Critica Sociale - Anno XIX - n. 3 - 1 febbraio 1909

40 CRITICA SOCIALE Contemporaneamente, colla formazione di una classe di dirigenti, comincia anche la loro co~tituzione in casta distinta, che mette di fronte alla massa il gruppo com• pRtlo dei vecchi dirigenti, o che mira a coprire i posti vacanti non con elezioni, ma con cooptazioni. Ess~ con– sidera, corno la casta degli organizzatori tedeschi, gli attacchi ad essa diretti come attacchi alle organizza– zioni che rappre.'lenta, e idf'ntiftca i beni dell'organizza. zione che dirigo coi suoi propri beni. Il carattere di pa• droni assunto da questi rappresentanti appare manifesto nei conflitti tra loro e la mas1,a,che essi si rifiutano di seguire nei suoi supposti o pretesi 0!'rori 1 e nell'ordina mento gerarchico delle organizzazioni accentrate, che dà nlla prei!idenza delle Federazioni il diritto di auto– rizzazione o di veto dello sciopero propoisto dalla So• zione. Così, il rappresentante del popolo, da seno, <lh·enta facilmente 1md1·011e. Per opera di questa creazione di oligarchie proletarlP, la lotta di clas!le, colla creazione di organi indispensa– bili al suo funzionamento, finisco per servire da mac– china per la creazione di élites proletarie. Ove il par– tito o l'organizzazione sono forti o maturi, come in Ger– mania, essi offrono ad ogni socio la possibilità. di una eccellente carriera personale e di una radicale meta– morfosi della sua posizione e funzione sociale, da quella di lavoratore manuale a quella di lavoratore intellet. tua le; e compiono la" fun\l:iOnestorica di straniare dalla loro classe, sproletadzzandoli, molti elementi tra i più vigorosi e i più colti del proletariato industriale, per darli alla piccola borghesia e talvolta anello alla grande n· Ai 11 fuorusciti della borghesia n corrispondono, in• somma, per opera dì questo processo, i u fuorusciti del proletariato ,,. 2. - Il fatale processo democratico. La tesi del .Micbels - la quale sinteticamente afferma cho, " quando si dice organizzazione, si dice tendenza alla formazione di oligarchie 11 (1)- è vera tendenzial– mente. Le organizzazioni tendono a diventare esclusive e monopolistiche, a chiudere i quadri, a innalzare bar– riere •:ontro l'invasione e la concorrenza dei gruppi operai meno progrediti e. a tenor di· vita più basso, me– r\iante la politica del tirocinio, dell'esclusione degli stra• nieri - che furoreggia ora nell'organizzazione erlilizia tedesca - della concorrenza sindacale e della guerra tra le organizzazioni per strappari:11 i soci. 1'e1ulenze che operano nella misuri, delta immaturità. democratica della massa, cioè del suo scarso desiderio di rinnovamento e di progre~so, della sua disposizione alla pigrizia mentale o morale, che la spiugo ad acquietar.i.i alle forme vec– <"hie di lavoro, alle abitudini cou:wlidate, alle posizioni acquisite, ai minimi conquistati di vita fisica, economica, morale e intellettuale, e le fa trovar comodi i monopoli e il pacifico possesso egoista del q_ualunque tenor di vita raggiunto E alla stessa immaturità. democratica si iJ.evono le tmd.enze alla polilica frammuutaria e atomi– stica, che na,;ce dal fatto che essa aerte anzitutto il momentaneo interesse rli gruppo e soltauto più tardi la fatale e indeprecabile ~upt:riore ich,nmà degli interedsi di classe. Q,rnste forze retrive, che tendono a ricostituire fori;ne oligarch1che uncb.e nelle orgamzzazioni operaie 1 non ( 1) ~IrCIIEt.S: Mi,~l!Jt Ran,l/Jt111J1'kw1q1Jn :mm Pr/J/Jltm der ne111oc,·aue. - &zia/. MvlHllS/1., 2;) ll&rt, J UOS. -------------- ope:-ano, però, liberfimPnte. Esse trovano, nell'ambiente attuale, delle controte11de11ze che le neutralizzano e le elÌdono. E queste forze progre11sive sono le forze della evoluzione industria\e 1 che rompono le barriere effimere dell'abiturtiue, disturbano il pacifico possesso dei mono• polt profes!lionali, infrangono i limiti di categoria e di mestiere, ticcomunaoo e uguagliano tutti i lavoratori in una grande corrente di classe. Coll'estenden1i dell'industria e col nazionalizzarsi ed uniformarsi delle condizioni del lavoro, si creano le possibilità e le necessità del contratto collettivo; mentre l'incessante sviluppo dè"lla tecnica rovescia le vecchie barriere profflS!liouali e pone al posto della qualifica– zione specrnca la necessità di una qualificazione tecnica più generale e di un tirocioio più dell'intelligenza o della. volontà. che non delle capacità e abilità. manuali (1). Tutto ciò toglie la base alla tendenza di una politica sindacale, fondata sulla rllfosa della barriera. pro(essio• nale e del monopolio dell 1 occupazione per certi gruppi determinati, e alla solirlarietà di categoria sostituisce \et. cosclenza di una. solidarietà. di mestiere, di industria, di clMse. Alla politica della II porta chiusa 11 subentra la politica larga della difesa delle conrlizioni minime di salario e <li lavoro per tutti gli operai rli una intera in• dustria; mentre alla Lega locale si sostituiscono, a se– conda della Dfltura dei mestieri e del grado di sviluppo dell'industria, Uniuni centralizzate, provinciali o nazio• nali, di mestiere e di industria, o Federazioni cbe, sai. va.guardando l'autonomia della politica di categoria, riuniscono le forze organizzate in organismi più vasti per la difesa degli interessi pili generali e più comuni, essendo in ogni momento l'utilità della unificazione delle forze delimitata dalla comunità dei flui e degli interessi ( 2 ). Con ciò si crea però anche la po3slbilità di nuove forme oligarchiche. Questa politica più vasta e più com• plessa crea la necessità di una direzione sempre più qualificata, ~pecializzata, illuminata, di una amministra– zione più complessa e più " professionale "' e tende a ricostituire, in questo più largo e più democratico orga nismo operaio, uua categoria di superiori e di infel'iori, una minoranza di goveroanti e una maggioranza di sud• diti. Ciò che fa crerlere ai non iniziati e agli osserva. tori superficiali che la demoerazia, per affermarsi ed operare, sia fatalmente costretta a negare se stessa e a diventare oligarchica, tanto_ che teorici borghesi, dog– matici socialisti, anarchici sindaci:i-listi, affermano l'ina– nità. della democrazia e la fatalità. dell'oligarchia. bor– ghese e socialista. E-iempi di queste forme oligarchiche ci sono cffe!'ti in gran. copia, sopratutto net passato, dall 1 organizzazione operaia inglese, che pareva anzi dove~se tendere a ma– gnìflcare sopratutto l'opertt. dei dirigenti e a creare dit– tature persout1.li o di una burocrazia onnipotente e irre– sponsabile, a scapito dello sforzo educativo per formare nei soci un'opinione personale Sl.11\adirezione dell'orga– nizzazione ( 8 ). Mu 1 nello stesso tempo, questa politica più larga eleva gradatamente la massa alla coscienza di una più vasta solidarietà, la educa alle forme di vita e alle idee di una democr,1zia pili complessa e più perretta. Col mi• glioramento lento ma incessa,ute dello sue condizioni di lavoro, del suo salario, del suo orario, della sua coltura, ( 1) \'. nel .lfo1wt111e11tsoci-aUslt l'Inchiesta sul tlroolnlo, numeri t1n• 199 j 201 1 20!:I,del 1:t0S. (:) W&nu: llld.111Jtl'iat Democr«ru, p. ISO e aeg. {') Ict., hl., p. 27 e seg

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