Critica Sociale - Anno XXIII - n.13 - 1-15 luglio 1913

CRITICA SOCIALE 205 bilancio, e citava l'esempio dell'Inghi'lterra, fu inve– stito come se avesse detto un'eresfa; gli si osservò che nessun.a naziç>n~ foce ·La guerra senza debiti, che. l'I-nghilte:na, per la guerra boera, in:contrò debiti an- . ch'essa per parecchi mili.ardi. E chi mai sostenne i'l contrario? O n,on fu anzi !'on. Tede.sdo ohe vantò di poter superare le spese deUa_'guerr.a senza nè imposte ne debiti? E npn fummo -noi a dubitarne? Come av– viene che fra n-o,isi inverta-no ora le parti? O che forse i d,ebiti non debbo,no figurare anch'essi in bilanci-0? - Ma il bilancio, il bilancio galantuom.o, il bi 1 lancio che non dà luogo a contestazioni, non è forse quello che rispecchia tutta quanta. la entrata e la spesa, e dal quale tras,pa,re tutta l'azienda dello Stato? Non è forse il -bilancio ohe si ,capisce da tutti? E allora, onorevoli colleghi, è il bil-an,cio che nrn -non abbiamo! Perchè, quando è possibile che avvenga quel-lo che avviene da noi, che cioè !'·on. T,edesco assicuri che abbiamo cento milioni di av-anz-o,e !'on. Wollemborg, un altro compete-ntis-simo·, che mi d-is,pi.a,c,e non vedere oggi qui perohè •questa sarebbe- ve·rament-e la, sua gior– nata, contrapponga che abbiamo inv,ece 300 milioni di cle(icit, differenza 400 milioni; ohe cosa -può capirne · I-a Camera? Dove va a- finire il con-trono parlamenta,re? L'on. Giolitti dichiara ,c,he tutte ques-te questioni, stringi stringi, ne fanno una sola; se rimanere in Li– bia o se veni•r via! Francamente, mi si perdoni l'ardimento, ma non mi pare! E intanto, di q,ues-te spes-e, dov,remo fra brev-e .render conto agli, el,ettori. Io ricevo già parec– chie lettere che mi invitano· a questo rendiconto. Co– me spi-egherò -ciò che non riescii a, capire? Come mi giustificherei se, senza oapiTe, avessi appro·vato? Date dunque un po' èli luce ai poveri ciechi, ono– revoli ministri! Ridda di milioni. Io intanto, .e molti con- me, ave,vamo capito un'altra cosa. Io av,evo creduto di capi;e ,che, allorquando . furono votate J.e altre centinaia di milioni per. la Li– bi,a che tutti ricordano, si ·r.osse, per tutto almeno l'esercizio imminente, definitivamente provveduto! · Dopo la -legge 28 ma,rzo 1912, n. 232, che autorizzò per la Libia l,a spesa di lire 215 milioni e 600.000, ci si muse di avere un po' di tregua. Ma ecco, subito, le ,due altre leggi 29 dicembre 1912, n. 1352 e n. 1357, colla prima delle quali si autorizzano altri 400 mi– lioµ:i di. Bµ,o-nidel Tiisoro, 250 dei quali. ·s,empre..pe•r le spese deÙ,a guerra· e delJ'.oocupazione (•compresi i 50 milioni della cosidetta pace di Losanna:!), e, colla seconda, 357 milioni di credito strao,rdinario, sempre per la Libia, divisi tra l'eser.cito e la marina. . TEDE,SCO, ministro del Tesoro. Si diceva delle spese dal dicembre in poi. _TURATI. Sì, senza indicare fino a quando. Ed è appunto questa continua indeterminatezza che mi pre- . oc,cupa! Ma come? Sçmo poche settimane che si di– scussero qui i -bila-neidel Tesoro, della GueTra, de!J.a !\farina. E di questi nuovi bisogni non avevate il so– spetto? E ooltanto ·negli ultimi. due giorni della Ca– mera e della. legislatura, quando ogni a,mpi~zza di discussione è impossibile, soltanto oggi ci avete pen– sato?! Vero è che la Relazione dell'on, Giovanelli al pro– getto in discussione ci dice, quasi ,a vostra scusa, che, sul fini•re del dicembre ultimo scorso, la G-iunta del hila-neio, riferendo su un disegno di legge· per la emi-ssione d,ei Buoni del Tes.oro, ci aveva_ preavvisato che altri mezzi -sarebbero stati fra breve richiesti: ma m~lla Relazione a quel disegno di legge, stesa da,1l'-0n. RubÌni, io .avevo trovato precisamente l'op– po-sto. TEDEiSCO, Ministro del Tesoro. L',on. Rubini mi voleva dare 100 milioni di più. TURATI. Bisogna dire che anche !'on. Rubini ab– bia le mani bucate! (Ilarità). Sarebbe un bel caso! (-Interruzione del deputato Rubini). · L'on. Rubi-ni scriveva in quella Rei-azione (n. 1262-A), dopo aver giustificato i 50 milioni della pace di Lo– sanna, che, quanto agli altri 200 milioni per i bisogni mili.tari del presente e pel prossimo futuro (,eravam-0 in dicembre 1912), "ia ri-chie•s,tanon pareva ecc,e,ss.iva, consid,eran-do che, « pure• a pace con-elusa, per un tempo più o meno lungo, ma certamente non molto breve, continuerà nella, nuova Colonia la n-e>oes·sità di tenersi bene armati, di estendere gradatamente l'oc– cupazione· effetti"va del te-rritol'i-o di quakhe valore, di essere pronti a sedare eventuali torbidi o som– mosse; e che· colla predetta somma dovrà provvedersi altresì •al servizi•o straordinario deHa marineria, a prosegui•re, attivamente ,le ripa.r-azion-ialle navi defati– <.:ate,infine a rifornire i magazzini militari, mess·i, pe,r i bisogp·i delJ.a-guerra, a largo contributo ». : Quei 200 milioni dovevano dunque servi-re, per tem– po non breve, -a tutto ciò... per cui oggi ci si chiede, à soli. s;ei me-si di distanza, ques-to nuovo credito, al– trettanto stra·ordina,rio quanto imprecisato e- confes– sato imprecisabile! '. Nè altrimenti parlava lo stesso on. Tedesco nella Relazi,one (n. 1263) con 1-aquale, semp-Te nello stesso di-cembre, ,ci chied-e,va i 357 mili,oni di cui alla legge numero 1357, della quale ho parlato. Anche da quena Relazione appariva doves·se trattarsi di Un ultimo sa– orifizio, perchè era « lecito confidare che,, anche nel period•o di 19 mesi, da di.c,embre 1912 (notate, onore– vo,li c·olleghi!) a giugno 1914, non mancheoo-nno mag– gi,ori proventi, i qua,li, insieme alla disponibilità di 22 milioni e tenuto ·conto dell'aumento delle entrate minori e delle economie, consentiranno di fTonteg– gia•re gli altri one-ri che fatalmente graveranno il bi– lancio del prossimo, esercizi,o, e di lasciare ancora, in sed,e di ,c,onsu-ntivo, un ,avanzo a benefi.cio ciel Te– ·so-ro ». E noi, miseri profani, noi negati alle astruserie d-ella finanza ... di guenra, a;vevamo da tutto ciò de– sunto la certezza 1 che pe,r tutto l'esercizio futuro - « fino al giugno 1914 », secondo le parole del ministro - di emissione di Buoni del Tesoro per la occupa– zione, di spedienti b-ancarii, di crediti straordi-nari, non vi ·sarebbe più bisogno! Ed ecco invece il" testamento che si vuol dettare-i in articulo mortis: Ecco la nuova « eredità di a!Telti » coi quali ci dovremmo assicurare la « gioia dell'urna»! Patriottismo che tace, democrazia che si rinnega .... Onorevoli signori; da troppo tempo, altro è il d'Ì scorso che si tiene in quest'Aula, altro quello che si susurr.a negli ambul-atorii. Troppi (e voi tutti lo sa– pe,te) dei nostri colleghi crollano la testa in silenz"io se si parla della, situazione alla qual-e è avviato il no– stro paese; e sono, voi sapete anche questo, molti fra i •più competenti in materia finanzia-ria, fra 'Ì più versati nelle dottrine economiche, nella pratica d-elle

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