Critica Sociale - XXV - n. 22 - 16-30 novembre 1915

346 CRITICA SOCIALZ ratori, esplicantesi. attraverso i Sindacati di mestie1>e, facendo proprie le proposte approvate·dal Consiglio Superiore della Previdenza - nella sessione di apri– le •- circa l'assistenza ai disoccupati (l); 2° premere su 1e rappresentanze politiche dei propri Collegi e su i pubblici poteri per<:hè venga ripreso in discussione il progetto Luzzatti per il sus– sidio governativo ali' Assicurazione libera e conver– tito in legge. Si tenga o no, fra poco o fra tanto, la riunione degli Enti locali che intendono di svolgere davvero un ·programma positivo di politica del lavoro, <:i sembra <:he essi dovrebbero senz'altro incominciare fino da ora a prepara1,e le basi di tali istituzioni. GINO BAGLIONJ. (1) Il Consiglio della Previdenza e delle Asslcurazlonl socie.Il ln ordine alla pre_vldenza ed assistenza al dlsocoupatl ha formulato I seguenti votl : 1. Oplna potersi adottare senz'altro l sussldt dello Stato alle Associazioni p1·ofessL011al!che asstciwlno I 10,·o soci pe,. 111 disoccu– p11zlo11e (vedl le conoluslonl adottate dal Consiglio della Previdenza li 16 maggio 19141; rinunziando alla condizione del riconoscimento legate alle stesse sino a quando non sia promulgata una legge sul riconoscimento di dette Associazioni. Simile provvedimento dovrebbe essere accompag11at.oda quello per gll Uffici di couocame,.to, già allo studio del Consiglio Supe,·lo,·e del Lavo,·o, e pur esso Invocato nella menzionata seduta del Consiglio della Previdenza, servendosi anche per gli soopl preaccennati degll Uffici di collocamento già esistenti. · 2. Data però l'urgenza e la gravità del bisogni ecceztonall pre– senti e considerando che, per la ancora scarsa efficienza del servizi pro dlsoocnpatl disciplinati dalle Associazioni protesslonall ln Itallà, Il provvedimento dl cui sopra non agirebbe che a favore di un · esiguo numero di lavoratori, esclusivamente tndustrlall, e apparte– nenti solo ad nloune regioni del Regno; tenendo ·i,r,,senll gli slorzl che tanno altri sodallzi operai e contadini per ventre in aiuto al sool disoccupati, ool perloolo - ove continuino ad essere abbandonati a se stessi - dl compromettere l'esistenza del sodalizio senza raggiungere alcun risultato soddisfa• oente; Il Consiglio della Previdenza, derogando temporaneamente al principio della base pr ..resslonale, che In templ normali vuol es•ere data alla assistenza contro la disoccupazione, ,·accomanda alla at– tenzione dei Gove,·110 t a oppo,.111,.llà di accn,.dare sovvenzioni statali : a) alle Assoolazlonl operale In genere (mutuo soccorso, coo– perazione, mtglloramento) ohe assicurino l sool operai, contadini e impiegati di aziende private contro la dlsoooup_azlone involontaria; sovvenzioni da dlsclpllnarsl col sistema della lntegrazlone (Gand); b) alle ASsoolaztonl operale in genere, le quall, pur ·non avendo organizzata la predetta asslcurazllmc, accordino sussidi al propri socl dtsoccupatl; qui pure procedendo per Integrazione; e) alle Casse ed al Fondl pro disoccupati, lnstltultl jla Enti locali, e sempre In torma Integrativa; vincolando Inoltre le Casse e I Fondi stessi a riservare a favore del soli disoccupati non associati la erogazione diretta ciel sussidi, per sussidiare n. dlsoocupato asso• clato attraverso li sodalizio cui appartiene. Ritiene lnolt,·e che l'opera (\~gli Uffici di collooamenlo già esistenti e da Istituirsi debba accompagnare anche queste provvidenze di eccezione.· s. li Consiglio Infine esprime Il voto che venga tempestivamente predisposto Il coordinamento locale e centrale fra gli Istituti di asc ststenza al dlsoccupatl, come Casse pubbliche o private, Opere di beneficenza, Uffici dl Collocamento, Case òt lavoro, Laborntorl è S!}uote proresstonl\11; e ciò, tanto per age•olare le mutue prestazioni, quanto per dirigere gli opportuni controlli co11tro la talea dlsocou• pazlone, l'alterazione del reni\ bisogni, la distrazione del sussidi dagll sco~I preaccennati e la percezione di sussidi multlpll (sussidi alle tamlg-lle del richiamati, assistenza delle Opere pie, sussidi delle Casse pubbliche e private; pensioni di Stato o derivanti da leggi socia.li) . li Coustgtto esprime li voto che a questi servizi provveda Il Mini• stero di Agricoltura, Industria e Commercio mediante apposito as• segno In b\lanolo. « Collana Socialista » N. 1. FEDERICO ENGELS: I fondamenti ·del Comu– nismo. - Scritto postumo edito da Edoardo Bernstein. Traduzione italiana e prefazione di Angelica Balabanoff. Volume finemente rilegato in tela, L. 1,- BibliotecaGino Bianco UH f PISODIO I LOTTA DI [LASSE 1ft Sl[IUA Le classi agricole el'applicazione della egge sul credito agrario. Chi non vive in Sicili.a o nel Mezzogiorno potè cre– dere che la l:egge 15 luglio 1906, N. 3·83, riguardante il credito agrario, sia andai.a in vigore - come pre– scriveva l'art. 83 - fin dal luglio d:eJ 1907. Niente af– fatto. La classe,, o meglio il ceto, dei « civili » - lo– oatarii e subloootarii degli ex-feudi e delle tenute agri-cole - con l',acquies,cenza dell,e autorità locali che obbediscono alla deputazione politica, fu più forte di ogni legge. Dapprima oi voleva poco sforzo: la legge era igno– ratissima dagli interess,ati. In Sicilia la dasse agri– colia non è organizzata, o lo è solo in Leghe ele.tto– rali. V.era lotta di classe, elevata e cons,apevolle, non è mai esistita, neppure in quel fortunoso periodo dei Fasci del 1894, che rappresentò un movimento gene-· rato dal malessere e dall'oppressione, non molto dis– simile dai precedenti del- 1862 e del 1867, compresi gli assalti ai Municipii e ai casotti daziarii, ma assai male fornito di co&cienz,a politi,ca ed economi-ca, tanto, che bastò la repressione sanguinosa di Crisp-i a iste-• riloirne anche J.e radi-ci. Il movimento fascista, infatti, si disso!v,ette in- meschine lotte amministrative, di ca– rattere so-vratutto personale. La Sicilia è sempre spagnuola e sempre medioevale. La divisione delle. popolazione in cap,pedda, cuopp,ili e burri/ti corrisponde a quel.J'altra di cavallacci, o « oivili », mastri .o artigiani e vidda-ni o contadini. I viddani si distinguono ,a Jo,ro volta in maz,zariuoti o « borgesi »; anculini (inqu,iÌ:ini) ,o, piccoli fittav-oli e mezzadri, e giornalieri (jurnatara) di campagna. Que,– sti ultimi sono i veri prolet.arii, che nulla posseggono salvo I.a z.app.a, I.a faloo, La scure e qualche volta l'asi– nello. Sovente i gio·rnalieri coltivano i_n « gabell.a >> o in mezzadria un.o stacco di }e,rreno- in collina, e quasi: tutti posseggono la casetta, cioè un'unica stanza, ne!La quale convivono• le persone e gli anima-li domestici nella più sconcia promiscuità! Nella classe agricoLa l'an,al.fabetismo raggiunge an– •cora 1'80, 1'85 e perfino il 90 %- Il Voscenza (Vo,stra E,ccellenz.a), che in Si,cilia è così comune -è rive-la !'-enorme·dista,ooo che è fra le classi sociali, un tempo ,er.a us,ato ve.rso i soli p,atrizii: oggi se ne onorano anche i .così- d·etti «civili», a quel modo che I.o spa– gnolesco Don, già privil1egio dei signori, è or,a ado- . perato sinanco pe-r gli artigiani, e in genere per tutti gli ,abitanti di città. · Ogni paese - per lo pi_ù sono popolosi centri ru– rali - è diviso- in due partiti, che si intitola-no cia– scuno dal casato della famiglia che lo capeggia. Ogni casa patrizia riunisce in sodalizii i. proprii ,ad-erenti. Solo nei p,a.esi più inf.etti da vi-olenz.a,anche i « civili J> sono divisi in due Circoli; ma per J.opiù frequentano lo stesso Casino di compagnia. Le J.otte amministra– tive e politiohe sono violentissime, talvolta sangui– nose. Spesso le decide la « mafia ». Programmi, niente. La vittori,a d'un partito è la pe-rsecuzione agli affiliati dell'altro. Agli impi-egati e salariati comunali avver– sarii il vincitore sostituisce i proprii satelliti. Si ca– ricano gli avve,rsarii di t.ass·e; gli amici si esentuano. Gli appalti del Comune, le rendite degli istituti pii diventano cosa degli ,amministratori, dei loro con– giunti, della camerilla. Le autorità chiudono gli oc– ~hi, timid,e del deputato e della sua clientela. E chi

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