Critica Sociale - anno XXVI - n.12 - 16-30 giugno 1916

CRITICA SOCIALE 177 Rimaniamo fermi sul nostr-o front-e, che è fronte di -difesa contro tutte le improntitudini. (Interruzioni - Commenti). , R,imianiamo fermi sul.l a nostra .line,a di difesa oon- . tro le follie del passato, del presen:te e del futuro. E, mentre speriamo che un nuovo Ministero, se verrà, possa e sappia meglio e più energicamente e si,curameute difendere .Je nostrè frontiere, e riusdre•, ripeto, più ·pro,piz,i,o ane fortune del nostr-0• Pa,ese, auguriamo ,anche che i.J· nuovo Min,i.ste,r•o, non impac- . ,ci,ato nella camicia: di Nesso di precedenti e-rrori come !',attuale, possa diventare più seriamente,, più efficacemente, p:iù liberamente, il preparator-e f-ortu– nato di una dig,ni·tosa p,aoe,in Europa. (Commenti). • I ' V-0ti,amo contr.o il Minister,o ed insieme contro i suoi complici, apèhe e tanto più se, per danniatis– sim,a inconcep,iibile ipotesi, dovess·er-0 •diventarne suc– cessori ed e•r-edi. Votiamo contr,o -il nazion,al{smo, cpntro-l'imperialismo, nemi-ci de,Ua nazione; v,otiamo contro -la demolizi-0ne dellia sovranità .popolare e par- 1amentoare; voti.amo contro .Ja, reavione politica e le incapacità, anche milital'i, del Governo. Ma, pur s:enza. farei illusione sulle· scadenze f;at,ali della stori:a, v-otiamo, sopratutto .'P•er la n-0,stra fede; p-iù che mai. ri,convinti oolLa ter,ribile lez,i.onedi questi due ,anni di storia, che il soci,a.Ji&moè esso solo -la vera, libertà, la vera ·democrazia, la vera civiltà. (Ru– mori a destra e al centro - Applausi fragorasi al– l'estrema sinistra). E<l auguri.amo da questa tribuna che il popolo d'Italia sappi.a meditar,e, comprendere e prepararsi. (Applausi da una parte dell'estrema sinistra - Com– menti .prolungati). lA {Rl~I DUlA ~O[IUDEMO[RAllA TEDU[ft Il. Dissidii vecchi e nuovi. Revisionismo imperialista. A voler considerare i recenti,ssimi eventi dal punto di vista esclusivamente parl,amenta,11e, la prima con– seguenza immediata dell,a « ribelli,one. » di Haase, e -compagni nella memorabile seduta del 24 marzo è· stata questa: che non solo ne n,acque, ,anche este– riormente, la .sdssura del Gruppo, ma che, p,e•l mo- · mento, sono -molto diminuite le p,robabilità - ·ed -eran-numerose e forti - che la minoronz,a socialisfa · a:l Reichstag diventi mag.gioranz.a, Sull,a, buona .str-ada ,si era, già da un pezzo. L'op– p,osizi,one in seduta p,lenaria - manif.estand-0,si con voto controrio o con fuo,ruscita dall'aula _.: era glà fatta da 44 deputati, me,ntre la maggioranza era com– posta di 66. An,cora 12 conversioni; e l'opposizione prendeva il sopravvento<. Nè questo era improbabile. Non era for.se la minoranz.a, da un .solo voto ,al 2 di,c,embre 1914, sali-ta già a 44 voti al 20 dicem– bre 1915? P,ereiò scri~evamo, nella .prima p.arte di questo oartìco.Jo, che; dal punto di vista del1a: tadica parla– menta,re, sare·bbe forse &tato meglio che Haas-e e e.omp,agn.i avessero f,atto il lo·ro ge,sto in altre circo– stanz,e e per un aJ.tro ,mo.vente immediato. E p-erciò fu ,abile il co.Jpo della m,ag,gioranz,a, J.a quale, subito· dopo l'inattes,a alzata di scudi dell'Opposizione in ibliotecaGino Bianco ~ pieno Reichstag, si affrettò, con procedime-nto dit– tatoriale, a « spremere >> fuo,ri del gruppo Haase e compagni. L'inesor.abile deità Disciplina fece poi il resto; e 1a minoranza si scisse; cioè. a dire, si in– debolì. Solo ni+meric;aÌnente si indebolì, tuttavia; ma non moralmente. E .solo al Reich~tag; ma non, certo, fuori di esso. P,uò quella indisciplinatezza avere, oau– s,ato, un danno p,arJ.amenta-re. Nelle masse però, l'atto risoluto di Haase, che, finalmente, do·po, tante ter– giversazi-oni, dopo tante trepidanz,e, prod,amò forte il pensiero ·d'una gran parte - forse della maggior parte, - del prol-e-ta-riato, ha sicur,amente prodotto un effetto feotmdatore, vivifican~. Se ha dispiaduto a molti, se ha colmato di doio,re e, di timori l'animo di più di un buon sociialista, certo è ialtresì che, rron solo ha infuso novello vig,ore nell'Opposizi-0ne, ma ha· ,a,nche rinco-rato e, conquiso non. pochi inoerti e ritrosi. E, se v·ogliamo•,· questo· è •l'importante; si-cchè il danno pa.:damentaFe viene l,argamente compensato, dal guadagno extra-parlamentare·, Un gruppo qualsiasi - come·, de~ resto, tutto il, P,arlamento - ha vero e duraturo valo,r,e,solo in quanto abbia dietro a sè l,a fo.r,z,ade.Jle masse. Il P.arl,amento, per se stesso, non è sorg.ènte, di f.orz,e; è soltantò- un utilizz,atore, un trasformatore dell'energia, che gli trasmettono le masse. Fate che queste non ·sentano .più in ess·o l'eco della propria voce, fate che non vi ravvi.sino più l'interprete del proprio pensiero, dell,a, propri.a v-o– lontà; e allora, :al Gruppo parlamentare, al ;parla– mento intero non verrà p•iù nessuna energia da tras- f,ormare. Esso sarà s·enza, f.o.rze.· · La mimife.stazi,one Ha.a.se poi ha, già fin d'ora, un,a importanza toanto maggiore, in quanto che, eviden– temente, .oramoai'non si tratta più soltanto del voto fav,orevole o contrario ,ai orediti di guerra, ma di tutta quanta -la tatti,ca, dii tutta quanta la politica del partito, cioè a dire di tutto quell'antico, dissidio, che divi&e,semp-re la socialdemocrazi,a e che- due anni di guerra hanno reso ancora più acuto. ·È &tato ripetutamente aff,ermato che, co.J 4 ,agosto 1914, fu oa,nce.Jlata anche fa linea di di,stinzione, che sep,arava, entro la Socialdemocrazia te<lesca, la cor– rente revisi-0n.ista da quella intransigente. Questo è v-ero soltanto in parte. È vero in quanto, nella que– stione dei crediti di guerra, vedemmo, e vedi.amo al– leati cti:m David e Hefoe e KeiL uomini come Schei– dem,ann e Ebe.x-t e Lensoh, i quali, per lo passato, app,ar,tennero sempre all'afa sinistra, mentre nel giu– gno 1915 &c·orgemmo Edoard-o Bernste•in forma-re oon Haas,e e Kautsky un triÙmvirato <l'opposizione. Chi però guardi bene in fondo alle cose, si aocorge be~ presto che questo immane inoendio non ha fatto che recare i-1, calore necessario per la: matuoozione di quel che andava, già d,a, .lung,a p-ezz,a, e anche :avanti lo scoppio d eHa guerra, germogliapdo ne!La Socialde– moc-raz.ia. Al 4 aposto 1914 ,poterono alcuni socialisti credere che, coL dare voto favo,revole ai crediti di guerra, essi agiv,a,no secondo lo spirito della i<leologia so– -cialista, Il Partito ha sempre riconosciuto .Ja ne– cessità di difende-re, la patria. Lo• stesso programma di ·Erfurt, ammettendo la nazione armata, non mi·ra cer-tamente, ,a, un,a guerra di conquista, ma sol-o di di,fesa. E -in quei giorni La guerra - a parte la pro– vocazione austriaca con l'ultimatum alla Serbia -

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