Critica Sociale - Anno XIX - n. 3 - 1 febbraio 1909

CRITICA.SOCIALE 39 Oligarchia e democrazia nell'organizzazione operaia 11 11 caso II Murialdl, oltre al ratto personale doloroso e deplorevole 1 presenta alill di~cussione un problema di capitale importanza per l'organizzazione di classe: cioò quello della democrazia nel movimento operalo. La Ue– lazione della Commissione generale d'inchiesta prospetta chiaramente il problema osservando quanto segue: u Fra le cause principali dell'odierna crisi del movi– mento genovese è da comprendersi il grave errore di avere ristretto in pochissime mani direttive dei vari enti operai e avere accumulati in un solo individuo le prin– cipali e più importanti mansioni, in modo da rendere difficile (quando non addirittura impos.•dbile) la limita– zione dei suoi atti e il relativo controllo. 1o Fu ciò conseguPnza della costituzione su grandi basi di un'ori;canizzazione che riuniva le più diverse esplica– zioni del movimento operaio, mentre la massa ancora bambina non ne aveva compresa tutta la importanza e non a\·eva la suffi.1iente coqcienza cl'lndirizzo ... " E, se ciò spiega la pos<iibi\ità. in un dirigente d'e.cipli– care un'azione in contrasto al dover suo e in opposi– zione all'interesse delle or~anizzazioni operaie, senza che agli altri dirigenti si possa attribuire responsabilità alcuna, non riesce però a giustificare completamente questi, per non aver saputo con azione energica con– durre gli organizzati alla nece~saria educazione-, sl da imporre la propria sicura volontà. e il proprio consape– vole controllo. ,, E, infatti, un'organizzazione basata su critert cosl personali e oligarchici come quella di Genova, oltrecbè essere in auritesi col principio democratico su cui si fonda l'org1rnizzàzione operaia e di cui es,;o è una delle più efficaci e più sicure garanzie, si dimostra anche in– capace di dare duraturi e reali risultati. Ora ci si presenta la domanda: dato che la organiz– zazione operaia è un'impresa e che anzi essa tende sempre più a diventare una grande e complessa impresa, è possibile, senza compromettere la necessaria unità e rapidità d'azione, e senza pregiuilizio della competenza tecnica, rispettare il principio democratico? In altre parole, è l'organizzazione operaia conciliabile o antite– tica colla democrazia ? l. - Le tendenze oligarchiche nelle organizza– zioni democratiche. Il dott. Roberto Michels, in un pregevole studio stam– pato in italiano e riprodotto e ampliato in. tedesco, espone un complesso di dottrine e di fatti sulle u ten• denze oligarchiche nella società ,, ( 1 ). La scienza politica, egli ricorda, solleva gr&vl dubbi contro il principio democratico. Secondo la scuola mosco• paretiana (2), "' il Governo o lo Stato sarà sempre l'or– ganizzazione di una minoranza, e nè può essere l'ema– nazione della maggioranza, nè tampoco rappresentarla; e la maggioranza dell'umanità è, e rimarrà sempre, im– possibilitata, e forse incapace, a governare se medesima. Eterna minorenne, la maggioranza rlegli uomini si vede costretta, per forza di una dura fatalità storica, a subire il dominio di una miuoranz~, ed:a servire da piedi!;ltallo alla gloria di questa ,,. Il complesso delle tendenze che intralciano la strada alla effettuazione dtlla democrazia sono da ricercarsi, { 1) L'fJUqm·chia o,·grmlc" cosUtu:io11"1,, In' TUfonnn socinu, dicem– bre 1907; Die uli111f>'chlsclun Tewltmzm dPr Gtse!lschnft, ln ArcJt,v fiir &.:i11lwo18tt1!'1Cll,,ft 1111dSo.:lutpull/ll,:, Jull-ll~ft, 190:1. ( 2 1 IllOSCA: Eiemwu di SClellZ/1pollUca; l',1.RlsTO: Lt$ s11sttmes 80- cto:t~tes e M'1111rnlea, ecouomta poUUca. secondo il Alichela: 1° nella natura umana; 2° nella natura della classe politica; 3° nell'essenza dell'orga– nizzazione. Alla prima classe apparten,:rono la tendenza delle classi detentrici del potere di traqmo1.tere in eredità la forza politica ria essi accumulata; Piodifferenza. o la noncuranza politica della maggioranza e il suo bisogno di sentirsi guidata; lo sviluppo della burocrazia rii Stato come mezzo di rliftisa e perpetuazione della classe poli• tica, la quale, estendendo sempre più la sua sfera di azione e le sue o.ttribuzioni e chiamando attorno a sè un numero sempre più grande di persone interessate, rende ~oggetta una parte sempre più grande della società.. Queste tendem~e oligarchiche si manifestano a.or.be nel m°'·imento antioligarchico. Così nel movi– mento operaio sono manifesti i segni della creazione di gruppi aristocratici (operai qualificati contro i non qua– lificati ; organizzati contro i disorganizzati), i quali, ol– trechè distinguersi -per un tenor di vita e un 1o colore 11 mentale diverso, cercano di combattere, con tutti i mezzi (boicotto dei crumiri, alte tasse di entrata, politica na– zionalista e protezionista nei riguardi della emigra– zione, ecc.), i gruppi che, per le loro limitate e,igenze 1 possono essere per loro dei pericolosi concorrenti. Un 1 altra fonte di tendenze oligarchiche deve, secondo il Michels, ricercarsi nelle stesse formo della democrazia, cioè nel!' effet de mirnge del sistema rappresentativo, nel governo indintto mediante la delegazione; per dir-la col Mosca e coi nostri slndacalisti, nella" falsità. della leg• geoda parlamentare ,,. Ma più grave per noi è la terza fonte rii queste ten• denze oligarchiche, che il Miche!~ rintraccia nella nn• tura stessa dell,organizzazione. · All'inizio, il dirigente è solo l'organo eriecutivo della volontà della massa. Ma la specializzazioae tecnica, che è la conseguenza necessaria di ogni estesa organizza– zione, e la crescente complesiità dell'amministr11.zione e della politica sindacale creano la necessità della dire• zione d'affari (ges1:hii(lsmiissi9) e dividono così ogni or– ganizzazione politica in una minoranza dirigente e in una maggioranza diretta 1 incapace ad esercitare un vi– gile cd efficace controllo, e obbligata a )asciare agli impiegati e funzionari la maggior somma di iniziativa e dl potere. Il referendum viene a poco a poco abbaa• donato. In un partito politico e di conqui:ita, _la demo– crazia non può servire ii pel' uso domestico Il; onde la necessità di uua costituzione, se non cesarea, però for– temeute accentrata e oligarchica. E, quanto più crescono i soci e i rondi, tanto più on• nipotente diventa la oligarchia che si sostituisce sotto forma di" Comitato direttivo Il al 1o Governo del popolo ai f11.Lto tanto necessario 1 che si veriflca fatalmente anche nelle organizzazioni create dai sindacalisti e dagli anar• cbici. Un ostacolo a siffatte tendenze sono le influenze pu· ramante ideologiche e, come in Francia, la scarsezza degli stipenclì, pagati ai dirigenti. le organizzazioni, la quale non permette cho agli idealisti di accettare lo cariche sociali. Ma sono o~tacoli i1rnfflcaci e, il secondo, anche pericoloso. Lo stesso ordinamento democratico non imperlisce il fata.le divenire olig1t.rchico. L'11bitudiue crea una !:!pecie di diritto alla delega, e la ricouOicenza delle masse ver..io i loro dirigenti crea uo potere inamo·vib1le, aiu• tato a ciò dalle qualità tecniche che il dirigente si ac– quista per il suo dh1tacco dalla massa, e che ne rendono l'opera indispensabile,

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