Critica Sociale - Anno XIX - n. 3 - 1 febbraio 1909

48 CR!TfCA SOCIALI! è rmscitu. nd i:1.ppropriursi di fronte agli altri gruppi etnici e politici, e, a 111cora~giare la propri11. bor• ghesia 1\llu. conqnii:it.n. di altri privilegi, di cui essi u.pprofit.tauo i111liret.ta1m·nte ogl.{i e sarauuo g·h eredi diretti domani. Insomma le classi prole• tario dei pae-.i u~gi più potenti si trovano con t.iuunmenW di11anz1 al bivio: o rinunziare a1 pri– vilegi ciel proprio grnppo, 111 mo,lo che: nel gioco delle forze economiche e morali, liberate da. ogni inciampo d1 monopoli politici passati, prevalgano pel bene ili tutti lo sole uiulert>li superiorità na– tm·ttli; oppure perpetuare nella. unità iuternazio– ua!P. il pre1lomi11io trt\rlizionale <lei proprio gruppo in nome 11011 più del nazionalismo, ma del socia– lismo inlernazionale. E le classi proletarie <legli 8tl'\ti .... prol<•tarì 1 d(wono tenere bene a.pert.i g-li occhi di11flnzi all'internazionalismo dei proletariati piì1 evol11Li e più potonti; affluchè non ,avvenga ad el!lse quel olle avvenne Ai :i;elvaggi dell'America, che credettero all'illte:rna;,;ionalismo degli amici di C.:ri8toforo Colombo, i quali dicevano: n·va la li– beJ'lfl, Sl'lltO fratelli, o davano vetri rotti in rom– peu!-;Od I oro. Ora. come nel riordinamento interno di ciascuno Stl\tO il socialismo I-;arel>be nu inganno, se non CC\llliu– ce~st• gli ultimi 1\d avere gli st.essi diritti e le identiche cu.pacità esterne ,li c1viluppo dei primi; così l'inter– uaziounli~mo nou 5:arebbe socialista, se attraverso es~o si pnpetmb~ero i privilegi di uua. razza sul l'ultra. Gli umili sa.ranuo eEZaltati e chi è alto sarà umiliato l'm\. J11ternazionale 1 in cui tutti non tbs– sero.~eg1mli1 imr~bbe una Internazionale rli gruppi oppressori - anche se operai - e rli gruppi op– pressi. E, R(II contribuissero a crearla non solo co– loro che hanno sµenmza di essere oppressori, ma anche coloro che sono minacciati di essere Ol) pressi, non flVremmo la. Internazionale dei liberi e deg-Ii u~uali, ma. la Internazionale dei furbi e <legl i sciocchi. Noi, socin.lil'Ìti italiani, uou vogliamo essere scioc– chi: ecco tutto. Si dirà per questo che l'internazio• nali8mo - il vero iutcrnazional1smo socia.lista. - ha fatto l>a.ncnrott.a? - Ohibò 1 - La bancarotta Fila fatta ... qnell't1ltro. NÈ RETICENZA, NÈ SCHERNO (a proposito di un re.~noche non c'é) Dal collega A nglolo Lanza 1 direttore del socialista Laco,·atort dl 1'rlestè 1 riceviamo quanto segue: li valoroso :r:rx continuando la polemica col com- pagno Vlvanto su l'lrre lenti:Jmo e la questione balca– nica - hn voluto r1cor.1are, fra t torti che attribuisce al socialisti dell'Au8trla, perfino una not.icina di tre righe compar1ut. nel Lrwo,·atore di Trieste del 4 dicem– bre u. e., In cui si diceva che 11. il regno panserbo sa• rebbe uu'oUlma avanguardia della Russia sull'Adria– tico a· Per via di quelle tre righe, xxx afferma che i socia• listi dell'Au'ltrla riproducono le 11. pretese II dei poveri Sta.torelli balcflnlcl, tutt'al più con qualche accenno schernitore; o rimprovera. poi a.I Lavo1·ato,·e di non aver notato "' che l'anno8sione della Bosnia all'Austria, senza compensi 11or Il Montenegro e per la Serbia, è un'ottima avirngunrdin. doll'Austrln verso Salonicco II e poi chiede: 11 Cho lo solo nvanguardie austriache debbano essere J>Orrnosso,lndlpondentornonto da ogni considerazione di diritto o d 1 equltl\ .? 11 Quella notlolna 11011meritn.vn " ui cet excès à'ltommt1· 11icelte indiy11it C 11• In ogni mo rto, poichè la colpa, di• clnmo, di nvorla scritta ò tutta dell'umile 11ottoscrltto, vorrei Oi'IOrvnro n .r,o· che quelle tre righe si riferivano proprio e i!oltnuto u quel po.silodel 'discorso li'ortis (3 di• cembro u. ~.), In cui si fa.cova risaltare che l'Austria, con l'annc1nlone deflnitlva deJla Bosnia e dell'Erzego- vina, veniva nd avere anche il vauhg!liO di pJter pili facilmente Impedire la co,tituzione di un grande Stato eerbo ... DI regno pnnsorUo - dice xxx - oggi nes~uno parla ... Sarà; ma certo rtl ò che alloi·a se ne parlava anche alla Camera ltalinua; o 88 ne parlava, in so!tanza, come so l'Ha.Ila fos,e per a,·ere un danno - o magari, un acoro• solrnento di dauno - dalla cresciuta improbabilità 111 vederlo sorgere. Io credo quindi tuttora che fo8se lecito anrhe RI L,aoorato,·e, accennando a quel lato del pro• Ulema. dire il proprio pensiero su quel presunto danno per l'Italia. xx..c non ba paura, per l'Italia, dello " spettro della Jturtsla ,, ; e del rtolo spettro non ha paura neanobe l'u. mlle MOtto,critto, ma la dliCUiSione sulla consistenza corporou. della. Runla, in questo riguardo, mentre da parto mia sarebbe Indiscreta o presuntuosa, ci porte– rebbe por le lunghe. In quanto al resto, Il Lavo,·ntore non poteva 8apere, IL 4 dlccmUre u. 8, 1 quello ohe ancora oggi al Ignora; cioò se In. Serbia od Il ~fontonegro avrebbero avuto dei compo111tl. E Il Lflvorntore poteva anche credere, con qualche fondamento, che l'Ipotizzata marcia dell'Austria. ver,;o Salonicco rosse ormai - appunto dopo l'annos– alono, avvenuto. In quelle circostanze e contro tanti sdel,(nl o tante d1tn leru:o - almeno cosl improbabile corno In costituzione della Grande Serbia. E questo si può ort>dere, oggi, con fondamento anche maggiore. Jn ogni modo, la Grande Serbia auspicata dal l-'ortis, so uou c'è <lopo l'anne8slone, non c'era neanche primtt i invece, In Bosnia l'Austria c'era già, di ratto, da un bel pezzo, anche senza l'annessione, anche senza il 11. per– messo " del 80clallstl austriaci. I quali soclallati non potevano dunque far nitro che negare il loro voto alla proclamala aone~slone; e lo hanno negato, così alle Delegazioni, subito, rome In Parlamento, poi. T,·lt1tt, t4 ft"mrlo 110,. ANGIOLO LAS7.A. Per i quotidiani d~I Partito La JJil'e::ionedel Partilo socialista ci invita a p1·opa– ga11(lai·e pe,· l'o1·gano centrale, l'Avanti! Noi lo facciamo in O[Jni num..,1·0, v1·opQnendolo negli abbonamenti cu– mulatfoi. Ma è giusto soggiungere una parola speciale. nopo il C:u11,r11·esso, t'Av~nti! è venuto interamente nella 11ostm cli1·t!ttiva. g ha ·miglioralo notevolmenla nella 1·e<.la=ione, anl'he come organo obiettivo <li infoi·– ma:ioni. Siamo noi, sono i no,;tri amit:i, che dobbiamo tuU1 assieme so1Teggerlo, abbonal'ci e procww'{Jli ab– bonati. Il gioniale c,mti·ale ,~ l'anima vera di un partito. L'Avanti! t~ la bandiera del socialismo italiano; e non i• socialista o. peggio. t~ socialish insincero, chi non. fa ogni ~/01·.::oJX!I' a/JIJona,·sie <liffonderto. Il soldo, che si dà al 1·ivend1lo1·e, è inutile affalto all'ammilllsti·a:ione d, un giornale. La sua for:.a sono fili abbonali. 1 lomba,·di si abbunino all'Avanti! ed al Tempo: ali emWani alfAvnnti! e alla Giustizia; i ma11tovani al– l'Avanti! e alla Provincia; i l1gw·i all'Avanti! e al Lavoro. Sosteniamo, diffondiamo le nost>·e voci quotidiane! Non si può esse1·e al tempo stesso tfrchi e socialisti: dc' contl'add1zione nei tenni/li. il nostro affetto attivo ai nost1·i yio1·nati ,; il dinamometro della nost,·a co- scienza e aella nost1·a fede. f. t. ()ritirnt. Sociulo e Avnuti ! : per l'Italia, amw L. 22, semestre L. 11. La Criticn, Socin1e e il 1 1 empo: per tltalia, anno [,. 22, semest,·e L. 12. ÙIU8El'PF. RIOA!IIONTI, geretite responsabile. Mll1m9, i -.i 1909 - T11,ogran11.011er11.1soc. coop.), Tla Spartaco, ,.

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