Critica Sociale - anno XXXII - n.8 - 16-30 aprile 1922

• CRI'l'ICA SOCIAE atroce ed arcana (arcana a molti degli stessi Tedescl,i, non certo a tutti), che la Germania sta giuoca:ndo al mondo stupito ed atto□ it.o,· ha p(lr suo necessario pre– ,mpposto, conditio sine qua non e pe~no_ ce1~tr_:le,)a immensa e, sotto ogni rapporto, evolutiss1ma rn~Ltstna mondiale tedesca, la quale gii,..nell'anteguerra aveva fatto la conquista trionfale dell'orbe terraqueo, e non deìla Luna e di Marte per pura mancanza di suffi– cienti mezzi di comunièazione e di trasporto. Ora qni stringiamo dappresso l'enorme equivoco a cui da luogo gener.almente la proposizi6ne: « Il ri' basso del marco stimola l'esportazione tedesca•, L'e– q11ivococonsiste i_nqnesto: volgarmente si cr'ede, che, . in tant0 il ribasso del marco stimola l'iisportazionè, in quant.o, per il valorizzamonto della sua moneta, cresce enormemente la convenienza del compratore estoro. . Ciò fo vero una volta, ed è vero ptir parecchi casi ancora. oggi. Chi viaggia in Germania spende assai meno che 11011 spenderebbe in patria. Il mondo è pieno di notizie mirabolanti in quel senso. E chiaro però anche che, dovendo poi l'industria p1ovveder8i ancora all'Ef'!tero di materie grezze, il regalare la robi. al forestiero io un primo tempo, si– gnifica in un secondo tempo il fallimento. In realtà -è però già u11pezzo,• che l'industria tedesca, sia che venda addirittura, per espressa prascrizione governa– tiva., in monetft straniera, sia che venda, per speciale concessione, in marchi, non regala niente, ma lavora con btwnissimi margini di profitto, 11011 perdendo· ~i:; fatto di vista il costo delle materie prime di cui è obbligata a rifornirsi all'Estero. Ciò no1to3tante, i prezzi dell'industria led esca fanno (uni concol'l'enza costante ed irresistibile alle industrie estel'e, invano protette da dazì doganali fortissim_i. Geme 1i1ai? Semplicemente perchè. la costante ca– duta del mar00 si risolve ~n un enorme alleggerimento <lei pesi gravanti sull'industria, sia in forma di im– J)osta, sia in forma di salari, sia in formft di debiti. La c 1duta del marco è rapida e costante. Mentre .1;erò l'industria adeguit con grande elasticjtà i prezzi alla svalutazione del· marco, specie nei rign,ardi dell'Estero, lo Stato e gli ope1:ai sono, per forza di cose, assai più tardigradi nell'elevare e far valere l e loro p retese. In t,al guisa l'indnstria può elevare i pre1.zi , mante– nere inalterati i proprii g\ladagni ed eventu almente aumentarli, e in pari tempo- la.sciare ancora all'acqui– rente estero un certo margini¼ allettatore. Chiudo con quattro osservazioni, In primo luogo è da osservare che, cosi stando le cose, la vera e maggiore vittima· delle Ripar!lzio11i è oggi non tanto la G;erinania, quanto l'Jngl1ilterra, che v~de travolti e rovinr,ti i snoi commerci. Si capisl'e perciò benissimo_ l'originé- e il carattere della Confe– re nza di G enova e il vivo desiderio del!' Inghilterra di veni.re in «aiuto» alla Germania. . . pudia e,ì imperversa in proporzioni inaudite, nou è che per la minor parte taglieggiamento usuraio del . consumatore indigeno. In massima-- parte, esso è uria ipertrofica fioritura d_ell'indust.ria esportatrice a detri– mento «momentaneo» della cla1,se media ed operaia, de stinate a s ent,irne i ))enefizii anch'eilse a più lonta– na sca:l.enza . Si potreobe dire che, come volonta1·ia– m ente, duran te la guerra, la Get'mania lasciava rnau– care il nutrimen~o alla popolazione· civile per m,ante- • nere i soldati al fronte, così om 'involontai·iarnente essa sacrifica il benessere della ,maggioranza della po– polazione a favore dell'industria,· ossia della sua pro– sperità fut.ura e pé1:man-ente. Non è ,nE)anche· da cre– dere che le condizioni della classe media e di quella operaia peggio1'ino di pal'Ì passo col · peggiorare del valore del mare.o. Se così fosse, sarebbero già morti tutt.i da un. pezzo. Ma il tenore ~i ·vita dei componenti le due classi rimane costantemente al disotto del li– vello dei ·loro colleghi est.eri, mentre, per i profitti in– dustriali, av.viene ·tutto l'opposto. , In quarto luogo e per finire, dirò che erra di molto c_hi crede che la cadu~a del marco, e quindi tutta questa storia, stia per finire rapidamente, in quanto cne il marco, es,sendo sceso oramai da 121:l centesimi svizzeri a ment'i di 2, non ha che un ultimo. piccolissimo passo da compiere pei: piombare. c11mpJe– famel'.ite a zero. Si t~·atta di tm'equivoco e di uri'illu– sione . .Quando una moneta·, infatti, cade da 100 a 90, e quando poi cade ancora da 20 a 10, non è affatto la stessa cosa. 'Nel primo caso la diminuzione è di un de.cimo,. nel secondo è di ·una metà.· Perciò; se il marco ha impieg~t.o due anni per scendere da 20 cen– tesimi svizzeri a 2, esso può impieg:ire benissimo al• t.rettanto per sce·ndere da 2 a O,~. Co.,ì all'ing.l'Osso si pnò dire che, ad o~ni 1w1doppiament.o clell'inflazione, corTisponde un dimezzamento del valore della Q,J.O.llel'.a. Sicchè naa caduta da 100 a 50 eq nivale aUa cadut.a da 1 a 0,50, Se ne conclude qhe il meccanis1~0 : Rivarazioni = caduta del marco = crescente prosperità. industriai.a, può conti11ua1·epraticamente,all'infinito, trattandosi ora,– .ma1 di_una vera e propria condizione di equilibrio. Ciò. eh~ la Germania perde coU'eRiparazioni essa, peggiorando costa.ntem!c)nte la. sua va Iuta,. lo riacquista àutomaticamente per mezzo, della esportaz.io, :ie di µi:n– chi 'tl della esportazione di rç.erci , ambedue _èreseent.i .e peren_nement.e stimola~e. FRANz WEr:ss. Documenti. del tempo nostro - Un .appello a difes_a ·deldiritto 'di voto in'. Ungheri I socialisti' di t1dte le Inte1·nazionali hanno stretto In se condo luogo, che la classe media e la classe- · , a Be1·lino un 'patto di. mziòne, .im fronte unico, con l'ob- operaia, la_prima assai più che la secondo, stanno assai peggio che non le medesime ·c1-assi nei paesi II liietti110, · t1·a gli altri, di 1·esi.~terealla genei·ale reazione valuta ricca. Perciò, specie per quello che riguàrda la àntip1·oletaria, che se'visc,i, dove più, dove-meno, irr, tutta classe media, una Germania « vittima delle Ripara- E11.ropa,co11iecòiitrc,ccolpo' all'èZaterio- delle spern'nze· di ' ' z·ioni• c'è realmente. Dico appositamente « classe me, libemzione dP.lprimo 1topo-gite1·1•a. Dappe1·tu(f9 la guardia dia• i,n quanto, fra· l'operaio tedesco, il quale nono- bianca antiprole_tttria, il risvegljo 11ngherese,·il fascismo s~ante. il .suo alti_ssimo $alftrio nominale, se la' passa .. italiano, l'Org.esch bàvarese - il nonie 1ton impoi·ta, poi-~ prnttosto maluccio, dovendo sgobbare assai e tirare chè il itome vai-ia, ma la cosa resta itgµale - infieriscori:o. avanti a st ent.o per l'elevato costo di tutte le cose e _ con gli stessi càmtfei'i di risco.çsa-agrario-n~ziorialistico- i'I sno eollega inglese, privo di occupazione forse ~ta - . ancora meglio il primo. ' militai·istìca, mi11acciante la vita e la libertà de.i lavora- ' In terzo luogo, da Adamo Smith' in poi si sa _ehe t01·i-e, pe1· la intima, solidai·ietà che è in tutta /e1·eazioni, la « ven ricchezza» di una 11 azione- non sta nel • ·godi- minacc(and<, la pace, ·la libertà del pensare, 'il .mtfragio mento », nel benessere, che può magari essere pAsseg- universale, l'indipendenza religiosa, tutte le conquiste della g?ro (come quello di chi ga vazza, mang~andò sul « ca. civiltà nm-a1ia.' Gli è pei·ciò che lo stes.~q fronte unico so-, pitale•), bensì nella-·attrezzatura industriale .e neHa cialista sembra insictficiente alla missione sua, ·o,_meglio, a_ttitndine ed allenftmento in genere al lavoro produt- ,çembra non pote1· sfuggi1·e alla solidale cooperazione ·con ti vo• · quelle co1'1·entidemocrntic7ie, · anche borghesi; · che dallp Orn ]'attnale «,pefmecanismo » tedesco, cl1e t· 1•1' - "th""O '"a •ll " ' olp ·t · ' ., .... ,., 1 • g,-, .o .,ano e t ,e. , _ Bibl'ioteçaGino B_ianco ..

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