Critica Sociale - anno XXXII - n.8 - 16-30 aprile 1922

<. .CiRITl_GA S.OIJIALE 125 lè Riparàiioni,'.'la---fiermanià .. , - e . lè vi•e d~lla. ·Provvidenza Una dell~- maggiori' assurdità ed ini>quità del Trat- ' tato di .Versaillei3, cosf ricco di tante attre~ disp:isizioni assu:i::de ed inique, cònsistevà in questo, che, :rµt nt.re da _un Jato si imponeni:no ·alla. vi:nta Germania oneri fig-anziar-i, ehe semqràno partoriti ·.da una meòte in. . _delir~o, dall'altro' si faèeva tutto· il p9ssibile per osfa– colarnè l'lllttività,ecouomica. Lasciamo a-ridare le èolonie perdute,. il naviglio· seques:~ratò; le copfi~che dei.•beni all'Estero, le provincie dal sottos_uolo più ric'co Rfr?p· pate all'Impero, Je·. req_uis'izioni, le. imposizioni, i 1,ao·à– ·menti,.-le cònsegne di materiale di ogni generEl, Co~ne Bé tu-tto ciò non. bastasse, gli Stati cb iuàevano -con ·elevati dazi i loro- corifini ai '·manufatti t!:de.schi, e - crndeltà raffinata .- obbligavano al tempo stesso 11 -G~rmania a -tenere le frontie1,e aperte all'invasione- cli prodotti esteri, anQhe dei ·più inutili. _ · Fu così che, nei primi te'r•1pi dopo l'armistizio, la Germania si trovò somm' !r.sa s6tt9 un òiln vio di pro– fu1!1i,· di battiste, di cioccolato, di s·igarette per il valore ai miliç5ni innnmerevoli, tnentre il risparmio si imponeva come necessità assoluta, gran parte della pop·olazione mancava delle cose più necessarie, le indu– strie difettavano di materie prime, e la bilancia com– merciale pendeva· disastrosamente dal lato delle im- portazioni. . . _ , . _ Allora interven_ne ·ed ebbe pri-ncipiò nn grande· fattu: là caduta del marèo. Dall'epoca dell'armistizio sono trascorsi tre anni. Allora il marco valeva circa ottantacinque'centesimi svi~zeri. Oggi non ne valo due. Orbene, noi sosteniamo questo: se la Germania oggi, tre anni do_pp-il, suo_ crollo· e -d'ue anni ·e mezzo" dopò il tnici9-ia~eed as~urpo Trattato di Ve~·sàilles, nòn solo aucora esiste -e s1 re~ge, ma offre anzi uno spettacolo di piena pace sociale ed orctiné civile, anzi di nnà febbrile e· concitata attività economica, e di un mi'ni– mo, di disoccupaziope,.'_in stranissimo·· conh'asto col · l'is~agno di affari e 'COilagrave disoccupa~dÌ1e da cui _seno afflitti- gli Stati « vincitori » è « 11èuflri», ciò è . dovu·to al ribasso del_ mari::o.,e quindi, à-toiit, se-ignew· tout honnew',. alle. Riparazioni, che di tale ribàsso · ·sono la causa diretta e precip'ua.· · · Questo fatto è éosì nuovo ecÌ· inaudito, ~osi con-– trario alle _comuni opinioni e alle idee tradi:.iionari s_ì · volgari che _scient.ific~·ein materia, che non pure altro– v~, _ma nella'stessà Germania, non vi è competente e 1:agionatore, il. quale, ):iovella Cassal)dra, ilo1iproclami _fittizia ed ar&ifiçiosa ·t.a,le stupefacente prosperi_t.iie non le neghi il diritto all'esistenza, predicendo prossi•mo e , terribile l'immaneabile collasso 'e. la catastrofi.ca fine. -Sta di. fatto cj:ie, nella scienza _eèonowica'; nella : scienza che non erra, i vantaggi .di una sana ci_rcola– zione. e valuta fu-ro~o sèmpre .portati ·ai sette cieli, e · le profonde analisi· sull 'argon'l.ent9, fatte <la dotti. eco·-· nomistì _inglesi nella· prima metà .del secolo scòrso, portarono i ri,sulta IÌ assoluti e de_fini ti vi.- . ' Ma ·1a verità vera ·è che la scienza economica è v~oJata qu{ solo in apparenza. _ · · C~e la ·buona Il}One'a, cioè qµèlla a valore· altp e · .•·costante, sfa per o~ni verso preferibile alla- moneta cafttiva, cioè a '(iuella a valore basso ed incerto,' è h giusta norma e regola. Ma ogni regola. ha. la snn rc– cezion,e, che, come· dLce il, proverbio, la conferma: Nel nostro cal!Josi può dire che, date_ èe_rte cii;costanze -as– solutamen~e- eccezionali·, eccez,ionalmente e-. in. virtù appunto di qµ~ste circostanze, la moneta ç,attiva può ·es~ere, per u,n dato paese, cagione non già di, male, ma. di oene, . , Le circostanze, écèezionali si riducono· a due. La prima ·è q\J,esta.: .ehe il peggiorarqen.to_ aella. moneta -eia· in pari tempo impreveduto .e -e.ostante. · oteçà ~· ,,· ianco · , . Là seco~da è. quest'altra: che si tratti di un · paese . superlativamente attrezzato per,, I' espor:tazione in grànde stile -di manufatti. · , Facciamo, ·per coinodità di 'ragionamento, astra– zione J>'erora dalla Germania e tr!(ttiamo la ques~ione schematicam_ente ed in· linea _di pl!ra teoria, . · Qual'è_ il primo ~ffetto del peggioramento i111pre– ved~1to ma costante d1 una valuta? Questo .. Che_ l 'E– stero, 'nella sempre rinnovata_ speranza di lauti gua: dagni per « il sicù1:o rialzo» di ·detta valuta,. « sol.tanto prov·visorianÌente peggiorata »·, ne -comprerà enormi -masse perdendovi somme colossali. Di chi il vàntaggio?-– Eyiqentemente 'dello Stato, a·, cui app1rtìene qtiella valut,a, poichè,. in d~finitiva, _esso sarà riu:srito a ba– rattare, contro un valore globare di x miliardi in oro, fa11cidi carta monetata, il cui valo.re_m:nninale od+erno è• for-ae un decimo di!! va,lore della moneta straniera già avnta in cambio.· · Ora si calcola che Ja Gennanfa sia ritiscita · fiuo ad oggi_ a colloc!!,re ali' Estero fa cifra fantastica di 70 miliardi di marchi. Ad occhio -e croce, tene'ndo natu- 1ralmeute cont.o del. fatto che cotesti miliàrdi. vennero collocati fu v~rie !lpoche e quindi a prezzi 'cléérescenti, si può ritei1ere, che ·essi- valgano· oggi'.un decimo, e •fo:rse anche meno, del denaro, che venne dato_in cam– bio, Ciò risponde ad un enorme' «tributo», che ·il 1riondo; per cupidigia e non· ·r.erto per i begli· occhi dellò Stato tedesco, ha versato nelle casse di questo. Ma questa esportazione 'di carta monetata, ,di va- • l-Oreconhnuamente decrescente, contro la buona moneta stranie1;a, affare ottimo sopra ogni alt.ro , non è b;3sato unicameT-Itl)sul_lamariìa speéulatrice, la quale d'altronde si p11~dire _che è· cessata ·già da un bel pezzo, dopo l_e ,tremende_ delusioni subit.e .. Essa si connette ancpe al c0mmercio ·più ·sano, pit1 oèillafo-e, più nònnale. _ I1ifatti, da tre anni in qùa, e oggi· come ieri, uon vi fù e· non vi è nessun.o che possa. mettere la mnrio nel fuoco per, escludere il rÌalzo del marco;' magari passeggero. -Neanc;he a -fa1fo apposta, dal gennaio':1920 al .maggio dello. st'esso anno, il marco, che v:alev·a di– ciassette centesimi_ it.aliani, risalì 'a ci9qulln~ èçl' oltre. Di fronte· a tale incèrtezza, 'è chiaro ·che ogni cliente estero del1'i•nd'ustria' tedès_ca dovette ognora cercare di,. premunir.si compran~o i inorchi ·a te,mpo ·(«coprirsi », si dice in, gergo di affari) per non trovarsi sorpreso d:à, un evèntuale br.u.sco·rialzo, che raddoppiasse even– tualmente il preventivo prezzo .diacquisto, __ e gli ,pro, ducesse una perdita in luogo degli sperati gnadagni. Ciò che generalmente avviene è invece. questo. Il cliente estero compra, i' marchi, fa i suoi calèoli ·e trova che i prezzi del suo fornitore'tedesco sono, convenienti. Dovo di che·. i marèlii coritinuanò la loro imphu:-abile– discésa. -I). fornitoi·e ·tedesco. eleva in conforn:iità, .i suoi prezzi. Egli ha ·ragione. Non· sarebbe giusto che l' E; - . stero 'abbia il. prodotto della ingegnosità e del lavoro tedesco per un_ l;>occonedi pane, Peggio,per,il cliente •estero, il quale, nella sua eccessiva prndenza, ha com– perato iti'tempèstivamente i ·marchi, ·in luogo di prov– vedersi all'ultimo momento._,Oosi !:involontaria truffa - è consumata e _la Germa1iia continua ad esportare i suoi miliardi di cai-tà ,,traccia, gnadagnandovi-margini imponenti. . · ' . · · . Già nel ca1;10ora es.posto, ciQè· dei marchi non , acquistati a scopo di malsana speculazione, ma_a scopo regoiarJl!.ent'e e pruden11ialmente commerciale, si è vi– sta l'importan_za grande, anzi d'3cisiva,. che ha, a t_al:é ' proposito, l'industria esportatri.cie. Perch_è infatti l'Au- - :itria, l'Ungberja, la Polonia, la Russia, per non citare . che,.gli esempì più coi,picui e lampanti, n~u traggono benefizii,· ma apzi là· lo,:o màssia:na rovina, d_al fatto della loro cle_prezzata valuta 7 Perchè, per dare un e– sempiò, l' A.11stria, anche quando la sua cororia valeva il dpppio ed il triplo del marco di' oggi, stava già in– finitam~te più male, che nòn l'odjerna. Germania? PerGhè quod· licet Jovi, non licet bovL Perchè lo scherzo terr±bile e. misterioso, anzi la burla economica •

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