho dello soltanto che la sua scelta è troppo rislrclta, che non ne con– divido il criterio anche pcrcliè il "perso– naggio'' Delatroix risulta rie/otto al m~.,imo. La Romano dice che questo "personaggio'' appare pochissimo nel Journal ; io dico int>e– ce che vi ha .uno spicco e un'importanza notcoole. E' permesso /ore simili osseroo– zioni obbielliue? Pare di no, oisto che la Romdho mi otlribuisce per ciò intenzio•1i denigratorie. Non ho mm· detto clie la tra– duttrice ha tagliato ·• a casaccio", ma d1e dei Jun,t~ paragrafi c1-e ,compongono il Journal. spesso non ,ono siate eslralte che poche righe: meno del lecito. Lo. Romano si dimoslra sicuro del suo laooro e non esito a •• sfidare chiunque '' a far meglio di lri. lnoidio la sua sicurezza, mo non po:,so clic perdonare la sua baldanza. Mi racco– manda di essere più cauto. Lo. Romano aurà ccrlamcnte molte qualità, ma non pa– re che la caule/a sia il suo /orte. Mi rLICco– manda di astenermi dalle esclamazioni re• loriche auendo io citato un verso di Bau– dclaire {mi ricollegdl)O allo sleuo verso ci– tato in parte da lei nella prc/arionç al Dia– rio): io le raccomando ancc>ra una oolta di e!l$Cre più informato cd esa1ta Pc.- esempio, nel citare quel famoso verso su Delacroix, non parli più di un soneÌto che non è aDotto un .sonetto. V1SENTlNI * Luigi Bartolini ci manda un'altra lettera, a proposito di una frase di Franco Genti– LEI: Già!. .. a voi borghesi quest'arte non può questa o quella &euola, a disegnare secon– do le re.gole ecolastiche, ma gli Fa difetto la fantas~a. non inventa, non vuole inventare, ha paura dell'invenzione Metclli invece si piacere... \ lascia dilettare tanti an~i dallo spettacolo (Disegno di AMERIGO BARTOLI) della vita e della gente, l'una e l'altra im• •~ lini contenuta nella , Conispondenzn • della Fiera (n. 8). Per quanto avess:mo deciso d1 chiudere la polemica. vogliamo ancora u1:a volt,, dar prova di sopport.azione. riprod11° ccndo la parlc essenziale. Riferendosi a un verbale in cui egli nel 1931. \·eniva squali. ficato da un giurì d·onore, il Bartolini assc– risc.c che dopo gli insulti di Sandro Volta (origine della vertenza) egli presentò il do– cumento insultante, in qualità di Jecor11to al valore sul Carso e sul Piave, al Consi. glio d1 disciplina del Distretto Milit.are di Forlì il 26 ottobre 1931: e continua: « •. per cui quel Coflsiilio non ritenne inRiggcrmi quanto graziosamente I poeti fascisti, i puri di cuore, e puri di bocca, avevano (.hicsto contro di mc, agendo in cento contro uno e spalleggiati da un giurì d'onore compo.'lto dal traditore del suo sangue conte Ciano e dall'ineffabile fascista principe Pignatclli ». Seguono i soliti poco amabili apprezzamenti sui letterati • voltafaccia, girella, ccc. 11, di cui focciamo grazia al lettore. (N. d. D.). A 1 vincitore verrà assegnato, come pre– mio, il quadro N 52 delta suddella mo– stra. li termine pc; lo consegna (alla Galle. rfo di R0ma - Via Sicilia, 59) scade jf 20 giugno. La mostra resterà aperta fino al 13 correnlc, 1bllotoca Gino Bianco

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