Critica Sociale - anno XXXIII - n.6 - 16-31 marzo 1923

' ' éiui'ìt:A soctAU! · di classe del proletairia'l-0 _(60). Ma non si deve uimenticar•e che \li di là di questa e per mezzo ~1 essa Eno-els mira alla pie~zza uella ·soild~r1età. umana ~on mei10 gi M,azzini (61). li Mam/esto Jei Comwusti aveva messo in eviden.za 11 prooes– ,;o storico· (céwà.tter,istico.. dell 'et.à 1:1odernaì del pro,gressivo inLensificarsi · della m~tua dipenden– za rriaLer,iale e spirituale delle Niaz10m, e del con– ll'uii·e ue,lle attività cli LuLtein un comune resul•: 1:1Lo .·" All'antico isolam,ento loc:ale, per·cui o,gm · nazione bastava a .se· stessa, succed~. il traffico un iversale e la dipendenza deUe nazioni una dal: ·l'àlt1·a. E come la produzione· materiale, ct~ì si modifica la spiritua}e. Ciò che produce il pensie– ro tielle sin•Yole nazion.i diventa pal1:imo1110co– mune. L'unilateralità e /'esclusìvismo·nazionale si rendono sempre meno possibili, r clalle molle leL– leraLurè nazionali e ~oc.ali esce una letteratura mondiale». 1866) è singo•la.rmen te signiflc,aLivo e decisivo a questo rig-uardo. Rifer,endo la d1scus~-10ne avv,e– nu l<t il ,giorno innallzi nel Consiglio dell'Inter– nazionale int-O.rno alla guerm im.lrninent.e, Marx niàrra che« Ja-'discu581ione s'è portata, com'era da ·aspetta;rsi, ~uHa questione generale ù_elle ,nazio– nalità e sulla posizione che noi· dobbiamo assu– mere a questo riguardo»' .• , · ·" 1 F1;a.ncesi, aissai 'numerosi, ha.n daito ltiibero sfogo_ alla l<tro 'corctJ.aLe ain,Lipa:tiiaper gli! ltaJli,ani; 1 · rappre- . sentanti - no.n op.erai· -2. <le1Uia . Giovan.e Fr,a.ncia haJl ct~chia.rato che. tutte le nazi,o,naJ.ttà e le nazion.i stess~ s0010 preglud_izil antiquati. &si ,prooessan.o uno stl:rne– riian,ismo p.roudhoruano. Dils6olver t utto in phocoll • grup- 1 pi • o • comuni », che si: uni:ra.run .o a formar.e una « so– cietà • · ma r,o,n uno Stia ito. Asp,e·t tando' la -:roealizzazjone di qu~ta individualizzazione. deJl'u,man.i 1 t.à, e· d_el mu– tualismo che l'ocC01111pa.gn&à, il COI\50 della stori a. ctev,e e~ere soopeso in' oguuh altro pa,ese e il mondo iin-tie.ro d-eve atteudere che 1 Francesi si·an ma,turi. pèr tJria ri>– V'Oluz.ioneso,cj.a:le ... Tutti queiJl.i ,c.he illl.gornbr.ano la que- .stione socia..1e d1 superst1Z1oni dell'a mico mondu suno ,,d1cl1.i.a1·ati reazjcinarl. I • ; Gli. Inglesi · Juin-11,0 riso, u.ss' lti qu~1cto, preu<l,e.ncto lu paroJa, io 110 còmincia,Lo-co , di.re che 1·anuco Laf,a.rgue, che ha soppresso le nazionalità , d ha. parLaJto in frances,, c:iolè in. 1111a '11.nguu. i;he i, ~/10 d•ell'uctito,roo, non capiscoino. Hb mo.strato qurn,rii'eh,e p,er lui; senza che se ne u,ccorgu, Ja.' ,:iegazione. delle nazionali tà ,è sempHoemen,te il lol'O assm·uim1ento nella un.zio.ne lnodello,; llia .Fz,an,cia ». 11 rilievo di tale ésigenza intr'inseca al p,r:ooesso ·slo•rico· in c;u\ fa coÌ1danna di quello che Maz– ziÌli chi.a.inava (( gretto, ge-losol ostiie. naiiot1,ali– smo » (62), si associai a quella nec,e,ssitd.,·c;he _Gio-• berti çleno,mJnavia della circo.larità del' pensiero, c;nduce il Manifesto de.i Comunisti a prevedere che le ·separazioni e gli. anLag-onis1Ì1i,dei JH.JP?li. rTiù rapidamente avviati alla elimina.z1on,e dallo · 11 Guillruume che cita questa lettera come unu ~viluppo d·e,lla borghesia e dell'indusl-rialismo, fra i documei;ii del préLeso pangermanismo di- clovranno scomparire intieramente nel trionfo del Marx, mostra di. non intenderne affatto jl signi- proletarial-0. « A misura che, ~rrà tolto lo s,f;rut- fical-0 e J'importanza (63). Quale più eS1plicit,0ed Lamento di un individuo sopra un a,itro, scompa- efficace riconoscimento della .realtà storica de.Jle rirà lo sfruttamenl-0 di una naz.ione sulle' rultre. nazionalità, c,he quést(l derisione di coloro che Con lo sparir.e dei cori'trast.i de.Ile classi al\'inter pretendono disinvoltamente nega.ria come supe- no, spariscono del pari· le ostilità internazionali »; rata O facilment.e· superabile, mentre in se stessi, e oosì si giunge a quéll' « a.ss, ocià.zione, nella qua- . nelle propr-ie par.oole,e nei p·~opri atti offrono il do- le il lÌ;bero sviluppo di o gnun o è condizione del cumenLo della potenza, ed azione vivente d,elle ri- i i.bero sviluppo di tutti)). . p.udiatiè· « !?Uperstizioni)) e _dei respinti " pregiu- Ma.zzini certo lumeggiava pii.i ,vivamente il con- dizi an,t,iquati•?,» cet.to della ulterio·re cooperazione e -divisione del Ei,ra. pertanto .. anche il :1Vlomigliano, quando lavoro fra 'le Nazioni p~r il_ pro,grèsso dell'Urna- vecle .in Marx l'antinazionalisrno che si sostituJ- nHà; -ma a quesl-0 voJ.eva. tender.e ·.~nche l'appel- s·ce all'inLen1azionalismo~ ,e la ricerca dell 'eman- lo: "Proletari di tutti i p-aesi, unitevi!»; ·ed En- cipazione del prpletariato per; mezzo non del ri- gels nei passi c-itati, di Forza cd economin, e d~ll~ c'onosèimento, ma della cance)lazione. delle na- prefazione al Manifesto, affeirmava esplicik,:mente zioni (64). Marx· tende alla canc~ll~ione dello « la tranquilla, armonica ed intielligente eoopera- "sfrtittamenLo cli una nazione sulle altre», alba zione delle Nazioni verso fini comui;1i ii. sparizione de!Je "ostilità internazionali », ,come è d) n riconoscimento dei-le nazionalità e·la loro detto nel Manifesto dei Comunisti. per sostituirvi., funzionè storica.: , •.? ,_è.:ome_ s'esprime _En_s:elsnella p-refàziione all'\)di- ' ' zionè italia1ia, " la tranquillà'e ìflte.l.ligente coope- Ad. ogni modo è_ importanjie metLe'rè nello, de- razione delle Nazioni verso fini comuni». · hitin.luce il ·ratto che Marx ed Engcls, nel loro vi- Ma in riò -stesso è riconosciuto (non per n'ulla 1tilr. senso sto-rico, rioonos-cevano la innegabile era irì Marx ,ed Engels così viva la coscienza. sto- rea.!Làe la. ~'-o·tenzaviva delle nazionalità'. l 1 !1 pa.sso ricà) che le dHferenze etniche e ~storich,e de.!le 'Na- d 'nnr1 lettena di Marx ,ad Engels (del 20 marzo .zioni non. si cancellano .facilmente; ·soltanto si af- fermn che in luogo cli essere. fonti d,i c:ontraf'Li e di guerre, come nel regime della divisione in e-lassi, deb'bà•no, con l'emancipazione del lavoro, diventare condizione e fondamento cli una coo– perar.ione intelligente: non diversamente da Maz– zini, che !.aie intelligente cooperazione spiegava (60) Forza ed er.onom-ianella formal.io11e ecc. (ed. ital. p. 87) e Prefaz. alle Lotte di rla8'e 1in Francia, 9-10. E nella prefa– zione citata. a.I Mani/. dei Co mu111i,ti: • Ima.ginatevi, se vi riesce, un'·azione interna,, ;iona.le oom11ne degli operai itJa.liani, u.ngheresi, t.edeschi, pola oohi, russi, .nelle oondizioni politiche · precedenti a.I 1848 •· (61) L'OLGIATI (Carlo Marz) nel oap. m cui, fa il pa.r.allelo fra Marx e Mazzini, vuol porre come nota. differenziale su questo punto che per Marx ed Engels l'indipendenza na.zionale è necessaria. solo per la produzione materiale (regno della. bor– gh86ia); non è un ·diritto da rivendicare. Dove è fra.intesa la funzione ulteriore, a.I cui compimento eosi affermano neceo– sa.ria l'autonomia nazionale; ed è ,fraintesa a.nche la giustifi– cazione mazziniana, che è anoh'ess& teleologica e non fondata punto su.I concetto di diritto. . (62) Scritti ed. ined., XVII, 167: albrovn ell80 ~ deoi~ato come « esprit .dP natÌ01J.ali:n!'•f' substitué à l'esprit rie 11atim,a~ lité • (Ediz. n&Z., VJ,"p. XI). · (63) K. Man. pangerma714$te, Paria, Colin, 1915 (pp. 18-19T. (64) Cfr. Il. meaaaggio di Mazziroi, p. 57. Ma. in G. Mazzini e la guerra europea (193) ~gli scriveva che e l'originalità di Marx rispetto all1L,politica internazionale non è già di aver negato la qazione,. ma di aver rivolto lo sfò rzo della s\Ìa dia.le ttioa a '<!<,ttra.rre Je 'rivendicazioni na ~iona.li dal!' a.rbitrio dei •oa.pi – :talisti e epingere 'il.,proletariato perchè intNveni~•e nella ,poli– tica rstera ... Egli intendev& così cont.rappone il vero naziona;. lismo a.l falso. » 1t ' Biblioteca Glno Stancò

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