Critica Sociale - Anno XXIII - n.13 - 1-15 luglio 1913

CHfTICA. SOC4\.LE 207 I grossi proprietari del Ferrarese e del Mantovano -1·P-ROBLEMI · D LLA PICCOLA PROPRIETÀ. .L Il " bene di "i' amiglia "• , non hanno al.teso il progetto Luzzatti. Già da anni essi hanno tentato di creare una classe di piccoli pro– prie~ari a lato delle loro camperie, col non confes– sato scopo p.ì rompere col suo ausilio -la spina dor– sale alla resistenza dei salariati della· terra. L'on. Luzzatli, a Piacenza, in quel suo dis,corso magnifì.co per eloquenza, ci ha· descritto il partito liberale che siede nel giusto mezzo fra i partiti estreL mi e ricerca il bene non all'appassionata e falsa •luce del tornaconto proprio, ma in omaggio ad un ideale superioI'e di giustizia distributiva. · E poi,. dando pi·ena ragione al nostro Be•ltrami, il quale afTerma che la politica è come il saJ.e,· ingre– diente indispensabile ad -0,gni vivanda, ha posto c_oine primo e più inter-essante problema della piccola pr-0- prie-tà quello cFel « bene di famiglia», intorno al quale un suo progetto d.a più di tre anrii sta pazientemente ad attendere all'ordine ciel giorno delln Camera cl•ei deputa.ti. Ora, se c'e · provvedimento legislativo- che 'rispond-e ad una ideol,ogia -po,litioo piuttosto che .ad un sentito eJ urgente bisogno, questo è .appunto il predio -ina- , Ji. en.ab' iJ.e,su cui l'illustre uomo ha versata tanta e tanto alta eloquenza. Il « bene di famiglia» è un figlio legittimo di quel socialisll/o ,di Stato, che voleva ,cr eare ra p,porti eco– nomici, a.rtifici,ali ed artifici-osi, coi qua.li e, pei. quali smussare g.li antagonismi tra borghesia e proleta,riato, tra capitalismo e· mano d'opera. Il socialismo di Stato ha fatto il suo tempo nella impresa industri,aJ.e; i gr~mdi /rus/s lo hanno relegato nei musei come una curiosità ... archeologie~. Ora s.i tenta riverniciai,Jo a nuovo per la impr:esa agricola. E. -la posta è sempre unica: tagliare il passo al partito -socialista, al socialismo. L'on. Luzzatti ,non ha neg,ato · quel tanto di socin– lismo di Stato che è ,c,o.ntenuto nel suo progetto, ma, per non sme·ntire troppo ·rumorosamente il disinte– .resse politico -del liberalismo, ha dichiarato .che egli -non ha -e non sente la superstizione deÌ•la piccoln proprietà. I suoi es,egeti però, non avendo alcun im- . pegno, di coerenza, hanno scoperto l'intimo pensi-ero del -liberalismo italico. Scrive di fatto la Tribuna: cc I soc.ialis,ti non faranno molta strada se non si rasF.egnano ad abbandonare le loro fis'ime (sic) contro il bene di famiglia,. Ma sarà difficile che vi si rosse– g-nino, perchè, quando in Italia si avrà, come in Fran– ,cia, -ci.nque milioni di piccoli proprietari, bisognerà adattare •le,dottrine socialiste al riguardo della pro– prietà». Fabbrica, dunque, di piccoli pro.prie-tari, poodu– zioQ.e artificiale di contadini coltivatori, oosì ,come si fabbric.a il burro colla margarina e lo znfTerano con curcuma ,e po.Jvere di mattone. È una nuova industria .che !'.articolista erroneamente · dice importata dalla Francia; documenteremo anche l'errore colle cifre. · · Lo scopo della nuova industria è_detto chi.aro nel commento: creare neHe campagne una ,comp.agine conservatrice, non solo. per impedire iJ dilagare del son-ersivismo fra i ,cuori semplici- dei contadini, ma per formare un esercito vandea,no, ehe in nome del principio di eonservazione neutralizzi lo spirito inno– J·atore delle masse operaie. Fatica sprecata!. .. denaro Buttato!. .. La formazione della piccola proprietà è rimasta sulla carta e la re– sistenza dei braccianti si è moltiplicata. Mas,saifiscagli.a,-col s,uo sciopero, che ha dell'epico ed insieme dell'el,egiaco, è là a dimostrare ch•e n_on si va contro natura e· che i fenomeni economici sono altreUanito fissi ed inalterabili quanto i fenomeni della natura. * ** L'es-empio .de.Jla Francia! ... Ch,e cosa ci dicono le statistiche .francesi? Vediamo. Nel 1892, epoca in cui il « bene di famiglia» entra nelJ.a J.egislazi-one francese ·per opera di Méline - precursore d,i i,uzzatti, nel sogno dell~ armoni,e so– cia,li - il numero delle pk,cole proprietà inferiori ai di-eci -ettari è di 4.852.963. Nel 1908, quindici anni dQpo, il predio inalienabile è ridotto a 4.611.~64. _Una diminuzione quindi di 241.399 piccoli proprie– tari. Gonbemporaneamentè, il numero dei medi e grandi propri-etari passa_da 849.789 a 893.900, con un aumento di 44.111. . . In Bulgari,a si è verificato a, un dipresso lo stesso fenomeno: I-e leggi per la fabbricazione artificiale della picco\.a proprietà hanno f,avorito i medi pro– prietari,. i quali si sono ingranditi ·a spes,e dei pic– coli. li Brasi!,e non sa escogitaI'e che f.orme s-empre nuo- • ve ,ed alJ.ettevoli ,per induTI'e il colono nelle sue im– mense terre vergini e trasformarlo in piccolo-pro– prietario: vana fatica, perehè le condizioni non si prestano. Le relazioni dei nostri consol1 dell'Argen– tina· .a volta a volta ,ci d-escrjvono veri esodi di coloni dai 'J.oro campi, in parte già pagati, perchè la piè– cola propri-età si diinostr.a impari a sostenere la con– corr-enza d-ella grande o le avversità climatiche. Ar– chimede no_nha trovato il punto per poggtar-e .la sua leva e far girare il mondo alla roves,cia: temo forte che anche il « bene di famiglia» sarà, per il libera– lismo di Luzzatti, una leva senza punto di appoggio. E tutta metafisica. Una ·volta ancora i-I liberalismo italiano si riv,ela intimamente con&ervatore. Tanto v-ero che i clericali, i quaJi pure ci hanno s,cimmi-ottati nelle forme ed imi– tati nelle parole, si sono afTrettati a plaudire ai con– cetti del Luzzatti, a dichiarare che avrebbero fatta loro missione la -propaganda in favore del « bene di famiglia». * ** Per noi il problema della piccoJ.a proprietà non è qui, nè in tutto, nè in parte. Per mettere in valore le terre incolte, per chiamare ai ben-efizii de.i demanii nazionali e provinciali, alle proprietà delle Opere pie, direttamente i lavoratori della terra, s-ervono meglio le affittanze collettive, or– ganismi moderni, non refrattarii alla cultura inten– ·siva come lo è la piccola proprietà, specie se ad essa toglinll_lo la possibilità del credito col predi-o inaliena– bi-le. Per noi, il problema è ben più c-0mplesso, per-

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