Critica Sociale - anno XXXII - n.8 - 16-30 aprile 1922

URITICA SOClALE - 115 ·nelle stesse 1·ipa1·azioni, se alcuno vuole attar– darsi, a disl\minarne 1a giustizia, sì acèOmodi; ma, per la Conferenza economica; se esse non si pOS·-· sono dalla Germania pà:gare in quella ntisu.1·a e con quelle clausole che sono stipulate dal .rrat– tato ·di .Versailles senza rovinare la Germania, e, per contraccolpo, tuttò il. mondo, il titolò non conta più: :r:i.ulla,e tutto si residua a. considerare 'che cosa si possa praticamente fare di tutti questi debiti é di tutti questi crediti nell'obbietti·;o di un risanamento generale. Le buone ragioni Csu.p– posto che sieno tutte buone ragi~1i) della Francia contro la Germania· e· la Russia non poi,sono tm– pqrr~ a ~uttu il mondo di soffrire l'invasione -e-– cono mica .tedesca· mediante il dumping del marco svàlorizzato e nern:meno di rinunziare a 'ripren– dere. -tutti ·i i'apporti commi3rciali con la Russia, fornendQ i mezzi alla bonificazione dell'immenso paese, così ricco di materie prime e di:terre libere., La stessa stampa inglese sostiene che lari- . duzione dei debiti e la riauzione delle riparazioni a un• punto. ragionevole sa.ebbe un' grande 'van• t,aggio per l'Inghilterra. Il nostro commerci.o con l'Europa· - dice ìa Westminstei· '.Gazette - vale• molto più di tutti i debiti ·verso di noi. Il gesto con cui l'Inghilterra, alla vigi-lia della Confere11za di Get'lov·a, richiamava i suoi debitori a pagare entro .sei mesi gli intères'si: deHe somme.dovute, sembrò un memento diretto e· far riflettere i cre- ·ditori intransigenti sopra i guai comuni a tutti, piuttosto che una vera e proprip, mesi<ajn morJJ;.E -l'alleanza baltica, promossa· dai Francesi alla Con– f~renza di Varsavia, si può .'consideraregemolita - é distrutta· con l'atto -firmato i 1 · 30 marzo scorso a Riga da Cicèrin e ·dai Ministri di Polonia, -Estonia e .Lettonia con cui· sì re ,,lamava, la ri– costruzione· dell'Europa orienta.le mediante il ri-· · con-0scimento de jU?·e d ei So vieti' e 'la rìduzione. '. degli Jtnnamenti f .salvo lo status qtw _territoriale. Il ·trattàto. di ieri integra Faccordo di Riga. Po-, lonia e Piccol!!, Intesa. sò'no tutte legate cl-allane– cess~~à alla stessa politica di conctono dei debiti, . 'di riconciliazione dell'Europa con la Russia, ·di. abolizione delle gravezze militari, che è in so– stanza la politica di salvazioT]e della Germania. Scaricare dal sinedrio·delfe Poten.ze egemoni . :illa ma&sa delle Potenze secondarie, che fanno. il blocco della ·Òonferenza, l'autorità del decid1He, diventa l'obbiettivo ·dell'azione· di quanti•vogliono la riuscita migliore delia Conferenza nell'inte– resse della pace· e di una degna conviyenza .fra tutti gli Stati di 'Europa. E tal. fine non. è :x:ag– giungi.bile ·se non attraverso la,più• energica de– mocratizzazione della Conferenza mediante l'a• dozio·ne 1 dei metodi più iiberali,· più. rispettosi della pari d-ignità di tutt.i i rappresentanti. L'in– transigenza francese ha sue decise ragioni di ir– rigidirsi nel ristretto ·cerchio dell'Intesa, di fr0nte alla· rivalità inglese e nel dialogo feroce con.la , Ge:r,mania e èòn la Russ~a, e può,.nella angustia· d-ell'Areopagq, mi'nacci are ad ogni ist~nte. -ii.ri tirarsi da1 giuoe6 e di far fallire cosi la C onfe– renza. Invece, di fronte a-lla assemblea, generale, la Francia 11.arebbeindotta a ponderar meglio la sua minaccia, poichè il suo isolamento acquiste-, rebbe manifestamente 'il ·carattere di una messa al bando dalla ~pinione impar? .ie.le eur6pee. ed, invece dj s~onare come una, nlin accfa ,, suo°:erèbbe . \ / . ib\1oteèa Gino Bian~o come un eastigo :ÉYer ·la.· Pote_nza insensibile ài bisogni ed alle idealità, del mondo.·E l'America, dal suo lontano osservatorio, non mancherebbe di -constatare che il. contrasto non sarebbe più– Pepisodip di una rivalità a due e di una pas~ione acuita nella guerra·, ma sarebbe l'antagonismo di J uno Stato verso tutti gh altri. e l'9pposiziohe a tutte quelle misure che questi altri credono ·in– dispensab,ili .alla- cqmuae. salvezza e che l' Ame– rica ha mostrato di :r;itenere neceffuarie. per la ·guaten,tigia dei suoi interessi e condizione sine qua non dei suoi nlteriori. soccorsi. · In ·ve.~ità, la soluzione delle difficoltà della Oonferenza è nel trionfo dei suoi fini democra_- . tici per opera di mezzi democratici, T-ra il fine _e i me_zzi è un rapporto costante; che non è sol'. t~nto formale, ma' sòstanziale. Se l'Italia lo in– tendesse e sapesse· sàcrifìcare a ciò una parti– cella de1la sua van_ità di appartenere al gruppo egemone _per valorizzare l'azione della massa dei piccoli Stati, renderebbe a sè ed al mondo il più grande St-Jrvigio. L'episodio del trattato di Pasqua n0n. può impedire che all'Italià ed alla Rùssia, "in. stretta. solidarietà con la linea della miriade degli Stati- aell'Europa centrale ché for– mano il tratto di unione ·tra l'Orien,te e .l'Occi– dente e si. insinuano con un cuscinetto mitiga-· ilòre degli urti tra la Francia e l'Inghilterra, spett~ di s ostenere il programm,1, ricostruttivo formula.to nel Congresso dei cinque partiti so– cialisti te nuto a Francoforte, dove, dai rà12.pre– sentaµti d elle c l.assi lavoratrici della Francia, della . G.errilània, j.el }lelgio,- della gran Bretagna.e del– l'Italia. fu dic hiarato il fallimento della politica della violenza e del militarismo che ha reso i-m· possibile finora la· ricostruzione ·dell'economia mondiale, che ha fatto una pace ·la quale non è sè non la- continuazione a ella guerra. La Russia non può essere lasciata sola nel suo disperato corpo a corpo con rimpèrialismo. Il compromesso, che· è lÒ sèop,ò immediato della Conferenza, ·della. convivenza pacifica delle costituzioni capitaliste e comuniste, conservatric( e democratiche'in-Eu· _ropa, non 'può essere il risRltat9 del duello degli· estremi, ma· sarà il portato della volontà- della moltitudine. dei medi, appartenenti. alla fase clel– l'evoluziòne democratica, i· quali IJOn si sentono di sèguire nè la reazione nè la rivoluzione, ma· inseguono un modus ·vive'lldi in cui la compren– sione reciproca dei popoli e la sovranit? generale del lavoro educhi~o il ritmo progressivo dell'Eu. ropa produttrice per le riedificazioni neces.~arie. · Tutte le soluzioni, per provvisorie che si vogliano immaginar:e, seèondo la _nostra f~de temprata dalla più· dolorosA. esperienza, non possono ~rovarsi ·se non sulla base della solidA.-· rietà internazionale, nella cessazione dell'anarohia e della conoorrenza capitalistica. « La questione della ·cap_acità .tedesca - scriv-eva il Vorwarts - sta;· in 'dipendenze. dirE:>tta,qon quella dell'.econo– mia mondiale e specìalmeRte col problema della ricostruzione- russa ». E noi aggiungiam·o: nè la rico$truzione russa può pensarsi fuorchè nel più assoluto rispetto alla indip'endenza del popolo russo. E, d'altra ·parte, Fultrafrancofilo Jourrull (i.e Génève, negando· che la ·Svizzera, a capo .dei néutri, ·potesse sollevare alla Conferenza la que- · stione del!e ri-parazi,or,i contro gli accordi di (.

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