Critica Sociale - anno XXVI - n.12 - 16-30 giugno 1916

176 CRITICA SOCIALE . l,a a,ocompagna e .Jasv-ig,orisoe; dopo, ave-r procl,amato oonto volte che noi lo combattevamo .pel suo inter– vento nella guerr.a, ma ;che, se fossimo deg-li interven– tisti, lo avremmo combattuto con violén:ia di,eci volte maggi-or,e; non · no,i ce·rto potremmo volere la salva– zione- di un Governo, che, p-er noi, come ha ricordato testè !'on. Grazi,adei, e com'ebbi i,o ste-sso a de.finirlo, è eminentemente un Governo di &edizione; e questo non nel senso ch'ess,o• venda impo·ssibile quella fan– tasti,ca e -o,sten.tata union sacré'e, che dovrebbe, sop– primere i partiti e, le. classi, e che s.3:rebbe una utopia ,e insi,eme 1 un tradimento; m:a•nel senso che attr,av,ersa anche quel tanto di conci-liazi,one tran-sitoria, onesta e possibile, a cui accennava poc'anzi il ooUega Pi– rolini, e che, nei momenti più gravi di una nazi,one, può smorz,are ed ottunder,e· oerte dissen:iioni più aspre, ,nel supremo interesse dello& comune dif.esa, pur fasciando oompl,etamente ritti. e• formi g\i ideali, che– r-ipigJ.ier,anno domani tutta la loro 'ragi,one e il foro vigore. Inetti e cattivi all' intm•no, inetti e cattivi all'este1·0. Un alt1•0 attentato al Pa1•lwr 1 nento. Ora noi non potevamo sup.porre che il Governo aves-se due anim:e e· che•, te,cni,camente incapaoe; dif– fidente· dell'opinione pubbli-oa, d'liuso alle• vive cor– renti del Pae.se, r,ea:iionario, ,irritante in tutte le su,e azioni nella politi,ca interna, fosse, inveoe, abile, ..fo.rte, oapace, pr,e,parato·, nell;a politica estera e nella po.Ji– tièa. militare. Evid:entemente, la legger,e:izia, l'imp•r•eparazione e '!'a tecnicità, che portava nel oampo•, avrebbe p,Òrtato · a più forte r,agione•, nel più ,ampio·, più dif-fì.cile, più nuovo, più.compli,oato· campo, dello sca,ochi,ere ·dipl,o– matico e, militare. Noi abbiamo a più riprese oensurato il Go-verno anche p,er il ,buon mer,cato che, ha s•empr,e•fatto, con troppo ,àbdi•ca:ii,onevostra, dei diritti sovrani del Par– lamento. E dobbiamo ogg,i notare un ultimo sintomo d'insi– gn,e eloquenro di co-testo dispregio delLa oollabora– zione d•el Parlamento, nell'ultimo· decreto tribubario del ,quale ebbimo, l'altro gi,orno·, no•tizia dai giornali; il quale ·non è neppure un de.creto-liegge, perehè i ,de- . creti-legge, per quanto costituiscano, un abuso. dal punto di vista dello Statuto, str,ettamente inteso- (,e la ~uola non li ,ammette s,e non, per assoluta neoossità delle cos,e, nell'oooasione dei oo-sì d·etti « catenaoci >i), tuttav-ia sono, P-otrei dire, · un abuso -temperato, ial-– meno te@ricameJi,te, da una. condizione risolutiva, in qua,nto debbono tornare pe-r la sanatoria: avanti al Parlamento; mentre in questi provv,edimenti tribut~ri J:'-on.Caroano non ha messo nemmeno quel,Ja clausola ed ess,i dovrebbero' ess·ere una legge definitiva. - ' CARCANO, ministro del tesoro . . In v-irtù della legge 21 maggio 1915. ', TURATI. Ma in quell:a legg-e, ,ono,revole Carcàno, -che è la legge co,sidetta dei pien·i poter-i, si• parl,a di– provv-e-dimenti finan:iiari di urgenza per far fronte ad ecoedenze di s.pese e via d,i,ce·nd-o.Ma non si di,oe, e non, :poteva dirs,i; questa ,col-ossafo e'resia-: che, a Camera convo,cata, il Governo po-Lesse mai• sost_ituirsi' al Parlamento per nuove imp-osizi-oni di tributi, .per quella -cioè che è del Parlamento· la fum,ione or:igi-– n,aria, dassica, essenziale. Questo, l:!J tanto più quand-0· .J.a Came:r,a è riunita·, div,en:ta veramente lo. scherno.' BibliotecaGino Bianco d,e.JPar1amento: il quaJ.e fu chiamato a discutere de-i bilanci esauriti, a, ,divertirs:i in amiabili quanto inutili conversar-i, mentre, la patria si trova in cosi gravi fr,angenti, e gl,i è ,sottratta quella che è squisitamente la materia di ,sua p-ropria ~na,l~e-nabilegiurisdizi-one. Io non sono un erudito,. di sto,ria pavliamenbare, ma non cr,edo che, in nessuno Stato a. regime parlamen- - far-e, e nemmeno ·nel nostro, tanto meno quando il Par.Ja:menfo·,sia conv,ooato-, ,siano mai stati emanati di motu. proprio dal Governo decreti. aventi valore di legge -in màte-ria tributaria.. Tutto ciò è l'ironia, è il sarcasmo del sistema parlamentare! · I giiul,ici più-colpevoli dell'accusato. Per tutte queste ragioni, e p,e·raltre che taccio da.fa l'ooo .i l'impazienza delba Camera, noi v,oteremo evi– dente'.mente contro iJi Gov-erno•. Ma non senza anoora una volta ,esprimere la meravig.Jia (dì cui già si è fatto interprete il collega Graziadei, ma è opportuno che ,anche in questa di,chi:a-oozione ria,ssuntiv,a del voto i·o la riaff,ermò), non ,senza esprimere la pr,ofonda meraviglia, e questo può avere qualche ·valore di design,a:iione pe,l, domani, che• i più ,a,ocaniti accusa– tori, quélli che più energ,i,came,n,te chiedono l'oLo– oausto, dell'attuale. Ministero, sia.no pro.prio coloro che ne furono i, OO!DJplicipiù: osti<nati, per un ·ann,o. di seguito, an:ii co,l,oro che _maggio•rm·ente .J.o:incitarono in quellia via, nella quale esso ebbe il merito, il solo me·rito fors·e, del.ha sua esistenz:a, queHo· ci,oè di- non averli i,ntera m ente, seguiti.· Che ,costoro dove,ssero poi -sfruttare le ,conseguen:ie dell'ol-oca!Usto, s,ar,ebbe un.a troppo -sanguino,sa i-ronia. Qt1ando, il Ministero• sarà caduto•, se un gi•orno dovrà ,costituirsi, un'Alta Corbe di giùstizia (e a costitu.fr.la, ad og.ni modo, provvederà -!,asto,ria), noi dovr,emo• re,pdergli almeno-questa giu– stizia, riconoscergli questa· atteinuan,te, di non av,er s-eguìto siino a.Jl'estremo i suoi a-ocusato·ri di_ oggi nella strada della fo!Lia. · Era ·proprio da essi che veniva l'incitamento .alla ,più grande guerra (Ap•provazioni - Interruzioni); a11a guerra d;i. oondursi <ion· maggio,r ca,J,ore,e 'f.e,ir– vore; eranq proprio• ,essi che chiedevano eh~ fossero mandati treoènto .mi,Ja o• cinqueoento mi,Ja it-al,iaini sul fronte di Verdun, il che ,si~nifi,c'ava (e i. fatti J.o hain,no poi troppo· di·IDO•$tra:t o) sp1alanca.re l•e po,'r-ted'I– talia -allo str,ani,er,o. Sì, è giusto di rendere questo, ,encomio al Gov,e1mo e .di riconosoere nel Ministero che -sta p.er cadere, al~e•no, questo grande merito•; di non ave r se oondato· co,storo neJ.la.loro follia, p.,elli~ltò, tradimento inoonsapevo.Je del J,o-:r,o P.aese. Fe1•mi sul " nosu·o ,, f1•onte. - Oont1·0 il . Ministm•o e cont1•0 i suoi complici. Onorevo.Ji. coHeghi, mi avvio ,alba oondusi,cine. Il momento ~ èertamente penoso- per tutti, pel'l•oso forse per molti qua dentro più éhe pe,r gli stessi uomQ,ni del Governo, dei quali, rnalgra,do, l,e malignità onde è ,coJmo questo aier-e, è an,che, ,lecito pen.sare che una liberazione in- questo momento possa e&sere a lo·ro 'non -interamente sgra:di•ta. Dov-remo-concedergliela per ,ne,oessi,tà .i-neluttabi·l1edi co&e. Mia, mentre augQJ:'IÌ,amo che un -nuo,vo Ministero si.a più propizio· alle fortune d'Italia, rimaniamo formi sul nostro• front.e, ne1. cju.ale abbiamo ,oggi il tri-ste c.onf.o•rto, ,ma pJ;1r sempre il conforto, dQ v.edere,come le nostre proclama.te utopie, trovino ogni. giorno ·del,le, singolari conferme nella storia che si sv-olge.

RkJQdWJsaXNoZXIy