Critica Sociale - anno XXX - n. 5 - 1-15 marzo 1920

CRIHCA ( SOCIALÉ , 69 ,una rivoluzione. coudaònalili inesorabi\menle alla sconfitta. · Riprenderà poi 1~ via verso la fatale vittoria, ma dopo quale sosta, e con quanta perdita' di Lemp:>e di forze -e con quanti dolori! IL VICE. Il quid agendu;m dei socialisti Note e interrogativi. Da ·Bologna, ottobre 1919, .a, Firenze, gen,nai-0 1920, la cbiari.fìcazione del 'programma soci,a, !is.ta non p~.'re abbia fatto passi· notevoli. Per quel·lo ~he si è potuto risapere del Consiglio Nazionale di Fireme, vi fu colà una forte discussione tra membri della, Direzione' m,a,s– simalis,ta, ne1Ja quale il compia,g1LOBon:ibacci avrebbe la.sciato più di 11,napenna maes,tro. Ma una revi,sione, coraggiosa e concreta, del programma sègoo,tò dailla Direzione hei' suo Convegno di Bologriia (l) -22 dièem~ bre 1918; e dal Pair.titp nel' Congresso Naz.ion;;i,Ié,otto– bre l9J9, .non si ebbe. S·peria,mo sia pe.r un',a,l;f.r.a, vo!.ta. Prima di pa.rlare dei p,rogetti •ma·ssioI'nalisti,desidero por-re qualche dubbio e q.u,a,khe que~ito ai compagni Trev,es e Storchi, che sulJa Critica il ·primo, nel Con– gress6 ·Provinci,a,Ie di Reg,gio del 25 gen,na,j,o u. s. il Sf:}C(}ndp, affermarono la tesi che i socialisti 'devono · andare al potere, e n.on già con iÌ col,po ·di mano o con il ben prepa,rato « attaèco· fr0111tale ii mas.simailista,, nè per prp,porsi, i;i,ttraverso un -P•~odo di dittatui,a, del p•roletia.riato, la realiz1..aizione più o men rapida del soci{l!lismo in toto; ma per ,a,l.trevie, ohé io non -riesco a figu:r:airmi quali sieno, e per i11sitam 'a.re noo uno Sta,to socialista e neppur oo Gòver.no soci-ali.sta, ma un Governo di socialisti, che Hqui<li. c!)n criteri e provvedimenti nuovi éd a,rdi:ti ole gravissime qqestioni lasciate dalil,a guerr.a, e s,piami .al piroleta,:M.atole vie· del prossimo avvenire. . · Suppongio-che il s-ogn-0.si fondi suUa ipotesi di una qua.si vofonta,ri.a e temporan,ea abdic.azion,e della bor– ghesia, che, di frMte a prohleÌni tr~mendi e insoiu" bili, si ritiri dicendo: « prova-te voi ». I potesi che mi p,ar vano discutere, noi). lial),toper la sua scairsa cred ibilità, q uaJIJ,to per un'altra· ragione, che mi .sembra. es.si non .abbiaino considerato. II gio•r– nò iri' eui H caiSo' si· avvera,sse (tutt6 è. possibile al mondo, specialmente in tempi vuléanici' come questi, e non t'è sogno ch·e non, possia divpnir _:_ per un mo– mento __:_ realtà) come potrebbe reggersi questo « Go– verno <li socialisti», di fronte al reclaµi.are, .a.I pre– tendere', al c~d.a,n.n,a,re e .a,I viliipen<lere deHe maisse, estremiste P,Cr fo. psicologiia.<Ji guerra e per la propa– gal)<la mas.sinm,li,s,ta,·:ccintr.airiè (quelle p-iù propfia– mente «politiche») all'esperimento: pronie,' le .a,ltre, a tutte le impazienze, a, tutte .Je inèontèntaobilità.? , Tra le molte ragioni da nqi addotte conitr.o cojoro che vogliar1-0 tentare l'inslauria·zione soci. a-J.is -ta imme– diata, vi è que·lila '<lel,Ia ,pessima e. perioeolosa eredità che ci cadrebbe sulole braccia, e che ,ci ,porrebbe di fronte, fin <lai primo ·gior,no, {111,ie :più .svariate e insu– peràbHi diffi~lt.à, facendo ,rivpltar C!)ntro di noi· (lo va omm-0n~n,do anche .E. -Malai!,é.&ta), po.n appena i (1) E non di Firen.;é, come, pef un lapau-e memoriae -vftl ca'lami, · diee l'amioo Tr,vea _nella Critica ultima; rifoomiménti <lifettia.ss ~ro. 48 ore, quelli:) ,stesse turbe che ci ,avessero spinto o precei:Iu~Ò neH.a insurrezione. Perc·hè la ·stessa .,ra,gion 1 e no.n' dovrebbe valere per ,l'ipotesi idt;ii((Socialisti' ,a,I·potere ll, p_ur ,con program– ma possibilista?-·Ni-,n forse, dia,! 16' novenibr~ in qua, serpèggià nelle ni,a;sse, ia,bHmente s,obiUate ,in qµesto senso, ùura irref:!ui,etii,dine qu:asi d\ delusi, sol-0 per:· chè questi f.amosi 156, che a l\fo1nI,ec;itorio « fillnoJ'\O que.J.loche vo.gli-ono », noµ hann<;>fatto -~s,a·re la. cri~i del vivere, o smo):>ilit.are \ soldruti? · Le mas8e sono il'\ uno stato tale di di,sagi-0 e qi · aspet•bazionie, per con.cor,so di cireostanze e di prop.a– g:i,,1,ida, ch'io 110111,SO wde,re. come dei sociiàlfsti sareb– bero cc toUe!'lati » più di 8 gior,rii !11•1 p()ter~. I) caso di Germania e di Russia, si rip.e~erebbe, in · ,condizioni men fay,011evolia un pirog-ressixo éon.so.li– darsì di « Spci;a,Ii,snw ». I bÒlceviki '-c,acce,rebbero i menceviki,. e ·gli anarchici ('non quelli ·,propriamente · detti, _cl)eso,µ pochi, ma gli cc'anarcoidi. p.sicologìci »,, npn/pq!iti~i, ~pe In I-1,ij;!i?, ~on ~-olti, e d'ogt)i co~.q,re) cacc,e,irebbe,ro gH uni e gli al,trf II .caos, 11On fa rivplu– zio\fle s0cialista, sa11~bbe·r~pHogo. * · Pagato· così il tributo ailla sill\Cerità con ,I,aquale è doveroso ·ed onesto riconoscere ,come dubbi,, incerlez– ze1 progetti c,he ad akuni sembran() pratici e iad .a,Itri appaiolrl.o fantastici, vi siano . .anche sulla no~tr:a riva, vediamo quello che ,a,vviene·tra coloro che, esse,n<lo a,Ua Direzione di un p,a,l'lti~o,per definizione dovreb– bero aveire una c/iretliva. Quanto all'opera p·arlamen).are, il massimalismo· ha· av.uto unia dura sorte, che del resto e.r.a; f.aici-lmentepre. vedibile, solò ,che .si ,con.os ~esse ,la natura umana in genere, e 'quelI:a degli uomini deHa politica in ispecie, Sonò- vent'an,ni, da che ci son temdehze· in litruia, che si oonstat.a oonie i più accesi a p:flJ-oles~ano tiepidi ,a fatti. .E come mai l'amico. Serrati si stupisce •che i deputati ultl'la-0w,ss:ilmalisti, enta,a,ti nel girone di Mon– tecito•rio, e presi ,nell 'ingrainaggio delle iSltituzioni pmr– famentatri, abbiano f,atto peggio degli .a,ftri, nel mi– nimalismo de'lle interr.ogaziO!f!'Cine e de'iJe interpe,lfan- · zelle, ma,J contrwppesai.e . dia,! vçicl-o di : inter-ruzio.ni « non sempre d{ buon gusto»? Ma queste sÒ,no umaÌ:t.e.debÒ,I-eZJ:z;e di uomfni e di foozio.ne , su cui non si· fonda, una teoria o tun metodo. Quel cpe si deve <livci una buona voI:ta, è ciò chè dob– biamo fare. Si· è entrati iin Parlamento per demolirlo? ·via! .'Nove d.ecimi di còI-or,o·che vi èi m,a~<l,a,rono,in-,· tesero ci si 13lll>dasse a far battcigl~a . ed .opera ,p,er H Soci,a,Iismo, e, ,più gene>rioamente, per fa. difesa, per ,l'elevàimento, per il pan.e e pe-r, i') di.;itto di coloro che portano i ,pesi del!~ guerr.a e del sistema oapitalistico. Si è entro.ti in Parlamento per far propa,galllda dia una più alti è risorua,nte tribuna? Anche questa è opera utiU.ssim.a., mia se da sol.a non. basba maj, men e-Ife mai basta in ore in c;ui i bisogni urgono atro- ,cemenile.• , Si è entrati .p,er.dimòstooTe jl fallimento del regime, · la inc.apàcità economico-Ìnateria,le e la c.aittiva volontà ·politico-mor.a,I,e della bo~ghesfo. oll, sanare i ma,Ii della guerra? Ma, p,er f.ar ques,to, •n-0n,oonviene palesare che vi si via, CO'll là .prevenzio,ne già foormaita.La dimo– strozione .non. è. convin,cepte, qua,ndo è evidente il ,pr~con,aetto; quando è cl:iiara la pre.o-ccu,p,azione di pl'Oporre cose ion.accettabili, di chieàeTo alla borghesi(l 1 J-ifovme o; -per -dir meglio, ·pezzi di rivo.Juzione socia~

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