Critica Sociale - Anno XXIII - n.13 - 1-15 luglio 1913

206 CRITICA SOÒIALE inclustri,e e degli aff,a,ri. Indarn-0 noi li stimoli.amo a dichiarare àpertamente in quest'Aula J.e loro preoc– •Cupazioni. Pare che il patriottismo non lo consenta. lo mi chiedo: quando dunque mverrà che• il pabr:iot– tismo -permetta ai patri-otti la siùoerità? Quando dun– que i,l patriot.tis.mo permetterà cli divorziare dalla 'l'eti– ·cenza e dallà menzogna a fin d-i bene? E cr,ed·ete, d'altronde, eh~ il buon pubblico non cominci a trapelare il Yero stato delJ.e c,ose? Troppi sint,omi fanno da spione! L'on. Cr-edaro, pe·r toccare di un solo, non ha <:,erto ripo,rtato un brinante successo col suo disegno di legge per la scuola media; un po' più di elastidtà di -bilancio, qualche mi·lione disponibile, che gli avesse pèrmesso di pagarsi ·i prof.es, sori senza aggravar-e a quel modo le tasse scolastiche, e l'amico Credaro non ovrebbe· soff,erLo ,quel dispiacere! Ma la Libia l'ha vo– luta n,nc,he 1-ui! Frattanto l'interesie c!•el capitale sale ·sempl'e più, e n-0n soltanto in Hai-i.a.Una volta, alla te~i socialista, gli oconomisti borghesi soJ.evano opporre la diminu– zioz:,J continua, kt _elisione na_lurale dell'interesse. Il capitalismo si -converti.va al socialismo cl.a sè! Dove ma.i va a sfumar-e un ,c-osìbe.Jl'aTgomento ,e,on,tro, di noi.? Ma, ciò ,che è b,Jn più importante, dove va a finire, colla carestia di capitale investilo ·in impi,eghi produt– t.i,vi, colJ.a crisi ·cronica che ne cons,3gue, dove· va a fìnir,J quella politica di riforme s·ociali, che vagheg– giano nei loro sog-ni l'on. Cabrini ,e compagni? Ci pensa ancora l'-on. Giolit.t.i alla s,ua rifol'ma tributa,ria? Ridotti a quel:,J angustie di bilancio, per rip,ar:u:e ,alle quali non si teme· di ricor!'ere aHe forme più onerose (sebben,3 meno ,evidenti) cli indebitamen·~o, quali ,]'au– mento della circolazione cartacea al di là dei bi·sogni del mercato, v'è anoora chi sfa così i,ngenuo da se– riamente spe,rare che si possa pensare ad abolil'e, o- a ·ridurr,3 s_ensibilmente, qualche dazio più offamatoTe, per ,es,Jmpi-o il dazio sul grano? E non. più per la pre– te~a pro.t,e,zione degli agri,co-ll-ori, mq unicamente per le ,es,igenz,e implacabi.Ji ciel fìs-co, questa mis,eria ci starà inchiodata ·sul dorso! ' Ed è e-on questa neoessaria neg.azio,ne di ogni pro– gramma demo.cratico, -che noi ogg,i ,chiameremo tutti i ,cittadini, tutti i lavor.atori a d.aTci il voto! (Interruzio– ni - Commenti). .... e Parlamento che abdica! « È un discors-0 ,elettorale », mi si, ,os·serv.a. Precisa– mente! Ed io penso ohe, sempre, tutti i disco-rs1, qui dentro, debbono ,essere discorsi eletto,rali! Pe!'chè tut– ta la nostra azi-one deve• essere l'inte•rpr,ete dei bisogni dell,a n:azi,one e -non temerne il controllo. ([nterru– zioniì, E appunto mentre stiamo p-er jnterrogarc ·il più - largo suffragio,· che ciascuno cle·ve ,assumere tutte 1-e sue responsabilità di fronte al Paese. Il Governo, che ci pr-opone un dis_egno <li legge, col quale, in sostanza, clic,e' al Parktmento: « io voglio l'arbitrio· delle spese, senza la responsabilità dell'ar– bitrio,,; quel Governo sfugge a quello, che fu sem– pre un canone fondamentale della pTobità politica nei r·egimi rappr,~sBnLa:tivi. Il Go,verno clev-e,cli regola, osse-rvare J.eleggi; rispet– tare ·le buone norme eostituzio-nali, consentire al Par– lamento tutti i co.nt.rolli anche preventivi; può, in dati e.asi ,eccezionali, per m·otivi gravissimi ed ugualmente ecG.ezionali, sotto. la propria· responsabilità, arbitra-rsi di sfuggire a quelle norme; cli pre.venire i de·creti del Parlamento'; ma dee farlo .cli propria iniziativa, senza t,entare ·iii procurarsi un bili <l'indennità pl'ev,entivo, inclewrmiz'lat,o, univer.sale ..,. La le.gge ~ !',arbitrio hann-0 il I-oro•posto entrambi nell'azione di un Governo, come la norma e l'ecce– zione. Ma· il sec&n<lo non deve usurpare- i privilegi della prima. Se noi legakizia.ino l'al'.bitrio in preven– zione, noi gli togliamo la s,ua sanzione n,aturale, l'u– ni,co suo freno possibile: noi cumuliamo allora tutti i clifoUi ciel. ç,ontrollo parlamentare, _ con tutti i peri– •coli e i danni -del dispotismo! (Approvazioni all'Est1·e- 111aSinistl'a - Commenti). Al le ai·gomentazioni del Gruppo socialista nes– suna risposta fu data. L'on. Tedesco ri petè le so- 1,ite cifre I er dimostrare che fì,n01·a, malgrado la J,ibia, le spese dei servizi civili non subirono de– ti·imento. Finoi·a! Fosse vero - e non è, perchè, sebbene non ·appaia ancora dalle cifre dei bilanci, mo_lti lavori promessi ed urgenti subirono un ral– Jeutamento ;· e perchè, in ogni Ministero, e alla Cassa depositi e prestit,i, vi confes~ano sottovocfl che· tutto_ si dovrà ritaniare perché non v'è più un soldo flisponibile; e perchè disegni di legg·e, come quello sulla scuo1a media, che pretenderebbe (fortuna che non venne in discussione; se no l'ono– tevole Credaro ci giocava il portafogli!) di accol– lare ai bilanci scannati dei padri di famiglia della più magra borghesia, sotto forma di aumentate tasse scolastiche, la regolarizzazione degli stipendi rlei professori secondad, suscitando. la rivo] ta degli stessi insegnanti, rlisdegnosi di un beneficio otte– nuto per quella via, rivelano, con eloquenza ben mag-g· ioi'e <ii' ogni nostra parola,, a quale stremo i servizi civili.si vanno riducendo .... - tuttavia, fosse pur v ero che, fì,n01·a, nessun detrimento essi aves– sero sofferto, che cosa ciò significherebbe? Signifi– cherebbe che, finora, coll'es, ediente delle borse <l'ossigeno. s'è tii'ata avanti un'agonia. Ma ciomani? · Sal vochè l'on. Tedesco possedesse la magica virtù di Re Mida, per saldare i miliardi di debito con– vertendo in oro le· chia.cchierE) .... Ma sulle vere, sulle grosse ·questioni da noi ac– cennate, non le chiacchiere, ma il silenzio era d'oro. Silenzio da parte· <ìel·Governo;_ sil~nzi-o da parte della maggioran~a della Camera: La quale trovava '-0he non è questo il momento - nell'im– m_inenza d.ei i;iuovi Comizi - per agitare questioni cosi imb arazzi i,nti·! · · Di gt-iisa che, anche stavolta, soli 21 voti, contro 273, su:ffragarono,.nella votazione nominale, la pro– posta di respingere la legge; e cioè: 14 socialisti cìi sinistra (non ce n'era altri presenti, e non sa– rebbero biistati., da soli, a ottenere l'appello nomi– nale!), quattro di destra, tl'e re1,ubblicani (1). Grande squagli-amento fra i radicali: tolti i membri del Governo, votarono in soli 17: tutti per la legge. I .commenti .... li dovrebbero fare - se avessero giudizio - le urne d.i ottobre. (1) Ecco I nomi: Socialisti ·di sinistra: BeltramL, BocconL, Campa– nozzi, Ghdtettt, E. MancLnt, ilfa.rangon1,, Merlat#, 1Jlontema1·tt11,t, !'escettL, Rondant, Snmoggta, ScLnr(tlL, Trev~s, T1walt; - Socialisti di destra: Badaloni, BtssolatL, Cabrtnt, 7~·apanese; - Repul>l>IICl\nl: Baldi, R. llfLt'abellL, Panstnt. . · Con rarnma1•ico - ce ne scusiamo cogli auto1•i ~ coi lettori - ci .è f01·za rinvian un'att1·a volta, pei· lo spazio che· manca, Cooperazione e sociali– smo di PRAMPOLINI e Scetticismo di COLUCCI. All'altro nume1·0, spei•iarno, senza alcun {alto!

RkJQdWJsaXNoZXIy