Critica Sociale - XXXII - n. 21 - 1-15 novembre 1922

e r1t1ca' Sociale '( RJYIST:A Q1JINDICJNALE DEL SOCIALISMO Nel RegIJ.O: Anno 1:. 24 ~ Semestre L. 12 DIREZIONE:· M!lanò -- Portici Galleria, 23 All'Estero: Anno It. L. 26,50 - Semestre L. 13.25 - AMMINISTRAZIONE: Via O'1)enonl, 4 -· MIiano ' Anno XXXII • N. 21 Il Numero separato Lire UNA Milano, 1-15 Novembre 192~ SOMtvlARIO Politiéa ed Attualità. Ora d~ attesa e d·i preparazione (LA \wincA 8oc1A1,E). Oom~ si 'arrivò all'epilogo (GIOVANNI Zrnono1). · Il-Partito Sociulista Uuiturio ai la.vo· ·aturi (fJA DIREZIONE DEL PAR- Tr•ro SooIALis·rA UNrTAnIO). · A prop,sito di tassazion~ del salario (No1). - Imposte fndirette · con– frÒuti co.n le dirette (G 1Ac0Mo MA'rTKOTTJ). . ,, Studi economici e sociologici. - , Lo St(l,to del tempo di transizione: A) St,at~e Socialismo; B) LA.con~ I . oezione mK.rxista-delio Stn.to di trnnei7.ione {CARI.o RAUTZKY). res1p1scenza quando si avvidero che quelle for– z~ extralegali, da esse in'citate ed armate, se– guendo la. loro logica istintiva, dopo avere sba– ragliato le falangi del partito socialista, si volgevano contro lo stesso ceto dirigente per espropriarlò del potere e instaurare un ordine nuovo e diverso contro il decr.epito ordine pre · cedente. Essi sono puniti dove peccaronb; e la loro umiliazione .maggiore è n_on potere ,accusare di ingius_tizia la violenza· che li ha c6lpiti; onde. taccfono- e si arrendoì'lo . Monarchici e costituzionali. hanno . visto la Lette~atura, Filosofia, ·Fatti sociali. Corona· ribellarsi alle ultime disposizioni, date Ooltw,•a,proletaria: l'tmità della coltura (E. F .• il VIO.E). dal Gapinet~o parlamentare, responsabile per 'sgu.a,·di iii giro: La gnorri\ e i so.lari; La dim;n.ui.ioue dei salari•. la conservazione del regime; hanno visto. la Co- (f. P->- · 1 1 . L . Dalle Riviste (ANo&,.o TR~vKs). r_ona p; ttteggui.re con a · ribe IH;me e sa vars1 Ora dfattesa e di prepaJàzi.o_ne Gli avvenimenti che hamm .portato, attra– ·verso la lacerazione di' tutti gli oraini costit.uiti, il fascismo ai' potere, debbono essere guardati dai socialisti col più freddo ·spirito"diagnostico, • s~ anohe il cuore sanguina. Giammai come ora il'.metodo della .conoscenza marxista deve. essere messo al disopra. 'delle classiche o 'stereoti'pe' objurgazioni sentimentali ed iifeologich1>. Nulla-– sarebbe meno opportuno in' noi che· riguardare ciò_ che è av venuto dal mero punto di vista astratto del.la. violazione della legalità democra– tica. Nulla sarebbe forse più ridicolo che darci come \e Ve~tali stuprate della Costitnzione ·e dei suoi storici svilttppi parlamèntari. Anche_ ciò non ci è indiffe·rente, e dovremmo saper e~sere in prima linea nellH prot~sta e nell'a ri– volta, se con noi fossero i primi, e più diretti interessati alla difesa del regime demecratico– parlamentare. Ma questi, nel cui ·particolare -pro:fifto era stabilito il regime, l'hanno abbando– nato alla sua sorte, si sònçi fatti anzi i complici ·della offesa e mostrano di essere- appieno conci- liati con gli offensori. , Aggiungiamo che essi non possono ormai fare altro, dappoichè videro, plaudenti piµ che consenzienti, formarsi uno Stato ·nello Stato, un esercito privato accanto all'esercito nazional~, e istigarono alla sospensione delle più fondam,en– tali guarentigie del vivere ·comunP, ai 'danni del partito sociA.Usta e rlel proletariato; e soltanto ;.. j balordi f - mostrarono una cert~ · tardiv-a .. iblioteca Gino Bianc·o soltanto chia mando, in forme •ignote alla storia costituzionale e parlamentare italiana, ùn potere éslege, èd nmilìandosi davanti ad_ esso. Liberali · e democratici- hanno riconosciuto un Governo, che si avanzava fuori delle vie parlàmentari, appoggiato unicamente ad una· forza, cui la·foi:– za legale dello Stato rifiutava di resistere.· Nel---.. lor<, seno Ii.on c0ntavano Ju.les Favre, Quin~t, · Ruge> e neppure Odilou Barrot ;- ma Gioli~ti, Orlando, Bonomi, tutti, c,hi · più chi meno, le– gati o compromessi con le origini della insur– r1;1zionE>, .allorchè gue·st&.si annunziava solta_nto antiproletaria, o cori gli sviluppi ulterinri della insurrezione, Qome il Sal'andra, allorchè si lusin– gavano di asservirla al trrionfo della Destra - al loro trionfo !- - . Di fronte al movimento operaio essi disse- 1'.Ò: la légalité nous tue; e furono uccisi dalla loro illegalità. Il fasc'ismo è pas~ato sui lor0, corpi dopo essere, passa·to, con l'incendio e -con l'as– sassinio, sopra i corpi dei capilega. Eloquente eserµpio che non impunt>mente si viola, in odio acl un partito, 1a uguaglianza' della legge della comune libertà. Il colpo di Stato non fu com– pinto in quella giornata del morente ottobre, in cui si confusero le truppe regie con le « camicie nere», ma 'quel giorno che primamente lo Stato abdicò a}le « camicie nere » il diritto di punire, att,ributo s_upremo e il più terribile della sovra_– nità. Da allora monarchici e- costituzionali ac– cettarono che lo Stato non è un organo di di– ritto, ma di forza. Come confutt1ranno d'ora in poi, Assi e i nuovi signori. le teoriche più estreme dei µartiti di rivoluzione? Il loro legittimismo non è che la Fo-rtuna, la qµ,ale siede sopra una ruota mobilissima,. Il nostro. se anche non può rapire ai giambi victorhnghiani contro gli uomini del 2 dicembre la protesta, e la rivolta, resta fr · • ..

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