Critica Sociale - XXV - n. 22 - 16-30 novembre 1915

CRITICA SO.CIALE 345· per la éosiituzione di un Fondo ·governativo di sus– sidio alla disoccupazione. Il disegno di legge -- presentato il 16 giugno 1910 -dai Ministri Luzzatti, Raineri e Tedesèo ~ era rl seguente: · · Art. 1. .- A cominciare dall'esercizio finanziario 1910-911 è autorizzata, sul bilancio del -Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, l'annua spesa di L. 100.000 per sussidiare queHe associazioni pro– fessionali, legali o di .fatto, basate in tutto o in parte– sul principio della previdenza, che pres-tano soccor~i ai lavoratori validi involontariamente disoocupati, i quali siano da un determinato periodo di tempo in– scritti all'associazione. Art. 2. - La di'soc·cupazione che si verifica nelle industrie stagionali in periodi dell'anno· regolarmente ricorrenti non è durante tali periodi sussidiata. Art. 3. - Un regolamento, da promulgarsi per dè– creto reale, sentito il .parere del Consiglio Superiore del Lavoro e del Consiglio della Previdenza, stabi– lirà le condizioni alle quali dovranno rispondere le" associazioni di· cui all'art. 1 per godere del contri– buto dello Stato, le regole per le erogazioni e la ripartizione della somma stanziata ,a tale scopo e le altre norme relative all'applicazione della presente legge. Art. 4. - Il Governo del Re. presenterà al Parla– mento entro il 30 giugno 19i2 una Relazione sui ri- 9ulklti ottenuti mercè l'impiego dei fondi di cui al– l'articolo 1: La Relazione che accompagnava il progetto rife– riva che, nel nostro paese, sole 4 F,ederazioni, e poche diecine di Leghe esistenti in varie città del- 1'Alt_aItalia, avevano ·organizzato seriamente il servi– zio dei sussidii di disoccupazione per circa 50.000 operai, su di una massa organizzata di circa 500.000 lavoratori dell'industria. Le 100.000. lire annue che si sarebbero dovute iscrivere nel bilancio del Ministero di Agricoltura per- sussidiare le C.asse sindacali, sarebbero state quindi sufficienti, come .assicurava I.a Relazione, per– chè « il campo nel quale si esercita questa nuova specie di previdenza è finora alquanto ristr,etto, e i precedenti belgi, francesi e italiani ci dimostrano che l'estensione dell'assicurazione professionale in seguito agli incoraggiamenti degli Enti pubblici si è corri,ptuta in maniera graduale, tanto da non assor– bire aél.un tratto i fondi all'uopo stanziati». E l'Ufficio del Lavoro presumeva che ---, fissandosi al 50 •f. del sussidio libero la sovvenziione integra– trice dello Stato - il costo iniziale dell'applicazione della legge non .avrebbe oltrepassato le 60.000 lire, e che solo più tardi avrebbe raggiunto le 100.000 per. · il sorgere di nuove Casse, al che la legge avrebbe servito di incitamento. Ma il progetto, approvato con lievi emendamenti dalla Camera il 6 luglio 1910, cadeva il 16 gennaio 1911 all'Ufficio Centrale del Senato, relatore l'ono– revole E. Conti. Il progetto - os&e-rvava il· Relatore - « deve ri– tenersi assolutamente inadeguato alla gravità com– plessa del problema che si propone di risolverè, ove sia mantenuto nei limiti dell'odierno stanziamento, e rappresenta per converso l'.aff.ermazione di un prin– cipio di intervento statale finanziariamente e social– mente pericoloso, se si dovesse accettare la legg,e in tutte le sue future <;onseguenze ». Fu certo questa osservazione di massima - ri– tiene il prof. Gobbi - quella che fece rigettare il progetto dal Senato. Ma ci sembra che i pericoli, paventati dall'Ufficio ibliotecaGino Bianco Centrale del Senato, ·possano ritenersi per lo meno assai e~ageratj, àlla luce delle esperienze fatte dagli .altri Stati di Europa. · Il progetto Luzzatti era encomiabilissimo e, se aveva una portata limitata, non era ch,e una parte del piano generale dell'assicurazione di un minimo di sussidio, in cui la malattia, l'invalidità e la disoc- . cupazione debbono esser considerate quali forme di– verse di un egual,e_bisogno. Il Relatore, on. Conti, mostrò anche opinare << che la protezione aecordata pel tramite delle sole orga– nizzazioni, ad operai associati, sancisca esclusioni ingiuste e soccorra i meno bisognosi.». A ciò rispondeva - con la competenza che ognuno gli riconosce - il prof. Ulisse Gobbi nel modo se- guente: (1) . · « In questa obbiezione sono solle"ate parecchie que– stioni. cc Si può prooedere gradatamente nell'organizzare. l'assicurazione per la disoccupazione, o il procedere gradatamente costituisce un'ingiustizia? « Se si può prooedere gradatamente, da quali cate– gorie di lavoratori convi-ene incominciare? « L'aiuto deve essere dato anche a chi non è in– scritto ad assicurazioni che provvedano ai sussidi di disoccupazione?_ cc Si potrebbe parlare di ingiustizia nell'attuazione gradua1e del provvedimento, se ciò fosse effetto di arbitrio: ma quando è. la necessità che. costringe a pro-cedere per gradi, perchè diffiwltà insormontabili i;mpediscono di provvedere ad un tratto a ·tutte le categorie di lavoratori,· l'obbiezione cade. Anche la ,assicurazione per gli infortuni del lavoro venne ap– pli-cata da-p,p·rima a certe · industrie, poi estesa ad altre, e si tratta ora di estenderla ,all'agricoltura, nè si crede di commettere un'ingiustizia proponendo, di applicarla all'agricoltur.a con norme diverse da quelle. che si ammette rimangano in vigore per le industrie. cc Quanto poi alla questione degli op-erai non inscritti ad aJ;cuna ,a-ssociaz-i-one, si può fare un'oss·erv,azione semplice: se conviene che un dato r,aino di assku– razione venga organizzato -per mezzo di associazioni di un dato tipo, non è ragionevole p•retendere di avere i vantaggi de/l'assicurazione ma rifiutarsi· di parte– cipare a quelle associazioni in cui · l'assicurazion·e stessa dev'essere organizzata. · cc Si tratta dunque di una questione di tecnica assi– curativa e, non è affatto il oaso di parlare a qùesto proposito di rispetto alla libertà individuale; tanto varrebbe dire eh~ è una offèsa aìla libertà indivi– duale l'obbligo di attenersi all'orario e di viaggiare in compagnia d'altri per chi vuo_l.andare in ferrovia. « L'esperienza ha mostrato che le associazioni mu– tue professionali dànno risultati migliori degli isti– tuti pubbJi.ci locali: e si capisce che in esse si pos– sano meglio regolare i contrib,uti e le modalità d-el- 1'.assicurazione secondo le esigenze delle. varie pro– fessioni, e vi riesca più efficace il controllo, che è importantissimo per ,evitare che il rischio, in seguito all'assicurazione, si aggravi». Il Convegno degli Uffici locali del Lavoro - in . materia di Assicurazioni contro la disoccupazione - avrebbe dovuto: 1 ° impegnare tutti gli aderenti a votare e costi– tuire ciascuno il proprio fondo comunale o interco– inunale di sussidio ali' Assicurazione libera dei lavo- (!) u. GOBBI: L'asslcurazlo11e co11t,·ola dlsocc1tpazio11e involo11ta,·ia. Relazione al Consiglio della Previdenza e delle Assicurazioni sociali.

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