Critica Sociale - anno XXXII - n.8 - 16-30 aprile 1922

.. 116 ÒRITIQA ,sopIALE B'oulogne, osservava: « Però il nos~ro Pae~e è interessato in modo speciale alla ricostruzione della Germania, il cui fallimento sa1'ebb~ l'inizio della nosh·a completa 1·ovina ~. · E aggiungeva, con sicurezza: Tutti i neutii condividono questo . punto di vista. . . . ~ . Le ammissioni sono concordi e s1gmncant1. Il senso del momento storico non è nella :oli– garchia degli egemoni, ma piuttosto nella demo– crazia delle masse dei piçcoli. Queste, ad un certo momento, ben potrebbero sollevarsi e dire : Alfi.ne la storia possiamo essere anche noi! La fortuna della Conferenza di Genova, è' legata . a questo sentimento ; per contrario, il suo mag– gior pericolo sta nel sentimento·opposto; la ras• segnazione al dispotismo degli Sfati della vit- . toria, che non ha dato la pace ed ha diviso gli stessi vincitori. La Conferenza tanto varra quan– to la coscienza che essa saprà darsi della propria sovranità, imponendosi ai gruppi partic·olari ohe la compongono e prescrivendo a se stessa l'or– bita della propria cor_npetenza.· Nè forse sarà necessaria l'aperta ribellione ; basterà la chiara coscienza. della propri·a forza., chEl è certamente tale da sedurre alla perfìne· anche l'Inghilterra e da indurla a::} arrendersi alla parte più ragio- . ·nevole, essendo quella ché· coincide maggiormente con la linea dei suoi più elevati interessi. · Il trattato <li Pasqua non deve rallent.are, ma anzi deve dare incremento, a cotesto sforzo della Conferenza di 'impadronirsi di se stessa, ·di diventar.e un Parlamento di popoli e di giu– dicare. alfine i giudici, che si sono costituiti come tali sopri\ il mondo soltanto perchè sono i più giudicabili, i più colpevoli per i m0di cru– deli e folli· c0n cui hanno usato .della vittoria. · CLAVDIO TREVES. PASQUA DI REVISIONE- « F·acciamo come in Russia?:) A Gel10Va l'Europa adunata , pare di'sposta: ad McorgeTsi di_ alcune verità· elementari ohe noi andavamo ripetendo ·da tempo; per esempio, ohe nel mondo .modl,rno la sorte dfli vincitori è legata a quella dei vinti, val e a· dire, che. ia vittoria delle armi o ggi è un e pisodio seconda– rio al oonfr0uto delle situazic.ni eoon omiohe che succedono alle guer_r e e che co lpiscono tutti i· paesi; che scorticare e dissanguare il vinto non è il modo migliore 'per trarne profitto; che la solidarietà è ancora il rimedio migliore contro le calamità pr9vocate dall'uomo .o rn&ndateci dalla. natura. . . . . Gli Stati borghesi convenuti a· Genova ap– plicheranno o meno praticamente questi · prin– cipi, ma il fatto solo che essi li proclamino è una rivendicazione socialista. contro il borioso Individualismo cannibalesco che dopo la guerra tenta risorgere profittando di contingenti circo– stanze fa vorevoh. : · . 9he occasione magnifica di propaganda so– c1aiista, questa assem'elea di Stati-,.borghesi co– stretta a sconfessare· i principi fond._amentali del proprio c1·edo ! Ma chi sa ò cura parlare alle ·BibliotecaGino.Bianco griindi mass.e di pubblico, _approfondendo, sem– plificando, volgarizzando le ardue ed astruse questioni cl).i la gente guarda a boùca aperta, ~ ·senza intenderle, e con la convinzione precon– ·cetta di· non poterle ca:pire, perchè riserbate a pochi privilegiati? . * * * ' Anc,he la Rus~ia dei. soi•ieti è venuta a G~– nova, ·e tratta - cioè tmnsige -· con gli Stati borghesi. Ma àunque ·vi può essere contatto, transazione, coesistenza di regìmi antitetici, può accadere che il Socialismo ·venga avanti dove può e _come può, a pezzi e non tutto d'un tratto, in Russia sì e altrove no, nazionalmente e non interrtazionalmenj;e? e ç:he-il hi.og: o do-v'esso; per conco.rso di circostanze, '.f iQrisc e prim.amente, debba però. non prèscindere dagli Stati che lo circondano, è.sist,,marsi cori essi in qualche·modo, poièhè i reciproci automatici rapporti e legami e le spontanee interferenze della vita economica non permettono ad akuno 'la indipendenza as- soluta? . ~ C'è dÙnque g1·ad_ualità nella riv-oìuzione so 0 cialista? · Cicèrin e gli· Stati borghesi fanno alle brac– cià come lottatori _che si battono· su uno stretto spazio circondato d~ ·abissi. Ciascun· ~ei due vuole sottomettere l'altro_ senza precipìtare in- sieme nel baratro. · La R~ssia vuol 1·icoi;t1•uire per sè e per l'Europa - per il Socialismo_ e per.la borghesia. L'Europa vuol che la Rt-is.sia risorg a - per . la borghesia e non (se fosse possibile), per il Su-_.· cialisnio. · · · · - · · · · Ma clunque v~ è un ·ponte 1 una . passerella, una corda tesa· fra i due· mondi, ·anzi, i dtrn 1 mondi si svolgono l'ano dentro nell'altro, solidali e nemici, in uno strano, paradossale rapporto che Marx divinò e tanti dei suoi fedeli' non in– tendono per~h1i ha~no"'un corri~oio~ d'acce:::;so~l cervello cosi. stretto, che non v,1'}i>assa .op.eun 1- ·dea per 'volta, e di sbieco? · · * * *· Quel -che si profila nei rappo'rti internazio– .nali .R1isso-emopef, n_on è che la, ripercussione · ec;terna di ciò chii · avviene all'interno della Re– pubblica dei Sovitti. Cediamo la parola 8i<!l'A– vantil ò~l 15 Aprile, in un « cappello » a un interessaute documento, ·una Relazione dei capi bolscl:'visti su la loro situazione ·e la loro con– dotta attuale alla conferenza, di Genova .. e Stretti dalle più dùre necessità, desidérosi di man·t.enere .a qualunque costo il potere ·-poli– tico nelle- mani del loro partito, che lo detiene in nome della classé. lavoratrice, i bolscevichi " nulla cedendo sul terreno teorico - hanno do– vuto e debbono éonciliare la propria politioa rivoluzion?,ria alle esigenze r 9 azionarie dellà si- tuazione ». . . · · , La ostili ti!, europea e Je condizioni., interne originarono_ « il - franco _mutamento di fr0n_te compiuto dai bo-lscevichi, de1 quale, oltre a-que– .sto documento, Rono evidentissime te,stimon"ianze l'atteggiamento dei Russi al-la riunione di-Berlino e, più ancora,_ la conqottà dell~ Delegazionè so– vi~tista allll Conferenza di Genova. · , " ,. .

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