Critica Sociale - XXXII - n. 21 - 1-15 novembre 1922

r. ùiUTlCA SOC1AL1l 333 • socialista col sangue di un vecchio mondo in_ decom• « ·posizione. I' rappresentanti e_stremi di questo errore • sono numerosi ed il male ch'essi potrebbero fare è -~=~-- . ' Egli li giudica più zelanti ·che bene -ispirati e, mes– sili in un fascio eoi fnturisti, grida loro: ■ No, lo ripe- • • to per la millesima volta : il proletariato deve rivestire • l'armatura co,mpleta della coltura umana, Esso 'è una • classe storica, _dev.e procedere senza romperla con tutto- • il, pa~sato. Rigettare ,le scienze· e le. arti del passato « col pretesto che sono borghesi· è così assurdo, come • rigettare con lo stesso pretesto le macchine o. le fer- ~ rovie >. · I-contrasti sodali saranno un giorno risolti e SU· parati : cadranno, tutte le ban::iere fra uomo e uomo. Quel. giorno app~rirà che ·l '11n'ità del genere umano fu preparata da,ll'u_nit~. della ~olturà. e. f. Siamo perfettamente d' accordo con Lunat- . ciarsky e con e. f. nel respingere le ridicole àffer- . mazioni di coloro, per cui la cultura odierna. va guardata cpn diffidenza e con disprezz.o dal prole– tariato, in quanto essa è prodotto della società bor– ghese, e perciò è strumento e appoggio del pr)vilegio. · e del predominio borghesé. Essa è strumento di · predominio della borghesi-a in quanto è SLIO mono– Ed ha parole di aperta riprovazioµe per f suoi 'com- polio; può. divènire .strumento di liberazione del pagni che vorrebbero imporre allo Stato comunista ed proletariato, quando il proletariato riesca ad abbat-. agli organi di esso la diffusione, la· propaganda di cib . · tere quel. monopolio, facendo della coltura un pà- che è 1,oltanto nuovo, di ciò che è esclusiva~eHte pro- trimonio comune di tutta l'umanità. . La storia· della coltura può anch'essa jmagi- letario, come· se lo sf.orzo _multisecolare tiel-l'uomo verso • narsi governata òa quel processo dialettico in cut la verità potesse essere annuUato e i frutti di vita Marx rappresèntò la successi o-ne dei · fatti 1 sociali. -,éh'esso diede pot~s~ero escludersi dalle ··nuove forme di In -questo campo, anzi, la tesi e l'antitesi '- dal conviv(!nza, solta"n"to'.peFchè quei frutti. ebbero il torto cui cozzo scaturisce la· sintesi - formano una vi– di maturare in età e in climi storici, non dominati dal cenda rapida e frequente. Nella fisiologia come ·nella proletariato. sociologia,- nella medicina come nell'etica, è un sue- Ma il ·proletariato, come classe ,coscientè di sè, il. di cedersi eontinuo .di dottrine. che negano quello che ieri, ed è esso stesso creatura d'ella scirnza 0 del pen:, ieri fu affermato. e .assumono come criterio d'inter– siero borghese. Come il s,ocialismo non. sarebbe nell'or- preta.zione dei fatti Ìlr.1 principio antHetico a quello che ieri trionfava. . d.ine delle cose possibili se noi>. fosse stato preceduto Ma qu-esta vicenda, questa antitesi concerne dall'avvento e dal predominio della borgp.esia, cosi senza appunto, non gli elementi onde la coltura, si com– la coltura -borghese non sarebbero esistiti neanche i pone, ma il modo in cui Io spirito umano Ii rag- te0rizzatori del socialismo. gruppa, ..li interpreta, li converte in visione filoso- Altro è <lire ch,e al proletariato la spinta all'acqui- fica della vita e delle sue varie .espressioni. Gli e- . sizione della coltura dove veni-re dal suo mondo <dalla lementi d~lla conoscenza rimangono pur. sempre sul\' orgai{iz:zazione po!it_ica e di classe 1, perchè ,esso quelli, in gran parte: e appropriarsene vuol dire · diffida di ogni altra gujda spirituale, altro è -contrap-· rendere possibile a se stesso (nel caso particolare, al proletariato) di sprigionare da essi una nuova porre coltura borghese a colt.iira profetai·ia. 1 • filosofia, !·a propria filosofia. II che conferma la._ne- Se ·così non fosse, poichè la coltum proletaria, co- cessità, l'interesse che ha il proleté).riato di assi– me è generalme_ute intèsa, non ha. di proprio che una milarsi- il patrimonio di cultura che la società bot– . particolare visione economica della vita e come norma· ghese ha ereditato dalle società anteriori e ha CU· di condotta la lotta .di classe, il proletatiato, ·che si ab- stodito, rinnovato e aècresciuto. . , · --~_ beverase.e soltanto a queste_ fonti, si precluderebbe la . Mé}in ciò che si è detto è anche implicito il maggior parte di)llo scibile umano, perpetuando per ciò concetto che questa assimilazione non ,può essere stesso la propri_a inferiorità. · un'accettazione passiva. La coltura, che non è som~ ma, ma è coordinazione, sistemazione, sintesi di In questo senso si qevé salutare con· gioia· e éon conoscerrze particolari, nort è un fatto che possa fìducia ogni voce che si ·1evi dal seno delle organizza: sfuggire agli influssi dell'ambiente e della vita so– zioni p,roletariff per chiamare i lavoratori in gran nu, ciale. In certe discipline il valore di questi influssi :QJ.erò-e.Ila vita spiritual.e; ma non si dev-e credere che è più evidente che nelle altre. La sociologia, !'.etica,_ istituti di coltura 'per il proletariato possano' e de_bbano il diritto risentono tutti gli urti e tutte le· attraz10111 insegnare diversamente da qualsiasi scuola di _coltura, delle forze che cozzano in seno alla società; e si modellano. secondo ·il.diverso equilibrio in cuì quelle· · senza pregi udiziàli, salvo che per scuola prolètaria non • .·forze si compongono; sia successivamente, nella s'intenda scuola qi proselitismo. società, sia, in un dato momentò, nell'intimo del Non esiste, dunque, una cultura proletaria in. con- pensiero e della coscienza di ciascun individuo. E– trapposto· al,la coltura borghese; non esiste ché 1~ col- . semplificazioni~ sono superflue: se ne potrebbero tura, alla quale è -giusto é provvido che- tutti. gli uomi: dare a migliaia. Infinite ·cose sono considerate lecite ni· qi accostino li.beramente, come a un convito ideale, nelle dottrine morali oggi prevalenti, che erario il- do·ve chi più si ciba meno si sente sazio. · lecite ieri e potranno essere, non pur lecite, ma Il proletariato, per -ascendere, ~on ha bisogno di .meritorie_domani. Ciò che gli uni propongono come il fine più elevato dell'attività, poniamo, dell'indi– una coltura speci,\le; nè alla lotta· di classe corris-pon- viduo . 0 dello Stato, per. gli altri, 0 è fine accessorio, de una lotta di· colture, com~ alcuni. mostrano di o.è-effetto da trascurare, 0 è risultato addirittura da credete. Una sola lotta nel campo d_ella èoltura uma,na evitare. La scienza economica formula leggi e ne . è possibile: la lotta deUa coltura contro la incoltura, trae norme pratiche; e le une e le altre variano · sola mil_izia in cui possano ritrovarsi spalla. a .spalla gli indefinitamente, secondo le tendenze _di pensiero uomi'ni miglioi;i di'tutti i partiti e di tu1;te le classi,· che ognuno dei suoi cultor' segue. Il soggettivismo ma· spe_cialmente ·dei partiti ,d'avvenir~, che sanno quale di queste' scienze è cosa di così ovvia e banale e– forza di emancipàzione scaturisc'a dalla coltura diffui;a videnza, che sarebbe ozioso insistervi. E basta già questo per intendere come il proletariato, cercando • La coltura è ùna fÒrza unificatrice, anzi la più di appropriarsi- quante più cognizioni può, che ser– grande forza unificatrice degF uomini, che .si l'itrovano· vano ad arricchire e nutrire il suo pensiero, deve_ in essa e. si riconoscono fratelfi, al disopra delle parti- però anche cercar di -scevera-re e metter da paFte cofari e nec~ssarie competizioni d'interessi, e sostituire tutte quelle formulazioni· dottrinali che ibpotecaGiÀo Bja-nco

RkJQdWJsaXNoZXIy