Critica Sociale - anno XXXII - n.8 - 16-30 aprile 1922

·' CRITICA SOCIALI .: i17 ' • « _I bol~c~vichi russi non amano· f gesti per I 1 g~sti. Essi_ ~anno perfettamente che la p·oèitica no"!-. è• fatta di qstrazioni e di estetismi. Essi si m~ovono sul terreno deUa realtà. Ohbediscono . con. brutalè sincei ·i.tà alle i'tl.deprecabili esigenze del momento e dell'a mbie nte, non tuttavia per accet-_ tarle ed ·ad1;1ttarvisi, ma. ·per -mantenersi in quella situazione di ·pote;e che loro permetterà, quando che sia, di passare nuovamente all'o:ffen– si va. rivoluzionaria. che si am~~tte in Rus_sia, -<;ii~è un interesse, uua necessita_ comune- d1 salvare un patrimonio· che oggi è preva.1entemen-te in_ possesso della: borghesia, ma che è ricche1::za;della ei viltà, pre– giudiziale al .~ocialismo, ed .è come _un liquido prezioso· còntenuto in un vaso che due· assetat,i si di·sputano e, se,va in terra, non ne tocca più a nessuno'? · Transigen~·a, gradualità, collaborazione, ac– cettano di fare i .co_munist~ di Russia, per sal– vare il salvabile. -- Va_l "la pena di farlo,· per « Essi fanno delle concessioni aHe circo-' stanze per poter piegare le circostanze al loro programma e riprendere, appen·a sarà loro pos– sibile, la marcia in avanti. • Ma quali concessioni! '!. · )ij qui l'Avanti I enumera-con cruda ~ quasi crudele franchezza le tappe della: marcia indietro della Russia nel campo rlella rivoluzione sociale. Restaurata l'iniziati va privata, conc,esso il -pos– sesso _dei met11lli preziosi, abolitE> le esproprià:– zioni, riformato _il Codice sullo stampo borghese. . e~s_i-:-- sott'intende :e dice l'Avanti!,' e.noi com-· · prendiam·o il valore. de1 fatto e, dell'argomento · - ·percbè'.hanno il potere politico nelle mani, e vogliono conservarlo ad ogni patto . .:_ Non· incomodiamo !!ombra di Marx per c•hie– dergli che ne pensa di una situazione socialco– munista· così strana e ca_povolta, in cui il potere « Tutto ciò dimostra - osserva l' Auantil - che la situazione ha condotto la Russia sovietis-t~ a 'venire a patti col vecchio .ordine di cose, adàt ta0:dosi alle esigenze oggi, per provvedere forse ad una più radicale trasformazione -domani. « Si dimostra i!]- pa!·i tempo che la rivolu– zione, se :non può localizzarsi, non può neppurè estendersi per artip.cio ». · _ · · E cònclnde : « Dinanzi a questo momentaneo arretramento del fronte p-roletario e - sbcialista, so_i::ge,per noi tutt_i. s0cialisti_ di ogni ·paese, un nuo_vo_e maggiore dovere.: quello di aiut_ar~ 1-a rivoluzione russa a riprender~ 'il -proprio cam– mino per sè e per il proletariato in.ternazionale·;,. . Sarebbe puerile stropicciarsi le mani con· la magra soddisfazione d'aver avuto ragione · e di· -aver detto qualche migliaio di volte, in 4 anni, queste stesse identiche ·cose.'.E' invece doveroso dire che la conclusione' dell,--Avanti! è tropp·o ge– nerica, per quanto in. sè giustissima. Si deve aiutare la rivoluzione socialista, l'avvento del Socialismo, in Russia, in. Italia, e dappertutto. In.. che modo? Astraendo dalla realtà, appartan-dosi da essa, n'egandola per non vederla, i~olandosi nella in– transigenza II\ùssubnana; o vivendo od agendo . in essa, « obbedendo àlle Ìndeprecabili ·esigenze dell'ambiente·,;, utiUzzando ogni forza favore~ vole, tesoreggiando ogni energia amica, per bat– tere il nemicq o per· attenuame -la pressione ? Perchè ciò, c4e è lecito alla_Russia sovieti-_ sta, dev'esser -proibito ·all'Italia socialista? Perchè (ripetiamo un motto g_iàvecchjo del compagno Prampolin-i) ciò, che è · permesso a • Lenin per_ conlle-rvare il potere, dev'esser vietato a noi per· conquistarlo ! · Perchll la ricost1·uzione economica, _ che la Russia 'dei Sovieti intènde ed attua all'interno ed all'eslerno, -in modo cosi collaborazio_nist_ico, da 11òi_'dev'essere. ooncepité. c_on la più rigida intransigenza, ,e n!3gando la. luce d~l sole, cioè le cÒinoiden ze, le aderenze còntinue che vi sono tra capita.le e lavoro? Perehè~ cb.i le afferma _e . le indica d ev'esser ta.eciato di voler « salvare. la borgnesia > ? ' . . I Perchè - toru.iamo a. dir c.ose sèrjtte qui anni sono ·...., si deve -n,egàre in Italia ciò ·politico il nelle mani dei· bolscevichi, e l'econo- - rnù~ re_trocede al galo~po allungato· verso il re-– gime- borghesè. E' la situazjone di un pae13e' dove, per circostanze pàrticolari ed antiche, cui si aggiunse là scrollata della guerra, l'impalca– tura politica, marcia, del regime czarista-bu-ro– cratico--milita,re, si sfasciò, · e pç>tè essere sosti– tuita da una dittatura bolscevica, inentre la costituzi.one economic_a era, salvo rare oasi, pre– socialista o antisocialista, e non sole, da parte· dei cet~ _borghesi, ma ne!Jo stesso popolo lavo- _ ratore;_ gettatosi _sulla terra tolta ai s-ignori, ma per spartirsela individualistic_amente, n,m pe'r gestirla i"n comuùe e per la c:olletti vità". _ Di ciò non han· colpa i capi. Il socialismo . non si improvvisa. ~- in Russia no-n. v'è il so– cialismo, ,non v'è neppure un Governo so.ciali_sta, .ma un Governo di socialisti (1), éhe fauno de&loro nieglio per trarre dagli eventi quanto può ca– varsi agli e:ff~tti de_ll'avvenire socialista. Marxistim1ment"e ci domandiamo - senza dispregiare quésto ch'è rimasto, e che par pòco in confronto p.elle speranze e delle illusjoni dif– fuse .in .Russia e fuori, e che è molto. in. con- - frc,nto del triste passato -'- che importanza e che valore abbia il potere pol_itico, su un regime eCOf!-Omic0-socialeche torna all~ forme e ai prin– cipi giu;ridici borghesi. Politicamente ci doma.o-– diamo, se esso sia molto ,molto di più di quel che sarebbe, in Italia, un Governo socialdemo- cratico, corrispondente alla r_ea,ltà, alla neces&ità, _ alla utilità e a tutte le altre· sacrosante coi:ieche è lecito e ballò riconoscere e accèttare ...in Russia. Giorni so~o l'Avanti!, in una nota a un ar– ticolo di Baldesi, negava_ che· Lenin avesse mai fatto sperare- di_ fare il socialismo tutto d'un colpo. Certamente ; Lenin non era còsi ·stolto o cjarlatano. Ma la gente lo aveva creduto; e una opinione, una sugge,stione diffusa è essa -stessa un fatto, ~ di _ç•hepeso pcrlitico in ,tempi agi- (1) Se l'amico Zibordi° consente, noi diremmo piuttosto « un Governo di co'.munisti.- - sia pure temperati, tran– sigenti, cantradditt.orii, fino ad mi neo-borghesismo, fino ad un risorto, per quanto larvato, imperialismo. I- due 'nòmi « socialismo '-- e , comunismo-•, che non furono sinonimi un tempo, che lo divennero nel 1848, che ces– sarono di esserlo più ·tardi,' forse è ancora op.portano - pe•r la chiarezza -- tenerli, distinti ì come sono distin tP, talvolta antagoniste, le cose e gli istituti e le mentalità che rappresentano. (Nota della C. S.) . t

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