Fiera Letteraria - Anno I - n. 10 - 13 giugno 1946

A L I N A Raccont;o cli Giuseppe Dessì Le capn.-, iu tìla, h:umu lasc.ia10 il pr1e- ronzio crc:,cc ndlu grande conchiglia mn· se e ~parÌl'>ÒOI\O Il~ bo: ec.hi. ll'i monte rina d1"è la valle di Ola:,pri. Alcr10, l'Ornc vermi che si rinl:urnno. ~011 i\ un trallo. non t; !liÌI montagna. E' ~ odono nc1>purc i c:1111pani, perduti nel pianura. Ba:::~a pia1mra. umida aria rlt J>Uhi:,colo di rumori dli! .s·è levato con slagno. Son,) lì le donnl• d1e lavano; ma l':ilba. L:1 lut·c ne,-,ce. ma non si sa da non si \'Ccl,.1110. \'cl ronzio c'è anche l:1 dove. Sembra sia110 i mo111i .:.i. riassorbire voce rii Ali11a, Ora bisogna cercarla 4ui, l'ombra. Ira gli e111•::dipti. In ronda al viale c'è 11110 Sulla c·im:1 tli 1110111c <\lcrtn. se ci fo~:e ~piazzo 111110 circondato da 1>iante di 111Ì• ,qu:tll.'11110. :-cn1ircbbc l'odore ciel limo, a- mu~a che 1111 1110foglie snttili ,·ome chio– n110 com·t' solo iu <1ue,.1e primi..simc ore mc femminee flulluanli nell'acqua. del ma11ino. Ollrc il muretlo è un:1 pianura verligi• A Cio,anni pi:iccrcbbc ,.cn1irlo. Gli pia- nos:i. che fa male a guardarla. ccrchbc •t:1rsc11,• li, !-iOlo, i:en1irc quel pro- Eo' ecco, le do11t1e ac,·o:-cia1c ~ullc nere rumo e la ;.o]itudinc dcll':dk:1. piclrc li1-tc. l..'nauo chine sull'ac<1ua, ma Per lui .:-arcbbc una cu,:1 da nulla arri- nnn c'è piì1 quella rhe tcnc,,a la 111:rno di vare fìn ~ulb t·ima di 1110111cAlcrto. ;\lina -.f'uotcrulul:i J)ian piano, per e,_.rtare Il ;-:.uo~011110;. u11 sonno giovanile, pie- di s,egliarla ::-cnz:1 farle m:ile. JIO, compatto, con qualche sog.110 dentro, Le dorrnc lrnnno aperto l"u!-icio di cu- 11clla polna dolce. come semi in un frut, cina. lo 111 :it11ro. Una :-1·opa ra;-:.1>a ::di ,.calini di ~r;111ito, Come semi, rimarn111no nella memoria, fruga S\'Clta negli nni;oli. e non si :s1 qunli pen'-ieri ne nasceranno Leone. sollo il 1>0rtico. ,.pezz: 1 mmi s<·c• come non ~i -:i du qu:1li pensieri siano •·hi per al'rendcrc il fuoco. unti. Gli ~dii.wd1i fanno pensar(' :1 una g:ior- Sarchbe piaciulo :11whe uC, .Alina, <1uc<,lo nata grigia e fredda. profumo. Ma :1, rcbbc 1>otuto goderselo Mentre si fo la harl,a, Edonrdo pensa. •olo se le fossc1·0 ~t:Hi :1ccanlo Cio\':l!lni E' qui. a f\orbio, chiu~o Ira i monli di e ~uo m;1rilo, 1-\lina 11011 :unava la oolitu- Norhio: op1rnrc, e.-.co Bruxclle~, •!eco di11c. e ndl':dba ,··è anrnra il brivido d ..1. Ro11c11, e Parigi, ceco la ('illadina irlan, la none. ,lc,.e do,•e Cnndidr,. la :,,ua prima moglie. Solo una ,olt:1. in ,i1a sua, è ::,lala ,.ulla è scpolla da vcnlieinque anni. E ollre •t·im:i di monte Alerto, !lOeo tempo dopo que::,li Ilae~i f'Ot1o~du1i. dei quali lia cal• le 11111.ze.E.cloardv l';l\e,:1 portala in grop- calo b terra e re;pira1o 1":1ri:i, uuelli Sf'O· p:1 :11 t·a,allo fi110 :11 Jimi1c del bos1·0. 11 osciu1i. diJ\t' ar.-i,,t,:• la -.lrad:1: poi nevvano 111qualClUJO di essi è l\fass.imo, il fi.;lio r111ui11ua10 .1 pitdi. Alina era ddieala e d1e ha avul,; da CmHlida. 11011 .i, e, a re-..i•to>nza. :1 ,·:11111uinarc. Era Se è vivo - pcn,.:.1. staia in pochi posri. Delle terre della Un punto nel tcmuo. la ~iovinezza. un ,:ill1.: del 1..imCne, clic :l\'C\:t ercdilalo da :11noro che sembrava il solo amore po,.. suo padrf' e rorlalo in dole a Ed'oaedu, ~ibile. nun t· 0 n~et-..:l\a d1c un ,ago ri•·ordo. C'e. l\·[a non :u·,·:ulr:'i 11ulla, con l'ai1110 di ra ~lata 1111:1 ,01!,1 o dul'. da hambina, ben- Dio. eh,', da e,.,.~ fos ..e dipc ..:1, i11 gr:rn parte, Di chi C que:.la , ot·e che di.ce : co11 11111ala ~ua \ ila. 1\l:1 dcli.i l'ima di monte l'wutl) d; Dio? .<\lcrlu le parc,a di ril'ordur~• tu11,,, e :,pf'· Per,·hè rion è lui che 1 0 ha dello. E" u11:1 ,c1:ilmen1e l'c,dore del timo. F,s~• crn <·on, i11ta di :I\ er cont.'epito l:h• ;-:.l1 Gio,amn. Ulu;1rdo :-C ne 111C"t1c, a in taM:a qualche rnmt110. qu:11ulo andu,a a 1·an·ia. e gl,clo por1n,a. Qumido \linu Bi11Jila mori.nove UH'·: fo. h1 11otizi:1 si ~1>:H:,cper il IXtCM!e non Ò'e:,li, mcr:1, il:\lia. \lina cnt mala1a d:1 tem. pu. Si ~pen ..e :illc dut: del ma11i110. Era il dic1·i fchl,rain. Alina aveva <rna– rantadue anni. Il portur1c dei Bùbila. con1e usa, era aperto. e In ,.;tl111a della 1>i(•t·ola <lonna de– lie:11;1 era <.'Omp.1~1anell"anti•·amer;1. Ln genie cnlr:wa 11 ,cderla. ~\lolti non la ,cdcvun 0 da :11111i . .:,,•111• bra, a tornala da un lungo \'iaggio, dopo una lunga a1-::-e111.a. Avc,:1 i •·apclli grigi. In lutto fJucl 1e111))(l la ~ua mone s·era .111aturn1:1 iu lei. Per qu:1111<1 tloloro:.n fo$;-:.c, la ')ua morie era :irri,nta al punto gimlo. J\ nes,.11110di <111elli che clllra,ano nell:1 1:amern :.1rdcnle ,eni\a fa110 di JJe11:,a1·c iJ con1rario. J.fo . st:1v:1 :1pp,:11.1 gu:1rd:1rla. I ri111ocd1i lenli dcl/:1 t·ampana lli1•1•,a11o proprio il ~uo nomi. i\nd1c per Edoardo t.' Cio,anni l:1 mor. le di 1\lin,1 era :-!ala u11a co~a nu1ur:ile. L":nc,nno ,iei:1 arri,are a poto a !)Oco. t·;nc,ano :mehe i1nora1a. 1111a11d 0 /:1 111or- fi11a non fon:•,n piÌI cfTe110. E al momcnlo voce pii1 \'C('l·hi:1. Ricorda ,·on tli:were i bei colpi folti :m• dando a t·:11·,·ia 1>er le terre rhc \Jina gli aveva JllWtnto i11 tlole, 11 cane 1>un1:110, e<111 la tesla nast•ogla nel re~puglio. la coda rigida, tremanle. il volo della heccae1·ia, •·ornc il rumore di 1111:1 leggera girand"l:1 di canne. 11 -.a,wre amaro del :.igaro. l'o– dore dell:1 mcnlu e delle crhe ;u·qualichc. Era di,enlato 11011 il padrone mn il ma• l'ilo di quelle terre, elle erano terre fcm- mine. ,, Ve,li » le dil"cvn (<do,e ei fo l'a:fode– lo ci fa an('.he il grano». Edoardo si lbda la i:,-:11:indaabbrnn;w– ta. "il meni(), si nggi1i-.1a i 1·orti baffi grigi ,·nn la punla delle forbici. Da gio,anc pen:.ava ni .,ess:inl'anni co– me :1) 1errniue della vila. Oru è uri'altra co,.a. I :-e~ani"unni g:ra,•itano al eentro ddl:1 vita, cd egli fo uno :.forzu ()Cr IJCll.'):1rcal Jm::,s.:110. Può rit·ordarc tullo, 1·osi tome ricol'd:1 uu,, per un,, µli ;ilberi d'olivv d,c ha in• 11e~lato l'Oll le :,Ue mani. Pure, IIIHl J}arto 1lcll:1 :,,ua vita ,-i C pcrdutn die1ro l'oriz• Z(ol!IC. ta vi1a l· rotond'.1. l'llllle la 1err:1. E, ·oardo prende i due <·cdri dalle 111.:ni della ,en a. FIERA LETTERARIA Sono diacei. Emanano un profumo forte, penetrante, di vc11t'a11ni fa. Alina potrebbe ce:,cr lì, :1cra1110 a lui, ri1gazza. \ e11i"an11i fu :,i senLiq1 "ecchio. Avev:, rilrovalo la saline a Norbio, a OJa::,pri, in ,p1cll'aria nati\'a, In lui c'è una fiducia ll!rnH·t•. da conl:Hlino, per la salute ri:1c– qui:,lata. per I:. tempra che l'aria :ipcrl:t gli ha dato t"Oll gli turni, al di J:I dei ~uoi amori, al di l:'1 dei ~uoi ,11TctLi; e :inclu) un , ago !,CrH,o di col1>a, per e<:.Scr:,Oprav– \i~~ulo a quegli :1fTe11i, t: :dl"amore che hu S(·omolto ('Ornc umt bufcr:1 la giovi- 1wzza lontnna. E c'è il ricordo d'i 1111 Bcn– timenlo. chiaro. 11e110, doloroso, di un dono fatto e ricc, uto. di un amore godu– ln di•!)er:1tnrncn1e e cadul(I nell':rnima; un rirnor~o nel rimor~o. alle .. oglie di q11cll';11norc eiruro, 1111itto, d1e divenla ..p.!zio e tempo olt•·c la carwell:il:1. bluanlo non pc11;-:,a a 11ulla. IJ:il fruitelo , ienr l'alilo fre::-t'•), a1wura 11vtt11rrw, dellt" piante, ,~mllu d:1! profu- 11111 femmineo ,!ella ,:iiniglia. :-iolo dopo d1c Ciovan11i era cre:,t>iuio. Alina s'era last:i:ila con, irwere ad :md.ire :111Ola ..vri. Era !Jcllo ad'dorme111.1r1-i, la ,era. nel ,a,.10 --,1ormire det:li eundipti. con Alina ,1t..-1111to. S,cgliar-.i alle prime lud e :.ccn– dl'l'c :1 di:.1ribuire il d1i11i110 e l":ict1ua, 11e ai !,t!ni; e sapere che \lina era là. 11ella • :1s:1. 1-'repnrarc il caffC. Come si :er11i, a ~i,·uro, allora, Cio,,:m• rii. , icino a lui! \lina a Ola~pri non ci ;111dava volen• (;iovanni crede,,a che Alina :ivc:-1-c 1>au. r:1 delle c:l\allelte e delle bisce. Ed ,~ra \t.'ro: \lina a,e, 1 11 paura anl'he ,lei 1or,i. a111·lic dei grilli. \la •111ello che In mc1- 1,,,a all:1 men-è della p,wra di que,.ti a– nim:ile11i l'ra la 1>aur:i della nolle. Qual– ••1;~a di ,a ..to. d1c Cio,anni ri~pe11a,a. ,\l:1 Gio, :11111i 11011potc.,·a sapere che nd ,·unre di quell:1 , 11:,l:1 indcfìnihl p:mra, c'era quclrahra donna dni capelli rossi e d:1lla !)elle hianra, e le ore d''ìnsonniu p:,~•ale ad :t:!l'Ollare il ,erllo e lo ~cro,-cio dt I torrente. impenelral,ili 1•omc b , i1:i tra:.cor,n da Edoardo lonlano da '\'urbio t·on •1uella ,l,rnna . Solo una , olla t•t·a slato a ,\'lrbio, con le'. anzi a 01:i~pri, i11 quella c:1sa. Cerano rimaHi Ire me .. i_ Quc.:.to -.olo ~apc,a. Alina. Tullo il re• ~lo era huio.,tormire di pi:rnle I! ~cro~rìo d'acqu:1. Pd questo ogni 1•iÌ1 1111rnn1Vim1cllo di Ol.1:,pri, per lei. era , cleno,o. Ed l'r:t !)iena di tr,~more, lei, ,li ~oli10 eQ:,,Ì tranquilla nella l,clla e ci,ile ca':1 di \orbio. tra la ,.un genie. tra le sue ro!"e. Quando v1..niva l"orn ili preparare la cnndcl:1 a rarhuro, ecco .-l1e la p:rnra ro– n1inciav:1. Come 1111:1 febbre. Come la malaria, t'lic 1or11a "e,npre .:.il– i:. ~1csaa oru. Il ric,,rd() d'i quel vuolo ~go111en10 ~i prol1111ga,a :uwhc uel g.iol'nO. l,.:1 notte Jl()U h· 11·:,nd:l\a via del 111110. Stag.m1,a in fondu ai caualoni, nelle fohe macchie fii ro, i e di nocrioli, nel bo ..co di 1110111e t\guto. Oµ.ni co::a nasronde,•a in ~ì.· la nollc, e, a una rcrta ora. la 11olle ne usciv:i. invh•ibilc. come un odore. Si s1;1bili,a un rap1>01·10 d"int·ommcnsurabili di~1:111zc, tr:i cosa e coi.a. Edo:1rtlo :11alava alla forn:i('.e d,~Jla f'al– cc, o a veder gli uomini che pota, ano gli olivi, o a <'accia. e Gio,annì rcsl:l\!l ron J\lina. d,·11:i -.ua morte il dolore era giì1 c111ra10 s1,11Jilmcnte. da lempo. 11cll:1 loro vila. '\cl souuo di Etloardo r·c un finto di luce ~imil., :1 qudb t'l1c si ~p.m,lc ,.ui !Hlùllli di ,\orbio. DUE POESIE i\la 111 lul'e 1ld "t•.;110 11011, iene da quel. l:1 del l:\iorno. \011 C 11epp1.,-e un prc~cn- 1i111c1110.11C 1111 ricordo. Se nel ~ogno , i fo:,~e un 11ri111:io un poi. e 1111tcm1>0 ~i cre:is~c, :,arcllbe un :1llr1) 1c1111Jo.1111":iltr:1, ita. un altro uni– ·,cr:,o. Eppure, s, cgliantlo~i, a, rà la ,.cn.:,:izionc d'1 /1\cr !,;Uurd:110 lo ~lt>•O tic/o J:1 un':11- tra fi11e.:.Lra. Se ne ,ta r.1ggomi1olato, 1·011 le 111:rniira le gi11ocd1ia, e il freddo stn iler b\'egliar– lo. Oc, e .. olo a11ra, cr:.arc un:1 ~rnnza :1 tt.'r're»v, buiu ~ fredda. Allungn le mani e ecr<'a. Sull":n1111rnll~•na10 ~ono ammuc– i'l1i.11c, a pir.1111idc, p:illc di 1•1111no11e. In un:1 di queste p:illt• t.· \li11a. J)iccola pie• (.'Ol:i. l'OlllC lt• IJamhole d1c ,i 1ro,:ino Jcn. lro 1·110,0 ili •·ioccohi1a. Le palle ~ono nere di fuori e ro,.i,c di <lcn1ro. Suno eo1•0111cri. 1\tlra,er~o le :,,bar. re di u1rn finc~lra ,etlc il pcrgol:110 do,c. bnmbino. m:-.ngiav:i i cocomeri. ~n ca.:,a di •un nonna. Qu:111do ne 111:111gia, ili ,.,•r,1. ba~n:nu il lcllo. Una 111:1110 ~i spor,;e .... ,eglia, ruori ~11 ... 011110. \lin:i! Uelibcr:11:mu.:nte -=ce11dc nd ~ogno di nuovo. scende per una 1-eal:1 di pielrn, Ira p:1rc1i di roeria sulle quali \Cde i :,,.gni del pict>one (ma dì qu:inti unni o serali, qunnli ~cgni, m_io Dio!). e •i trova nella t·11111ina d"Olnspri. dove i pa~lori un tem– po 111c11c, ano in -.:il:unoiii il form,1ggio. Cil1. in1or110 a un Lino rovescialo, stnn• no i \Cechi ~en i tli Ola-.pr: Porfirio. ;\– go.!'tino. Proto. e gli ahri. C'è Coslantino e :md1c Leone. Celtano le eanc su.I fon. do del tino. ,.. dicono un numero. come <prnnclo ~i giot":t aliti mon1: due! ... dieci!.. Il fuoco soffia e ~Iride nel c:unino. Den– tro la marmilla III bollore ci :.ono fa,,e rhe ,·armo -.u e giù, ~u e gill e hnnno lo ..,e,~o t>olorc della faccia e cklle mani delle donne rhe lovnno accovacciate su nere piclrc. ;\,.colla. cerca di cli~tingucre, lr.1 le ,oci, la voce di Alina. l\h può darsi d1e '-ia il ,ento, 1>ensa. o il chin.ino. li NOTI'E MERIDIONALE Ha//011-J colpi a case arldonne111nt1:1. f\ 1 t> trasale lo l1111a,. di VJTTORIO BODINI e rn::z11rro che nasce. a co,·olle. negli anditi. Noi disc11tiamo del logos e dell'amore. soq)(lssa11do più i·olle le noslre case, i 1acr11i11i dei le11i dore è già jalJ.a ogni s01111110. e i pesci d'oro che evaderanno dai r10s1ri petti nel so11r10. 1111ota11doper le liquide te11ebrP delle sta11ze e pronunziando a volte le sc1.1reparole dei sogni. llfa 111. luna .. /.e i11cog11ite fìnestrt? il/11mi11i del Nord. mc 11tre noi qui parliamo. 11el /011do di quest'esule provi11cia orP di te solo la nuca appare. TANTI ANNI Noi ahi1a1111110 in 111rn rosa ro:,sa: passarono treni in cors,, alla periferia - liii gomilo onoro: e tulio il re-sto era liii fer111e:n10 di ciel,. Un meriggio (fir1rer!10. col sole. su 11n muro biauco rico11osce1111110 la vostra amata calligrafia. CI,i arrebbe mai pensato che roi scrirù,1e com,e un'ombra d'alberi. come i pel.tini freddi con i de11ri coperti di capelli! ( 'erri i11 pena per roi.) Così passammo la notte. Biblioteca Gino Bianco 3 ~ I(__ ,~'>J r l I ( ) I -:::-~ ) Disegno di SCORDIA ;\lina si :,lane.ava prc,.10, e per lo più paura che non era ,crnmcntc e solo ~e Oc stavano seduti poco lontano dalla paura - ,.i vohava a guardarli, J:dla por– •·.1~a. e Alin:1 ehiedc,a :1 Cio\'anni i no• 10. e di ::,opra alla s1>alla focev:1 una CO· mi d'ei monti. 1111c:1. lmfT011e~1·:1 ~morfia come di finto Era 1>ill tr:1n<1u.illa, dopo aver .se111i10 i !errore, Ilèr forli ridere. 11•'1HÌ.nrwhe se ~11bi10 tr dimen1i1·a,a. Anrln,,a piano, ra111rniru1,:1 1::1ulamente, Cio,:mni €:1pe,a ben porhi 11u111i,oltre a una di:,t:1nza eguale d:11 muretto t' dal– u quc..llo di manie Aguto. Coaì, quando la sicpo di 1tamb11cu che. con le ,uc fo. erano loro (!ue soli, i monti o! 11111:i la gli1• :ffrufTa1e, gli fa1,e,:i ribrcu:o. t·"me le cnmpagna intorno ernno ~~11:<1 ,wmi. Er:i pc11111 •rleg.li U('1·clli. d1l• non J)nlt',a tnc– come se fossero in un luogo sco11ost.'iu10, cat,• ecnzu rnhbrividir~•- Ca111111i11:I\ a in di~abi1ato, lont;ino d:illa vita degli uomi• punl:l di lliedi, j)Crchè il rumore dei :,uoi ni; e a... pclt:1vano il rilOl'llO tli tdoardo. i,us::,i rimanesse ben dis1in111 d'.,gli :1hri. Quando Edoardo era con loro, ogni CO· impcrceuibili rumori d1e ..i .. t•u1i,11110 in- su ridivcnt:1\'II :unico. forno. E nella paur:i c"era anche un"a,pcl· Di i.era ::,l!w:mo davanli :ili:, ra::-a, <1u:111- tozione, come se qualco:-a di -.traorJina• do i servi 1ornavano d:1! la,oro, e Alina rio tlovcue \'Cnirgli rivelata n ,1111'! JH'CZ· di,·ev:1. 1cnd'endo l:i 111:1110: zv. L":11·qua scorreva Ira i ('io11oli. sollo Come si chiamu quella cima che .. j di lui. nertt, con <!uniche scaglia sot1ilc ,•cde l:'1'? l:1 più ah:1? E 11uella? di luce. s.crosciav:1 n1pa ohre In 11cr,1 "a- Quanl.e 111ai ,olle lo a\l'\'a chit·sto! goma del 1>0nticcllo di lro11cl1i $O~pe,.o l'azientcmenle E..lo:mlu ripelc,•:i i no- eul botro, nell'oscuro grnviJ!lio 1I •i ro\'i e mi, con indulgente ironia. E i,emhrava dei sall'i. L:1 valle era 1111frmcio ondodo cht• se l'irwCJ1tas:.c lui, ogni volla. Bat• sul <1uule :,civolava il r:mlo uguall' t' lim– tezza,;1 le cime de-.erie c,o,·:mdolc dn pido dcli.i 1·ivct1a. una soli11ulinc St.:n:rn tempo. Caut:rniente 1>0rl:l\':t le dita 1,agnnl<• alla Quelle cime, quelle ,:dli gi;1 ()iene <Li bocc:i e provava ;1 fi-.rhi;1r~ ('Ome fi.. t>lii:1110 n111br:1. quelle !lrofondr. ru1>e rcndituro i caprai di monte 1\guto. Volc\.1 q•ritiro dei 111on1i, e persino le ro.·ce :1\ confine il ~uo fì~•·hio nella 11011e, drl podere, e i 1,;randi all~cri d! fico c!10 For~c allri fisd1i ;1,,rebbcro ris11n:,lo. ..,,:111de,:1110a mezz:1 ••ost:1 1 ra1111su un e· Non di 1·:111rai. ma di un'allr:1 ~l'lllc an• cigua :-orgcnte, ave\'uno nomi che ri\'elo• tichii-.i111:1 clic av,·,a invent:ito i nomi. ,ano la loro anti<'a !)!ll'lecipazioue :1lla Sta,a uc·cupalo in quei ,•ani 1e111ativi i,. , il,t degli uomini. ~i l'llJ1riv:mo di nomi, no a che il bt1Lbo non lo dlin111uv11 col di meniori:i; l" nella n,n a del tempo, CO· solito fi:,chio fa111ili:1rc di due note, cho lllè :,ulb guanria illuminala della lun.1, d'ire,•a: << Ebbene! d,e fai? perrl1t' 11 0 11 pa-.;-:,;:1v:1110 generazioni di uomini 1•on i lo- torni?»· ro magri br:111d1i di eaprc, in lunari 1on- Allur:.i si le\'flVl'.l ri1to e J:rid:iva: « V,•u• 1a1ianze. gooo! "· Ua quelle lontanan:r,e ,cni,anu i uomi. Dopo cen:i Edoardo :-i meltC\a :i fu- 1):i 1111 lo111ani~-.i1110inizin. m:trt· :,ulla 1wrl:1 •li c:,~11, e Jice,a ad O~•ii cosa '-i fal'e\a in1dlig.ibile e amica. Alinn: Og.ui (liClruzza, ogni crl,:i. ogni foglia I - Vedi. non 1·i :,,0110pili zammrc. :ive\:1 il suo nome. I nomi erano nume.- ~li1H1 e Cio\':tPni si :,ctle,ano al"Ca1110 a ro ..ì romc le fog.lie del ho1,,1:-o,e come lo lui. foglie 1;1or111.i,:1110.Ogni l'Offio di vento I. bervi avevano lascialo spcgnue i fuo. d:i,a ,occ. i11 1111 111ur111ure. a quel paeiiC cl1i, e dormh'ano, 11cllc loro t•a::-c. tilcnzio-o immohilc e t·ompo:,ito. Ern lunga l:i. nntle. a Ola'-pri! i\la qu:1ntlo Edo:11·do ,·:1110111:m:1, 1 :1, cero Una quiete alta, popolala di :-h;lle. so· d1e i nomi svanivimo: e1•co che la eoli- vrasl:wa quelln greve dei 1110111i. 1u1linc si rifarc,a foriujdabilc e muta, e Mai il 1•iclo era Sl:110 c·osì pr11fo111lo e 1·.-lla ~,,litudmc ;-:.'ergc,ano le cime dei vasro. 1110111i. Lo scialle di ;\lin:1 aveva un profu1110 Uue cpod1e, qua-.i due Cl'O ~cologiche, casalingo clic co11lrns1ava con ili odon \'Uc~i~lc\11110. per Cio, anni. in quelle val- t1iJvcs1ri delle cr!Je. li: e durarono ohrc la sua infauzia: il A lrnlti si ~111iva ,l'odore mcdicintile terrore delrincono~ibìlc. e la lem1>0rale dell'euralipto. mi ..ura nella quale le cose ,,ivono. Sembrava clic Alina tenesse rr:1 le :na- L:i su:1 uaura d'i L:-.mbino ! ni c-hiusc un fiore di serTa, nel !mio. i'\on la ;r:icriò mai del 1u110. Non volle. - Su. d':1 bravi, rienlrale - din.:,•a. Ma l'orsc l"allc"ò come Porfirio allc.va \'a i fu- as1h.:1t:1\ :i p:n.ic111c111e111cehc Edoardo fi. rclli '! le volpi pre,,c ucll:1 tana d:1 pie- nis,.c il suo sigaro. cole. Cdoardo 1>arlava di suo patire, ili Ce• Quando .Alina a!"t"iuga,a ron un 1}1111110 sere, co~ì diverso dagli altri fra1clli. i\'l:ii la <'andcla a carburo e l:1 meucva sul da- parlava dj sè, clclla sua g.iovi1te'l,/,:1. .lei ,anzalc dell:1 fine::,lr:i per ac-rcntlcrl:1, Cio- 6Uoi vi:1ggi. l\1:1i urm voha no111i11a,a le ,a,rni "cntiva il 1>ri1110brivido, 1>ens:indo riuii str:iniere nelle t11rnli a\•cvn , is~u10 o d1e iJ babbo gli avrebbe ordinalo di :1J1• per le quali er:1 p.1ssa10. Ma qu:mdo la• dare a fovarsi al fiume. ceva. ci JlCn!lava. E pem,owa a C:mclid:i. c O:,pprima la piccolu fi:tmm:1 azzurra cr:i all"ahro suo figlio, Massimo. del quale :.imilc a una farfallin:1 azzurra 1rcmantc non aveva notizie da anni. al ,,cnto. Poi cre,.ce,a, apri,a le ali, bian- Allor:1 Alina ulzu,•u il dito. e d1icdeva 1·a e ferma. il nome ~i qualche stella. · Ln manuna rilirav:i il lume ,lalla fine- Il Orione» diceva il babbo. <1E <1ucllo stra e lo poneva sul camino. è Giove. Quelle sono le Pleiadi. Quella Fuori il buio cresccv.i, sen:,ibilmenle. è Gemma della Corona Boreale». 11 morulo notturno, preis1oric.o e inco· Ogni volta AUna ritraeva in frella la nv1-cibile ei sprigio11a\:1 dalle co~e, e &i sua pircol:1 mano. Ma se il sile11zio lor• t-lahiliva tra le cose il magico rapporto n:wa a ris1abilirsi Ira loro, alz:1va di n110- 1·he le facC\'a simili a !ILellc !lospcse nel vo il dj10~ , uolo delrinfìnito. Come la cam1,agna, anche il ciclo i,1el- \11che dentro di lui ~i propagavano di- la10 ~i popol:iv:i di nomi :111lil'hic;;~i111i d1e ~tanze, incommensurabili spazi. a\'é\'ano uno splendore freddo è ,eniva- 1\ llora !>i faceva fon.a e :i.nd 'a,•a a la no da incomnaensurabili ,1is1an7,e 1,erd 11 1e var,i al fiume, come il babbo aveva ardi· nel lmio e 11el 1cm1•0. 11a10. E vcrgognando.:j un poco della sua

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