Critica Sociale - Anno XV - n. 18 - 16 settembre 1905

280 CRITICA SOCIALE di l:woro tutte le loro energie e ad in,·entare e ad acccttarr tutto quelle macchine che, pur riducendo numcricnmcnlo la mano d'opera, riducono anchr j! prezzo del 1>rodotto, ne facilitano <1uindi Pcsito, ne provocano la. richiesta e quindi moltiplicano l'attivifa dello stesi!o ramo d'industria, la quale atth•ifa ri– chiede nuove brnccin e consente un elevamento dei salari indivicluttli degli operai. J~ di ciò sono ugualmente convinti gli industriali americani, i quali stimolano e rimcritano lo spirito inventivo deg-li operai e non pensano mai a ridurne il salario, mentre molto spesso non si oppongono agli aumenti. Questo constatarono e riconol1bcro i rappresentanti delle 'J'mde Unions inglesi - tra i quali erano val'Ì socialisti - noll'inchicsta da essi condotta per ini– ziiltiva del .Moscly per indagare le ragioni di supe– rioritìt dell'industria americana su quella inglese. Ed ò appunto in considern.zione delle condizioni delPin• dustria, che essi non vogliono pregiudicare, che i tessitori inglesi propongono gli aumenti di salario, come accettano le diminuzioni, secondo lo stato mo• menta.neo clell'inclustria stessa. Ora i Comitati misti sono un ottimo strumento per reA"olaro il tasso dei salari secondo 1e vicende dell'industria, senza spese nè sacrifici di scioperi, e con vantaggi sempre superiori a quelli che con gli scioperi si possono ottenere; ad una condizione però, che le due organizzazioni che trattano frn loro siano salde conscio nei loro componenti della bontà e della utilità dell'opera dei Comitati misti, abbiano autorità per farne rispettare le decisioni da tutti i soci, siano dirette da uomini competenti cd esperimentati, e si rispettino e si temano mutuamente. Certo, se l'organizzazione operaia è dehole per piccolo numero di soci 1 od è eccessiva nelle sue pre– tese e iutcmpc,nrnte nei metodi di lotta, non darà nlle associazioni padronali alcun affidamento sul ri– spetto delle tariffo concordate da parte dei molti operai che non ne fanno parte o dogli stessi orga– nizzati che hanno l'appetito dei miglioramenti più forte del sentimento di lealtà nelle pattuizioni. I~, vicc\'Crsn, una associazione padronale, in cui i soci violino ogni giorno un contratto collettivo cosicchè bisogni ricorrere ad ogni momento a scioperi par– ziali, ,·cnden\ diflidenti gli operai dall'impegnai·si in un concordato che correrebbe continuo pericolo di esser rotto. 11 Comitato misto appare dunque soltanto in una fase cli graJ1Cle sviluppo per numero e per equcazione dell'associazione cli mestiere. .·. Sebbene il movimento operaio italiano non abbia la storia secolare di quello inglese, tuttavia ebbe già un esperimento cli Comitato misto, che merita di essere ricordato. li 12 aprile 190:l veniva, tra la Federazione operai ca1>pellai o la l•'ederazione industriali in cappelh di )lonza, stipulato un concordato, che fissava determi– nate tariffe di salario e di orario, sopprimern l'ora anticipabi dell'uscita al lunedì, aggiungendola all'al– trn del sabato, nel qual giorno gli operai, avvici– nandosi o.I sistema inglese, escono dall'opificio due ore prima del solito; elencava le feste da osservarsi durante l'anno; stabiliva che in ogni riparto o se– zione gli operai aycsscro a scegliere un proprio de· legato, il quale servisse eia interprete presso la Ditta di tutti i reclami dogli operai, e ,•ietava alle due [Htrti la sospensione immediata. del lavoro per qual– siasi ragione. A dirimere gli eventuali conflitti, veniva uomi– nata una Commissione mista permanente, composta di duo membri eletti dalla Federazione degli operai, e di due clolln 1'ederazione degli industriali. Oli operai o gli industriali, che hanno contestazioni 1 si rivol~ono alle rispettive Uuioni, perchè chiedano l'intervento dcllu Commissione mista. Questa esamina e discute la vertenza e, qualora vi sia disaccordo tra i quattro membri, le duo Fe– derazioni scelgono ciascuna un proprio delegato per esperire le ultime pratiche conciliative. Se neppur queste riescono, è lasciata facoltà alle duo l•'ederuzioni di comunicarsi un ultimatum, senza però limitazione di tempo. Noi 1° di maggio di quest'anno 1905 si è fatto al Regolamento un'aggiunta, che stabilisce la no– mina, nel seno della Commissione mista, di una Commissione cli due meml)ri, i quali si adunano ogni mercoledì insieme ai due segretari, delibano le que– stioni, no tentano la. soluzione amichevole e fissano le riunioni dolh~ Commissione mista quando occorra. L'impegno della :U'cderazione vale per circa 4000 opcrni, e quasi ogni settimana la Commissione ha qualche vertenza da risolvere. Ebbene, in tre anni si sono ottenuti questi risul• tati : non piì.1 scioperi, con enorme risparmio di energie economiche, fi:siche e morali; aumenti par ziuli della tariffa. in vari riparti, oltre all1aumento ottenuto nel 1902; normo relative al tirocinio; e re– golu.rizr.aziono di altri piccoli abusi e inconvenienti, prima aflìdati al beneplacito dei singoli industriali e causa non infrequente di conflitti e di scioperi. At.tualmontc la Uommissione deve sancire uno dei principi pii.1 interessanti la classe operaia: il Jicen– ziameuto moth•ato, mentre fin qui gli industriali si credettero in diritto cli mettere senz'altro alla porta un operaio senza la più piccola giustificazione. Certo, non tutti gli operai singolarmente sono 1>0· netrati della utile funzione della Commissione mista, nè tutti gli industriali si acquetano alle sue deci– sioni; ma le due Associazioni hanno sufficiente auto• rità per farle osservare dai rispettiri soci, rispettan– dosi esse abbastanza a vicenda in quanto conoscono cd apprezzano ht compattezza e la solidarietà che uniscono i loro componenti. 1 1: così nello sedute della Commissione gli operai si sentono perfettamente uguali ai padroni, e, sul terreno neutro della discussione, Ji trattano e son trattati da pari a pari. Nessuna dedizione quindi, nessuna concessione preventiva da parte degli ope• rni, come nessuna rinuncia, se le decisioni non sono osservate dai padroni, ad altre armi per farle osser– vare, o por ottenere soddisfazione a nuove domande ritenute eque. Quindi nessun addomesticamento, ma una continua rinnovata consapevolezza della forza della vropria organizzazione, che si riafferma ad ogni seduta della. Commissione, che vien suggellata. in ogni decisione cli essa, e risultante in un so1>ruso rintuzzato, in un miglioramento ottenuto non col solo slancio dell'entusiasmo in giornate di sciopero piene di sacrifici e di pericoli, ma col peso di argo– mentazioni lucide ed e<1uilibrate, suffragate dal buon diritto cli miglinia <li soci aspettanti al lavoro, ma pronti, o,•c occorra, a incrociare le braccitt. STJCl'S. Avete la 1 • annata? L'Amministrazione della Critica. è sempre disposta a. 1·icambiareco,i una qualsiasi successiva amrnta, rilegata, oppure co11 1111 (umo d'abbo11ame11to, l'invio che le venisse fatto clell(i 1nwuwtri (1891) di Critica Sociale in buono stato di co11seri:azio11e. Ricambieremo con o;mscoli, a richiesta, og11u110 dei se– guenti numeri separati dello stesso t 0 amw: 4, s, 6, 7 1 s, 10, 12 1 ,a, 1c, 11.

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